DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - CONCESSIONE DI DERIVAZIONE ACQUE - CANONE
In materia di concessioni di derivazione, il diritto dell'amministrazione concedente ad ottenere il pagamento del relativo canone trova il proprio fondamento nel legittimo prelievo dell'acqua, di cui il canone costituisce il corrispettivo; pertanto, poiché quest'ultimo integra una prestazione periodica, il diritto al relativo pagamento è soggetto a prescrizione quinquennale ai sensi dell'art. 2948, n. 4), cod. civ., decorrente singolarmente da ogni scadenza del periodo di commisurazione del canone stesso; né può avere rilievo - in relazione al pagamento di canoni relativi ad acque divenute pubbliche a seguito dell'entrata in vigore della legge 5 gennaio 1994, n. 36 - il fat... _OMISSIS_ ...iodo compreso fra l'entrata in vigore della L. n. 36 del 1994 ed il D.Lgs. n. 152 del 1999, ai sensi dell'art. 18, comma 1, lett. d) era al Ministero delle Finanze che competeva la determinazione dei canoni.
La disposizione del D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152, art. 26, comma 4, - secondo cui con decreto ministeriale avrebbero dovuto essere definite le modalità per l'applicazione della riduzione di canone già prevista dalla L. 5 gennaio 1994, n. 36, art. 18, comma 1, lett. d) - non esclude la perdurante applicazione di tale riduzione ove non sia in contestazione la corrispondenza qualitativa delle acque restituite a quelle prelevate.
La concessione di acqua ad uso industriale è finalizzata al soddisfacimento di un pubblico generale interesse, sicchè se il concessionario ... _OMISSIS_ ...ariazione della misura del canone - che costituisce corrispettivo globale del servizio ed è volto a coprire i costi di investimento ed esercizio - provando la riduzione della quantità di acqua utilizzabile onde consentire alla P.A. di riacquistare la piena disponibilità dell'acqua non utilizzata per destinarla ad altri scopi di utilità generale, ma non può unilateralmente modificare il contenuto della concessione formalmente e bilateralmente stabilito.
Il dimezzamento del canone per la derivazione di acque pubbliche di cui alla l. 5 gennaio 1994, n. 36, art. 18, comma 1, lett. d), non è subordinato soltanto alla verificazione dell'avvenuto rispetto dei limiti tabellari concernenti lo scarico di acque reflue, ma anche al fatto che dette acque siano restituite, a seguito dello sca... _OMISSIS_ ...della prova di tali presupposti, sui quali si basa la richiesta di riduzione del canone, incombe sul soggetto beneficiario e non sul concedente, trattandosi di circostanze favorevoli al primo.
Il canone per la derivazione di acque deve essere ragguagliato ai moduli d'acqua utilizzabili e, quindi, in caso di sottoutilizzazione, il concessionario ha l'onere di chiedere la revisione della concessione, in tal modo consentendo alla P.A. di destinare eventualmente ad altre utilità l'acqua così recuperata.
In tema di concessioni di derivazione di acque pubbliche, il pagamento del canone, o dell'addizionale e dei relativi accessori, non è esigibile ove sia mancata l'effettiva fruizione della stessa, da parte del concessionario, per l'impossibilità di funzionamento dell... _OMISSIS_ ...tesi, risultando una siffatta clausola invalida per la non meritevolezza dell'interesse perseguito derivante dal contrasto con i principi generali dell'ordinamento ricavabili dall'art. 41 Cost. e con quelli di economicità vigenti in tema di produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia.
In tema di concessioni di derivazione di acque pubbliche, la normativa statale di riferimento esige il rispetto dei criteri di economicità e ragionevolezza, ciò che sarebbe con ogni evidenza escluso in ipotesi di riconoscimento della spettanza alla concedente di un canone anche in caso di impossibilità di produzione per causa ad essa non imputabile.
