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Responsabilità della p.a. per i danni causati dalla fauna selvatica

Il danno cagionato dalla fauna selvatica non è risarcibile in base alla presunzione stabilita nell'art. 2052 c.c., inapplicabile con riguardo alla selvaggina, il cui stato di libertà è incompatibile con un qualsiasi obbligo di custodia da parte della P.A., ma solamente alla stregua dei principi generali della responsabilità extracontrattuale di cui all'art. 2043 c.c..

Caratteristiche dei beni appartenenti al patrimonio indisponbile

Affinché un bene non appartenente al demanio necessario possa rivestire il carattere pubblico proprio dei beni patrimoniali indisponibili in quanto destinati ad un pubblico servizio, deve sussistere il doppio requisito (soggettivo ed oggettivo) della manifestazione di volontà dell'ente titolare del diritto reale pubblico da cui risulti la specifica volontà di destinare quel determinato bene ad un pubblico servizio, e l'effettiva ed attuale destinazione ad esso.

Responsabilità della P.A. nella custodia dei beni demaniali

Il criterio oggettivo di imputazione della responsabilità di cui all'art. 2051 c.c., per i danni subiti dagli utenti di beni demaniali di rilevante estensione, può essere escluso unicamente in caso di comprovata concreta impossibilità di esercitare la custodia, quale potere di fatto sul bene stesso. Tale impossibilità deve essere accertata in relazione alla causa concreta del danno.

Risarcimento danni causati da beni demaniali

La domanda di risarcimento del danno da illegittimo diniego del'autorizzazione all'installazione di un impianto pubblicitario non può essere accolta ove non risultino allegate delle offerte di soggetti interessati all'installazione illegittimamente denegata.

Clausole e quietanze rinunziative e satisfattive contenute negli atti di cessione volontaria

Gli atti di cessione volontaria possono contenere clausole satisfattive e rinunciative, al pari di qualsiasi contratto di diritto comune, che vengono interpretate con l’ausilio degli artt. 1362 e 1363 c.c.

La natura giuridica dell’atto di cessione volontaria

L’atto di cessione volontaria è stato definito quale contratto ad oggetto pubblico che l’espropriando ha diritto di convenire ad un prezzo determinato dalla legge, con la caratteristica di porre fine al procedimento ablatorio

Il contenuto del decreto di esproprio

Poiché il decreto di esproprio conclude il procedimento ablatorio, è opportuno che nella fase di emanazione del decreto venga compiuta una completa ricognizione degli atti gestiti in precedenza

Gli effetti del decreto di esproprio

Il decreto di esproprio conclude l’intero iter espropriativo, tuttavia la semplice emanazione del decreto non determina l’effetto ablatorio: è necessario che esso venga notificato ed eseguito

Accordi e atti di cessione volontaria

Gli accordi di cessione implicano una futura disponibilità ad addivenire ad un atto di cessione, avendo accettato l’indennità provvisoria, mentre gli atti di cessione hanno una vera e propria efficacia traslativa della proprietà all’espropriante

L’esecuzione del decreto di esproprio

La P.A. una volta disposto l’esproprio, non può procedere all’apprensione del bene, dovendo dare avviso all’originario proprietario del momento in cui è prevista l’esecuzione del decreto di esproprio attraverso l’occupazione materiale dell'immobile

La concessione di derivazione di acque pubbliche a scopo idroelettrico

Gli impianti idroelettrici muniti di una concessione di derivazione d’acqua da un corpo idrico sono ammissibili a condizione che l’impianto e il suo funzionamento non pregiudichino il raggiungimento degli obbiettivi ambientali dello stesso corpo idrico

Funzioni amministrative e competenze nella gestione del Servizio Idrico Integrato

Le competenze comunali in ordine al servizio idrico sia sono imprescindibili per ragioni storico-normative sia per l'evidente essenzialità delle comunità stabilite nei territori comunali

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