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La stima amministrativa definitiva dell'indennità di esproprio sopravvenuta nel corso del giudizio non vincola il giudice, ma può offrirgli elementi di convincimento

La limitata maggiore misura dell'indennità accertata in sede giudiziale rispetto a quella determinata definitivamente in via amministrativa, non consente alla Corte d'appello di non liquidare la maggiore indennità accertata sia pure in misura minore di quanto chiesto dall'opponente.

Indennità di espropriazione: decorrenza del termine di opposizione alla stima

La L. n. 865 del 1971, art. 19 prevede che l'opposizione alla stima da parte dei proprietari e degli altri interessati debba essere proposta nel termine di trenta giorni dalla pubblicazione della stima sulla Gazzetta Ufficiale. Soltanto nel caso in cui il decreto di esproprio segua e non preceda la pubblicazione della stima il termine decorre dalla notificazione del decreto di esproprio

Decorrenza del termine di opposizione alla stima per il proprietario effettivo e l'ente espropriante

La nullità della notificazione del decreto di espropriazione, o di asservimento - notificazione che ha carattere sostanziale nell'ambito del procedimento ablativo nonostante l'assoggettamento alle regole di notificazione proprie delle citazioni, impedisce il decorso del termine di decadenza per l'opposizione alla stima, senza che possa assumere rilievo la circostanza che l'atto sia comunque venuto a conoscenza dell'interessato, non potendo trovare applicazione, data la natura non proces ...

L'opposizione alla stima dell'indennità nell'espropriazione di bene indiviso

In caso di espropriazione di bene indiviso, l'obbligazione dell'espropriante e il relativo credito dell'opponente non hanno natura parziaria sicché non è configurabile la loro deduzione pro quota in giudizio ed il giudice deve determinare l'indennità in rapporto al bene considerato nel suo complesso ed unità, e non alle singole quote spettanti ai compartecipi.

Rapporti tra la richiesta di determinazione dell’indennità di esproprio e il risarcimento danni da occupazione illegittima

La domanda di condanna al pagamento dell’indennità di espropriazione non rende incompatibile la contestuale domanda risarcitoria.

Il termine di trenta giorni fissato dall'art. 27, secondo comma, del D.P.R. 327/2001 non è perentorio ma dilatorio

Il termine di trenta giorni fissato dall'art. 27, secondo comma, del D.P.R. 6 agosto 2001, n. 327, non è perentorio ma dilatorio: le parti possono agire per la determinazione giudiziale dell'indennità almeno trenta giorni dopo la comunicazione del deposito della relazione di stima, e fino alla scadenza del termine perentorio di cui all'art. 54, secondo comma, del D.P.R. 6 agosto 2001, n. 327 citato.

Nel giudizio di determinazione dell'indennità non può essere pronunciata condanna dell'espropriante al pagamento diretto

La Corte d'appello non può pronunciare condanna dell'espropriante al pagamento delle determinate indennità ma deve limitarsi ad ordinare il deposito presso la Cassa depositi e prestiti della differenza tra il superiore importo liquidato in sede giudiziaria e quello fissato in via amministrativa, in applicazione di norme che rispondono a precise esigenze a tutela del pubblico interesse per eventuali diritti vantati dai terzi sull'indennità e per non esporre l'espropriante ad eventuali

L'azione in giudizio per la determinazione delle indennità di esproprio può essere proposta senza attendere la stima amministrativa

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 67 del 1990, che ha dichiarato parzialmente illegittimo l'art. 19 L. n. 865 del 1971, dopo la pronuncia del decreto d'espropriazione, al proprietario espropriato, ancorché non si sia provveduto alla determinazione della stima definitiva, è consentito di agire in giudizio avanti alla competente Corte di Appello, opponendosi alla indennità provvisoria, per l'accertamento del giusto indennizzo spettantegli.

Le valutazioni espresse dal C.T.U. non hanno efficacia vincolante per il giudice per determinare l'importo dell'indennità di esproprio

Non vi è contraddizione tra l'utilizzazione di dati acquisiti con il mezzo di una consulenza tecnica, e la loro correzione critica su singoli punti, motivata con il riferimento a elementi non considerati dal consulente.

Condizioni per l'esperibilità dell'azione di determinazione dell'indennità da occupazione provvisoria

L'indennità di occupazione è dovuta per il fatto stesso che quest'ultima sia stata autorizzata in via d'urgenza; ciò implica che il giudice adito, per riaffermare la vigenza del suddetto principio, non è tenuto alla disapplicazione del provvedimento che abbia disposto l’occupazione omettendo la determinazione dell’indennità.

I soggetti che possono proporre l'opposizione giudiziale alla stima del bene espropriato

I soggetti che vantino diritti di qualsiasi natura sul bene espropriato sia di natura personale sia di natura reale, compreso dunque l'usufruttuario, possono proporre l'opposizione giudiziale alla stima o intervenire nel relativo giudizio avendo un indubbio interesse a contraddire sulla entità della stessa (art. 34 D.P.R. n. 327 del 2001).

Nel giudizio di opposizione alla stima il giudice non è vincolato alle domande delle parti

Il giudizio per la determinazione dell'indennità di espropriazione non è un procedimento espropriativo o una fase di esso, perché è un procedimento giurisdizionale, autonomo rispetto a quello amministrativo e puramente eventuale. Del resto, è lo stesso testo unico a indicare, nel titolo secondo, quali sono le fasi del procedimento espropriativo, e tra queste non figura ovviamente l'opposizione alla stima, disciplinata invece nel titolo quarto

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