Le concessioni di sorgenti di acqua minerale e per lo sfruttamento delle acque termali

DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - ACQUE MINERALI E TERMALI

La concessione delle sorgenti di acqua minerale si configura come concessione di beni, e non come concessione di servizi, ogni qual volta venga in rilievo la tutela e la valorizzazione del bene e non la prestazione di un servizio all’utenza; in tal caso, infatti, la concessione ha quale elemento centrale lo sfruttamento del bene (sorgente di acque termali) e quindi la sua utilizzazione per fini economici, e non per fini sociali, elemento essenziale, quest’ultimo, per poter legare un bene all’utilizzazione dello stesso per fini sociali e far prevalere siffatta utilizzazione a fini sociali sull’assegnazione del bene al soggetto che lo utilizza.

L’ordinamento annette rilievo primario alle esigenze di approvvigionamento idrico delle comunità locali rispetto ai profili dello sfruttamento economico delle sorgenti.

Le acque mi... _OMISSIS_ ...i presentano caratteristiche chimiche e fisiche peculiari tali da giustificare la loro qualificazione come “acque speciali” rispetto a quelle “ordinarie”, cioè a dire le acque pubbliche (riconducibili al demanio idrico), alcune delle quali, in ragione della loro funzione di “bene vitale”, sono solitamente fruite attraverso un servizio a rete, con la garanzia dell’universalità dell’accesso. Le acque minerali e termali, infatti, sono considerate una “merce”, come tale destinata al consumo (a seguito di imbottigliamento e sfruttamento commerciale, nel caso delle acque minerali) o all’utilizzo di massa (tramite la creazione di apposite strutture per la fruizione, come nel caso delle acque termali). In entrambi i casi tali attività sono comunque sottoposte a uno specifico regime autorizzatorio e concessorio.

Le acque minerali e termali sono considerate una “merce”, come tale destinata al ... _OMISSIS_ ...ito di imbottigliamento e sfruttamento commerciale, nel caso delle acque minerali) o all’utilizzo di massa (tramite la creazione di apposite strutture per la fruizione, come nel caso delle acque termali). In entrambi i casi tali attività sono comunque sottoposte a uno specifico regime autorizzatorio e concessorio.

La Corte Costituzionale ha esteso la durata massima di trent'anni, prevista per la generalità delle concessioni dall'art. 96, comma 8 D.lgs. 152/2006, anche per le concessioni di acque minerali e termali, così ammettendo la potestà dello Stato di stabilire un limite massimo di durata delle concessioni, e riconducendo tale potestà all’attività di tutela dell’ambiente, materia riconosciuta come trasversale, che, come tale, ricade tra le competenze esclusive dello Stato.

Sussiste una distinzione tra la concessione per lo sfruttamento delle acque minerali e termali - beni la cui titolarità è stata trasferita in capo al... _OMISSIS_ ...l. n. 281 del 1970 (art. 11, comma 5), che li riconduceva al patrimonio indisponibile regionale, cui è seguito con il d.P.R. n. 616 del 1977 (artt. 50 e 61) il trasferimento alle stesse delle funzioni degli uffici centrali e periferici dello Stato relative ai permessi di ricerca, alle concessioni per la coltivazione, e alla vigilanza sulle relative attività, scelta confermata con la l. n. 59 del 1997 (art. 22) e, successivamente, con il d.lgs. n. 112 del 1998 (art. 34, comma 1) - e l’autorizzazione al mutamento di destinazione d’uso di terreno gravato da uso civico.

L’applicabilità dell’art. 96, comma 8, d.lgs. 152/2006 alle concessioni di acque termali e minerali è stata affermata dalla Corte Costituzionale nella sentenza n. 1/2010. Quest’ultima, nel dichiarare costituzionalmente illegittimo l’art. 44, comma 8, l.r. Campania (recante la disciplina della ricerca ed utilizzazione delle acque minerali e termali, delle risorse... _OMISSIS_ ...delle acque di sorgente) che aveva previsto la proroga cinquantennale delle concessioni perpetue, ha interpretato in maniera estensiva l’art. 96, comma 8, cod. ambiente, riconducendo anche le acque minerali e termali sotto il regime di tutela affermato dalla disposizione in parola.

