DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> CANONE
Qualora si tratti di aree già destinate a parcheggio privato divenute di proprietà comunale in forza di cessione bonaria, il canone per il loro godimento da parte dell'ex proprietario rinviene ampia giustificazione causale nell’affidamento in concessione della loro disponibilità in via esclusiva al privato, il quale peraltro non ha titolo per pretendere dal Comune l’affidamento anche di ulteriori aree comunali al fine di reintegrare la superficie complessiva di parcheggi di cui disponeva in precedenza, in quanto tale pretesa risulta sfornita di qualsivoglia base legale.
Tranne i casi in cui l’importo dei canoni sia fissato rigidamente dalla legge e tranne anche i casi in cui ai beni pubblici sia conferita dalla legge la funzione di consentire la realizzazione di finalità sociali da essa individuate (ad es., i casi di assegnazione di alloggi alle persone ...
_OMISSIS_ ...bisogno, a canoni inferiori a quelli di mercato o di assegnazione a titolo gratuito ad enti per finalità culturali o di conservazione dell’ambiente, ecc.), è un imprescindibile dovere dell’Amministrazione pubblica quello di mirare alla riscossione degli importi più elevati, in rapporto di sinallagmaticità con l’utilizzazione dei suoi beni.
L’obbligo di pagamento degli oneri generali del sistema elettrico grava sugli utenti della rete i quali, per far fronte ad essi, sono tenuti a corrispondere una maggiorazione tariffaria.
Sussiste la giurisdizione del giudice ordinario relativamente alle controversie concernenti il corrispettivo dovuto al titolare di concessioni amministrative, nelle quali non venga in rilievo l’esercizio di poteri pubblicistici dell’autorità concedente.
In assenza di una specifica ed eccezionale previsione legislativa, non è configurabile una concessione in godimento a ter...
_OMISSIS_ ...demanio in assenza di un canone.
La misura del canone costituisce una sintesi - e un punto di equilibrio in termini pecuniari - fra beneficio arrecato al titolare della concessione e compressione delle prerogative di uso generale, incise dall’uso economico del bene pubblico e/o «comune» da parte dello stesso.
La potestà di imposizione e riscossione del canone per la concessione di aree del demanio statale rientra nella materia dell’ordinamento civile di competenza esclusiva dello Stato: in relazione ad essa, infatti, è determinante la titolarità del bene e non la titolarità delle funzioni legislative o amministrative delle Regioni in ordine all’utilizzazione dei beni.
Il canone di una concessione demaniale costituisce non solo il corrispettivo per il godimento e l’uso di un bene pubblico che si è attribuito ad un privato; ma rappresenta anche elemento capace di incidere significativamente su...
_OMISSIS_ ... convenienza economica che l’operazione può avere per il concessionario.
Gli aumenti dei canoni demaniali previsti dall'art. 12, co. 5, d.l. 90/1990 conv. in legge 165/1990 non sono applicabili in assenza dell'integrazione regolamentare, pertanto l'annullamento del D.M. 20 luglio 1990 impedisce che detta norma possa essere invocata quale fonte diretta dell'aumento del canone.
E’ di primario rilievo pubblicistico che la disponibilità e l’uso particolare ed eccezionale, da parte di un privato, di un bene demaniale e quindi a generale destinazione pubblica, sia quanto meno correlato, nell’interesse della collettività, al puntuale pagamento di adeguati canoni.
Il canone determinato all’atto della concessione un elemento, per sua natura, dinamico ed evolutivo, e non è rimesso alla libera contrattazione inter partes, bensì ancorato a quelli che sono i vigenti parametri oggettivi, valevoli erga om...
_OMISSIS_ ...LF|
Non si può pretendere che il canone demaniale resti fisso nel tempo: tale pretesa sarebbe non solo un dato squilibrante e del tutto negativo per i rapporti di concessione di lunga durata, ma si risolverebbe in una palese ingiustizia e nella stessa violazione della normativa comunitaria, poiché i nuovi soggetti, proprio sul piano della libertà di stabilimento e libera prestazione dei servizi, sarebbero penalizzati dal permanere di pregresse situazioni favorevoli per una determinata cerchia di beneficiari.
I canoni demaniali non sono tributi, ma proventi dovuti per l’utilizzazione di beni pubblici.
