Sintesi: La giurisdizione in unico grado del T.S.A.P. sussiste quando i provvedimenti amministrativi impugnati incidano direttamente sul regime delle acque pubbliche, nel senso che concorrano, in concreto, a disciplinare la gestione e l'esercizio delle opere idrauliche o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio e alla realizzazione delle opere stesse od a stabilire o modificarne la localizzazione o a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti.
Sintesi: L'incidenza diretta del provvedimento amministrativo sul regime delle acque pubbliche, che radica la giurisdizione di legittimità del T.S.A.P., è configurabile non solo quando l'atto provenga da organo amministrativo preposto alla cura di pubblici interessi in tale materia e costituisca manifestazione dei poteri attributi a tale organo per vigilare o disporre in ordine agli usi delle acque, ma anche quando l'atto, ancorché proveniente da organi della P.A. non preposti alla cura degli interessi del settore, finisca, tuttavia, con l'incidere immediatamente sull'uso delle acque pubbliche, in quanto interferisca con i provvedimenti relativi a tale uso, autorizzando, impedendo o modificando i lavori relativi.
Estratto: «Ed Invero, come affermato dalle Sezioni Unite della Corte di Cassazione , da cui il Collegio non ha motivo di discostarsi, la giurisdizione di legittimità in unico grado attribuita al Tribunale superiore delle acque pubbliche (ai sensi del R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, art. 143, lett. a) con riferimento ai "ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall'amministrazione in materia di acque pubbliche", sussiste quando i provvedimenti amministrativi impugnati incidano direttamente sul regime delle acque pubbliche, nel senso che concorrano, in concreto, a disciplinare la gestione e l'esercizio delle opere idrauliche o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio e alla realizzazione delle opere stesse od a stabilire o modificarne la localizzazione o a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti (cfr. Cass., Sez. Un., n. 27528/08 e 10848/09).Ed inoltre, le stesse Sezioni Unite hanno osservato che "l'incidenza diretta del provvedimento amministrativo sul regime delle acque pubbliche, che radica la giurisdizione di legittimità del Tribunale superiore delle acque pubbliche, è configurabile non solo quando l'atto provenga da organo amministrativo preposto alla cura di pubblici interessi in tale materia e costituisca manifestazione dei poteri attributi a tale organo per vigilare o disporre in ordine agli usi delle acque, ma anche quando l'atto, ancorché proveniente da organi dell'amministrazione non preposti alla cura degli interessi del settore, finisca, tuttavia, con l'incidere immediatamente sull'uso delle acque pubbliche, in quanto interferisca con i provvedimenti relativi a tale uso, autorizzando, impedendo o modificando i lavori relativi". (Cassazione civile , sez. un., 26 luglio 2002 , n. 11126).Ebbene, poiché il censurato decreto nella parte in cui limita l’aumento del potenziale idrico di cui alla concessione trentennale di acque minerali ha riguardo direttamente al regime delle acque pubbliche, la sua impugnazione va ricondotta alla giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche.»
Sintesi: Il provvedimento che attiene alla disciplina della Riserva Ambientale, rispetto alla quale i limiti al diritto di navigazione, di derivazione dell’acqua e di pesca hanno una rilevanza meramente accessoria, in quanto diretti esclusivamente a consentire la salvaguardia dell’ambiente, non è dotato di incidenza diretta ed immediata sul regime delle acque pubbliche, inteso come regolamentazione del loro decorso e della loro utilizzazione, sotto l'aspetto sia quantitativo e distributivo che qualitativo. Tanto è sufficiente per affermare che sussiste la giurisdizione del giudice amministrativo e non quella del Tribunale Superiore delle Acque.
Estratto: «2. In via preliminare va esaminata l’eccezione di difetto di giurisdizione sollevata dall’amministrazione resistente.La giurisprudenza consolidata della Corte di Cassazione ha precisato che sono devoluti alla giurisdizione in unico grado del Tribunale superiore delle acque pubbliche...
[...omissis...]
Sintesi: Devono ritenersi devoluti alla giurisdizione del T.S.A.P. tutti i ricorsi avverso i provvedimenti che, per effetto della loro incidenza sulla realizzazione, sospensione o eliminazione di un'opera idraulica riguardante un'acqua pubblica, concorrono, in concreto, a disciplinare le modalità di utilizzazione di quell'acqua, onde in tale ambito vanno ricompresi anche i ricorsi avverso i provvedimenti che, pur costituendo esercizio di un potere non strettamente attinente alla materia delle acque e inerendo a interessi più generali e diversi ed eventualmente connessi rispetto agli interessi specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, riguardino comunque l'utilizzazione di detto demanio, così incidendo in maniera diretta ed immediata sul regime delle acque.
Estratto: «Costituisce, infatti, principio consolidato nella giurisprudenza di queste sezioni unite quello in virtù del quale, in base al principio desumibile dal R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, art. 143, comma 1, lett. a) - che attribuisce alla cognizione diretta del Tribunale superiore delle acque pubbliche i ricorsi per incompetenza...
[...omissis...]
Sintesi: Devono ritenersi devoluti alla cognizione del T.S.A.P. anche i provvedimenti amministrativi che, pur incidendo su interessi più generali e diversi rispetto a quelli specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, attengano comunque all'utilizzazione di detto demanio idrico, interferendo immediatamente e direttamente sulle opere destinate a tale utilizzazione e, in definitiva, sul regime delle acque pubbliche.
Sintesi: La giurisdizione di legittimità in unico grado attribuita al T.S.A.P. con riferimento ai «ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall'Amministrazione in materia di acque pubbliche», sussiste quando i provvedimenti amministrativi impugnati incidano direttamente sul regime delle acque pubbliche, nel senso che concorrano, in concreto, a disciplinare la gestione e l'esercizio delle opere idrauliche o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio e alla realizzazione delle opere stesse od a stabilire o modificarne la localizzazione o a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti.
Estratto: «Con ordinanza n. 2 del 17/01/2011 adottata a norma dell’art. 54 del D.Lgs. n. 54 del 267/2000 il Sindaco del Comune di Ve. ingiungeva alla R. di provvedere al ripristino delle opere dalla stessa in precedenza realizzate a protezione dell’alveo del torrente Senia, in relazione agli eventi alluvionali del 12/11/2010.
