DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE
In materia di tutela delle acque dall'inquinamento, lo scarico da depuratore che convoglia le acque reflue urbane deve essere ritenuto a natura mista ed i relativi reflui vanno qualificati come scarichi di acque urbane.
Alla stregua dei principi della legislazione urbanistica ed edilizia, la pianificazione e la programmazione delle opere di urbanizzazione primaria di soddisfacimento dei necessari bisogni della collettività - tra le quali è possibile annoverare il sistema fognario (art. 16, comma 7, del d.P.R. 6 giugno 2001, n. 380) - così come il controllo della loro funzionalità rientra nella competenza funzionale dell’amministrazione comunale, che è responsabile di tut... _OMISSIS_ ...e già solo per il loro inserimento nel sistema delle fognature comunali.
La circostanza i provvedimenti integrativi regionali che stabiliscono i valori-limite di emissione delle acque reflue urbane in conformità alle indicazioni di cui all'Allegato 5 alla Parte terza del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 non siano stati emanati, non autorizza il gestore del servizio idrico integrato a rendere un servizio di depurazione inferiore, mediante sottoposizione delle acque reflue urbane al solo trattamento con sedimentazione primaria.
Quando si parla di acque reflue urbane, si fa riferimento all'insieme delle acque di scarto, domestiche e industriali, che sono convogliate in reti fognarie a partire da un agglomerato urbano, con la precisazione che le acque di scarto domestiche pro... _OMISSIS_ ...e della tipologia di attività industriale condotta in un dato stabilimento.
Le acque reflue urbane costituiscono un insieme di inquinanti organici ed inorganici, altamente eterogeneo e pericoloso per l'uomo e gli ecosistemi naturali. Per tale ragione, le acque di scarto non possono in alcun modo essere reimmesse nell'ambiente tal quali, ma devono essere sottoposte a dei rigorosi trattamenti atti a depurarle al fine di ridurre i rischi per la salute umana e per l'ambiente (peraltro, in un'ottica di economia circolare, laddove si arrivasse ad un livello di depurazione eccellente, potrebbero anche divenire una risorsa, specie in un contesto di progressiva carenza idrica).
Quando si parla di acque reflue urbane, si fa riferimento all'insieme delle acque di scarto, domesti... _OMISSIS_ ...o costituite prevalentemente dai "rifiuti" del metabolismo umano e delle attività domestiche; mentre le acque di scarto industriali variano in funzione della tipologia di attività industriale condotta in un dato stabilimento. Nelle acque reflue urbane rientrano poi anche le cosiddette acque di ruscellamento, come quelle meteoriche di dilavamento o quelle derivanti dal lavaggio delle strade.
Le acque reflue domestiche sono le acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche. Al contrario, in modo negativo rispetto alle suddette, le acque reflue industriali sono qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione d... _OMISSIS_ ...a le acque reflue urbane, come quelle che sono costituite o da acque reflue domestiche o dal miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali ovvero meteoriche di dilavamento convogliate in reti fognarie, anche separate, e provenienti da agglomerato.
In tema di tutela delle acque dall'inquinamento, nel caso di fognature miste, assistite da un impianto di depurazione, che raccolgano non solo acque reflue domestiche, ma anche acque reflue industriali, provenienti da un agglomerato, è obbligatorio il rispetto dei valori-limite di emissione di cui alla tabella 3 dell'Allegato 5 al D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152, riferita precipuamente alle acque industriali.
Sul gestore dell'impianto di depurazione delle acque reflue urbane grava l'obbligo di verificare in... _OMISSIS_ ...ari interventi o denunziare all'ente proprietario dell'impianto le anomalie che ne impediscono il normale funzionamento.
L'approvazione del progetto che prevede la localizzazione del camino di un depuratore di acque reflue sul demanio marittimo, essendo di fatto incompatibile con il pubblico uso del demanio, richiede il rilascio di una apposita concessione di occupazione ex artt. 34 e 36 cod. nav., necessaria alla realizzazione e all'esercizio del depuratore.
DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - ALLACCIAMENTO - CONTRIBUTO
È legittima la richiesta del Comune di pagamento di un contributo per l'allacciamento alla fognatura a carico dei privati che abbiano beneficiato della realizzazione da par... _OMISSIS_ ...ento del contributo per l'allaccio alla rete fognaria che sia previsto dal regolamento locale.
DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - ALLACCIAMENTO - LAVORI
A prescindere dalla natura di uso pubblico o meno della strada dove è sita la fognatura, è illegittima l'autorizzazione comunale all'allaccio alla fognatura stessa qualora i lavori di allacciamento presuppongano il previo collegamento ad un tratto di fognatura privata e manchi il consenso del proprietario.
DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - ALLACCIAMENTO - ORDINE DI ALLACCIAMENTO
E' illegittimo l'ordine di allaccio ad una fognatura pubblica mediante presentazione... _OMISSIS_ ...ATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO
A norma del testo unico ambientale, l'autorizzazione allo scarico di pubblica fognatura è rilasciata al titolare dell'attività da cui origina lo scarico e quindi, dal soggetto gestore del servizio idrico integrato che è cosa ben diversa dal soggetto proprietario dello scarico e dal soggetto titolare della funzione (l’ATO, cui per legge è inibita l’attività di gestione degli impianti).
Il Gestore del servizio idrico integrato assume ex lege la titolarità degli scarichi fognari e come tale ha l’obbligo di chiedere la voltura e il rinnovo delle relative autorizzazioni.
Le norme in tema autorizzazione agli scarichi sono riconducibili alla materia della tutela del... _OMISSIS_ ...in pubblica fognatura anche un soggetto diverso dall'A.A.T.O.: pertanto, è costituzionalmente legittima una norma regionale che individui la competenza in capo al gestore del servizio idrico integrato.
La disciplina degli scarichi idrici si colloca nell’ambito della «tutela dell’ambiente e dell’ecosistema», di competenza esclusiva statale ai sensi dell’art. 117, co. 2, lettera s), Cost..
È incostituzionale la legge regionale che preveda un rinnovo tacito dell'autorizzazione agli scarichi domestici senza individuare puntualmente le tipologie da sottoporre a tale regime.
Il provvedimento autorizzatorio in tema di scarichi idrici deve essere concesso soltanto previa positiva verifica della esistenza dei requisiti necessari a... _OMISSIS_ ...menti amministrativi di rinnovo delle autorizzazioni.
Le acque di scarico provenienti da attività alberghiera e da attività di ristorazione sono assimilate a quelle domestiche poichè rientrano nella disciplina del D.P.R. 19 ottobre 2011, n. 227.
L’autorizzazione allo scarico delle acque ha un’efficacia limitata nel tempo ciò allo scopo di consentire la verifica periodica della persistenza delle condizioni tecniche di rispetto degli standard, esistenti al momento del rilascio del titolo abilitativo.
Ai fini del rilascio dell’autorizzazione allo scarico di acque l’amministrazione deve tener conto delle diverse utilizzazioni delle acque in cui confluiscono gli scarichi e non anche dell’acquisizione della concessione del bene deman... _OMISSIS_ ...iedere l'autorizzazione allo scarico. La nuova titolarità dello scarico impone il preventivo controllo delle qualità soggettive e della tipologia di reflui, che andranno ad originarsi dall'utilizzo dello scarico da parte di soggetto diverso, elementi che evidentemente richiedono un riesame da parte dell'autorità preposta al rilascio dell'autorizzazione e non possono considerarsi superati ed assorbiti dal provvedimento autorizzativo rilasciato alla P.A. per il proprio scarico.
L'autorizzazione allo scarico di acque reflue è rilasciata "intuitu personae" e, quindi, chi subentra al precedente titolare è tenuto a munirsi di una nuova e specifica autorizzazione, non potendosi limitare alla mera richiesta di "volturare" a suo favore quella già in essere.
In tema di scarichi... _OMISSIS_ ...ve munirsi di nuova specifica autorizzazione.
Solo il titolare dell'autorizzazione allo scarico è responsabile del superamento dei valori limite di emissione previsti per legge e soltanto su di lui grava l'obbligo di verificare in continuazione la idoneità del sistema di smaltimento a mantenere le acque reflue nei limiti ammessi e, in caso contrario, di attivarsi per effettuare i necessari interventi.
Il titolare dell'autorizzazione allo scarico è l'unico responsabile qualora il superamento dei valori sia materialmente riconducibile a terzi cui egli abbia consentito l'utilizzo dello scarico, a meno che egli ne dimostri la riconducibilità al fatto del terzo, avvenuto contro la sua volontà.
L'autorizzazione allo scarico non è un fatto meramente formale, che e... _OMISSIS_ ...stante l'avvenuto trasferimento della gestione dell'attività di depurazione, nei casi di radicale ed originaria deficienza tecnica degli impianti ed omissione di intervento, nei casi di sopravvenuta inadeguatezza degli stessi; viene, invece, riconosciuta l'esclusiva responsabilità del gestore nei casi di superamento dei limiti tabellari di emissione, dovuti ad improprio uso degli impianti o ad omessa adozione di particolari e contingenti misure tecniche.
Solo il titolare dell'autorizzazione allo scarico è responsabile del superamento dei valori limite di emissione previsti per legge e soltanto su di lui grava l'obbligo di verificare in continuazione la idoneità del sistema di smaltimento a mantenere le acque reflue nei limiti ammessi e, in caso contrario, di attivarsi per effett... _OMISSIS_ ...a consentito l'utilizzo dello scarico, a meno che egli ne dimostri la riconducibilità al fatto del terzo, avvenuto contro la sua volontà.
