Esercizio del diritto di prelazione e retratto in materia agraria

TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI - TITOLO - PRELAZIONE E RETRATTO

Ai fini dell'esercizio del diritto di prelazione in materia agraria non è rilevante la contrapposizione tra "area edificabile" (per la quale non è ammesso tale diritto) e "area non edificabile" (con riguardo alla quale esso è viceversa consentito), bensì quella tra aree destinate ad usi "agricoli" e aree destinate, invece, ad "utilizzazione" diversa (ovvero edilizia, industriale o turistica).

Ai fini dell'esclusione del diritto di prelazione e di riscatto dei fondi rustici a norma della L. n. 590 del 1965, art. 8, quando i terreni in base a piani regolatori, anche se non ancora approvati, siano destinati ad utilizzazione edilizia, industriale o turistica, l'espressione "piano regolatore" non va intesa nel preciso significato tecnico-giuridico proprio della legislazione urbanistica, bensì come provvedimento proveniente dalla pubblica amministrazione c... _OMISSIS_ ...natura e per il grado di operatività a cui è pervenuto, sia idoneo ad imporre una certa destinazione all'immobile sotto il profilo della determinazione, della stabilità e della imperatività.

La L. 26 maggio 1965, n. 590, art. 8, comma 2, nell'escludere il diritto di prelazione quando i terreni siano destinati ad utilizzazione edilizia in base a piani regolatori anche se non ancora approvati, postula che nel momento in cui la prelazione o il riscatto vengano esercitati sia già iniziato un procedimento amministrativo rivolto al cambiamento di destinazione urbanistica attraverso atti pubblici dell'amministrazione che incidano sull'assetto territoriale con scelte certe e conoscibili da terzi .

Nel caso di retratto agrario, il retraente è tenuto a versare esattamente il medesimo prezzo indicato nel contratto di vendita stipulato in violazione del diritto di prelazione, senza interessi e rivalutazione monetaria, atteso che, prevedendo l'art. 8, comma 6, d... _OMISSIS_ ...del 1965, per l'ipotesi di esercizio del diritto di riscatto, che, anche ove sia sorta controversia giudiziale, il prezzo debba essere versato nel termine di tre mesi dal passaggio in giudicato della sentenza di accoglimento dell'azione di riscatto, prima della scadenza di tale termine l'obbligazione è inesigibile e, quindi, è inidonea a generare interessi ai sensi dell'art. 1282 c.c.

Nel caso di retratto agrario, il retraente è tenuto a versare esattamente il medesimo prezzo indicato nel contratto di vendita stipulato in violazione del diritto di prelazione, senza interessi e senza rivalutazione monetaria, a nulla rilevando nè che la sentenza di accoglimento della domanda di riscatto sia intervenuta a distanza di tempo dalla vendita, nè che il retraente sia rimasto nella detenzione del fondo senza pagare alcun corrispettivo.

In tema di retratto agrario, il termine trimestrale per il pagamento del prezzo decorre, ai sensi della l. n. 2 del 1979, dal... _OMISSIS_ ...iudicato della sentenza che riconosce il diritto del retrattante e non dalla comunicazione di cancelleria dell'avvenuto deposito della sentenza; né può invocarsi, stante il chiaro disposto normativo, un'interpretazione costituzionalmente orientata che dia rilievo, ai fini della decorrenza del termine, al principio della conoscenza effettiva dell'atto, atteso che la data del deposito è facilmente conoscibile dalla parte attraverso l'acquisizione delle relative informazioni in cancelleria.


TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI - TITOLO - PRELAZIONE E RETRATTO - DEL COLTIVATORE

Le condizioni alle quali è subordinata la proficua utilizzazione del meccanismo del riscatto agrario devono sussistere tanto alla data in cui nasce il relativo diritto, coincidente con la vendita del fondo al terzo, quanto alla data in cui lo stesso è esercitato, identificantesi con il momento nel quale la dichiarazione del retraente perviene al re... _OMISSIS_ ...egna la conclusione del procedimento acquisitivo con il subingresso del primo al secondo.

Ove il mutamento della destinazione, da agraria ad industriale (o, comunque, urbana), del fondo oggetto del diritto di retratto agrario, viene a verificarsi tra la vendita del fondo al terzo e la comunicazione al retrattato, rimane impedito il perfezionamento della vicenda acquisitiva in favore del traente, poichè non si prospetta giustificabile tutelare la formazione della piccola proprietà coltivatrice attraverso il riscatto di un fondo che non si presti più a tale destinazione.

