Riparto di competenze tra Stato ed Enti locali in materia di gestione dei beni appartenenti al demanio idrico

DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - GESTIONE, COMPETENZA

In tema di beni del demanio idrico, la vigente legislazione ha trasferito alle Regioni ed agli Enti locali competenti per territorio i compiti di gestione di competenza del Ministero delle finanze (art. 86, comma 1, D.Lgs. n. 112 del 1998 in relazione all'art. 89 dello stesso decreto), mantenendo allo Stato (e per esso, al ramo competente dell'Amministrazione statale, che deve oggi riconoscersi nel Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, al quale sono state trasferite, a decorrere dalla sua istituzione, le attribuzioni, in materia, già appartenenti al Ministero dei lavori pubblici) le competenze di qualificazione dei corpi idrici e delle aree che per la loro pertinenza partecipano alla medesima natura ... _OMISSIS_ ... per territorio.

Il D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, art. 90, lett. e), ha trasferito alle regioni "le funzioni concernenti (...) la polizia delle acque" e la L. 18 maggio 1989, n. 183, art. 10, lett. f), ha attribuito alle regioni la organizzazione ed il funzionamento del servizio di polizia idraulica, di piena e di pronto intervento idraulico nonchè la gestione e la manutenzione delle opere e degli impianti e la conservazione dei beni.

A seguito alla delega di funzioni statali alle Regioni, la competenza in materia di acque pubbliche è attualmente ripartita tra Stato e Regioni: alle Regioni spettano la tutela, la disciplina e l'utilizzazione delle risorse idriche; allo Stato, invece, è attribuita la funzione di programmazione generale della destinazione delle risorse ... _OMISSIS_ ...ica lo Stato-soggetto, mentre il secondo è finalizzato a definire la ripartizione di funzioni fra gli organi dello Stato-apparato.

I Consorzi possono al più assumere per conto degli Enti locali il ruolo di semplici gestori delle rogge rientranti nel reticolo idrico minore, e senza dubbio non vantano alcun diritto di proprietà (compresa la facoltà di disposizione) sulle stesse.

Per quanto concerne il demanio idrico, l'adozione dei provvedimenti di cui all'art. 2 R.D. 523/1904 è demandata alla Regione.

La giunta comunale può approvare i progetti di intervento per assicurare il regime idraulico del territorio comunale che siano necessari e urgenti per correggere una situazione potenzialmente pericolosa.

Nella laguna di Venezia, non sussiste potestà ... _OMISSIS_ ... all'esercizio del trasporto pubblico non di linea la competenza è del Comune.

Nel nostro ordinamento, le acque pubbliche fanno parte, salva diversa previsione legale, del demanio necessario (idrico) dello Stato, come risulta dall'art. 822 c.c. e dal R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775 e come è ribadito dal D.P.R. 24 luglio 1977, n. 616; questa regola non trova eccezione, in favore dei Comuni, nella successiva normativa sul riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo di cui alla L. 18 maggio 1989, n. 183, giacchè l'art. 11 di detta legge, se affida ai Comuni, unitamente ad altri soggetti, il compito di partecipare alle funzioni riguardanti il riassetto delle acque in materia di difesa del suolo, non attribuisce ad essi la titolarità di alcun diritto dominicale sulle s... _OMISSIS_ ...LF|
Spetta all'Autorità amministrativa provvedere al mantenimento delle condizioni di regolarità dei ripari e degli argini o di qualunque altra opera fatta entro gli alvei e contro le sponde.

Ove un consorzio di bonifica abbia provveduto su concessione amministrativa della Regione ad eseguire opere di sistemazione idraulica su di un corso d'acqua iscritto nell'elenco delle acque pubbliche, ciò implica di per sè che, ad opere compiute, il consorzio stesso sia responsabile della manutenzione di quel corso d'acqua; la quale spetta, invece, allo Stato o ad altri enti, come gli appositi consorzi per le opere idrauliche nettamente distinti dai consorzi di bonifica.