[...omissis...]
Sintesi: La giurisdizione di legittimità in unico grado attribuita al T.S.A.P. dall'art. 143 R.D. 1775/1933 sussiste solo quando i provvedimenti amministrativi impugnati siano caratterizzati da incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, nel senso che concorrano, in concreto, a disciplinare la gestione, l'esercizio delle opere idrauliche, i rapporti con i concessionari o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio ed alla realizzazione delle opere stesse od a stabilire o modificare la localizzazione di esse od a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti.
Estratto: «Sostiene in tal senso la Provincia che la controversia all’esame è devoluta alla giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche, in quanto essa concerne le modalità di corretta gestione del servizio idrico integrato.Come statuito dal T.A.R. l’eccezione va disattesa.Al riguardo infatti questo Collegio – pur dando doveroso atto della complessità della questione – aderisce all’orientamento della Corte regolatrice, secondo cui la giurisdizione di legittimità in unico grado attribuita al Tribunale superiore della acque pubbliche dall'art. 143 comma 1 lett. a) T.U. 11 dicembre 1933 n. 1775, con riferimento ai "ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall'Amministrazione in materia di acque pubbliche", sussiste solo quando i provvedimenti amministrativi impugnati siano caratterizzati da incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche (nel senso che concorrano, in concreto, a disciplinare la gestione, l'esercizio delle opere idrauliche, i rapporti con i concessionari o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio ed alla realizzazione delle opere stesse od a stabilire o modificare la localizzazione di esse od a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti), mentre restano fuori da tale competenza giurisdizionale tutte le controversie che solo in via di riflesso, o indirettamente, abbiano una siffatta incidenza (cfr. ad es. SS.UU. n. 23300 del 2011).Nel caso in esame la controversia attiene direttamente all’annullamento della selezione per la scelta del socio di minoranza di società locale mista e ai connessi profili risarcitori, e solo indirettamente essa appare suscettibile di riverberare i suoi effetti sulla gestione del servizio idrico in quell’ATO: la controversia, pertanto, è devoluta alla giurisdizione del giudice amministrativo.»
Sintesi: Nell'ambito della giurisdizione del T.S.A.P. vanno ricompresi anche i ricorsi avverso i provvedimenti che, pur costituendo esercizio di un potere non strettamente attinente alla materia delle acque e inerendo ad interessi più generali e diversi ed eventualmente connessi rispetto agli interessi specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, riguardino comunque l’utilizzazione di detto demanio, così incidendo in maniera diretta ed immediata sul regime delle acque.
Estratto: «1.1. Con la prima eccezione si assume l’inammissibilità dei ricorsi, introduttivo e per motivi aggiunti, per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo.1.2. L’eccezione è fondata.La controversia in esame si riferisce ad una richiesta di autorizzazione finalizzata all’ottenimento di una subconcessione di derivazione di acqua dal Torrente S. per la realizzazione di un impianto di produzione di energia idroelettrica.Secondo l’art. 143, primo comma, lett. a), del R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, sono affidati alla giurisdizione in unico grado del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche tutti «i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti ... presi dall’amministrazione in materia di acque pubbliche».La disposizione in questione, secondo la prevalente giurisprudenza, riconduce alla giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche tutte le controversie relative ad atti che abbiano una diretta incidenza sul regime delle acque pubbliche, indipendentemente dall’autorità che adotta tali provvedimenti. Di conseguenza, ciò che determina l’individuazione del giudice munito di giurisdizione è l’incidenza diretta del provvedimento amministrativo sul governo delle acque pubbliche.In tal senso è stato precisato che sono “devoluti alla cognizione [del] Tribunale [Superiore delle Acque Pubbliche] tutti i ricorsi avverso i provvedimenti che, per effetto della loro incidenza sulla realizzazione, sospensione o eliminazione di un’opera idraulica riguardante acque pubbliche, concorrono, in concreto, a disciplinare le modalità di utilizzazione di dette acque, onde in tale ambito vanno ricompresi anche i ricorsi avverso i provvedimenti che, pur costituendo esercizio di un potere non strettamente attinente alla materia delle acque e inerendo ad interessi più generali e diversi ed eventualmente connessi rispetto agli interessi specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, riguardino comunque l’utilizzazione di detto demanio, così incidendo in maniera diretta ed immediata sul regime delle acque (v. per tutte SU. 2005 n. 13293; 2005 n. 8696; 2002 n. 11126; 2002 n. 11099). Per converso, sono escluse dalla giurisdizione di detto Tribunale le controversie aventi ad oggetto atti solo strumentalmente inseriti in procedimenti finalizzati ad incidere sul regime delle acque, le quali non richiedono le competenze giuridiche e tecniche, ritenute dal legislatore necessarie - attraverso la configurazione di uno speciale organo giurisdizionale, nella particolare composizione richiesta - per la soluzione dei problemi posti dalla gestione delle acque pubbliche (v., tra le altre, S.U. 2006 n. 13692; 2005 n. 14195; 2003 n. 337)” (Cassazione civile, sez. un., 11 maggio 2007, n. 10750; inoltre, Tribunale superiore acque pubbliche, 13 luglio 2007, n. 123).A ciò “consegue che ha incidenza diretta sul regime delle acque il provvedimento con il quale l’organismo competente si pronuncia con proprio decreto sull’assoggettamento di un progetto di opera idrica (nella specie un progetto per il quale si chiede una concessione di derivazione) alla relativa procedura, in quanto tale provvedimento postula l’esame nel merito dell’opera o dell’intervento, chiaramente incidente sulla consistenza dell’opera e sulle modalità di gestione della stessa, e ne può condizionare la effettiva realizzazione o le modalità di gestione. Pertanto, ove l’oggetto del progetto esaminato nella procedura di screening sia un’opera idraulica, l’impugnazione del decreto emesso dal Responsabile della struttura competente, per la sua ricaduta immediata sul regime delle acque pubbliche, va ricondotta alla giurisdizione del Tribunale delle acque pubbliche” (Consiglio di Stato, V, 12 giugno 2009, n. 3678).1.3. Pertanto, la presente controversia rientra nella giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (cfr., più di recente, T.A.R. Lazio, Latina, I, 13 giugno 2012, n. 476).»