In tema di superamento dei limiti di accettabilità degli scarichi delle acque reflue da depuratore, con riferimento al principio della solidarietà di cui all'articolo 6 della L. 24 novembre 1981, n. 689, la delega di funzioni, nel caso di affidamento della gestione dell'impianto a terzi, ove regolarmente conferita, con conseguente assoggettamento a responsabilità del solo soggetto delegato, comporta che solo all'interno della struttura di quest'ultimo, e fuori dei casi di responsabilità dell'ente preponente - per culpa in vigilando, in eligendo o per altri eccezionali casi, quali la radicale ed originaria deficienza tecnica degli impianti ed o... _OMISSIS_ ...iuridica, il detentore qualificato dell'impianto, solo lo stesso è obbligato al pagamento della sanzione in solido con l'autore dell'illecito, suo rappresentante o preposto.
La normativa di cui al D.lgs. n. 152/2006, per adeguarsi alle direttive Europee, ha dettato una disciplina degli scarichi chiaramente ispirata dall'intento di privilegiare la tipologia delle acque reflue immesse nel corpo idrico recettore rispetto alla provenienza dello scarico, tant'è che - sotto il profilo del trattamento sanzionatorio - si è abbandonato qualsiasi riferimento alla dicotomia scarico derivante da insediamento civile-scarico derivante da insediamento produttivo per assumere il diverso criterio di differenziazione fondato sulla qualità delle acque, ora, non più presunta in relazione alla sua p... _OMISSIS_ ...estore dell'impianto di depurazione grava l'obbligo di verificare in continuazione l'idoneità del sistema di smaltimento a mantenere le acque reflue nei limiti ammessi, per cui sorge, in capo allo stesso, l'obbligo di attivarsi per effettuare i necessari interventi o denunziare all'ente proprietario dell'impianto le anomalie che ne impediscono il normale funzionamento. Pertanto, il gestore dell'impianto di depurazione da cui origina lo scarico non in regola con i limiti di accettabilità previsti per legge è responsabile dell'accertata violazione, a meno che non ne dimostri la riconducibilità al fatto del terzo, avvenuto contro la sua volontà e senza possibilità di ovviarvi per tempo. Medesima responsabilità grava, ai sensi dell'art. 124, comma 2 del D.Lgs. n. 152 del 2006 sul titolare dell... _OMISSIS_ ...di cui al suddetto allegato, senza alcuna distinzione tra impianti o scarichi autorizzati ed impianti o scarichi non autorizzati, venendo l'autorizzazione in rilievo solo al fine di individuare eventuali deroghe, che peraltro devono essere circoscritte, per le fasi di avvio, ai casi di arresto o di guasto dell'impianto.
DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - AUTORIZZAZIONE ALLO SCARICO - REVOCA
È illegittimo il provvedimento di revoca dell'autorizzazione allo scarico in pubblica fognatura che non sia preceduto dalla diffida all'eliminazione delle irregolarità. ai sensi dell'art. 51 D. Lgs. 152/1999.
L’art. 15, l. n. 319/76, c.d. Legge Merli, nella parte in cui ha previsto un’autoriz... _OMISSIS_ ...consegue che un’autorizzazione tacita non può ritenersi compatibile con le prescrizioni della direttiva 80/68/CEE tanto più che siffatta autorizzazione non consente la realizzazione di indagini preliminari, né di indagini successive e controlli.
DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - CATEGORIE DI BENI - FOGNATURE ED ACQUE NERE - CANONE SCARICO E DEPURAZIONE ACQUE REFLUE
Il canone per lo scarico e la depurazione delle acque reflue si identifica con la quota della tariffa del servizio idrico integrato riferita ai servizi di pubblica fognatura e di depurazione.
Il canone per lo scarico e la depurazione delle acque reflue non ha natura tributaria.
La disciplina degli scarichi delle acque reflue rientra nell’ambito della ... _OMISSIS_ ...to comunale fino alla data del 3 ottobre 2000, perchè soltanto a partire da questa data esso ha cessato di essere considerato tale dall'ordinamento, per effetto del D.Lgs. n. 18 agosto 2000, n. 258, art. 24, che, nel sopprimere il D.Lgs. 11 maggio 1999, n. 152, art. 62, commi 5 e 6, ha fatto venire meno, per il futuro, il differimento dell'abrogazione della previgente disciplina (che considerava detto canone un tributo), differimento che era stato disposto fino all'applicazione della tariffa del servizio idrico integrato di cui alla L. 5 gennaio 1994, n. 36, art. 13 e segg.
In rapporto alla tariffa di fognatura e di depurazione soggetta alla disciplina di cui alla legge n. 36/1994 (artt. 13 e segg.), i Comuni non possono chiedere il pagamento dell'apposita tariffa ove non diano ... _OMISSIS_ ...essiva tariffa del servizio idrico integrato, configurato come corrispettivo di una prestazione commerciale complessa che, per quanto determinata nel suo ammontare in base alla legge, trova fonte non in un atto autoritativo direttamente incidente sul patrimonio dell'utente, bensì nel contratto di utenza.
In caso di mancata fruizione, da parte dell'utente, del servizio di depurazion...
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.