Impugnazione del provvedimento tacito di rigetto dell'istanza di accertamento di conformità

GIUDIZIO --> IMPUGNAZIONE --> TITOLO EDILIZIO --> ACCERTAMENTO DI CONFORMITÀ --> CON PRESCRIZIONI

Sintesi: L’imposizione di un onere di demolizione o di correzione progettuale quale condizione di efficacia del titolo edilizio in sanatoria, assume immediata efficacia lesiva per le ragioni dell’istante, per cui se ne impone l’impugnazione entro l’ordinario termine decadenziale, decorso il quale i profili sfavorevoli del provvedimento di sanatoria si consolidano.

Estratto: «Riguardo al quarto motivo, si è osservato che le prescrizioni speciali ad un permesso di costruire in sanatoria hanno natura vincolata ed assumono una funzione integrativa e di correzione di un’istanza di accertamento di conformità che non sia pienamente compatibile con la disciplina urbanistica; l’imposizione di un onere di demolizione o di correzione progettuale quale condizione di efficacia del titolo edilizio in sanat... _OMISSIS_ ...ertanto, immediata efficacia lesiva per le ragioni dell’istante, per cui se ne impone l’impugnazione entro l’ordinario termine decadenziale. Decorso detto termine, i profili sfavorevoli del provvedimento di sanatoria si consolidano, per cui, attesa la natura vincolata del parametro costituito dalla disciplina urbanistica, una richiesta di variante al permesso in sanatoria già rilasciato e rimasto inoppugnato, si sostanzia in un’istanza di autotutela, rispetto alla quale nessun obbligo di provvedere sussiste in capo all’amministrazione; d’altronde, atteso che una sola è la condizione di conformità urbanistica, la presentazione successiva di istanze di variante a permessi in sanatoria, si risolverebbe in un’inaccettabile dilazione della funzione sanzionatoria a tutela di interessi privati di cui è ormai accertata l’inesistenza e a danno delle indefettibili funzioni di vigilanza e controllo del territorio e di sanzione degli i... _OMISSIS_ .... Ne discende anche l’infondatezza della censura afferente alla mancata applicazione dell’art. 10 bis della legge 7 agosto 1990 n. 241, dal momento che sull’istanza di variante il Comune non si è determinato negativamente, essendosi limitato a ritenerne l’irrilevanza ai fini della declaratoria di decadenza.»

GIUDIZIO --> IMPUGNAZIONE --> TITOLO EDILIZIO --> ACCERTAMENTO DI CONFORMITÀ --> SILENZIO DINIEGO

Sintesi: Il provvedimento tacito di rigetto che si forma per effetto del decorso dei sessanta giorni dalla presentazione dell'istanza di accertamento di conformità può essere impugnato dall’interessato in sede giurisdizionale nel prescritto termine decadenziale di sessanta giorni, alla stessa stregua di un comune provvedimento, senza che però possano ravvisarsi in esso i vizi formali propri degli atti, quali difetti di procedura, e tanto meno mancanza di motivazione.