Con il d.lgs. n. 112 del 1998 (art. 34, 86 e 89), il legislatore statale, titolare della potestà normativ... _OMISSIS_ ...isioni del tutto compatibili con il riparto di competenze delineato dalle norme costituzionali a seguito della Riforma del Titolo V della Parte Seconda della Costituzione, avvenuta nel 2001.

La previsione legislativa del conferimento della gestione dei beni del demanio idrico alla Regione esclude, evidentemente, che un'area così classificabile possa transitare tra i beni del demanio statale.

La pianificazione e programmazione del territorio dal punto di vista della difesa del suolo e del risanamento delle acque da parte dell’Autorità di Bacino, ai sensi del D.lgs. n. 152/2006, si impone sul governo del territorio di competenza di Comuni e Regioni, costituendo “un prius logico e funzionale”.

Le funzioni di progettazione, realizzazion... _OMISSIS_ ... queste ultime essere delegate ai consorzi di bonifica o ai concessionari delle relative opere, la cui posizione, quindi, deve essere valutata di volta in volta sulla base delle singole legislazioni regionali.

Mentre la L. n. 984 del 1977 ha trasferito al demanio regionale i canali di irrigazione, rimanendo compresi nel demanio statale gli altri corsi d'acqua; l'art. 89 del D.Lgs. n. 112 del 1998 ha demandato alle stesse Regioni i compiti di gestione del demanio idrico e di polizia idraulica.

A seguito dell'entrata in vigore del D.Lgs. 152/06, può ritenersi, ai sensi degli artt. 141 e ss. del richiamato decreto e dell'art. 86 D.Lgs. 112/98, che competa alle regioni l'attività di manutenzione dei beni facenti parte del demanio idrico.

Ai sensi degli artt. 2,... _OMISSIS_ ...n particolare riguardo all'attività di manutenzione.

Deve intendersi superata l’affermazione secondo cui il mancato inserimento di un corso d’acqua nell’elenco dei beni trasferiti alla Regione esclude la responsabilità della medesima per danni causati dall’omessa manutenzione.

Il trasferimento alle regioni di funzioni amministrative, operato dall'art. 89 comma 1 lett. i) del D. Lgs. n. 112/1998, ha riguardato la sola gestione del demanio idrico, ma non certo la titolarità dello stesso, che continua a sussistere in capo allo Stato ex art. 822 comma 1 cod.civ., né con la privatizzazione dell'anas, che, da originaria azienda autonoma dello Stato (art. 1 L. 17.5.1928, n. 1094), è stata dapprima trasformata in ente pubblico economico (art. 1 del D.L... _OMISSIS_ ...i proprietà sui beni e/o sulle opere demaniali o patrimoniali che occupano il demanio idrico fluviale, indipendentemente dal fatto che la loro "gestione" (o la loro "assegnazione in servizio governativo", per usare la definizione del regolamento per l'amministrazione del patrimonio dello Stato) sia affidata ad enti o amministrazioni autonome.

L'utilizzo misto delle infrastrutture di adduzione e captazione, per la vendita dell'acqua ad uso irriguo e potabile, soggiace alla regolamentazione dell'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas, come risulta dall'art. 2 del D.P.C.M. n. 63649/2012, ma nel caso di specie non viene in rilievo un uso misto di infrastrutture destinate alla captazione e all'adduzione, ma semplicemente l'esistenza di strutture destinate alla captazione che posso... _OMISSIS_ ...al gestore unico dell'acquedotto possano essere attribuite attività estranee al perimetro del servizio idrico integrato.

L'art. 86 del D.lgs. n. 112/1998 ha conferito alle Regioni la gestione del demanio idrico e l'art. 89 ha conferito loro anche le funzioni di progettazione, realizzazione e gestione delle opere idrauliche di qualsiasi natura.

Scaduta la concessione di gestione di un sito minerario, la Regione ha il potere/dovere di promuovere ogni azione necessaria al fine di recuperare alla sua disponibilità l’area oggetto di concessione e di preservare la risorsa acquifera da indebiti sfruttamenti.

