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Il rapporto tra i consorzi di bonifica e i beni del demanio loro affidati

Il rapporto tra i consorzi di bonifica e i beni del demanio loro affidati è declinabile secondo lo schema della concessione a titolo gratuito; ed è un rapporto basato sulla stessa legge istitutiva dei consorzi (R.D. n. 215 del 1933), in correlazione con la funzione specifica, ivi loro assegnata, di esecuzione, manutenzione ed esercizio delle opere di bonifica.

Scarico e depurazione delle acque reflue

In materia di tutela delle acque dall'inquinamento, lo scarico da depuratore che convoglia le acque reflue urbane deve essere ritenuto a natura mista ed i relativi reflui vanno qualificati come scarichi di acque urbane.

Rapporti contrattuali tra il soggetto gestore del servizio pubblico di erogazione di acqua potabile e l'utente finale

Il rapporto di fornitura di acqua potabile va inquadrato nell'ambito del contratto di somministrazione di cose, ai sensi dell'art. 1559 c.c. In tal caso quindi l'attività del Comune non attiene al munus publicum, ma viene esercitata iure privatorum, con la conseguenza che l'inadempimento, ove sussistente, obbliga il somministrante al risarcimento del danno.

Giurisdizione sulle controversie in materia di servizio idrico integrato

L'operato del gestore del servizio idrico nella somministrazione di acqua potabile è soggetto al controllo giudiziario nell'ambito della giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo, proprio per la sussistenza di una chiara compenetrazione di elementi privatistici e pubblicistici, il cui "giudice naturale" è oggi individuato dal D.Lgs. n. 104 del 2010, art. 133, comma 1, lett. c).

Riserva di legge statale sulla regolamentazione del servizio idrico integrato

La disciplina del servizio idrico integrato va ascritta alla competenza esclusiva dello Stato nelle materie «tutela della concorrenza» e «tutela dell’ambiente» e, pertanto, è inibito alle Regioni derogare a detta disciplina.

Rimedi impugnatori esperibili nei confronti delle sentenze del Tribunale Superiore per le Acque Pubbliche

Avverso le sentenze del Tribunale Superiore per le Acque Pubbliche, il ricorso per cassazione, è ammesso, oltre che per motivi attinenti alla giurisdizione, soltanto per violazione di legge.

Presupposto della domanda di indennità è il decreto di esproprio

Dato l'indissolubile collegamento che esiste tra indennità di espropriazione e momento del conferimento della proprietà del bene attraverso l'espropriazione per pubblica utilità, non si può addivenire ad una statuizione sull'ammontare dell'indennità definitiva se non in presenza del provvedimento ablatorio; il decreto di espropriazione costituisce pertanto una condizione dell'azione proposta per ottenere la determinazione definitiva.

Condizioni per l'esercizio dell'azione di determinazione giudiziale dell'indennità di esproprio

Una volta emanato il provvedimento espropriativo, sorge contestualmente, ed è per ciò stesso azionabile, il diritto del proprietario a percepire il giusto indennizzo

La domanda di determinazione della giusta indennità di espropriazione e di opposizione alla stima amministrativa

La contestazione sul criterio di stima adottato nella sentenza che definisce la determinazione della giusta indennità di esproprio non introduce una domanda quanto una argomentazione in diritto che ben può essere disattesa dal giudice del merito

Poteri del giudice nella scelta dei metodi e criteri di stima per determinare il valore del bene espropriato

Rientra tra i compiti del giudice di merito stabilire se sussistono gli elementi occorrenti per la ricerca del presumibile valore comparativo dell'area, con apprezzamento il cui controllo è precluso in sede di legittimità

Poteri d'ufficio del giudice del merito nel determinare l'ammontare dell'indennità di esproprio

Il primo compito cui è tenuto il giudice del merito per la determinazione delle indennità di esproprio è accertare d'ufficio la destinazione legale del terreno esclusivamente in base alla classificazione urbanistica

Il rimedio dell'opposizione consente di censurare tutte le attività connesse al procedimento di determinazione dell'indennità

Il giudizio di opposizione alla stima non tende all'accertamento del diritto reale a favore del soggetto che, indicato come proprietario nella procedura espropriativa, come tale si legittima all'opposizione, ciò in quanto l'oggetto esclusivo di quel giudizio è costituito dalla determinazione definitiva dell'indennità dovuta per l'espropriazione del bene.

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