Il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione da parte della p.a. prima e dopo il d.p.r. 327/2001

TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI --> TITOLO --> USUCAPIONE --> DA PARTE DELLA PA --> TERMINE

Si ha usucapione quando il possesso sia protratto per certo periodo di tempo, che varia a seconda del tipo di bene oggetto del diritto e della caratterizzazione del possesso cioè che sia di buona o di male fede, ferma la possibilità di avvalersi della successione o della accessione (art. 1146 cc). Riguardo ad un bene immobile (nel caso di specie occupato dalla p.a.), per maturare l’usucapione è necessario il decorso di un ventennio (art. 1160 cc).

Qualora dal momento in cui l'occupazione è divenuta illegittima siano trascorsi venti anni di possesso continuato (non interrotto, pacifico, pubblico e non equivoco), emergenti “per tabulas”, si può concludere nel senso dell’avvenuto perfezionamento dell’acquisto per usucapione in favore della Pubblica Amministrazione della proprietà del bene immobile (ex... _OMISSIS_ ...ce Civile), utilizzato per la costruzione dell’opera pubblica.

L’unica forma di usucapione realizzabile nell’ambito di una procedura espropriativa non conclusa con il decreto di esproprio é quella ventennale, poiché la buona fede (soggettiva) dell’autorità espropriante deve ritenersi esclusa dall’emanazione del provvedimento autorizzatorio all’occupazione, il quale dimostra che l’autorità era ben conscia di occupare un terreno appartenente ad un terzo proprietario.

TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI --> TITOLO --> USUCAPIONE --> DA PARTE DELLA PA --> TERMINE --> DPR 327/2001

Sino all’entrata in vigore del d.p.r. 8 giugno 2001 n. 327 risultava radicalmente preclusa, da parte del destinatario dell’occupazione preordinata all’esproprio, l’azione di restitutio in integrum, risultando l’occupazione acquisitiva più che un mero fatto illeci... _OMISSIS_ ...propria “fattispecie ablatoria seppur atipica”. Conseguentemente, “a tutto concedere”, alla stregua dell’art 2935 c.c. - secondo cui la prescrizione decorre “dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere” - il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione non potrebbe che individuarsi a partire dall’entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327, il cui non più vigente art. 43, ivi contenuto, aveva sancito il superamento normativo dell’istituto dell’occupazione acquisitiva.

Il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione non potrebbe che individuarsi a partire dall’entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327, in quanto l’art. 43 ivi contenuto aveva sancito il superamento normativo dell’istituto dell’occupazione acquisitiva, incompatibile con l'usucapione.

Il termine per l’usucapione da parte dell’... _OMISSIS_ ... dei beni illegittimamente occupati decorre solamente dalla data di entrata in vigore del D.P.R. n. 327/2001.

Il termine ventennale per il compimento dell’usucapione decorre pertanto dalla data di entrata in vigore del T.U. n. 327/2001.

Alla stregua dell’art 2935 c.c. - secondo cui la prescrizione decorre “dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”, il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione del bene occupato illegittimamente dalla p.a., non potrebbe che individuarsi a partire dall’entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327 (l’art. 43 ivi contenuto, come è noto, aveva sancito il superamento normativo dell’istituto dell’occupazione acquisitiva).

Per tutte le occupazioni avviate in epoca antecedente alla entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, ossia in un’epoca in cui il privato proprietario non avrebbe potuto fare valere i... _OMISSIS_ ...to alla restituzione, opera il principio ricavabile dall’art. 2935 del codice civile. Pertanto è del tutto logico che il tempo decorso durante il quale l’Amministrazione ha, anche ininterrottamente ed alla luce del sole detenuto il bene prima di tale data, non si computi ai fini della maturata usucapione.