Estratt... _OMISSIS_ ...rimo profilo dedotto, consistente nella pretesa violazione dell’ obbligo di motivazione, basta rilevare che avverso il provvedimento tacito di rigetto non può essere apprezzata la illegittimità per il mero difetto di motivazione. Invero il provvedimento tacito di rigetto che si forma sulla istanza ex art. 36 DPR 380/2001, dopo il decorso del termine di legge, integra un’ipotesi di silenzio significativo, con l’attribuzione, per legge, al comportamento omissivo dell’Amministrazione di un preciso significato: la reiezione della richiesta di conformità avanzata dal privato.Pertanto, una volta decorso il termine di 60 giorni, si forma il silenzio -diniego, che può essere impugnato dall’interessato in sede giurisdizionale nel prescritto termine decadenziale di sessanta giorni, alla stessa stregua di un comune provvedimento, senza che però possano ravvisarsi in esso i vizi formali propri degli atti, quali difetti di procedura, e tanto meno mancanz... _OMISSIS_ ...e.In questi precisi termini, d’altra, parte, si è pronunciato il Supremo Consesso della Giustizia amministrativa, affermando che “il silenzio dell’Amministrazione a fronte di un’istanza di sanatoria costituisce una ipotesi di silenzio significativo, al quale vengono pertanto collegati gli effetti di un provvedimento di rigetto dell’istanza, così determinandosi una situazione del tutto simile a quella che si verificherebbe in caso di provvedimento espresso; ne consegue che tale provvedimento, in quanto tacito, è già di per sé privo di motivazione – tant’è che l’art.13 della L. n.47/1985 attribuisce al silenzio serbato dalla P.A. il valore di diniego vero e proprio - ed è impugnabile non per difetto di motivazione, bensì per il contenuto recettivo dell’atto” (C.d.S., sez.V, 11 febbraio 2003, n.706; cfr., altresì, C.G.A.R.S. 21 marzo 2001, n.142).Tali conclusioni non mutano per effetto del sopr... _OMISSIS_ ...ento normativo di cui al D.P.R. 6 giugno 2001, n.380 (“Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”). L’art.36 del cennato T.U. ha mantenuto, infatti, la stessa configurazione prevista dall’abrogato art.13, 2° comma, L. n.47/85, dal momento che ha stabilito, al comma 3°, che “sulla richiesta di permesso in sanatoria il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale si pronuncia con adeguata motivazione, entro sessanta giorni decorsi i quali la richiesta si intende rifiutata”. E’ evidente, sul piano letterale -formale, che continua a sussistere (pur nella nuova formulazione della norma) una fattispecie di silenzio -diniego. Il rifiuto si riferisce infatti (come nel precedente regime) alla richiesta di attività provvedimentale (permesso in sanatoria) e non al silenzio. L’inutile decorso del prescritto termine comporta inesorabilmente la reiezione dell’istanza del p... _OMISSIS_ ...CRLF|
Sintesi: Il provvedimento tacito di rigetto dell'istanza di accertamento di conformità è impugnabile non per difetto di motivazione, bensì per il contenuto recettivo dell’atto.

Estratto: «Quanto al secondo ricorso, che contesta il diniego di permesso di costruire in sanatoria, si osserva che anche tale impugnativa è affidata a censure che non superano i contrari argomenti offerti dalla amministrazione resistente.Sotto il primo profilo dedotto, consistente nella pretesa violazione dell’ obbligo di motivazione, basta rilevare che avverso il provvedimento tacito di rigetto non può essere apprezzata la illegittimità per il mero difetto di motivazione. Invero il provvedimento tacito di rigetto che si forma sulla istanza ex art. 36 DPR 380/2001, dopo il decorso del termine di legge, integra un’ipotesi di silenzio significativo, con l’attribuzione, per legge, al comportamento omissivo dell’Amministrazione ... _OMISSIS_ ...ignificato: la reiezione della richiesta di conformità avanzata dal privato.Pertanto, una volta decorso il termine di 60 giorni, si forma il silenzio -diniego, che può essere impugnato dall’interessato in sede giurisdizionale nel prescritto termine decadenziale di sessanta giorni, alla stessa stregua di un comune provvedimento, senza che però possano ravvisarsi in esso i vizi formali propri degli atti, quali difetti di procedura, e tanto meno mancanza di motivazione.In questi precisi termini, d’altra, parte, si è pronunciato il Supremo Consesso della Giustizia amministrativa, affermando che “il silenzio dell’Amministrazione a fronte di un’istanza di sanatoria costituisce una ipotesi di silenzio significativo, al quale vengono pertanto collegati gli effetti di un provvedimento di rigetto dell’istanza, così determinandosi una situazione del tutto simile a quella che si verificherebbe in caso di provvedimento espresso; ne consegue ... _OMISSIS_ ...dimento, in quanto tacito, è già di per sé privo di motivazione – tant’è che l’art.13 della L. n.47/1985 attribuisce al silenzio serbato dalla P.A. il valore di diniego vero e proprio - ed è impugnabile non per difetto di motivazione, bensì per il contenuto recettivo dell’atto” (C.d.S., sez.V, 11 febbraio 2003, n.706; cfr., altresì, C.G.A.R.S. 21 marzo 2001, n.142).Tali conclusioni non mutano per effetto del sopravvenuto intervento normativo di cui al D.P.R. 6 giugno 2001, n.380 (“Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”). L’art.36 del cennato T.U. ha mantenuto, infatti, la stessa configurazione prevista dall’abrogato art.13, 2° comma, L. n.47/85, dal momento che ha stabilito, al comma 3°, che “sulla richiesta di permesso in sanatoria il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale si pronuncia con adeguata motivazione, entro sessanta gi... _OMISSIS_ ...quali la richiesta si intende rifiutata”. E’ evidente, sul piano letterale -formale, che continua a sussistere (pur nella nuova formulazione della norma) una fattispecie di silenzio -diniego. Il rifiuto si riferisce infatti (come nel precedente regime) alla richiesta di attività provvedimentale (permesso in sanatoria) e non al silenzio. L’inutile decorso del prescritto termine comporta inesorabilmente la reiezione dell’istanza del privato.L’amministrazione intimata, attraverso la documentazione depositata in giudizio, ha dimostrato che l’opera eseguita ricade in zona ove è inibita la realizzazione di nuove volumetrie a carattere residenziale.Ne discende la inconsistenza delle censure dirette avverso il provvedimento tacito, atteso che risulta dagli atti come la struttura realizzata sia contrastante con gli strumenti urbanistici vigenti; manca dunque il requisito della conformità dell’opera alle norme urbanistiche.Per contro, part... _OMISSIS_ ...n ha fornito alcun elemento atto a suffragare la pretesa conformità delle opere alla normativa urbanistica vigente : secondo la ricostruzione dell’istituto come inquadrato dalle vigenti norme, è onere del ricorrente dimostrare che il provvedimento negativo è illegittimo perché fondato sull’erronea valutazione di non conformità dell’opera; spetta al ricorrente cioè allegare gli elementi in base ai quali concludere che le opere contestate sono effettivamente conformi agli strumenti urbanistici.Orbene, parte ricorrente fornisce una generica allegazione del proprio assunto, senza addurre specifici elementi normativi e fattuali che confortino tali asserzioni.»

