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Nel giudizio di determinazione dell'indennità non può essere pronunciata condanna dell'espropriante al pagamento diretto

La Corte d'appello non può pronunciare condanna dell'espropriante al pagamento delle determinate indennità ma deve limitarsi ad ordinare il deposito presso la Cassa depositi e prestiti della differenza tra il superiore importo liquidato in sede giudiziaria e quello fissato in via amministrativa, in applicazione di norme che rispondono a precise esigenze a tutela del pubblico interesse per eventuali diritti vantati dai terzi sull'indennità e per non esporre l'espropriante ad eventuali

L'azione in giudizio per la determinazione delle indennità di esproprio può essere proposta senza attendere la stima amministrativa

A seguito della sentenza della Corte Costituzionale n. 67 del 1990, che ha dichiarato parzialmente illegittimo l'art. 19 L. n. 865 del 1971, dopo la pronuncia del decreto d'espropriazione, al proprietario espropriato, ancorché non si sia provveduto alla determinazione della stima definitiva, è consentito di agire in giudizio avanti alla competente Corte di Appello, opponendosi alla indennità provvisoria, per l'accertamento del giusto indennizzo spettantegli.

Le valutazioni espresse dal C.T.U. non hanno efficacia vincolante per il giudice per determinare l'importo dell'indennità di esproprio

Non vi è contraddizione tra l'utilizzazione di dati acquisiti con il mezzo di una consulenza tecnica, e la loro correzione critica su singoli punti, motivata con il riferimento a elementi non considerati dal consulente.

Condizioni per l'esperibilità dell'azione di determinazione dell'indennità da occupazione provvisoria

L'indennità di occupazione è dovuta per il fatto stesso che quest'ultima sia stata autorizzata in via d'urgenza; ciò implica che il giudice adito, per riaffermare la vigenza del suddetto principio, non è tenuto alla disapplicazione del provvedimento che abbia disposto l’occupazione omettendo la determinazione dell’indennità.

I soggetti che possono proporre l'opposizione giudiziale alla stima del bene espropriato

I soggetti che vantino diritti di qualsiasi natura sul bene espropriato sia di natura personale sia di natura reale, compreso dunque l'usufruttuario, possono proporre l'opposizione giudiziale alla stima o intervenire nel relativo giudizio avendo un indubbio interesse a contraddire sulla entità della stessa (art. 34 D.P.R. n. 327 del 2001).

Nel giudizio di opposizione alla stima il giudice non è vincolato alle domande delle parti

Il giudizio per la determinazione dell'indennità di espropriazione non è un procedimento espropriativo o una fase di esso, perché è un procedimento giurisdizionale, autonomo rispetto a quello amministrativo e puramente eventuale. Del resto, è lo stesso testo unico a indicare, nel titolo secondo, quali sono le fasi del procedimento espropriativo, e tra queste non figura ovviamente l'opposizione alla stima, disciplinata invece nel titolo quarto

L'azione di determinazione giudiziale dell'indennità di esproprio è prevista in aggiunta a quella di opposizione alla stima

Al proprietario espropriato sono concesse due azioni: l'una di determinazione dell'indennità di esproprio e l'altra di opposizione alla stima, a seconda se sia stata calcolata o meno l'indennità definitiva.

Soggetti legittimati passivi a partecipare al giudizio sulla stima delle indennità di esproprio

I soggetti privati cui sono attribuiti per legge o per delega poteri espropriativi sono legittimati a partecipare al giudizio sulla stima delle indennità.

Maggiorazioni e indennità aggiuntive dovute al proprietario espropriato

L'eventuale corresponsione di un indennizzo superiore al valore venale del bene non viola il limite individuato nell'art. 42 Cost. quando è destinata a ristorare un pregiudizio ulteriore ritenuto dallo stesso legislatore meritevole di tutela

Procedura di determinazione dell'indennità definitiva di esproprio

Tutti gli atti amministrativi, relativi alla determinazione dell'indennità (provvisoria o definitiva) di espropriazione per pubblica utilità, assumono la configurazione di atti paritetici, nei confronti dei quali i soggetti privati interessati vantano sempre la posizione giuridica di diritto soggettivo.

Il requisito della "permanenza" del danno ai fini del diritto alla corresponsione dell'indennità prevista dall'art. 44 del D.P.R. 327/2001

L'indennizzo per danno permanente di cui all'art. 44 del D.P.R. 327/2001 va limitato ai soli danni effettivamente ed oggettivamente derivati all'immobile dalla realizzazione dell'opera pubblica, esclusi quello per lucro cessante

L'indennità spettante ex art. 44 del T.U.Es. al proprietario di suoli che ha subito un danno indiretto a causa dall'espropriazione

L'art. 44 del T.U.Es. indennizza i soggetti estranei al procedimento espropriativo che hanno subito un danno in conseguenza dell'opera eseguita sulla parte espropriata contigua alla loro proprietà

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