La detenzione di beni pubblici, anche oltre il termine di scadenza della concessione, non si può presumere gratuita, a nulla rilevando che l'occupazione oltre la scadenza sia una situazione di puro fatto.
L'obbligo di pagamento del canone demaniale sorge per il fatto stesso che sia in atto un'occupazione, ancorché priva di ...
_OMISSIS_ ...rsquo;esercizio di fatto dei diritti inerenti alla posizione di concessionario comporta l’obbligo del pagamento del canone.
DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> CANONE --> ACQUE MINERALI E TERMALI
Le Regioni possono legittimamente prevedere che il canone per la concessione di acque minerali sia determinato non sulla base dell'estensione della superficie della concessione, ma in proporzione all'acqua imbottigliata o emunta.
Il canone per la concessione di acque minerali afferisce ad un rapporto avente ad oggetto lo sfruttamento economico di un bene pubblico che assume caratteristiche ibride: autoritative e pubblicistiche, quanto alla previsione e fissazione di un adeguato canone; pattizie e privatistiche, quanto alla possibile esistenza di regole negoziali accessive al provvedimento concessorio.
I criteri individuati dalla L.R. Toscana 38/2004 per la determinazione del can...
_OMISSIS_ ...essione di estrazione di acque minerali sono totalmente indipendenti dagli oneri diretti e indiretti sostenuti dai Comuni per l'attività svolta dal concessionario: pertanto, non sussiste alcun obbligo di rispettare un rapporto di proporzionalità inversa tra oneri diretti e indiretti (da un lato) e canone (dall'altro).
La Corte costituzionale ha avvalorato il principio dell'onerosità della concessione e quello della proporzionalità del canone all'effettiva entità dello sfruttamento delle risorse pubbliche.
Non v'è ragione per cui il canone sostitutivo del profitto d’impresa debba essere differente nel caso in cui l’acqua venga sfruttata mediante imbottigliamento e vendita per consumo, anzicchè per usi termali.
Qualora la normativa regionale preveda che il canone per la concessione di acque termali sia determinato applicando una determinata aliquota sul fatturato annuo delle aziende termali, occorre escludere dalla b...
_OMISSIS_ ...il ricavato di quelle attività che nemmeno indirettamente risultano essere collegate alla gestione delle terme, mentre sono comprese tutte quelle prestazioni erogate, in termini di cure termali e prestazioni accessorie, nei confronti dei pazienti e degli accompagnatori degli stessi, che pur non essendo esenti rientrano comunque nel novero dell’attività propria delle “aziende termali” e che, quindi, dovranno essere puntualmente individuate per l’imposizione del canone de quo.
DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> CANONE --> AGEVOLAZIONI
Nella fase dell’esercizio del servizio di comunicazione elettronica mediante occupazione di un’area pubblica, diversamente dalla fase relativa alla installazione delle reti stesse, non è applicabile l’inciso del comma 2 dell’art. 93 del D.Lgs. n. 259 del 2003 afferente la previsione di speciali agevolazioni a favore degli operatori.
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_OMISSIS_ ...n tema di occupazione senza titolo di immobili demaniali, la sua regolarizzazione, con il conseguente pagamento di un canone agevolato nella misura del 10 per cento del valore di mercato del cespite, postula, ai sensi del d.P.R. n. 296 del 2005, da un lato, che sia almeno in corso una procedura di "perfezionamento" di un provvedimento di concessione o di un contratto di locazione, e, dall'altro, che il beneficiario del canone agevolato sia un ente senza fine di lucro, che garantisca una fruizione ottimale alla collettività dell'immobile demaniale.
L’applicazione ad aree occupate del canone ridotto di mero riconoscimento della natura demaniale consegue al perseguimento concreto ed effettivo, da parte dell’ente concessionario, di fini di beneficenza o di pubblico interesse.
Il carattere derogatorio delle agevolazioni, rispetto al canone concessorio ordinario sulla base del valore di mercato, ne impone una applicazione rig...
_OMISSIS_ ...nsibile oltre i casi espressamente previsti.
DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> CANONE --> BASE NORMATIVA, RISERVA DI LEGGE
Il disposto dell’art. 93 del d.lgs. n. 259 del 2003 si pone come lex specialis non suscettibile di deroga dettando una disciplina che esclude, per gli operatori di quel settore, l’imposizione di oneri e canoni che non siano previsti dalla legge statale; tale disciplina è infatti espressione di un principio fondamentale dell’ordinamento di settore delle telecomunicazioni, in quanto persegue la finalità di garantire a tutti gli operatori un trattamento uniforme e non discriminatorio, attraverso la previsione del divieto di porre a carico degli stessi oneri o canoni, posto che - ove ciò non fosse - ogni singola amministrazione dotata di potestà impositiva potrebbe liberamente prevedere obblighi pecuniari a carico dei soggetti operanti sul proprio territorio, con il rischio,...
_OMISSIS_ ...a ingiustificata discriminazione rispetto ad operatori di altre Regioni, per i quali, in ipotesi, tali obblighi potrebbero non essere imposti.
La riserva di legge introdotta dal D.Lgs. n. 259 del 2003 esclude a carico dei fornitori di reti di comunicazione elettronica il pagamento di oneri o canoni che non siano previsti dalla citata norma o da legge statale ad esso successiva.
Dal D.Lgs. n. 446 del 1997, art. 52, emerge la potestà regolamentare del Comune nel disciplinare le proprie entrate, soprattutto laddove concernenti l'uso di beni demaniali.
La determinazione del canone da parte del Comune costituisce atto dovuto, in applicazione della normativa vigente, in conformità ai criteri adottati a fronte di atti applicativi di specifiche disposizioni legislative e/o regolamentari e vanno a compensare un uso esclusivo di beni demaniali di non poca consistenza.
L'incremento del canone per l'utilizzo di beni demani...
_OMISSIS_ ... in via generale dall'art. 52 D.Lgs. n. 446 del 1997 non può essere considerato frutto di irragionevole arbitrio del legislatore, tale da indurre a sindacare una scelta di indirizzo politico-economico, che sfugge, in via generale, ad una valutazione di legittimità costituzionale. Si tratta infatti di una linea di valorizzazione dei beni pubblici, che mira ad una loro maggiore redditività per lo Stato, vale a dire per la generalità dei cittadini, diminuendo proporzionalmente i vantaggi dei soggetti particolari che assumono la veste di concessionari.
La determinazione e la riscossione dei canoni demaniali costituisce un atto vincolato, pertanto, nel corso del procedimento, il Comune non fa che applicare i criteri di determinazione analiticamente previsti dalla legge (art. 1, co. 251, L. n. 296/2006) in ragione della dimensione della superficie e della destinazione del bene come concesso, senza esercitare in materia alcun potere discrezionale.
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_OMISSIS_ ...a concessione di aree su cui insistono infrastrutture di rete di telecomunicazioni non comporta in alcun modo il venire meno del radicale divieto contenuto nel D.Lgs. n. 259/2003 , art. 93, di assoggettare a canoni - o comunque a qualsiasi altro onere la occupazione di aree con infrastrutture di telecomunicazione ancora utilizzabili. E ciò conformemente alla ratio della disposizione che è intesa - in recepimento del diritto UE - ad eliminare ogni possibile tipo di interferenza sulla libera concorrenza nel settore di mercato delle telecomunicazioni che possa derivare dalla sottoposizione all'interno del territorio dello Stato a canoni o oneri geograficamente differenziati.
L'art. 93 del D.Lgs. n. 259 del 2003, come autenticamente interpretato, con efficacia retroattiva, del D.Lgs. n. 33 del 2016, art. 12, comma 3, che stabilisce che gli operatori che forniscono reti di comunicazione elettronica sono sottoposti unicamente alle tasse o ai canoni indicati nell...
_OMISSIS_ ...sposizione e, pertanto, non possono essere pretesi canoni ed altre entrate diverse da quelle ivi previste, è espressione di un principio fondamentale dell'ordinamento di settore delle telecomunicazioni, in quanto persegue la finalità di garantire a tutti gli operatori un trattamento uniforme e non discriminatorio, attraverso la previsione del divieto di porre a carico degli stessi ulteriori oneri o canoni, posto che - ove ciò non fosse - ogni singola Amministrazione dotata di potestà impositiva potrebbe liberamente prevedere obblighi pecuniari a carico dei soggetti operanti sul proprio territorio, con il rischio di una ingiustificata d...