Le acque minerali e termali sono considerate una "merce", come tale destinata al consumo (a seguito di imbottigliamento e sfruttamento commerciale, nel caso delle acque minerali) o all’utilizzo di massa (tramite la creazione di apposite strutture per la fruizione, come nel caso delle acque termali). In entrambi i casi tali attività sono comunque sottoposte a uno specifico regime autorizzatorio e concessorio.

Le acque minerali e termali sono considerate una "merce", come tale destinata al consumo (a seguito di imbottigliamento e sfruttamento commerciale, nel caso delle acque minerali) o all’utilizzo di massa (tramite la creazione di apposite strutture per... _OMISSIS_ ...come nel caso delle acque termali). In entrambi i casi tali attività sono comunque sottoposte a uno specifico regime autorizzatorio e concessorio.

Le acque minerali e termali ricadono sotto il regime di tutela affermato dall'art. 96, comma 8, del d.lgs. n. 152/2006, pertanto lo Stato ha il potere di stabilire un limite massimo di durata delle suddette concessioni, essendo ricondotta tale potestà all’attività di tutela dell’ambiente, materia riconosciuta come trasversale, che come tale ricade tra le competenze esclusive dello Stato.

L’accertata presenza nelle acque termali di sostanze tossiche in percentuali elevate e comunque di gran lunga superiori ai limiti previsti per l’ingestione, con riferimento ad un riconosciuto potente cancerogeno come l’arsenico e ad una sostanza tossica come il manganese, impone, alla stregua di un criterio di ragionevolezza e proporzionalità, di dare applicazione al principio eurounitario di... _OMISSIS_ ...diante l’immediata sospensione delle attività termali e dei trattamenti medici connessi.


DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - ACQUE MINERALI E TERMALI - IMBOTTIGLIAMENTO

L’imbottigliamento e la commercializzazione dell’acqua costituiscono attività d’impresa che trova necessario presupposto nella concessione per l’uso delle acque minerali.

In assenza della concessione le acque minerali non possono essere sfruttate, neanche al solo scopo di imbottigliarle e di commercializzarle.


DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - ACQUE MINERALI E TERMALI - PROCEDURA DI AFFIDAMENTO

La concessione mineraria di acque termali è una concessione di beni e non di servizio pubblico, cosicché in tale materia non può venire in rilievo l'istituto dell'in house providing.

È illegittima la concessione per lo sfruttamento... _OMISSIS_ ...ali che interferisca con la falda che alimenta l'acquedotto comunale, e ciò anche se il comune sia privo di concessione e questa situazione sia stata però sino ad allora tollerata dalla Regione.

È illegittima la concessione per lo sfruttamento di acque minerali qualora il parere previsto dall'art. 5 D.P.R. 620/1955 si limiti a rilevare la compatibilità dell’attività di sfruttamento con le utenze a scopo irriguo con la futura utilizzazione delle acque a scopo idroelettrico, e non anche con riferimento all’utilizzo dell'acqua a fini potabili, nonostante la presenza di un punto di captazione posto a servizio di un acquedotto pubblico censito nei documenti ufficiali della Regione.

L’esclusione dei servizi sanitari dall’ambito applicativo della direttiva 2006/123/CE (c.d. direttiva Bolkenstein), previsto dall’art. 2, co. 2, della stessa direttiva, costituendo una deroga a quest’ultima e ai principi comunitari in tema d... _OMISSIS_ ...deve formare oggetto di interpretazione restrittiva e deve, pertanto, essere limitata alle ipotesi di autorizzazione allo svolgimento di attività sanitaria (si pensi all’accreditamento): non vi possono, invece, rientrare ipotesi “spurie” come la concessione di acque minerali e termali, in cui la fornitura di servizi termali costituisce solo uno dei modi possibili di sfruttamento del bene dato in concessione.

Non è condivisibile l'impostazione per cui occorrerebbe che il soggetto che intende accedere all'utilizzo delle acque termali debba possedere il requisito di una struttura termale già realizzata.

La scelta del titolare della concessione di sfruttamento di acqua minerale deve avvenire tramite procedura competitiva.

La concessione delle sorgenti di acqua minerale deve qualificarsi come concessione di beni e non come concessione di servizi, ogni qual volta venga in rilievo la tutela e la valorizzazione del bene e non la... _OMISSIS_ ... un servizio all'utenza.