La Regione è custode del demanio fluviale e risponde, secondo la regola generale dell'art. 2051c.c. art. 2051 - Danno cagionato da cosa in custodia cod.... _OMISSIS_ ...i o di manutenzione…né la Regione potrebbe sottrarsi ai suoi compiti istituzionali scegliendo quali corsi d'acqua escludere dai programmi di manutenzione o su quali delegare questa ad altri enti, perché una tale prassi può al più comportare la condivisione della responsabilità da parte degli enti delegati. Infatti, il potere regionale di supervisione e controllo permane in ogni caso, non essendo toccato da eventuali atti di esclusione del singolo corso d'acqua dall'attività di manutenzione regionale.

Ai sensi degli artt. 2D.P.R. 15/01/1972, n. 8, 2. lett. E) del D.P.R. n. 8 del 1972D.P.R. 15/01/1972, n. 8, 89 e 90 del D.P.R. n. 616 del 1977D.P.R. 24/07/1977, n. 616 sono trasferiti alle Regioni le competenze, prima appartenenti allo Stato, in materia di acque pubbliche e d... _OMISSIS_ ... compete l'attività di manutenzione dei beni facenti parte del demanio idrico.

La Regione è custode del demanio fluviale e risponde, secondo la regola generale dell'art. 2051 cod. civ., dei danni cagionati dall'interazione di eventi naturali con le opere di difesa nelle condizioni in cui esse versano, a maggior ragione se queste si rivelino insufficienti per ragioni strutturali o di manutenzione né la Regione potrebbe sottrarsi ai suoi compiti istituzionali scegliendo quali corsi d'acqua escludere dai programmi di manutenzione o su quali delegare questa ad altri enti, perché una tale prassi può al più comportare la condivisione della responsabilità da parte degli enti delegati.

Le opere necessarie alla sistemazione ed alla manutenzione dell'alveo e degli argini del c... _OMISSIS_ ...alle Regioni le competenze, prima appartenenti allo Stato, in materia di acque pubbliche e di opere idrauliche, con particolare riguardo all'attività di manutenzione.

La disposizione di cui all'art. 2 R.D. 25 luglio 1904, n. 523, nella parte in cui attribuisce in via esclusiva all'autorità amministrativa il potere di statuire e provvedere sulle opere di qualsiasi natura, che possano avere relazione con il buon regime delle acque pubbliche, nonché sulle condizioni di regolarità dei ripari e argini o altra opera qualunque fatta entro gli alvei e contro le sponde, con espressa esclusione di qualsiasi intervento in materia dell'autorità giudiziaria, dev'essere interpretata restrittivamente, al fine di rispondere alla sempre più avvertita necessità di non consentire all'amministrazio... _OMISSIS_ ...à amministrativa lo statuire e provvedere, anche in caso di contestazione, sulle opere di qualunque natura e in generale sugli usi, atti o fatti, anche consuetudinari, che possono aver relazione col buon regime delle acque pubbliche, con la difesa e conservazione delle sponde, con l'esercizio della navigazione, con quello delle derivazioni legalmente stabilite, e con l'animazione dei molini ed opifici sovra le dette acque esistenti; e cosi pure sulle condizioni di regolarità dei ripari ed argini od altra opera qualunque fatta entro gli alvei o contro le sponde") che si ricava la preclusione per l'autorità giudiziaria di statuire ed imporre alcunché in materia di opere attinenti al regime delle acque pubbliche, spettando esclusivamente all'autorità amministrativa qualsiasi decisione in prop... _OMISSIS_ ...ti produttivi ivi ubicati, pur comprendendo in parte anche usi potabili, sono dedicati prevalentemente alla gestione delle acque industriali che alimentano le predette attività produttive e che sono restituite sotto forma di reflui industriali destinati alla depurazione.

L'art. 86, rubricato "Gestione del demanio idrico", di cui al D.lgs. n. 112/1998 afferma la competenza regionale in materia di gestione dei beni del demanio idrico.

La regione risulta essere l'ente competente alla realizzazione delle attività di manutenzione, polizia idraulica e diserbo prescritte ove si consideri che, nella sfera di competenza regionale, sono state assorbite le funzioni, prima di competenza statale, in materia di acque pubbliche e di opere idrauliche, con particolare riguardo all'at... _OMISSIS_ ...nze ad essi spettanti in materia di gestione delle risorse idriche.