Il mutamento della destinazione, da agraria ad edilizia o urbana in generale, del fondo oggetto del retratto agrario non rileva solo quando sopravvenga dopo il concreto esercizio del retratto medesimo, dovendo la destinazione agricola essere sussistente al momento della decisione del giudizio in cui il retratto sia ancora in discussione.

Perchè operi la previsione ci cui al... _OMISSIS_ ... 1965, n. 590, art. 8, comma 2, con conseguente inapplicabilità delle norme sulla prelazione agraria, è sufficiente che sia in itinere - attraverso atti conoscibili dalla generalità - un procedimento diretto alla realizzazione di un nuovo strumento regolatore che abbia per oggetto i terreni oggetto di vendita (prevedendone una utilizzazione edilizia, industriale o turistica).

Ai fini dell'inoperatività della prelazione agraria è priva di effetti una mera richiesta, proveniente da un privato e diretta alla Amministrazione comunale, perchè sia adottata una variante al vigente piano regolatore, mentre il procedimento per l'approvazione del nuovo piano è in itinere ai sensi e per gli effetti di cui alla L. n. 590 del 1965, art. 8, comma 2 allorchè le competenti autorità comunali deliberino di procedere a una variazione del precedente assetto urbanistico del territorio, fissandone, anche se genericamente, i contenuti.

Nell'ottica di favorire solo l'utili... _OMISSIS_ ...la futura del fondo, il legislatore della l. 590/1965 ritiene che sia sufficiente, perchè sia escluso il diritto di prelazione, che il nuovo assetto del territorio, con la prospettiva di una utilizzazione del terreno diversa da quella agricola, sia in itinere.

Ai fini di escludere il diritto di prelazione (e quello succedaneo di riscatto) ai sensi della L. n. 590 del 1965, art. 8, è sufficiente che il terreno alienato sia compreso in una zona per la quale il piano regolatore od il programma di fabbricazione del Comune (previsto dal primo), anche se non ancora approvato, prevedano in alternativa un'utilizzazione edilizia, turistica od industriale, cioè diversa da quella agricola.

Ai fini dell'esercizio del diritto di prelazione in materia agraria, non è rilevante la contrapposizione tra "area edificatale" (per la quale non è ammesso tale diritto) e "area non edificabile" (con riguardo alla quale esso è viceversa consentito), bensì quella tra a... _OMISSIS_ ...d usi "agricoli" e aree destinate, invece, ad "utilizzazione" diversa (ovvero edilizia, industriale o turistica), ancorchè non edificabili, purchè non suscettibili di utilizzazioni economiche per effetto dello sfruttamento agricolo.

La destinazione urbanistica impressa al terreno, anche se in concreto non ancora attuabile, esclude il diritto di prelazione ex art. 8 l. 590/1965, avendo in questo caso il piano attuativo solo funzione di completamento e/o integrazione del P.R.G.: per la destinazione urbanistica di ciascuna zona non rilevano dunque la mancanza degli atti e dei progetti applicativi della generica destinazione già amministrativamente decisa, ad es., piani particolareggiati e piani di lottizzazione.

Ai fini della soggezione di un terreno a prelazione o riscatto, occorre una qualità positiva del terreno, e cioè che esso abbia destinazione agricola nel PRG, per cui tutto ciò che non è agricolo, non è suscettibile di prelazione. In altri term... _OMISSIS_ ...osizione non è tra agricolo ed edilizio, ma tra agricolo e non agricolo, dovendosi ritenere che vanno esclusi dall'acquisto privilegiato i terreni, la cui destinazione, se pur non edificatoria, sia da considerare urbana in contrapposizione ad agricola in base al piano regolatore.

Sono esclusi dalla prelazione tutti i terreni la cui destinazione, seppure non edificatoria, sia comunque da considerare urbana in contrapposizione ad agricola, atteso che, una volta assegnata a una certa zona una edificabilità maggiore di quella considerata normale per le zone agricole e non vincolata alle esigenze dell'agricoltura, si è per ciò stesso in presenza di una zona sottratta al retratto in favore dei coltivatori diretti; a tal fine, la qualificazione di un territorio come "agricolo" non ha carattere costitutivo, assumendo rilievo essenziale, invece, il tipo di sfruttamento consentito dagli strumenti urbanistici vigenti o in corso di approvazione.