Il sovracanone di cui al R.D. n. 1775 del 1953, art. 53 è espressamente computato con riferimento alla sola acqua sollevata... _OMISSIS_ ...rt. 1, quinquies, comma 4).
In tema di concessioni di derivazioni di acque pubbliche, i sovracanoni provenienti dagli impianti di produzione per pompaggio competono, della L. n. 388 del 2000, ex art. 28, comma 9, lett. b), ai soli Comuni che abbiano la qualifica di "rivieraschi" e non anche a quelli privi di tale qualifica, nonostante l'ubicazione in essi degli impianti medesimi sulla base della condivisa argomentazione secondo cui accedendo il sovracanone in questione a quelli di cui al R.D. n. 1775 del 1933, art. 53, non è illogico che il legislatore abbia considerato non tanto il sito degli impianti, quanto la finalità di distribuire la ricchezza da questi prodotta sui Comuni, essenzialmente quelli rivieraschi, che subiscono un pregiudizio per il depauperamento del corso d'ac... _OMISSIS_ ...ella titolarità della concessione di derivazione, e non già sull'uso effettivo della stessa, ed essendo, quindi, dovuto indipendentemente dall'entrata in funzione degli impianti, postula, tuttavia, un nesso oggettivo con l'utilizzazione effettiva o potenziale della risorsa idrica; ne consegue che esso non è dovuto, o è dovuto in misura ridotta, qualora la derivazione risulti totalmente o parzialmente inutilizzabile per calamità naturali o comunque per cause non imputabili al concessionario.
Il sovracanone dovuto ai consorzi dei bacini imbriferi ai sensi dell'art. 1, comma 8, l. n. 959/53, non costituisce una controprestazione nascente dal rapporto concessorio, ma una prestazione pecuniaria imposta dalla legge, con finalità d'integrazione delle risorse degli enti territoriali int... _OMISSIS_ ...ta in funzione degli impianti, postula un nesso oggettivo con l'utilizzazione effettiva o potenziale della risorsa idrica, e non è dovuto o lo è in misura ridotta qualora la derivazione risulti totalmente o parzialmente inutilizzabile per calamità naturali o cause non imputabili al concessionario.
Sussiste una connessione tra l'obbligo di corresponsione del sovracanone e l'obiettiva circostanza della titolarità della concessione, ma non con la messa in funzione dell'impianto di derivazione e, al contempo, la mancata effettiva fruizione della derivazione d'acqua da parte del concessionario può aver rilevanza ai fini dell'esigibilità di detto pagamento, in quanto l'impossibilità di funzionamento dell'impianto sia ascrivibile a forza maggiore o dipenda da eventi a lui non imputabil... _OMISSIS_ ...e la corresponsione del sovracanone, viceversa tale nesso si interrompe e viene meno di conseguenza la ragione giustificatrice della prestazione, ove l'utilizzazione della risorsa, originaria o sopravvenuta che sia, risulti impossibile per cause non imputabili al soggetto tenuto alla prestazione stessa.
In tema di concessioni di derivazione di acque pubbliche a scopo idroelettrico, il sovracanone per gli impianti di potenza non modesta (superiore a 220 kw) con opere di presa ricadenti in territori di Comuni compresi in bacini imbriferi montani già delimitati configura una prestazione patrimoniale imposta, avente natura tributaria, con la conseguenza che la relativa disciplina - espressione della potestà legislativa nelle materie di armonizzazione dei bilanci pubblici e coordinam... _OMISSIS_ ... irrazionalità della scelta legislativa, limitandosi la norma a prevedere l'onere del pagamento del sovracanone per tutti gli impianti, senza discrimine altimetrico, e a rendere omogenee le posizioni di tutti i Comuni e di tutti gli impianti del bacino.