Sintesi: Rientrano nella giurisdizione del T.S.A.P. i ricorsi avverso provvedimenti che, pur non concernendo per la loro tipica funzione la materia delle acque pubbliche, siano stati in concreto adottati per la cura dell'interesse al buon regime delle acque stesse.
Sintesi: La giurisdizione del T.S.A.P. si ha anche in tutte quelle situazioni in cui l'azione amministrativa, pur andando ad incidere su interessi più generali e diversi rispetto a quelli specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, riguardino comunque l'ambito materiale in questione.
Sintesi: La giurisdizione del T.S.A.P. riguarda atti e provvedimenti che, ancorché emanati da autorità non specificamente preposte alla tutela delle acque pubbliche, abbiano sul regime di queste ultime un'incidenza immediata e diretta.
Estratto: «5. Alla luce delle circostanze di fatto e del quadro normativo di riferimento, il Collegio rileva che la causa rientra nella giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, tenuto conto di quanto stabilito dall'art. 143 del R.D. n. 1775/1933.
[...omissis...]
Sintesi: Per ricadere nella cognizione del T.S.A.P. in unico grado, il ricorso deve rivolgersi contro un provvedimento della p.a. che incide direttamente sul regime delle acque pubbliche.
Sintesi: L’esercizio dei poteri pubblici che presiedono al buon governo delle acque, appartiene alla cognizione del T.S.A.P..
Estratto: «2. Il ricorso è inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, come eccepito dal resistente.Al riguardo, giova ricordare che, per giurisprudenza costante della Corte regolatrice, a norma dell’art. 143 del t.u. approvato con R.D. n. 1775 del 1933, appartengono alla cognizione diretta del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche...
[...omissis...]
Sintesi: L'art. 143, co. 1, lett. a), R.D. 1775/1933 deve intendersi nel senso che appartengono alla giurisdizione del T.S.A.P. tutti i ricorsi contro provvedimenti che siano caratterizzati dall'incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, ancorché adottati da autorità diverse da quelle specificamente preposte alla tutela delle acque.
Sintesi: Sono devoluti alla giurisdizione del T.S.A.P. anche i ricorsi avverso i provvedimenti che, pur costituendo esercizio di un potere non strettamente attinente alla materia delle acque e inerendo ad interessi più generali e diversi ed eventualmente connessi rispetto agli interessi specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, riguardino comunque l'utilizzazione di detto demanio, così incidendo in maniera diretta ed immediata sul regime delle acque.
Estratto: «Ai sensi dell'art. 143, primo comma, lett. a) del r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775, appartengono alla cognizione diretta del Tribunale superiore delle acque pubbliche tutti "i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti [...] presi dall'amministrazione in materia di acque pubbliche".La norma riportata, secondo l'orientamento prevalente in giurisprudenza - cui il Collegio ritiene di aderire - deve intendersi nel senso che appartengono alla giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche tutti i ricorsi contro provvedimenti che siano caratterizzati dall'incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, ancorché adottati da autorità diverse da quelle specificamente preposte alla tutela delle acque. Ai fini della giurisdizione, dunque, il discrimine è dato dall'incidenza diretta del provvedimento amministrativo sul governo delle acque pubbliche (cfr. ex multis Consiglio Stato, Sezione V, 12 giugno 2009 , n. 3678; id., 25 maggio 2010 , n. 3325; TAR Puglia, Bari, Sezione III, 2.12.2010, n. 4059).A riguardo, a fini di maggiore compiutezza dell’analisi, giova senz’altro richiamare la decisione della Suprema Corte ( Cassazione civile, sez. un., 11 maggio 2007, n. 10750) secondo cui sono “devoluti alla cognizione di detto Tribunale tutti i ricorsi avverso i provvedimenti che, per effetto della loro incidenza sulla realizzazione, sospensione o eliminazione di un'opera idraulica riguardante acque pubbliche, concorrono, in concreto, a disciplinare le modalità di utilizzazione di dette acque, onde in tale ambito vanno ricompresi anche i ricorsi avverso i provvedimenti che, pur costituendo esercizio di un potere non strettamente attinente alla materia delle acque e inerendo ad interessi più generali e diversi ed eventualmente connessi rispetto agli interessi specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, riguardino comunque l'utilizzazione di detto demanio, così incidendo in maniera diretta ed immediata sul regime delle acque (v. per tutte SU. 2005 n. 13293; 2005 n. 8696; 2002 n. 11126; 2002 n. 11099). Per converso, sono escluse dalla giurisdizione di detto Tribunale le controversie aventi ad oggetto atti solo strumentalmente inseriti in procedimenti finalizzati ad incidere sul regime delle acque, le quali non richiedono le competenze giuridiche e tecniche, ritenute dal legislatore necessarie - attraverso la configurazione di uno speciale organo giurisdizionale, nella particolare composizione richiesta - per la soluzione dei problemi posti dalla gestione delle acque pubbliche (v., tra le altre, S.U. 2006 n. 13692; 2005 n. 14195; 2003 n. 337)”.In coerenza con le richiamate pronunce, il Tribunale superiore delle acque afferma la propria giurisdizione “quando i provvedimenti amministrativi impugnati siano caratterizzati da incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, concorrendo, in concreto, a disciplinare direttamente la gestione, l'esercizio delle opere idrauliche ed i rapporti con i concessionari od a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio ed alla realizzazione delle opere stesse od a stabilire o modificare la localizzazione di esse o ad influire nella loro realizzazione, mediante sospensione e revoca dei relativi provvedimenti, come quelli relativi ad opere dirette a trasferire (galleria) ed utilizzare (centrale idroelettrica) acque pubbliche che, quindi, proprio in relazione ai loro connotati oggettivi e teleologici, abbiano effetti immediati e diretti sul regime delle acque pubbliche" (TSAP,13 luglio 2007, n. 123).Analizzando, sulla base di dette coordinate, la fattispecie concreta oggetto di gravame, il Collegio ritiene che il provvedimento impugnato spieghi incidenza diretta sul regime delle acque, in quanto contiene l’ordine, rivolto al ricorrente, di chiusura dei pozzi autorizzati ed esistenti nella sua proprietà per l’attingimento delle acque di falda, nonché l’ordine, rivolto all’amministrazione provinciale, di procedere alla revoca delle eventuali concessioni con la chiusura e sigillatura dei pozzi in questione.L’ordinanza sindacale, pertanto, influisce sull'esercizio di opera idraulica necessaria per l’attingimento di acque pubbliche, in quanto dispone la chiusura della stessa e ordina la revoca del relativo provvedimento e quindi, teleologicamente, spiega effetti immediati e diretti sul regime delle acque pubbliche; la cognizione della presente controversia esula dunque dalla giurisdizione del Giudice amministrativo per rientrare nella giurisdizione del Tribunale superiore della acque pubbliche.»