In disparte i problematici rapporti fra usucapione e tutela della proprietà assicurata dalla CEDU, si osserva, condivisibilmente, che il dies a quo di un possibile possesso ad usucapionem non potrebbe che essere posticipato – in conformità all’art. 2935 c.c. – all’entrata in vigore del D.P.R. n. 327/2001, giacché, qualificandosi antecedentemente l'occupazione acquisitiva come fattispecie ablatoria, al proprietario del bene abusivamente occupato era precluso l’esercizio dell’azione restitutoria, vale a dire dell’unica iniziativa del proprietario idonea ad interrompere il corso dell’usucapione in... _OMISSIS_ ...sessore.

Alla stregua dell'art. 2935 c.c. —in virtù del quale la prescrizione decorre «... dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere…»—, il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione non potrebbe esser individuato se non a partire dall'entrata in vigore dell’art. 43 del DPR 327/2001 che, com’è noto, a suo tempo aveva determinato il superamento normativo dell'istituto dell'occupazione acquisitiva.

Non può condividersi l'asserzione per cui, in applicazione della disposizione di cui all’art. 2935 c.c., un eventuale possesso utile ai fini dell'usucapione, potrebbe decorrere solo dalla data di entrata in vigore del DPR n.327/2001 che avrebbe fatto venir meno la preclusione alla proponibilità dell’azione di restituzione, espungendo l’istituto dell’occupazione appropriativa o acquisitiva. L’occupazione acquisitiva è stata superata dall’elab... _OMISSIS_ ...prudenziale che ha rivisitato in modo critico il proprio precedente orientamento alla luce sia delle disposizioni del DPR 327/2001, sia della giurisprudenza della CEDU. In ragione di ciò, non può individuarsi dall’entrata in vigore del DPR citato il termine a partire dal quale è consentita l’azione di restituzione, difettando una espressa previsione che la precludesse prima della sua entrata in vigore ovvero la abbia ammessa dopo.

Il tempo durante il quale l’Amministrazione ha esercitato un potere materiale sul bene occupato (e medio tempore trasformato, eventualmente), antecedentemente alla entrata in vigore del d.P.R. n. 327/2001 è inutiliter datum, in chiave di computo del medesimo ai fini di dedurre la usucapione dell’area; ciò in quanto sino alla data di entrata in vigore del citato decreto, costituiva approdo consolidato in giurisprudenza quello per cui la trasformazione dell’area implicasse acquisto automatico della ... _OMISSIS_ ...accessione invertita, ex art. 938 CC) in capo all’Amministrazione. Il privato spossessato, quindi, non avrebbe potuto validamente esercitare alcuna opzione reintegratoria specifica, e non avrebbe potuto conseguire la restituzione dell’area, in quanto già passata in proprietà dell’Amministrazione.

Se è vero che la usucapio risponde ad una esigenza di certezza giuridica, “premia” il possesso ininterrotto dell’area e “sanziona” l’inerzia del proprietario dell’area medesima, è evidente che tale sanzione può operare soltanto laddove il privato possa esercitare i diritti posti a presidio della propria posizione (principio, questo, scolpito sub art. 2935 cc - contra non valentem agere non currit praescriptio). Posto che, antecedentemente alla entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327 il privato proprietario non avrebbe potuto fare valere il proprio diritto alla restituzione (per effetto dell'op... _OMISSIS_ ...occupazione acquisitiva), è del tutto logico che il tempo decorso (durante il quale l’Amministrazione ha, anche ininterrottamente ed alla luce del sole detenuto il bene), prima di tale data non si computi ai fini della maturata usucapione.

Secondo il più recente orientamento l’istituto dell’usucapione risulterebbe incompatibile con l’acquisizione di aree nell’ambito di procedure espropriativa nate o divenute illegittime, dato che a tutto concedere il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione non potrebbe che individuarsi a partire dall’entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327, (l’art. 43 ivi contenuto, come è noto, aveva sancito il superamento normativo dell’istituto dell’occupazione acquisitiva).

A tutto concedere (alla stregua dell’art 2935 c.c. - secondo cui la prescrizione decorre “dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”), ... _OMISSIS_ ...i un possibile possesso utile a fini di usucapione non potrebbe che individuarsi a partire dall’entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327/2001 (l’art. 43 ivi contenuto, come è noto, aveva sancito il superamento normativo dell’istituto dell’occupazione acquisitiva).

