Contestare l'inserimento di un bene nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari

Sintesi: Appartiene alla giurisdizione del G.O. la controversia in cui il privato contesti l'inserimento di un bene nel piano delle alienazioni e valorizzazioni immobiliari e la vendita dello stesso ai sensi del d.l. 112/2008 deducendo che detto bene sarebbe di sua proprietà per effetto di usucapione.

Estratto: «PREMESSO:- Che parte ricorrente con ricorso notificato in data 20 febbrario 2012 e depositato il successivo 22 marzo ha impugnato gli atti in epigrafe indicati e segnatamente la delibera della Giunta Municipale n. 322 del 30 dicembre 2011, notificata ai ricorrenti in data 21 dicembre 2011, ed avente ad oggetto l’attuazione della vendita del fabbricato - sito in Capua, in via Roma n. 140 - denominato ex sifilicomio, nonché gli atti preordinanti e connessi, ivi compresa la delibera del Consiglio Comunale del 29 gennaio 2009 n. 2 - con cui il Comune di Capua aveva incluso tale immobile fra quelli di sua proprietà, disponendone la vendita all’asta e conferendo mandato alla giunta municipale per l’adozione degli atti successivi - non notificata ai ricorrenti;- Che i ricorrenti deducono di occupare detto immobile uti dominus da oltre venti anni e articolano diverse censure di violazione di legge ed eccesso di potere avverso gli atti in epigrafe - ed in particolare avverso la delibera della Giunta Municipale n. 322 del 30 dicembre 2011 e la perizia estimativa ad essa allegata, con riserva di proposizione di motivi aggiunti avverso la delibera del Consiglio Comunale del 29 gennaio 2009 n. 2, da loro non conosciuta - facendo altresì valere l’acquisto a titolo originario di tale immobile per intervenuta usucapione;(OMISSIS)CONSIDERATO:(OMISSIS)- Che ove l’interesse dei ricorrenti fosse da correlarsi unicamente al dedotto diritto di proprietà, derivante dall’acquisto a titolo originario per intervenuta usucapione, sulla controversia dovrebbe pronunciarsi il G.O., secondo quanto eccepito dal Comune resistente (cfr ex multis Cass. S.U. 9 febbraio 2011, n. 3171, secondo cui “La controversia vertente su una domanda, proposta contro una P.A., di accertamento dell'usucapione e della demanialità di beni, ai sensi degli artt. 822 e 824 cod. civ., compete alla giurisdizione del giudice ordinario e non del giudice amministrativo, non postulando la presenza in causa dell'Amministrazione come Autorità, né implicando una verifica sulla legittimità di atti amministrativi”);»

Sintesi: La controversia concernente l'inserimento di un bene nell'elenco degli immobili di proprietà comunale suscettibile di alienazione e/o valorizzazione ex art. 58 d.l. 112/2008 spetta alla cognizione del G.O., qualora il ricorrente deduca che il bene è di sua proprietà o di proprietà di altro ente pubblico.

Estratto: «Ritenuto che:- per consolidato orientamento giurisprudenziale, in caso di provvedimenti adottati sul presupposto della appartenenza al demanio dei beni costituenti oggetto, la cognizione spetta al giudice ordinario, qualora parte ricorrente contesti la demanialità del bene, sostenendo l’esistenza del proprio diritto di proprietà su detti beni; laddove, invece, va affermata la giurisdizione del giudice amministrativo, tutte le volte in cui parte ricorrente si limiti a dedurre la sussistenza di vizi propri dell’atto amministrativo (cfr.: Cass. Civ., sez. un., 19 dicembre 2007, n. 26726; C.d.S., sez. VI, 19 marzo 2008 n. 1185; sez. IV, 7 maggio 2007, n. 1976; T.A.R. Piemonte, sez. II, 23 gennaio 2009, n. 193; T.A.R. Calabria Reggio Calabria, 8 settembre 2005, n. 1399);- nel caso in specie, il ricorrente contesta la appartenenza dell’area al demanio comunale, asserendo di esserne proprietario e, in via subordinata, che la proprietà spetti allo Stato (o alla Regione Siciliana);- la controversia ha ad oggetto l'accertamento della non appartenenza di una determinata area al demanio comunale, sul presupposto della natura di bene di proprietà privata, ovvero, in subordine, di bene del demanio statale (o regionale) e, come tale, rientrante nella giurisdizione del giudice ordinario e non del giudice amministrativo, in quanto afferente a posizioni di diritto soggettivo;»

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.