Sintesi: Non può sostenersi che il provvedimento formatosi secondo il meccanismo del silenzio rigetto sull'istanza di accertamento di conformità è illegittimo per difetto di motivazione, in quanto non ha senso prospettare l’obbligo di motivazione per un diniego tacito: pertan... _OMISSIS_ ... interessato, il quale ha costruito in assenza di previo titolo, che, in sede di impugnazione del silenzio-rigetto, deve dimostrare la conformità edilizia allegando le disposizioni che consentono la intervenuta realizzazione, con indicazione della zona in cui urbanisticamente l’intervento ricade e l’assenza di vincoli ostativi.

Estratto: «Con il primo motivo la deducente lamenta la contraddittorietà dell’azione amministrativa del Comune, il quale ha ordinato la demolizione senza prima concludere il procedimento di sanatoria edilizia; aggiunge che ai sensi dell’art. 36, comma 3, del D.P.R. n. 380/2001 la determinazione sulla richiesta di sanatoria deve essere supportata da idonea motivazione.La censura non può essere accolta.Occorre innanzitutto considerare che solo una parte delle opere per le quali è stata presentata istanza di attestazione di conformità rientra tra quelle oggetto della contestata sanzione demolitoria.Come ev... _OMISSIS_ ... attestazione del responsabile del Settore Urbanistica del Comune di Massa Marittima (documento n. 2 depositato in giudizio il 24/2/2010), la prima opera oggetto dell’istanza (ampliamento e modifica di ovile –foglio 205, mappale 50-) è descritta nell’atto impugnato con dimensioni maggiori (lettera J della nota della Polizia municipale datata 25/2/2009 –documento n. 3 depositato in giudizio il 24/2/2010-; penultimo manufatto elencato nella premessa della gravata ordinanza); il secondo abuso elencato nella richiesta di sanatoria (ampliamento e modifica del box in metallo di cui alla concessione edilizia n. 128 del 10/7/1978) risulta avere, secondo l’atto impugnato (primi due manufatti ivi elencati; lettere A e B della citata nota della Polizia municipale del 25/2/2009), destinazione abitativa (mentre invece la pratica di sanatoria edilizia lo descriveva come “destinato a magazzino, officina, ripostiglio e rifugio per gli addetti all... _OMISSIS_ ...ia con servizio igienico”); il terzo abuso per il quale è stata presentata domanda di sanatoria (ricovero per bestiame, costruito in legno e lamiera) non è indicato nell’impugnata misura repressiva (la citata attestazione comunale –documento n. 2- puntualizza che tale manufatto è stato demolito, secondo quanto risulta nella determina della Comunità Montana n. 463 dell’11/5/2010); il quarto abuso edilizio per il quale è stata presentata l’istanza (tettoia in legno per ricovero di attrezzi) è indic...


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