L'interruzione dell'usucapione può avvenire oltre che con la perdita materiale del possesso soltanto con la proposizione di apposita domanda giudiziale, cosicché quantomeno sino all'entrata in vigore del D.P.R. n. 327 del 2001, qualificandosi antecedentemente l’occupazione acquisitiva come “fattispecie ablatoria”, era preclusa da parte del destinatario dell'occupazione preordinata all'esproprio, l'azione di restitutio in integrum, onde, trovando necessariamente applicazione l'art. 2935 Cod. civ., il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione non potrebbe che individuarsi a partire dall'entrata in vigore del D.P.R. 8 giugno 200... _OMISSIS_ ...
Sino all’entrata in vigore del d.P.R. 327/2001, risultava radicalmente preclusa, da parte del destinatario dell’occupazione preordinata all’esproprio, l’azione di restitutio in integrum, qualificando l’occupazione acquisitiva più che un mero fatto illecito, una vera e propria “fattispecie ablatoria seppur atipica”. Ne consegue che, a tutto concedere, il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione non potrebbe che individuarsi a partire dall’entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327, atteso che l’art. 43 ivi contenuto ha sancito il superamento normativo dell’istituto dell’occupazione acquisitiva.

Non sembra possibile far decorrere il “dies a quo” del possesso utile ai fini dell’usucapione solo dopo l’entrata in vigore del D.P.R. 8 Giugno 2001 n. 327, mancando nel predetto Testo Unico disposizioni normative che consentano “ex ... _OMISSIS_ ...squo;esperimento dell’azione restitutoria al privato proprietario del bene immobile occupato dalla P.A..

Non può condividersi l’assunto secondo cui il dies a quo, ai fini del computo del possesso ad usucapionem, dovrebbe decorrere dall’entrata in vigore del d.p.r. n. 327/2001, non potendosi esercitare in data antecedente l’azione di restitutio in intergrum, con conseguente assenza di strumento per interrompere il possesso della P.A.; ciò in quanto gli strumenti giudiziali a difesa della proprietà sono sicuramente preesistenti al d.p.r. n. 327/2001.

Quantomeno sino all’entrata in vigore del d.P.R. 327/2001, risultava radicalmente preclusa, da parte del destinatario dell’occupazione preordinata all’esproprio, l’azione di restitutio in integrum, qualificando l’occupazione acquisitiva più che un mero fatto illecito, una vera e propria “fattispecie ablatoria seppur atipica”; ne c... _OMISSIS_ ...tutto concedere, (alla stregua dell’art 2935 c.c. - secondo cui la prescrizione decorre “dal giorno in cui il diritto può essere fatto valere”) il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione non potrebbe che individuarsi a partire dall’entrata in vigore del d.P.R. 8 giugno 2001 n. 327.

Agli effetti del decorso del ventennio di possesso continuato prescritto dall’art. 1158 del codice civile, deve ritenersi che il “dies a quo” della prescrizione del diritto ad ottenere la restituzione del bene rilevante agli effetti interruttivi dell'usucapione, vada individuato nella data di entrata in vigore del DPR 327/2001, da intendersi come la data nella quale è stato introdotto l’istituto dell’acquisizione sanante ed è stato superato l’istituto dell’occupazione appropriativa, in tal modo rendendosi oggettivamente possibile, agli effetti dell'art. 2935 c.c , per gli interessati, la tut... _OMISSIS_ ...a del diritto di proprietà sul bene.

Alla stregua “diritto vivente” anteriore alle modifiche introdotte dal DPR n. 327/2001 era pacifico che i proprietari non avevano alcun diritto alla restituzione in natura del bene illegittimamente occupato, trattandosi di un caso tipico e pacifico di occupazione appropriativa; ne conseguiva l'impossibilità di esercitare la domanda restitutoria in natura e quindi di far valere il relativo diritto ai sensi dell’art. 2935 c.c. rilevante ai fini dell'interruzione dell'usucapione.

Non è esatto l’assunto per cui il termine ...


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