In tema di retr... _OMISSIS_ ...e condizioni soggettive ed oggettive che legittimano l'avente diritto a riscattare il fondo dall'acquirente devono esistere sia alla data della vendita del fondo al terzo, che segna la nascita del diritto, sia alla data in cui tale diritto viene esercitato, coincidente con quella della ricezione della dichiarazione di riscatto da parte del retrattato, con la conseguenza che, ove prima o nell'intervallo di tempo tra i suddetti momenti si verifichi il mutamento della destinazione da agraria ad edilizia o urbana in generale, del fondo oggetto di retratto, la vicenda traslativa a favore del retraente non si perfeziona, mentre tale mutamento non rileva quando sopravvenga dopo il concreto esercizio del retratto e sia sussistente al momento della decisione del giudizio in cui il retratto sia ancora in discussione.


TRASFERIMENTO E ACQUISTO DEI DIRITTI REALI - TITOLO - PRELAZIONE E RETRATTO - DEL CONDUTTORE

Il diritto di prelazione ... _OMISSIS_ ... concessionario e al conduttore dell'immobile oggetto di cessione a trattativa privata a norma dell'art. 1, co. 436 e ss., legge 311/2004 si applica indipendentemente dal fatto che il possesso del bene sia in corso al momento dell'entrata in vigore di detta legge.

La prelazione prevista dall'art. 2, co. 628, legge 244/2007 all’acquisto nell’ambito della cartolarizzazione degli immobili della Difesa si riferisce unicamente ai conduttori non agli occupanti abusivi.

La prelazione in caso di vendita dettata dall’art. 2, comma 628b e comma 631, della legge finanziaria n. 244/2007 presuppone il titolo di conduttore, o comunque un titolo al subentro nella conduzione, in attesa della vendita (se prevista dalla legge).

Il diritto di prelazione dei conduttori di immobili appartenenti ad enti previdenziali, riconosciuto dal D.Lgs. 16 febbraio 1996, n. 104, è esercitabile esclusivamente quando l'ente abbia validamente ed adeguatamen... _OMISSIS_ ...la specifica volontà di porre in vendita gli immobili, in attuazione del dettato normativo, attraverso una specifica proposta di alienazione, consistente in una determinazione negoziale dell'Ente di cedere l'immobile.

E' da escludere che la previsione normativa delle procedure di dismissione e l'astratta idoneità di un immobile ad essere compreso nei piani di alienazione di cui all'art. 6 del decreto n. 104/1996 siano gli unici presupposti normativi per l'insorgenza del diritto di prelazione in capo ai conduttori.

L’alienazione di unità immobiliari del patrimonio di edilizia residenziale degli enti pubblici territoriali deve avvenire con priorità assoluta anche in favore dei legittimi conduttori a vantaggio dei quali sussiste un diritto di prelazione ancorché non assistito dal succedaneo diritto di riscatto dell'immobile nei confronti dell'acquirente.

Il diritto di prelazione dei conduttori di immobili appartenenti ad enti previdenz... _OMISSIS_ ...uto dal D.Lgs. 16 febbraio 1996, n. 104, è esercitabile esclusivamente quando l'ente abbia validamente ed adeguatamente manifestato la specifica volontà di porre in vendita gli immobili, in attuazione del dettato normativo, attraverso una specifica proposta di alienazione, consistente in una determinazione negoziale dell'Ente di cedere l'immobile. Ne consegue che non può configurarsi un obbligo ex lege di dismettere il patrimonio immobiliare di tali enti sotto forma di una peculiare offerta pubblica imposta dal legislatore. Tale prospettazione si porrebbe in insanabile contrasto con la disciplina del procedimento di alienazione e stravolgerebbe la natura giuridica degli atti di dismissione, trasformandoli in anomale e sistematiche procedure ablative.

Dal quadro normativo delineato dalla legge 3 maggio 1982, n. 203, art. 4 bis, e dal decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, art. 6, discende che l’istituto privatistico della prelazione agraria, in quant... _OMISSIS_ ...dall’articolo 4-bis citato, si applica anche ai rapporti di diritto pubblico aventi ad oggetto i terreni agricoli demaniali.

Il decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228, non contiene alcuna norma di espressa abrogazione dell’istituto della prelazione agraria con riferimento ai terreni demaniali e non autorizza un’implicita interpretatio abrogans dello stesso. L’articolo 6, commi 1 e 4, prevede anzi espressamente che le disposizioni di cui alla legge agraria 203/1982, tra le quali rientra il diritto di prelazione riconosciuto al cond...