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Categorie di beni atte a rientrare nel demanio idrico

Ai fini del riconoscimento della natura pubblica di un'acqua, continua ad operare il criterio dell'interesse generale, con particolare riguardo al regime dell'utilizzazione dell'acqua piuttosto che alla proprietà

Riparto di competenze tra Stato ed Enti locali in materia di gestione dei beni appartenenti al demanio idrico

A seguito dell'entrata in vigore del D.Lgs. 152/06, può ritenersi, ai sensi degli artt. 141 e ss. del richiamato decreto e dell'art. 86 D.Lgs. 112/98, che competa alle regioni l'attività di manutenzione dei beni facenti parte del demanio idrico

Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato

La tariffa costituisce il corrispettivo del SII ed è determinata tenendo conto della qualità della risorsa idrica e del servizio fornito, delle opere e degli adeguamenti necessari, dell’entità dei costi di gestione delle aree di salvaguardia, di modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio.

Lavori ed atti vietati in modo assoluto nella fascia di rispetto delle acque pubbliche, loro alvei, sponde e difese

I divieti di edificazione stabiliti dall'art. 96 del regio decreto n. 523/1904, in materia di distanze delle costruzioni dagli argini, hanno carattere assoluto e inderogabile e sono informati alla ragione pubblicistica di salvaguardare non solo la possibilità di sfruttamento delle acque demaniali, ma anche - e soprattutto - il libero deflusso delle acque scorrenti nei fiumi, torrenti, canali e scolatoi pubblici.

Il rapporto tra i consorzi di bonifica e i beni del demanio loro affidati

Il rapporto tra i consorzi di bonifica e i beni del demanio loro affidati è declinabile secondo lo schema della concessione a titolo gratuito; ed è un rapporto basato sulla stessa legge istitutiva dei consorzi (R.D. n. 215 del 1933), in correlazione con la funzione specifica, ivi loro assegnata, di esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica.

Scarico e depurazione delle acque reflue

In materia di tutela delle acque dall'inquinamento, lo scarico da depuratore che convoglia le acque reflue urbane deve essere ritenuto a natura mista ed i relativi reflui vanno qualificati come scarichi di acque urbane.

Rapporti contrattuali tra il soggetto gestore del servizio pubblico di erogazione di acqua potabile e l'utente finale

Il rapporto di fornitura di acqua potabile va inquadrato nell'ambito del contratto di somministrazione di cose, ai sensi dell'art. 1559 c.c. In tal caso quindi l'attività del Comune non attiene al munus publicum, ma viene esercitata iure privatorum, con la conseguenza che l'inadempimento, ove sussistente, obbliga il somministrante al risarcimento del danno.

Giurisdizione sulle controversie in materia di servizio idrico integrato

L'operato del gestore del servizio idrico nella somministrazione di acqua potabile è soggetto al controllo giudiziario nell'ambito della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, proprio per la sussistenza di una chiara compenetrazione di elementi privatistici e pubblicistici, il cui "giudice naturale" è oggi individuato dal D.Lgs. n. 104 del 2010, art. 133, comma 1, lett. c).

Riserva di legge statale sulla regolamentazione del servizio idrico integrato

La disciplina del servizio idrico integrato va ascritta alla competenza esclusiva dello Stato nelle materie «tutela della concorrenza» e «tutela dell’ambiente» e, pertanto, è inibito alle Regioni derogare a detta disciplina.

Rimedi impugnatori esperibili nei confronti delle sentenze del Tribunale Superiore per le Acque Pubbliche

Avverso le sentenze del Tribunale Superiore per le Acque Pubbliche, il ricorso per cassazione, è ammesso, oltre che per motivi attinenti alla giurisdizione, soltanto per violazione di legge.

Presupposto della domanda di indennità è il decreto di esproprio

Dato l'indissolubile collegamento che esiste tra indennità di espropriazione e momento del conferimento della proprietà del bene attraverso l'espropriazione per pubblica utilità, non si può addivenire ad una statuizione sull'ammontare dell'indennità definitiva se non in presenza del provvedimento ablatorio; il decreto di espropriazione costituisce pertanto una condizione dell'azione proposta per ottenere la determinazione definitiva.

Condizioni per l'esercizio dell'azione di determinazione giudiziale dell'indennità di esproprio

Una volta emanato il provvedimento espropriativo, sorge contestualmente, ed è per ciò stesso azionabile, il diritto del proprietario a percepire il giusto indennizzo

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