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Abusi dei privati su demanio e beni pubblici: sanatoria

Pur essendo possibile ai sensi dell'art. 35, comma 5, l. n. 47 del 1985 la concessione in sanatoria relativa a manufatti realizzati su di un'area demaniale, essendo tale effetto condizionato soltanto alla disponibilità dell'ente proprietario del suolo, l'Amministrazione può negare discrezionalmente tale disponibilità, descrivendo le ragioni di tale scelta.

Abusi dei privati su aree demaniali e beni pubblici: sanzioni amministrative

L’amministrazione è tenuta ad ordinare la rimozione dell’occupazione abusiva e ad irrogare la sanzione pecuniaria in presenza di una occupazione di suolo pubblico abusiva sotto il profilo soggettivo.

Abusi dei privati su aree demaniali e beni pubblici: sanzioni edilizie

La qualità di utilizzatore di un immobile realizzato abusivamente in assenza di titolo abilitativo sul demanio o sul patrimonio di enti pubblici, è sufficiente ad individuarlo come destinatario dell’ordine di ripristino senza che vi sia la necessità di accertare chi ha concretamente realizzato l’abuso.

Reati ambientali

Il reato di cui all'art. 734 c.p., nell'ipotesi di alterazione delle bellezze naturali ha natura di reato istantaneo con effetti permanenti e si consuma e si esaurisce con la costruzione lesiva delle bellezze naturali protette, sicché agli effetti della prescrizione il decorso del termine ha inizio dal momento in cui il reato si è realizzato con il compimento dell'opera ovvero la attuazione dei mezzi che hanno determinato il deturpamento.

Abusi dei privati su aree demaniali e beni pubblici: sanzioni commerciali ex art. 3 comma 16, L. 94/2009

L’art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009, in caso di indebita occupazione del suolo pubblico, ha attribuito al Sindaco uno specifico potere sanzionatorio, di natura dissuasiva (rimozione, ripristino e chiusura dell’esercizio), in via ordinaria ed a prescindere da situazioni contingibili ed urgenti, per le quali invece soccorre la previsione di cui all’art. 54 del d. lgs. n. 267 del 2000.

L'elemento oggettivo del reato di cui all'art. 1161 del codice della navigazione

Il reato di cui all'art. 1161 c.n. si configura anche in caso di occupazione protrattasi oltre la scadenza del titolo, a nulla rilevando l'esistenza della pregressa concessione e la tempestiva presentazione dell'istanza di rinnovo, atteso che va qualificata come arbitraria qualsiasi occupazione di spazio demaniale marittimo in assenza di un valido titolo concessorio.

Elemento soggettivo e buona fede nei reati di cui all''art 1161, co. 1, codice della navigazione

Pur essendo necessaria, per integrare il reato di abusiva occupazione di spazio demaniale, la consapevolezza dell'abusività da parte dell'agente, è sufficiente a escludere la buona fede nell'occupazione di un bene pubblico, ovvero a integrare l'elemento soggettivo del reato nella forma colposa, l'assoluta mancanza di iniziativa nell'acquisire informazioni, nel caso ad esempio di notevole risalenza del venir meno del titolo concessorio.

Il momento consumativo nei reati su area demaniale ex artt. 54 e 1161 del codice della navigazione

La permanenza del reato di cui agli artt. 54 e 1161 cod. nav. (occupazione di area demaniale marittima per una superficie maggiore di quella autorizzata) cessa o con il venir meno dell'abusiva occupazione attraverso l'effettivo sgombero dell'area, o con il rilascio di concessione demaniale in sanatoria, ovvero, in assenza di tali circostanze, con la sentenza penale di condanna di primo grado.

Elemento oggettivo nei reati di abusi demaniali ex art. 633 cod. pen.

La costruzione di veranda abusiva che non occupa ulteriore suolo pubblico rispetto alla quantità originariamente oggetto di concessione, non integra l'elemento materiale del reato di invasione di terreni o edifici di cui all'art. 633 c.p., in cui l'arbitrarietà della condotta è ravvisabile in tutti i casi in cui l'ingresso nell'immobile o nel fondo altrui avvenga senza il consenso dell'avente diritto al possesso od alla detenzione ovvero, in mancanza di questo, senza la legitt ...

La tutela penale dei beni culturali e archeologici nel D.Lgs. 42/2004

Nel caso di illecito trasferimento all'estero di cose di interesse storico o artistico, deve essere obbligatoriamente disposta la confisca prevista dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 174, indipendentemente dal fatto che, sui beni oggetto di esportazione clandestina, sia stata effettuata la dichiarazione di interesse culturale.

Art. 181 d. Lgs. 42/2004 e art. 734 del codice penale: reati di abuso paesaggistico

Il reato formale e di pericolo previsto dal D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42, art. 181, si perfeziona mediante l'esecuzione di interventi (anche non edilizi) potenzialmente idonei ad arrecare nocumento alle zone vincolate in assenza della preventiva autorizzazione e senza che sia necessario l'accertamento dell'intervenuta alterazione, danneggiamento o deturpamento del paesaggio, in quanto per la sua configurabilità, è sufficiente che l'agente faccia del bene protetto dal vincolo un us ...

Riparto di giurisdizione nelle controversie sull'occupazione abusiva di aree demaniali da parte dei privati

La controversia attinente alla pretesa creditoria dell'Amministrazione per somme che si assumano dovute in dipendenza dell'occupazione senza titolo di un bene demaniale è devoluta alla giurisdizione del giudice ordinario.

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