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Fattori indicativi dell'uso pubblico di una via del territorio comunale

Ai fini dell’attribuzione del carattere di strada pubblica ad una strada privata è indispensabile dimostrare il sopravvenuto acquisto della proprietà del suolo da parte dell’ente locale

Responsabilità civile della p.a. per danni causati da insidia stradale: l'onere della prova

Incombe all'ente proprietario della strada fornire prova che un evento dannoso fosse a lui non imputabile per non essere le condizioni anomale della strada non tempestivamente evitabili o segnalabili, dovendo la responsabilità di detto ente essere accertata o esclusa in concreto in relazione alle caratteristiche della stessa, alle condizioni in cui solitamente si trova, alle segnalazioni di attenzione e all'affidamento che su di esse fanno gli utenti, tra cui gli interventi di manutenzione.

Canoni per la concessione d'uso del demanio stradale (art. 27 C.d.S.)

Le concessioni e le autorizzazioni che giustificano l’imposizione del canone non ricognitorio di cui all'art. 27 del decreto legislativo numero 285 del 1992 sono caratterizzate dal tratto comune di sottrarre in tutto o in parte l’uso pubblico della strada a fronte dell’utilizzazione eccezionale da parte del singolo.

I requisiti in base ai quali una strada può rientrare nella categoria delle vie vicinali pubbliche

Ai fini della classificazione di una strada come vicinale rileva l'idoneità a far fronte o meno ad esigenze apprezzabili di uso pubblico. Non può essere considerata tale una strada priva di collegamento funzionale con gli insediamenti urbani.

Il contratto di affitto di fondo rustico di cui alla L. 203/1982

Pur dopo l'entrata in vigore della L. 3 maggio 1982, n. 203, art. 41 che ha deformalizzato i contratti di affitto a coltivatore diretto, anche se ultranovennali, rendendoli a forma libera, non può ritenersi concluso un contratto di affitto agrario con la p.a. in forza di un comportamento concludente, anche protrattosi per anni.

L'indennità spettante all'affittuario per i miglioramenti apportati al fondo ai sensi dell'art. 17, comma 2, L. 203/1982

Il diritto all'indennizzo per le migliorie non sorge con la mera esecuzione di esse ma per effetto della espressa previsione tra le parti prima della loro esecuzione o a seguito della espressa e formale autorizzazione rilasciata dall'Ispettorato provinciale dell'agricoltura.

La competenza delle sezioni specializzate agrarie sulle controversie concernenti i fondi rustici

È devoluta alla competenza della sezione specializzata agraria ogni controversia, anche di natura indennitaria o risarcitoria, insorta tra le parti in sede di esecuzione di un contratto agrario.

Regole processuali nelle controversie in materia di agricoltura

In materia agraria la necessità del preventivo esperimento del tentativo di conciliazione, secondo quanto previsto dalla L. 203/1982, art. 46, configura una condizione di proponibilità della domanda

Riparto di competenza in materia di controversie agrarie

In relazione a un contratto di affitto di fondo rustico, se sia intervenuta una transazione, la competenza del giudice ordinario è configurabile solo nell'ipotesi in cui, essendo fuori discussione la validità di tale contratto, le parti controvertono sulla sua esecuzione od a questioni connesse; ove, invece, venga in discussione la perdurante esistenza e validità del rapporto agrario o la stessa validità della transazione la competenza appartiene alla sezione specializzata agraria.

Contratti agrari

Per affermare l'esistenza di un contratto agrario, è necessario e sufficiente che il contratto abbia ad oggetto lo sfruttamento di un fondo agricolo e, sul piano soggettivo, che il conduttore sia un coltivatore diretto.

Condizioni per il recesso e la risoluzione di contratto agrario

L'esperimento della preventiva procedura amministrativa di cui L. n. 203 del 1982, artt. 5 e 46 è condizione di proponibilità dell'azione di risoluzione del contratto agrario per grave inadempimento del concessionario, anche nei confronti dei chiamati successivamente in causa a seguito di integrazione del contraddittorio.

Successione dell'erede dell'affittuario coltivatore diretto nel contratto agrario

In caso di morte del proprietario di fondi rustici condotti o coltivati direttamente da lui o dai suoi familiari, la successione dell'erede dell'affittuario coltivatore diretto nel contratto agrario di cui era già parte il de cuius è possibile sempre che il preteso successore dimostri la ricorrenza di tutte le condizioni a tal fine tassativamente richieste dalla legge.

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