Sintesi: In tema di riparto di giurisdizione, gli atti che regolano la materia delle “Acque pubbliche” non vanno considerati in astratto, ma con riferimento alla possibilità di influire, comunque, sulla loro regolamentazione.
Estratto: «Il motivo è infondato in quanto gli atti che regolano la materia delle “Acque pubbliche” non vanno considerati in astratto, ma con riferimento alla possibilità di influire, comunque, sulla loro regolamentazione (C.S. V n. 6942/10).Le Sezioni Unite, del resto, hanno riaffermato che la giurisdizione di legittimità in unico grado...
[...omissis...]
Sintesi: Il presupposto che giustifica l’attrazione dell’impugnativa di atti amministrativi dinanzi al T.S.A.P. è dato dalla circostanza che il provvedimento impugnato abbia una incidenza diretta ed immediata sul regime delle acque pubbliche, che è configurabile soltanto quando l’atto amministrativo abbia riflessi sulle “opere idrauliche” ed in particolare quanto esso concorra a disciplinare la gestione e l'esercizio di dette opere o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio e alla realizzazione delle opere stesse o a stabilire o modificarne la localizzazione o a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti.
Sintesi: La devoluzione della cognizione al T.S.A.P. postula che la controversia implichi la soluzione di questioni di carattere tecnico concernenti il regime delle acque e le opere idrauliche e acquedottistiche.
Estratto: «2. Costituendosi in giudizio, il Comune di Barengo ha eccepito preliminarmente l’inammissibilità del ricorso per difetto di giurisdizione del Giudice Amministrativo, sostenendo che la controversia sarebbe devoluta ratione materiae alla cognizione diretta del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.2.1. L’eccezione non può essere condivisa.2.2. Secondo quanto stabilisce l’art. 143 del T.U. n. 1775 del 1933, spetta al Tribunale superiore delle acque pubbliche in unico grado pronunciarsi sui ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall'amministrazione in materia di acque pubbliche o adottati ai sensi degli artt. 217 e 221 della presente legge, nonché contro i provvedimenti definitivi adottati dall'autorità amministrativa in materia di regime delle acque pubbliche ai sensi dell'art. 2 del testo unico delle leggi sulle opere idrauliche. Il TSAP si pronuncia, infine, sui ricorsi in materia di pesca previsti dagli artt. 23, 24, 26 e 28 del testo unico delle leggi sulla pesca, approvato con R.D. 8 ottobre 1931, n. 1604.Il presupposto che giustifica l’attrazione dell’impugnativa di atti amministrativi dinanzi al Tribunale Superiore delle acque pubbliche è dato dalla circostanza che il provvedimento impugnato abbia una “incidenza diretta ed immediata” sul regime delle acque pubbliche.Il criterio dell’”incidenza immediata e diretta” sul regime delle acque pubbliche è affermato da un indirizzo giurisprudenziale consolidato della Corte di Cassazione e del Consiglio di Stato (da ultimo, Consiglio Stato, sez. V, 02/08/2011, n. 4557; Consiglio Stato, sez. VI, 09/05/2011, n. 2745; Consiglio Stato, sez. IV, 29/04/2011, n. 2544; Cassazione civile, sez. un., 13/05/2008, n. 11848; Cassazione civile, sez. un., 24/04/2007, n. 9844).Lo stesso indirizzo è stato fatto proprio e ribadito in numerose pronunce di tribunali amministrativi regionali (T.A.R. Lazio Latina, sez. I, 27/05/2011, n. 441; T.A.R. Lombardia Milano, sez. IV, 04/05/2011, n. 1172; T.A.R. Lazio Latina, sez. I, 27/05/2011, n. 441) e dello stesso Tribunale superiore delle acque pubbliche (tra le più recenti, sentenza del 14/04/2010, n. 63).Secondo tali condivisibili decisioni, l'”incidenza diretta” del provvedimento amministrativo sul regime delle acque pubbliche è configurabile soltanto quando l’atto amministrativo abbia riflessi sulle “opere idrauliche” ed in particolare quanto esso concorra a disciplinare la gestione e l'esercizio di dette opere o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio e alla realizzazione delle opere stesse o a stabilire o modificarne la localizzazione o a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti.Inoltre, osserva il collegio che la devoluzione della cognizione al Tribunale superiore delle acque pubbliche postula che la controversia implichi la soluzione di questioni di carattere tecnico concernenti il regime delle acque e le opere idrauliche e acquedottistiche.Tale necessità si ricollega alla stessa ragion d’essere di detto giudice speciale.E’ noto, infatti, che la creazione di un giudice speciale delle acque pubbliche risale al decreto luogotenenziale n. 1664 del 1916 che, accanto alla prima disciplina sostanziale organica delle acque pubbliche, stabiliva la creazione di un tribunale speciale competente a decidere le controversie in materia, introducendo un’eccezione all’ordinario regime di riparto fondato sulla situazione giuridica soggettiva. La sua istituzione rispondeva all’esigenza, in una materia considerata ad elevato grado di complessità tecnica, di assicurare un giudice che, grazie alla presenza nel proprio collegio di ingegneri idraulici e funzionari esperti in acque pubbliche e opere idrauliche, fosse in grado di assicurare una giustizia adeguata. Esso godeva originariamente (prima dell’istituzione dei tribunali regionali delle acque pubbliche) di una competenza estesa sia ai diritti soggettivi che agli interessi legittimi, proprio perché la rilevanza del profilo tecnico delle controversie era stata ritenuta prevalente rispetto ad ogni altro profilo, compreso il principio dell’unità della giurisdizione.Tuttora l’organico del Tribunale superiore delle acque pubbliche, oltre a nove giudici togati, prevede la presenza di tre membri effettivi del Consiglio superiore dei lavori pubblici, e ogni decisione è assunta con l’intervento di sette votanti, di cui sei togati e un tecnico.Ritiene il collegio che la presenza di tecnici esperti della materia nella composizione di ogni collegio giudicante giustifichi la devoluzione al Tribunale superiore delle acque pubbliche delle sole controversie che, concernendo la realizzazione e la gestione delle opere idrauliche ed