In tema di concessione di derivazione delle acque, il legislatore ha ritenuto di estendere i benefici derivanti dalla riscossione dei sovracanoni a tutte le collettività locali ricomprese nel bacino imbrifero montano, a fini solidaristici, e nel perseguimento della finalità, costituzionalmente rilevante, di integrare le risorse degli enti territoriali interessati, nel quadro di un'esigenza di sostegno all'autonomia locale, per eliminare dall'ordinamento ingiustificate disparità di trattamento tra enti locali, il cui territorio ri... _OMISSIS_ ...l'insorgenza dell'obbligo di pagamento del sovracanone stesso, ma intende esclusivamente esplicitare la finalità, indicata dal legislatore, a cui è, e sarà, destinato il prelievo: gli stessi infatti sono comunque dovuti anche se non funzionali alla prosecuzione degli interventi infrastrutturali.
Ai sensi dell'art. 1, comma 137 bis della legge n. 228/2012, i sovracanoni idroelettrici per gli impianti realizzati dal 2016 sono comunque dovuti, anche se non strettamente funzionali a interventi infrastrutturali, fermo restando il perseguimento di finalità di promozione dello sviluppo economico e sociale delle popolazioni interessate e di rimedio all'alterazione del corso naturale delle acque causata dalla loro regimazione artificiale.
La disposizione del comma 137-bis dell... _OMISSIS_ ...trata in vigore della legge, non implica che, per gli impianti realizzati prima, i sovracanoni in questione debbano ritenersi dovuti solo in presenza della prova della prosecuzione di tali interventi. Infatti, la nuova norma muta semplicemente la ratio della prestazione imposta, la quale, per il futuro, viene a perdere il carattere di scopo che aveva in precedenza, senza che tale scopo possa essere comunque considerato quale controprestazione, non sussistendo alcun rapporto sinallagmatico.
Ferma restando la potestà della Regione non solo di determinare il canone di concessione di derivazione per uso idroelettrico in sede di prima applicazione, ma anche di successivamente aumentarlo, quest'ultima competenza va esercitata secondo un criterio di ragionevole gradualità di incremento... _OMISSIS_ ...li di legge, manifesta per ciò solo una innegabile violazione di quel canone di ragionevolezza che, come a livello di legge si traduce in motivo di sua incostituzionalità, così, a livello di provvedimento attuativo, si risolve un vizio di eccesso di potere, imputabile, in questo caso, non al legislatore ma alla P.A.
La quantificazione del canone per lo sfruttamento delle acque pubbliche e il correlato obbligo di pagamento incidono certamente e in modo diretto sulla gestione del demanio idrico, poiché detto canone costituisce la controprestazione necessaria per poter accedere allo sfruttamento delle acque pubbliche.
L'unico limite alla determinazione della misura del canone di concessione idrica da parte degli organi anche non legislativi della Regione viene ind... _OMISSIS_ ...e che la concessione comporta e all'utilità che il concessionario ne ricava.
La potestà delle Regioni di fissare la misura del canone di concessione di derivazione per uso idroelettrico si fonda sul trasferimento ad esse delle funzioni afferenti, tra l'altro, alla "determinazione dei canoni di concessione" relativi "alle derivazioni di acqua pubblica, in forza del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112, art. 89, comma 1. Detta potestà ricomprende anche quella di aumentare il canone di concessione, giacché qualsiasi limitazione del potere regionale al solo momento della determinazione comprimerebbe il trasferimento delle relative funzioni alle Regioni stesse.
Per quanto il presupposto del canone aggiuntivo previsto per le concessioni idroelettriche stia nell'avvenuta formale ces... _OMISSIS_ ...ovare radice nell'esigenza di adeguamento ed aggiornamento del canone concessorio alle mutate condizioni economiche del rapporto (sfruttamento della derivazione oltre il periodo massimo previsto) e quindi, in definitiva, di riconduzione ad equità delle prestazioni.
