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La pubblica fruibilità dei beni culturali non prevale sulle esigenze di tutela

La pubblica fruibilità di un bene culturale, attinendo alla sua valorizzazione, è finalità non prevalente, ma subordinata alla conservazione, cioè alle esigenze di tutela, come vuole la previsione di chiusura dell’art. 6, comma 2, del Codice dei beni culturali: invertire questo rapporto realizza sia una violazione della stessa regola generale, sia uno sconfinamento nella discrezionalità che in ipotesi (e ferma la regola medesima) spetterebbe comunque all’Amministrazione.

La Provincia può accedere agli atti dell’autostrada ma non può chiedere l’elaborazione dei dati richiesti

Si deve ritenere sussistente l’interesse della Provincia ad esercitare il diritto di accesso agli atti relativi al tratto di autostrada insistente sul suo territorio, anche se abbia già esercitato l’azione relativa alle modalità di esazione del pedaggio su tale tratto autostradale, con giudizio conclusosi con sentenza definitiva.

Le concessionarie di ANAS devono pagare il canone per l’occupazione di demanio idrico

Per i beni pubblici è improprio l’utilizzo della nozione di demanio, termine derivato dall’omologa espressione che denota la privata proprietà, che qualifica il rapporto di estraneità dei privati rispetto a dei beni che, naturalmente o per scelta politica, non possono essere che un bene collettivo.

L’ente proprietario non risponde della macchia d’olio sulla strada

Il caso della macchia d’olio su asfalto è assolutamente emblematico della situazione in cui si verifica un fattore di pericolo creato occasionalmente da terzi, che abbia esplicato le sue potenzialità offensive prima che fosse ragionevolmente esigibile l’intervento riparatore dell’ente custode, liberando la la pubblica amministrazione dalla responsabilità per cose in custodia in relazione al cit. art. 2051 cod. civ..

Il procedimento di concessione di un bene pubblico non può essere sospeso sine die

Il principio generale della revocabilità delle concessioni amministrative per sopravvenute ragioni di interesse pubblico non rende legittime le misure soprassessorie adottate dall’amministrazione in ragione della pendenza di un contenzioso civile.

Il progetto esecutivo adottato dal comune non può essere diverso da quello valutato ai fini della concessione demaniale

È illegittimo il progetto esecutivo finalizzato alla realizzazione di un porto turistico se significativamente diverso dal progetto che era stato valutato al fine del rilascio della concessione sull’area, in tal modo comportando che la concessione medio tempore rilasciata non presentasse una reale attinenza con il contenuto effettivo del progetto oggetto di realizzazione.

la delimitazione del demanio marittimo ha carattere semplicemente ricognitivo

Il procedimento di delimitazione del demanio marittimo ha carattere semplicemente ricognitivo e non costitutivo della demanialità del bene.

La concessione museale è concessione di beni pubblici e non concessione di servizio

Alla concessione si può applicare l’art. 75 del codice degli appalti, dedicato alle garanzie a corredo dell’offerta, pur essendo le prescrizioni del codice stesso formalmente riferite ai pubblici appalti per forniture, lavori o servizi, con specifica esclusione, ai sensi del precedente art. 30, delle concessioni di servizi.

Le strade che collegano il centro urbano ai servizi si presumono di proprietà comunale

La rete viaria destinata, tra l’altro, al collegamento del centro urbano con altri servizi interessanti la collettività comunale rientra, quantomeno agli effetti amministrativi, nel patrimonio stradario comunale, salva prova contraria, cioè di idoneo titolo di acquisto da parte di terzi.

Concessione di demanio lacuale: se concorrono più domande occorre una gara ad evidenza pubblica

Poiché la concessione di un’area demaniale marittima richiede una procedura competitiva ispirata ai principi di derivazione comunitaria, i quali impongono che il sistema di scelta del contraente rispetti i principi di parità di trattamento, di non discriminazione e di trasparenza, è incompatibile con tali principi il riconoscimento di un diritto di prelazione in favore di un precedente concessionario.

I siti minerari dismessi devono essere obbligatoriamente messi in sicurezza

L’obbligo di messa in sicurezza dei siti minerari dismessi costituisce un indefettibile vincolo giuridico sulla base della normativa nazionale ed europea (in particolare rileva il RD 29 luglio 1927 n. 1443) ed è rispondente a un evidente interesse pubblico, di cui il comune nel cui territorio risiede il sito minerario si fa portatore.

La concessione può essere revocata se il concessionario pretende di svolgere un’attività diversa da quella autorizzata

È incompatibile con la concessione demaniale limitata all’esercizio della somministrazione per i soli clienti dei natanti, arrivati per via d’acqua, l’attività di somministrazione di alimenti e bevande a beneficio di tutti i clienti: laddove l’interessato intenda svolgere questa attività, la concessione demaniale può essere legittimamente revocata.

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