avendo, per tale ragione, un’incidenza immediata e diretta sul regime delle acque pubbliche, implicano per loro natura la soluzione di questioni tecniche di carattere idraulico e acquedottistico.Restano invece estranee alla competenza di tale giudice speciale le controversie che involgono censure di carattere prettamente giuridico la cui soluzione non richiede competenze di carattere tecnico specialistico.In tale prospettiva, il riparto di giurisdizione appare condizionato dalla specifica domanda proposta dal ricorrente, con riferimento ai motivi dedotti.2.3. Nel presente giudizio, le domande proposte dalla parte ricorrente involgono questioni di carattere prettamente giuridico: si tratta di accertare se il Comune di Barengo avesse o meno il potere di recedere dalla gestione unica del servizio idrico integrato e se, quindi, il predetto Comune, esercitando il recesso, abbia o meno posto in essere un atto invalido e si sia reso o meno inadempiente alla convenzione istitutiva dell’ATO.L’esito di tale indagine dipende da valutazioni di carattere squisitamente giuridico, mentre esulano del tutto questioni di carattere tecnico specialistico. La controversia non ha ad oggetto opere idrauliche, di modo che non è chiaro – né la difesa del Comune ha offerto contributi in tal senso - in che modo gli atti impugnati abbiano un’incidenza immediata e diretta sul regime delle acque pubbliche.Alla stregua di tali considerazioni, ritiene il collegio che debba essere affermata la giurisdizione del giudice amministrativo, con la precisazione che si tratta di giurisdizione esclusiva ai sensi dell’art. 133 comma 1 lettera a) n. 2 del codice del processo amministrativo, dal momento che la controversia verte in materia di “esecuzione di…accordi tra pubbliche amministrazioni”.»
Sintesi: Sono attratti alla giurisdizione del T.s.a.p. i ricorsi contro i provvedimenti che incidono in via diretta ed immediata sul regime delle acque pubbliche – inteso come regolamentazione del loro decorso e del loro uso sotto l’aspetto sia quantitativo e distributivo che qualitativo – e che concorrono, in concreto, a disciplinarne le modalità di utilizzazione: deve in buona sostanza trattarsi di atti impeditivi o limitativi della realizzazione degli interessi pubblici inerenti al suddetto regime, o a tali interessi strettamente connessi.
Sintesi: Appartengono alla cognizione del T.S.A.P. i ricorsi avverso i provvedimenti che – pur costituendo esercizio di un potere non strettamente attinente alla materia delle acque e inerendo ad interessi più generali e diversi ed eventualmente connessi rispetto agli interessi specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico – riguardino comunque l’utilizzazione di detto demanio, così incidendo in maniera diretta ed immediata sul regime delle acque.
Sintesi: La giurisdizione del T.s.a.p. sussiste laddove i provvedimenti amministrativi impugnati siano caratterizzati da incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, nel senso che concorrono a disciplinare la gestione, l’esercizio delle opere idrauliche, i rapporti con i concessionari o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all’esercizio ed alla realizzazione delle opere stesse o a stabilire o modificare la localizzazione di esse od a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti.
Estratto: «1.1 Come illustrato da questa Sezione nella sentenza 8/1/2011 n. 18, l’art. 143 comma 1 lett. a) del R.D. 1775/33, attribuisce alla giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche (T.s.a.p.) “i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall'amministrazione in materia di acque pubbliche”.
[...omissis...]
Sintesi: La giurisdizione di legittimità in unico grado del Tribunale superiore delle acque pubbliche ai sensi dell'art. 143 del R.D. n. 1775/1933 sussiste allorquando sia impugnato un provvedimento che abbia una incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, nel senso che concorra in concreto a disciplinare la gestione, l'esercizio delle opere idrauliche, i rapporti con i concessionari ovvero a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio ed alla realizzazione delle opere stesse, o a stabilire o modificare la loro localizzazione, o ad influire sulla loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti.
Estratto: «Per ciò che riguarda l’eccepito difetto di giurisdizione del giudice adito, stante la competenza per materia del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, non si ha motivo per disattendere un pertinente precedente giurisprudenziale della Seconda Sezione di questo Tribunale secondo la quale per indirizzo giurisprudenziale consolidato la giurisdizione di legittimità in unico grado del Tribunale superiore delle acque pubbliche ai sensi dell'art. 143 del R.D. n. 1775/1933 sussiste allorquando sia impugnato un provvedimento che abbia una incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, nel senso che concorra in concreto a disciplinare la gestione, l'esercizio delle opere idrauliche, i rapporti con i concessionari ovvero a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio ed alla realizzazione delle opere stesse, o a stabilire o modificare la loro localizzazione, o ad influire sulla loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti (cfr. ex multis, T.A.R. Veneto, sez. I, 6 novembre 2008, n. 3449 e TAR Lazio, Sez. II, 7 gennaio 2010 n. 78).Pertanto, non rientrano nella sfera di giurisdizione riservata al Tribunale superiore delle acque pubbliche le controversie relative a provvedimenti che solo in via riflessa o indiretta incidano sul regime delle acque (cfr. Cons. Stato, sez. V, 7 maggio 2008, n. 2091).»
Sintesi: Sono devoluti alla cognizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche anche i provvedimenti amministrativi che, pur incidendo su interessi più generali e diversi rispetto a quelli specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, attengano comunque all'utilizzazione di detto demanio idrico, interferendo immediatamente e direttamente sulle opere destinate a tale utilizzazione e, in definitiva, sul regime delle acque pubbliche.