Quanto alle modalità di assegnazione delle concessioni di acque minerali e termali, l’originaria lettura dell’intera cornice normativa come estranea all’ambito di operatività della direttiva “servizi” 2006/123/CE, sull’assunto che si tratterebbe di materia sanitaria, ha finito per cedere il passo (dopo l'entrata in vigore del d.lgs. n. 152/2006) a fronte della riconosciuta generalizzata assoggettabilità alla stessa, giusta le potenzialità di sfruttamento economico del servizio erogato, seppure a beneficio della salute e del benessere del cliente.

La disciplina relativa alle acque termali è ancora incentrata sul r.d. 28 settembre 1916, n. 1924, rispetto al quale la più recente normativa nazionale (costituita dalla legge 24 ottobre 2000, n. 323) ha devoluto alle Regioni l’autorizzazione all’esercizio di stabilimenti termali.


DEMANIO E PATRIMONIO ... _OMISSIS_ ... AUTORIZZAZIONE - ACQUE MINERALI E TERMALI - REGIONI/PROVINCE

È incostituzionale la disposizione regionale che preveda che l’avvio dell’attività di utilizzazione dell’acqua minerale naturale e di sorgente sia assoggettato a s.c.i.a. anziché ad autorizzazione, come imposto dagli artt. 6 e 22 D. Lgs. 176/2011: tale norma, infatti, viola un principio fondamentale della materia della tutela della salute, e si pone in contrasto la normativa comunitaria (direttiva 2009/54/CE), che ha ritenuto prevalente, rispetto a quella della semplificazione amministrativa dei procedimenti, la finalità di assicurare la tutela della salute dei consumatori di acque minerali.


DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - ACQUE MINERALI E TERMALI - REGIONI/PROVINCE - CAMPANIA

La Corte Costituzionale ha dichiarato la illegittimità costituzionale dell’art. 1, comma 104, della legge regionale Campania n. ... _OMISSIS_ ...parte in cui aveva prorogato le concessioni scadute ed in fase di prosecuzione (art. 1, comma 104, lett. a), numero 1), ovvero destinate a scadere nei cinque anni successivi alla data di entrata in vigore della legge, sino all’approvazione del piano regionale di settore e comunque fino alla fine del 2019, perché in contrasto con la direttiva 12 dicembre 2006, n. 2006/123/CE, c.d. “Direttiva Bolkestein”.


DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - ACQUE MINERALI E TERMALI - REGIONI/PROVINCE - PUGLIA

L'art. 30 L.R. Puglia 44/1975 prevede una proroga automatica della concessione mineraria di acque termali senza procedura competitiva.


DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - ACQUE MINERALI E TERMALI - REGIONI/PROVINCE - TOSCANA

Ai sensi della L.R. Toscana 38/2004, la coltivazione del giacimento non basta ad escludere la decadenza della conc... _OMISSIS_ ..., poiché occorre anche che lo stabilimento termale sia rimasto aperto al pubblico.

L'adeguamento della convenzione prescritto dalla L.R. Toscana 38/2004 deve riguardare esclusivamente la determinazione del canone proporzionale alla quantità dell'acqua imbottigliata e non gli altri aspetti (oneri diretti ed indiretti) già definiti in precedenza con le convenzioni.


DEMANIO E PATRIMONIO - CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE - ACQUE MINERALI E TERMALI - RINNOVO AUTOMATICO

È incompatibile con il diritto comunitario una norma di legge regionale che preveda il rinnovo automatico della concessione mineraria di acque termali a favore del precedente titolare del titolo concessorio, essendo necessario l'espletamento di una procedura ad evidenza pubblica.

L’art. 1, comma 104, della legge della Regione Campania n. 16/2014 è costituzionalmente illegittimo nella parte in cui aveva prorogato le concessioni di acque te... _OMISSIS_ ...d in fase di prosecuzione (art. 1, comma 104, lettera a), n.1), ovvero destinate a scadere nei cinque anni successivi alla data di entrata in vigore della legge regionale, sino all’approvazione del Piano regionale di settore e comunque sino alla fine del 2019, perché in contrasto con la direttiva Bolkestein n. 2006/123/CE, attuata nel nostro paese dal decreto legislativo n. 59/2010.

L’attività di sfruttamento oggetto di concessione termominerale ricade nel campo applicativo della direttiva 12 dicembre 2006, n. 2006/123/CE, attuata in Italia dal decreto legislativo 26 marzo...


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