Al c.d. sovracanone si attribuisce natura di prestazione patrimoniale imposta di necessaria fonte legislativa in quanto caratterizzato da finalità non corrispettive o remunerative, ma solidaristiche e perequative generali e, come tali, del tutto avulse da scopi indennitari correlati all'uso effettivo della derivazione idrica ed alla relativa gestione di impianto.
Il c.d. canone aggiuntivo per le concessioni di grandi derivazioni di acque è privo dei tratti caratteristici e fondamentali dell'imposta, e perta... _OMISSIS_ ...nza non modesta (superiore a 220 kW) aventi opere di presa ricadenti in territori di Comuni compresi in bacini imbriferi montani già delimitati è quella di mero corrispettivo per lo sfruttamento supplementare della derivazione idrica.
La nozione di prestazione patrimoniale imposta non si addice al "canone aggiuntivo" per le concessioni idroelettriche nemmeno se si abbia riguardo - in un quadro di fiscalità non tributaria - a quelle entrate pubbliche patrimoniali rispondenti allo svolgimento di un'attività di diritto privato, e comunque di un'attività economica contraddistinta da piena commutatività e sinallagmaticità.
Porre il canone aggiuntivo in relazione funzionale e corrispettiva con la protrazione dell'esercizio della grande derivazione idrica vale, di per sè, a ... _OMISSIS_ .... 23 Cost.
La natura gestionale del "canone aggiuntivo" e la sua correlazione con l'esigenza di protrarre temporaneamente l'esercizio dell'impianto idroelettrico da parte del concessionario uscente, in funzione del mantenimento dei livelli di fornitura ed erogazione dell'energia, sono riconducibili al riparto di potestà legislativa Stato-Regioni.
Il c.d. canone aggiuntivo previsto per le concessioni di grandi derivazioni di acque trova il suo presupposto e la sua giustificazione nella protrazione, anche se temporanea e circoscritta, della gestione dell'impianto da parte del concessionario uscente, al fine di assicurare la continuità dell'erogazione del servizio.
La previsione del canone aggiuntivo, in pendenza delle procedure pubbliche di riassegnazione del... _OMISSIS_ ....Lgs. n. 79 del 1999, art. 12, comma 8 bis) esprimente la preminenza dell'esigenza pubblicistica di continuità della produzione di energia idroelettrica, e - dall'altro - sulla inerenza del provvedimento alla materia della produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia (rientrante nella legislazione concorrente ex art. 117 Cost., comma 3).
Il c.d. canone aggiuntivo per le concessioni di grandi derivazioni di acque può essere definito quale "corrispettivo" per lo sfruttamento supplementare della derivazione idrica ragguagliato alla "rendita" di impianto, null'altro.
Nella materia delle concessioni di derivazione per uso idroelettrico (riconducibile, a seguito della riforma del titolo V della Costituzione di cui alla legge costituzionale n. 3/2001, alla ma... _OMISSIS_ ...e di fissazione della misura del canone di concessione in virtù del trasferimento alle stesse delle funzioni afferenti alla determinazione dei canoni di concessione relativi alle derivazioni di acqua pubblica (art. 89, comma 1, d.lgs. n. 112/1998).
L’innovazione introdotta dall'art. 11 - quater, comma 1, lett. a), del decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 febbraio 2019, n. 12 ha inciso significativamente sugli obblighi dei concessionari di derivazione per uso idroelettrico, con particolare riguardo alla determinazione dei canoni. In base all’art. 11 - quater citato, infatti, i concessionari sono tenuti a corrispondere semestralmente alle Regioni un canone, determinato da leggi regionali, articolato in una componente fis... _OMISSIS_ ...rsquo;obbligo di cessione gratuita di energia da parte dei concessionari e ha fissato la misura minima della componente fissa del canone e del canone aggiuntivo.
L'art. 12, comma 1-quinquies, del D.lgs. n. 79/1999 prevede che il canone di concessione sia calcolato al netto dell'energia fornita gratuitamente al concedente, con ciò evidentemente ...
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.