Estratto: «L’art. 143/a) del r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775, stabilisce infatti che appartengono alla cognizione diretta del Tribunale superiore delle acque pubbliche i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge proposti avverso i provvedimenti adottati dall’Amministrazione in materia di acque pubbliche.
[...omissis...]
Sintesi: Per la sussistenza della giurisdizione del TSAP non è necessario che gli atti amministrativi in contestazione abbiano costituito esercizio di un potere propriamente attinente alla materia delle acque pubbliche, essendo al contrario sufficiente che abbiano comunque riguardato l'utilizzazione del demanio idrico, finendo così con l'incidere in maniera diretta ed immediata sul regime delle acque.
Estratto: «che così riassunte le rispettive posizioni delle parti, osserva il Collegio che in base al R.D. n. 1775 del 1933, art. 143, lett. a), sono devoluti al TSAP i ricorsi proposti avverso i provvedimenti definitivi presi dall'Amministrazione in materia di acque pubbliche;che nel l'interpretare la norma, queste Sezioni Unite hanno in generale affermato...
[...omissis...]
Sintesi: Ai sensi dell'art. 143, co. 1, lett. a), R.D. 1775/1933 sono attratti alla giurisdizione del T.S.A.P. i ricorsi contro i provvedimenti che incidono in via diretta ed immediata sul regime delle acque pubbliche - inteso come regolamentazione del loro decorso e della loro utilizzazione sotto l'aspetto sia quantitativo e distributivo che qualitativo - e che concorrono, in concreto, a disciplinare le modalità di utilizzazione di quelle acque. Inoltre deve trattarsi di provvedimenti impeditivi o limitativi della realizzazione degli interessi pubblici inerenti al suddetto regime, o a tali interessi strettamente connessi.
Estratto: «Tanto premesso, l’impugnativa in esame -nella prima parte, relativa al silenzio rifiuto- è inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice adito per le ragioni che seguono: a). con l’art.2 della L.7 luglio 2000 n.205, il Legislatore ha previsto che i ricorsi avverso il silenzio dell’Amministrazione sono decisi in camera di consiglio...
[...omissis...]
Sintesi: La giurisdizione di legittimità in unico grado del Tribunale superiore delle acque pubbliche ex art. 143, co. 1, lett. a), R.D. 1775/1933 sui ricorsi per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi dell’amministrazione in materia di acque pubbliche, sussiste solo allorquando i provvedimenti impugnati incidono direttamente ed immediatamente sulla materia delle acque, concorrendo in concreto a disciplinare la gestione, l’esercizio delle opere idrauliche, i rapporti con i concessionari ovvero a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all’esercizio e/o alla realizzazione delle opere stesse o a stabilirne e/o a modificare la localizzazione di esse o influire sulla loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimento.
Estratto: «5. Per il suo carattere pregiudiziale deve essere innanzitutto esaminato il primo motivo dell’appello incidentale, col quale la Società Azionaria per le Condotte di Acqua Potabile S.p.A. ha lamentato l’erroneità della sentenza impugnata relativamente al capo con cui è stata respinta l’eccezione, formulata in primo grado di difetto di giurisdizione...
[...omissis...]
Sintesi: La giurisdizione del T.S.A.P. sussiste soltanto nei casi in cui i provvedimenti amministrativi impugnati siano caratterizzati da incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche.
Estratto: «1. In via preliminare va affrontata d’ufficio la questione in ordine alla sussistenza della giurisdizione di questo Tribunale amministrativo sulla presente controversia.1.1. Ai sensi dell’art. 143, comma 1, lett. a, del R.D. n. 1175 del 1933 “appartengono alla cognizione diretta del Tribunale superiore delle acque pubbliche (…) i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall’amministrazione in materia di acque pubbliche”. Secondo una parte della giurisprudenza, la giurisdizione di legittimità del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche sussisterebbe anche quando si faccia riferimento all’organizzazione del servizio idrico attraverso la revoca della “adesione al Consorzio di ambito territoriale ottimale (…), che aveva già scelto una forma societaria per la gestione del servizio” con il contestuale affidamento della medesima “gestione ad altra società controllata da esso ente” (Cass. civ., SS.UU., ord. 15 maggio 2008, n. 12165; nello stesso senso, T.S.A.P., 4 settembre 2007, n. 145). Ciò sulla scorta del fatto che tutti i “provvedimenti di organizzazione e di gestione del servizio idrico integrato (…) hanno incidenza diretta sul regime delle acque e sul loro utilizzo” (Cass. civ., SS.UU., ord. 15 maggio 2008, n. 12165, cit.).1.2. In realtà, a giudizio di questo giudice, appare maggiormente in linea con il dettato normativo, in precedenza richiamato, quella interpretazione giurisprudenziale che ritiene sussistere la giurisdizione del T.S.A.P. soltanto nei casi in cui “i provvedimenti amministrativi impugnati siano caratterizzati da incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche (…), mentre restano fuori da tale competenza giurisdizionale tutte le controversie che abbiano ad oggetto atti solo strumentalmente inseriti in procedimenti finalizzati ad incidere sul regime delle acque pubbliche” (Consiglio di Stato, V, 21 novembre 2003, n. 7614). Nel caso oggetto della presente controversia si controverte sulla possibilità di ricomprendere tra le infrastrutture del soggetto gestore del servizio idrico a livello provinciale anche un impianto di trattamento rifiuti: il regime proprietario del predetto impianto non sembra possa influire direttamente sul regime delle acque pubbliche, trattandosi piuttosto di una relazione indiretta, visto che si fa riferimento principalmente alle modalità di organizzazione del servizio idrico (in tal senso, Consiglio di Stato, V, 21 novembre 2003, n. 7614; in senso contrario, Cass. civ., SS.UU., ord. 15 maggio 2008, n. 12165; altresì T.S.A.P., 4 settembre 2007, n. 145).1.3. Inoltre, l’art. 7, comma 1, della legge n. 205 del 2000, che ha modificato l’art. 33 del D.Lgs. n. 80 del 1998, ha attribuito al giudice amministrativo la giurisdizione esclusiva per tutte le controversie in materia di pubblici servizi, nell’ambito del quali va sicuramente ricompresso il servizio idrico integrato (così, Consiglio di Stato, V, 21 novembre 2003, n. 7614; similmente anche T.A.R. Puglia, Lecce, III, 3 settembre 2009 n. 2036; in senso contrario, T.S.A.P., 4 settembre 2007, n. 145). Siffatta lettura sembra altresì confermata dalla stessa norma che non contiene alcun riferimento alla giurisdizione del T.S.A.P., diversamente dall’art. 34 successivo che espressamente, al comma 3, afferma, salvaguardandola, che “nulla è innovato in ordine (…) alla giurisdizione del tribunale superiore delle acque” (in senso contrario, ma con affermazione apodittica, T.S.A.P., 4 settembre 2007, n. 145).»
