DEMANIO BENI PUBBLICI

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La concessione di posteggio su aree e strade pubbliche

La concessione per l'utilizzo di un box del mercato comunale non si risolve in una mera autorizzazione commerciale in quanto la stessa è collegata ad una concessione di occupazione di suolo pubblico e quindi subordinata al pagamento di un canone

I titoli che determinano l'assoggettamento di una strada privata al diritto di uso pubblico

Una strada privata può essere ritenuta soggetta a servitù di uso pubblico solo in presenza di convenzione tra il proprietario e l'ente pubblico o nel caso in cui l'uso pubblico si sia protratto per il tempo necessario ai fini dell'acquisto per usucapione

La presunzione di demanialità stradale stabilita dall'art. 22 della legge n. 2248 del 1865, all. F

La presunzione di demanialità stabilita dall'art. 22 della l. 2248/1865, all. F, non si riferisce ad ogni area comunicante con la strada pubblica, ma solo a quelle che, per l'immediata accessibilità, integrano la funzione viaria della rete stradale

Caratteristiche delle strade assoggettate ad uso pubblico

L'uso pubblico di una strada deve essere inteso come comportamento della collettività contrassegnato dalla convinzione di esercitare il diritto di uso della strada, palesata da una situazione dei luoghi che non consente di distinguere la strada in questione da una qualsiasi altra strada della rete viaria pubblica.

L'esercizio dei poteri di autotutela possessoria sul demanio stradale

Il potere di autotutela demaniale, ai sensi dell’art. 378 l. 20 marzo 1865, n. 2248, allegato F non è riducibile all’azione possessoria privatistica (artt. 1168 e ss. cod. civ.): a base di esso vi è la finalità di ripristinare la disponibilità del bene pubblico in favore della collettività, quest’ultima non sia stata esercitata in via di fatto e quali ne siano le cause.

La procedura di assegnazione delle concessioni autostradali

In tema di concessioni autostradali il criterio per delibare le controversie in tema di corretta delimitazione della sfera soggettiva dei contributori consiste nell’individuazione dell’effettivo avvio dell'attività nel mercato di riferimento.

L'obbligo di manutenzione delle strade pubbliche

Ai sensi dell’articolo 14 del Codice della strada, spetta agli enti proprietari (e ai concessionari delle autostrade) provvedere alla loro manutenzione, gestione e pulizia, comprese le loro pertinenze e arredo, nonché attrezzature, impianti e servizi e, quindi, non limitatamente al solo nastro stradale, ma anche alle piazzole di sosta, onde siano garantite la sicurezza e la fluidità della circolazione.

Demanio e patrimonio pubblico: gli impianti pubblicitari stradali

Il provvedimento abilitativo alla collocazione del mezzo pubblicitario è provvedimento tipizzato previsto a tutela di interesse distinto da quello che caratterizza l'imposta sulla pubblicità e segnatamente a tutela dell'amministrazione e della gestione del suolo pubblico.

Fattori indicativi dell'uso pubblico di una via del territorio comunale

Ai fini dell’attribuzione del carattere di strada pubblica ad una strada privata è indispensabile dimostrare il sopravvenuto acquisto della proprietà del suolo da parte dell’ente locale

Canoni per la concessione d'uso del demanio stradale (art. 27 C.d.S.)

Le concessioni e le autorizzazioni che giustificano l’imposizione del canone non ricognitorio di cui all'art. 27 del decreto legislativo numero 285 del 1992 sono caratterizzate dal tratto comune di sottrarre in tutto o in parte l’uso pubblico della strada a fronte dell’utilizzazione eccezionale da parte del singolo.

I requisiti in base ai quali una strada può rientrare nella categoria delle vie vicinali pubbliche

Ai fini della classificazione di una strada come vicinale rileva l'idoneità a far fronte o meno ad esigenze apprezzabili di uso pubblico. Non può essere considerata tale una strada priva di collegamento funzionale con gli insediamenti urbani.

Esercizio del diritto di prelazione e retratto in materia agraria

Ai fini dell'esercizio del diritto di prelazione in materia agraria, non rileva la contrapposizione tra "area edificabile" (per la quale non è ammesso tale diritto) e "area non edificabile" (con riguardo alla quale esso è consentito), bensì quella tra aree destinate ad usi "agricoli" e aree destinate, invece, ad "utilizzazione" diversa (ovvero edilizia, industriale o turistica), ancorché non edificabili, purché non suscettibili di utilizzazioni economiche per effetto dello sfruttamento agricolo.

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