L'art. 89 del D.lgs. n. 112/1998 si è limitato a trasferire alle Regioni le funzioni relative, tra le altre, alla progettazione e realizzazione di opere idrauliche ed ai compiti di polizia idraulica, lasciando intatte la titolarità del diritto di proprietà (con le connesse funzioni di tutela) in capo all'autorità statale.

Un'opera di bonifica, a mente del R.D. n. 215 del 1993, rientra in una 'piattaforma di opere pubbliche' con funzione scolante irrigua, per cui alla Regione compete la esecuzione degli interventi di natura strutturale, oltre che il controllo della regimentazione delle acque dell'intero comprensorio (cfr. artt. 2 co. 2 lett. b R.D. n. 215 del 1933 e 1 lett. h D.P.R. n. 11 del 1972), m... _OMISSIS_ ....Lgs. n. 152 del 2006, può ritenersi, ai sensi degli artt. 141 e ss. del richiamato decreto e dell'art. 86 D.Lgs. n. 112 del 1998 che competa comunque alle Regioni l'attività di manutenzione dei beni facenti parte del demanio idrico e, dunque, dei corsi d'acqua e delle relative opere idrauliche.

In presenza di una piattaforma di opere pubbliche con funzione scolante irrigua, compete alla Regione l'esecuzione degli interventi di natura strutturale, oltre che il controllo della regimentazione delle acque dell'intero comprensorio (cfr. artt. 2 co. 2 lett. b R.D. n. 215 del 1933 e 1 lett. h D.P.R. n. 11 del 1972), mentre al Consorzio compete la manutenzione delle opere pubbliche di bonifica regionale.

Le opere idrauliche che riguardano la difesa dell'abitato dalla corrosi... _OMISSIS_ ...Regioni funzioni di polizia delle acque e di gestione, manutenzione e conservazione dei beni, delle opere e degli impianti idraulici ed ogni iniziativa ritenuta necessaria in materia di tutela ed uso delle acque nei bacini idrografici di competenza sia stata abrogata, a seguito dell'entrata in vigore del D.Lgs. n. 152 del 2006, può ritenersi, ai sensi degli artt. 141 e ss. del richiamato decreto e dell'art. 86 D.Lgs. n. 112 del 1998, che competa comunque alle regioni l'attività di manutenzione dei beni facenti parte del demanio idrico.

Il R.D. n. 1775 del 1933, art. 1 secondo cui sono pubbliche, quando idonee a soddisfare un pubblico e generale interesse, tutte le acque sorgenti, fluenti e lacuali, "anche se artificialmente estratte dal sottosuolo, sistemate od incrementate" è s... _OMISSIS_ ...e eventualmente destinate dal privato all'estrazione ed al convogliamento delle acque, perché si riferisce alla dichiarazione di demanialità esclusivamente delle acque, nel senso dell'accertamento della loro originaria appartenenza allo Stato, senza coinvolgere, né quindi pregiudicare, le questioni che possono insorgere sulla proprietà delle opere ed attrezzature indicate.

La Regione è tenuta alla manutenzione ed alla custodia dei corsi d'acqua ai sensi dell'art. 86 del D.lgs. n. 112/1998, che ha conferito alle Regioni la gestione del demanio idrico, e dell'art. 89, che ha conferito loro anche le funzioni di progettazione, realizzazione e gestione delle opere idrauliche di qualsiasi natura.

L'art. 10, lett. f), della legge 18 maggio 1989, n. 183 attribuiva alle Regio... _OMISSIS_ ... acque nei bacini idrografici di competenza. Sebbene tale norma sia stata abrogata, a seguito dell'entrata in vigore del D.lgs. n. 152/2006, può ritenersi, ai sensi degli artt. 141 e ss. del richiamato decreto e dell'art. 86 D.lgs. n. 112/1998, che competa comunque alle regioni l'attività di manutenzione dei beni facenti parte del demanio idrico (e, dunque, dei corsi d'acqua ...

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.