Sintesi: Tra i provvedimento in materia di acque pubbliche, devoluti ai sensi dell'art. 143 R.D. 1775/1933 alla cognizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche devono ricomprendersi anche i provvedimenti amministrativi che, pur incidendo su interessi più generali e diversi rispetto a quelli specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, attengano comunque all'utilizzazione di detto demanio idrico, interferendo immediatamente e direttamente sulle opere destinate a tale utilizzazione e, in definitiva, sul regime delle Acque Pubbliche.
Estratto: «Deve essere preliminarmente affrontata l’eccezione di inammissibilità del ricorso, per difetto di giurisdizione, sollevata dal Consorzio e dal Comune di Gavirate. L’art. 143 del R.D. 11.12.1933 n. 1775 attribuisce alla “cognizione diretta del Tribunale superiore delle acque pubbliche: a) i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall'amministrazione in materia di acque pubbliche.” Ebbene, stando all’orientamento giurisprudenziale maggioritario, tra i provvedimenti presi dall'Amministrazione "in materia di acque pubbliche" – devoluti alla cognizione del Tribunale Superiore – devono ricomprendersi anche i provvedimenti amministrativi che, pur incidendo su interessi più generali e diversi rispetto a quelli specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, attengano comunque all'utilizzazione di detto demanio idrico, interferendo immediatamente e direttamente sulle opere destinate a tale utilizzazione e, in definitiva, sul regime delle Acque Pubbliche (cfr., in tal senso, fra le altre: Cassazione Sez. Un., sent. n. 11099 del 26-07-2002; Sez. Un., ord. n. 11126 del 26-07-2002, Sez. Un., ord. n. 337 del 13-01-2003, Sez. Un. 21.06.2005 n.13293; Sez. Unite, sent. n. 23070 del 27-10-2006).Ciò, in quanto, secondo il Giudice di legittimità, “in mancanza di specificazioni ricavabili dalla norma, nella giurisprudenza di queste Sezioni unite, l’estensione di questa giurisdizione è stata indicata nel senso che comprende i ricorsi proposti contro i provvedimenti amministrativi caratterizzati da incidenza diretta sulla materia delle acque e che concorrono, in concreto, a disciplinarne direttamente la gestione, l’esercizio delle opere idrauliche, i rapporti con i concessionari, …”(così S.U. n. 13293/2005 cit.).Anche la giurisprudenza amministrativa interpreta la suddetta norma nel senso di ricomprendere nella giurisdizione di legittimità del Tribunale Superiore delle Acque pubbliche (a norma dell'art. 143, lett. a), R.D. cit.) i ricorsi contro i provvedimenti “caratterizzati da un'incidenza diretta e immediata sul regime delle acque pubbliche, e cioè contro tutti quei provvedimenti che, adottati da qualsiasi Autorità e anche se volti alla soddisfazione di interessi più generali o comunque diversi rispetto a quelli più specifici relativi alla realizzazione dell'opera idraulica, interferiscono con questi ultimi. Devono, inoltre, ritenersi devoluti alla cognizione del Tribunale Superiore anche i provvedimenti amministrativi che, pur costituendo esercizio di un potere non propriamente attinente alla suddetta materia, riguardino comunque l'utilizzazione del demanio idrico, incidendo in maniera diretta ed immediata sul regime delle acque pubbliche.” (così Consiglio di Stato Sez. IV, sent. n. 2123 del 14-04-2006). In coerente applicazione dei suesposti principi, nella specie deve ritenersi sussistente la giurisdizione del Tribunale Superiore delle acque pubbliche»
Sintesi: Sono attratti alla giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche i ricorsi contro i provvedimenti che incidono in via diretta ed immediata sul regime delle acque pubbliche, inteso come regolamentazione del loro decorso e della loro utilizzazione sotto l'aspetto sia quantitativo e distributivo che qualitativo, e che concorrono, in concreto, a disciplinare le modalità di utilizzazione di quelle acque.
Sintesi: Sono attratti alla giurisdizione del T.s.a.p. i ricorsi contro i provvedimenti impeditivi o limitativi della realizzazione degli interessi pubblici inerenti al regime delle acque pubbliche, o a tali interessi strettamente connessi.
Sintesi: Laddove i provvedimenti amministrativi impugnati sono caratterizzati da incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, nel senso che concorrono, in concreto, a disciplinare la gestione, l'esercizio delle opere idrauliche, i rapporti con i concessionari o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio ed alla realizzazione delle opere stesse od a stabilire o modificare la localizzazione di esse od a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti, sussiste la giurisdizione del T.s.a.p.
Estratto: «3. L'art. 143 comma 1 lett. a), del r.d. n. 1775 del 1933, attribuisce alla giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche “ i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall'amministrazione in materia di acque pubbliche”.
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Sintesi: La cognizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche si estende anche ai provvedimenti amministrativi, che non costituiscono un esercizio di un potere attinente alla materia delle acque pubbliche, ma che comunque interferiscono sul regime delle acque pubbliche e/o incidono immediatamente sull’uso delle acque pubbliche.
