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Diritti del fittavolo soggetto del contratto di affitto di fondo rustico

Il contratto di affitto a coltivatore diretto è una specie particolare del contratto di affitto caratterizzato dal fatto che esso non intercorre tra proprietario e affittuario, bensì tra proprietario e famiglia coltivatrice. Ai sensi dell’art. 48 della L. n 203/1982 in presenza di impresa familiare coltivatrice il rapporto agrario intercorre tra concedente e famiglia coltivatrice.

Prelazione e riscatto agrario

Presupposto per il riconoscimento del diritto alla prelazione agraria, ai sensi della L. n. 590 del 1965, art. 8 non è la modalità di esercizio dell'attività di coltivazione, ma il tipo di contratto stipulato tra le parti, sicché la prelazione è esclusa con riguardo ad un rapporto insorto come affitto a non coltivatore diretto.

Esercizio del diritto di prelazione e retratto in materia agraria

Ai fini dell'esercizio del diritto di prelazione in materia agraria, non rileva la contrapposizione tra "area edificabile" (per la quale non è ammesso tale diritto) e "area non edificabile" (con riguardo alla quale esso è consentito), bensì quella tra aree destinate ad usi "agricoli" e aree destinate, invece, ad "utilizzazione" diversa (ovvero edilizia, industriale o turistica), ancorché non edificabili, purché non suscettibili di utilizzazioni economiche per effetto dello sfruttamento agricolo.

Le indennità per espropriazione parziale diretta all’imposizione di un diritto reale minore

Nella disciplina del d.P.R. 327/2001 tutte le norme della legge procedurali e sostanziali disciplinanti l’espropriazione della proprietà devono considerarsi applicabili a quella dei diritti reali minori quali la servitù

Fattispecie particolari di applicazione dell'istituto dell’espropriazione parziale e relative modalità di calcolo del deprezzamento della parte residua

Applicabilità dell’espropriazione parziale e modalità di calcolo del deprezzamento della parte residua in caso di compendi immobiliari, occupazione temporanea, acquisizione sanante

Criteri e parametri per liquidare lo speciale indennizzo concesso ai soggetti che subiscono un esproprio parziale

L'indennità per esproprio parziale va determinata in misura variabile corrispondente al pregiudizio effettivo ed attuale subito dal proprietario del fondo, e concettualmente rapportabile ad una porzione del suo valore intrinseco

L'indennizzo per l'espropriazione parziale di un bene unitario (art. 33 T.U.Es.)

L'art. 33 T.U.Es. è invocabile tutte le volte in cui l'esproprio investa parte di un complesso immobiliare appartenente allo stesso soggetto e caratterizzato da un’unitaria destinazione legale ed economica

Funzione e presupposti del diritto a conseguire l'indennizzo per l'esproprio parziale di un bene

L'art. 33 T.U.Es. è volto a compensare un pregiudizio economico ulteriore rispetto a quello riparato con l’indennizzo espropriativo inerente all’area stessa, per avere riconosciuto il carattere non “neutro” dell’espropriazione sulla proprietà residua

L'indennità per l’integrale o parziale soggezione della proprietà privata al regime urbanistico conseguente alla creazione o spostamento di una fascia di rispetto

La destinazione a fascia di rispetto si comporta come qualsiasi altro vincolo conformativo e rende immediatamente inedificabile la zona assoggettandola ai relativi criteri di stima dell’indennità di esproprio

Abusi dei privati sui beni pubblici: indennità di occupazione

Stante l'infungibilità tra concessione ed accertamento dell'occupazione senza titolo, a fronte di una concessione scaduta e comunque rilasciata ad un soggetto estraneo all'occupante l'amministrazione non può che emanare un provvedimento nel quale accerta e quantifica l'indennità da occupazione senza titolo, risultando viceversa illegittima la pretesa azionata sulla base della concessione suddetta.

Reato di invasione di terreni od edifici: art. 633 c.p.

La contravvenzione di cui all'art. 1161 cod. nav. può concorrere con il delitto di cui all'art. 633 c.p. per l'obiettiva diversità degli interessi tutelati e delle stesse condotte illecite ipotizzate dalle norme incriminatici, consistenti, nel delitto di cui all'art. 633 c.p., nell'introduzione arbitraria e per un congruo lasso di tempo in terreni o edifici altrui allo scopo di occuparli e trarne profitto e, nella contravvenzione di cui all'art. 1161 c.n., nell'effettiva occupazion ...

Furto di beni pubblici: furto di acque e furto di fauna e flora

Non può dubitarsi della qualificazione giuridica del fatto in termini di condotta furtiva e non già di mero illecito amministrativo, nel caso non di derivazione del corso di acque pubbliche dalla loro sede naturale, ma di un impossessamento (anche tentato) di acque mediante un precario sistema di prelievo

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