Estratto: «ai sensi dell’art. 143, comma 1, lett. a), R.D. n. 1775/1933 appartengono alla cognizione diretta del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, quale giurisdizione amministrativa di unico grado, “i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall’Amministrazione in materia di acque pubbliche”, cioè i ricorsi contro tutti i provvedimenti lesivi di interessi legittimi che incidono sul regime delle acque pubbliche. Con la citata Ordinanza n. 2165 del 15.5.2008 le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione hanno statuito che l’art. 143, comma 1, lett. a), R.D. n. 1775/1933 va interpretato nel senso che la cognizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche si estende anche ai provvedimenti amministrativi, che non costituiscono un esercizio di un potere attinente alla materia delle acque pubbliche, ma che comunque interferiscono sul regime delle acque pubbliche e/o incidono immediatamente sull’uso delle acque pubbliche. Pertanto, poiché le impugnate Ordinanze contingibili ed urgenti ex art. 54 D.Lg.vo n. 267/2000 Sindaco Comune di Rotonda n. 13 del 6.4.2008, n. 14 dell’8.4.2008, n. 15 dell’11.4.2008 e n. 18 del 6.5.2008 riguardano direttamente e/o hanno diretta incidenza sul regime delle acque pubbliche e/o sul loro utilizzo, va dichiarata ai sensi e per gli effetti dell’art. 143, comma 1, lett. a), R.D. n. 1775/1933 la giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.»
Sintesi: L'art. 143 R.D. 1775/1933 deve intendersi nel senso che appartengono alla giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche tutti i ricorsi contro provvedimenti che siano caratterizzati dall'incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, ancorché adottati da autorità diverse da quelle specificamente preposte alla tutela delle acque: ciò che conta infatti è l'incidenza diretta del provvedimento amministrativo sul governo delle acque pubbliche.
Estratto: «2. E’ fondato ed assorbente il motivo di appello con cui si contesta la sussistenza della giurisdizione del giudice amministrativo.Ai sensi dell'art. 143, primo comma, lett. a) del r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775, sono affidati alla giurisdizione in unico grado del Tribunale superiore delle acque pubbliche tutti «i ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti ... presi dall'amministrazione in materia di acque pubbliche».L'articolo in questione, secondo l'orientamento prevalente in giurisprudenza, deve intendersi nel senso che appartengono alla giurisdizione del Tribunale superiore delle acque pubbliche tutti i ricorsi contro provvedimenti che siano caratterizzati dall'incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, ancorché adottati da autorità diverse da quelle specificamente preposte alla tutela delle acque. Il discrimine quindi ai fini della giurisdizione è l'incidenza diretta del provvedimento amministrativo sul governo delle acque pubbliche.»
Sintesi: La giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, ai sensi del R.D. 1775/1933 va riconosciuta in tutti i casi in cui l'atto incida direttamente sul regime delle acque pubbliche, inteso non soltanto in relazione alla regolamentazione del loro decorso ed utilizzo sotto l'aspetto quantitativo e distributivo, bensì, alla luce della legge 319/1976, anche rispetto a quello qualitativo con riferimento all'uso cui sono destinate.
Estratto: «ritenuto che il R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, art. 143, nell'attribuire al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche i ricorsi per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge avverso i "provvedimenti definitivi" della pubblica amministrazione "in materia di acque pubbliche", riconosce la giurisdizione di detto tribunale in tutti i casi in cui l'atto incida direttamente sul regime delle acque pubbliche, inteso non soltanto in relazione alla regolamentazione del loro decorso ed utilizzo sotto l'aspetto quantitativo e distributivo, bensì, alla luce della L. 10 maggio 1976, n. 319 (Norme per la tutela delle acque dall'inquinamento), anche rispetto a quello qualitativo con riferimento all'uso cui sono destinate»
Sintesi: La giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, prevista dal R.D. n 1775 del 1933, art. 143, ha ad oggetto i ricorsi avverso provvedimenti amministrativi che, pur se promananti da autorità diverse da quelle specificamente preposte alla tutela delle acque, siano caratterizzati dall'incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, restandone invece escluse le controversie che solo in via di riflesso o indirettamente abbiano una tale incidenza.
Estratto: «Nel merito, il ricorso è altresì fondato, in ragione della considerazione secondo cui la giurisdizione del TSAP, prevista dal R.D. n 1775 del 1933, art. 143 ha ad oggetto i ricorsi avverso provvedimenti amministrativi che - pur se promananti da autorità diverse da quelle specificamente preposte alla tutela delle acque - siano caratterizzati dall'incidenza diretta sulla materia delle acque pubbliche, restandone invece escluse le controversie che solo in via di riflesso o indirettamente abbiano una tale incidenza (v. Cass. SS.UU. (ord.za), n 13692 del 2006).Nella specie, non può essere revocato in dubbio che i provvedimenti impugnati siano stati motivati in base alla dislocazione degli immobili in questione a distanza inferiore a dieci metri lineari dall'argine del torrente (OMISSIS) e che tale profilo integri una situazione che va ad incidere in maniera diretta ed immediata sul regime delle acque pubbliche, cosa questa che comporta la diretta incidenza dei provvedimenti amministrativi de quibus sul richiamato regolare regime delle acque pubbliche e che implica pertanto la giurisdizione de TSAP, atteso il carattere inderogabile della tutela delle acque, basata sulla ragione pubblicistica di assicurare la possibilità di sfruttamento delle acque demaniali e di assicurare il libero deflusso delle acque scorrenti nei fiumi, torrenti, canali e scolatoi pubblici (v. Cass. SS.UU. n 12271 del 2004; n 19813 del 2008).Ne consegue che va affermata la giurisdizione del TSAP e che le parti vanno rimesse di fronte a tale Consesso.»
Sintesi: La giurisdizione del TSAP si estende a quegli atti e provvedimenti che, ancorché emanati da autorità non specificamente preposte alla tutela delle acque pubbliche, abbiano tuttavia nel regime di queste ultime, un'incidenza immediata e diretta.
Estratto: «Va considerato altresì che la giurisdizione del TSAP si estende a quegli atti e provvedimenti che, ancorché emanati da autorità non specificamente preposte alla tutela delle acque pubbliche, abbiano tuttavia nel regime di queste ultime, un'incidenza immediata e diretta (v. Cass. SS. UU. 9.11.1998, n. 11274)..
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[...omissis...]