EDILIZIA URBANISTICA CASA

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Partecipazione, motivazione e discrezionalità nell’oggetto della confisca dell'immobile abusivo

Anche l’oggetto della confisca, così come ogni altro profilo dell’azione amministrativa, può essere oggetto di contributo partecipativo da parte degli interessati. Il proprietario, in particolare, potrà interloquire con l’amministrazione comunale per sottolineare, ad esempio, l’estraneità di alcuni suoi beni al catalogo di legge (richiedendo per l’effetto di rimanerne proprietario) o comunque l’errata determinazione dell’area soggetta a confisca.

L’impugnazione dell’ordinanza di demolizione: l'istanza cautelare ed il provvedimento cautelare

L’impugnazione dell’ordinanza di demolizione consiste nella domanda processuale, indirizzata al TAR competente per territorio, di voler annullare, con sentenza tipicamente costitutiva, il provvedimento ripristinatorio ritenuto lesivo.

La sorte dell'immobile abusivo confiscato: demolizione o conservazione

Una volta conseguito il possesso dell'immobile abusivo, il comune si deve fare carico della sua gestione. A tal fine, la prima decisione da compiere (prevista dallo stesso art. 31 t.u. edilizia) riguarda la scelta fra mantenere e demolire il manufatto abusivamente realizzato dal trasgressore spossessato.

Parametri della discrezionalità comunale nella delibera di mantenimento dell'immobile abusivo confiscato

Il destino dell'immobile abusivo confiscato è rimesso alla discrezionalità del comune. Tale discrezionalità, tuttavia, non è illimitata, giacché il legislatore ha cura di specificare i parametri che devono guidare il consiglio nella sua valutazione: da un lato, infatti, l’organo politico deve valutare «l’esistenza di prevalenti interessi pubblici»; dall’altro è necessario che «l’opera non contrasti con rilevanti interessi urbanistici, ambientali o di rispetto dell’assetto idrogeologico».

Il recupero delle spese di demolizione dell'immobile abusivo confiscato dal Comune

Qualunque sia la modalità operativa concretamente selezionata per eseguire i lavori di demolizione dell'immobile abusivo confiscato, le spese sostenute dal comune (direttamente, o per finanziare l’attività di terzi) potranno e dovranno essere imputate ai trasgressori.

Gazebo, pergolati, pompeiane, berceau: quale titolo edilizio

Solo qualora un pergolato sia costituito da una struttura leggera facilmente amovibile perché priva di fondamenta e destinato al riparo e/o ombreggiatura di superfici di modeste dimensioni non è richiesto il permesso di costruire, necessario invece laddove l’opera sia di rilevanti dimensioni e costituita da pilastri ancorati al suolo e da travi in legno di importanti dimensioni in modo da renderla solida e robusta e non facilmente amovibile.

Titolo edilizio per i parcheggi

È legittima la scelta dell’amministrazione di subordinare l’assenso all'esercizio dell’attività di rimessaggio e parcheggio di autoveicoli alla compatibilità con la zonizzazione urbanistica.

Titolo edilizio per opere su suolo pubblico

L’edificazione, anche sul suolo demaniale, deve sempre avvenire in conformità agli strumenti urbanistici predisposti dalla competente autorità locale e resta subordinata al previo rilascio della concessione edilizia nonché all’osservanza delle eventuali condizioni imposte con l’atto concessorio.

Titolo edilizio per piste e strade

Le opere di scavo e ripristino di un marciapiede e di una strada di accesso sono escluse dal computo della superficie utile, dovendosi intendere con tale espressione i piani di fabbricati e/o parti di volumi, suscettibili di una specifica destinazione urbanistica.

Piscina: quale titolo edilizio

La costruzione di una piscina, in relazione alla sua consistenza modificativa e trasformativa dell’assetto del territorio, non si configura come riconducibile fra gli interventi di manutenzione straordinaria e fra gli interventi minori qualificandosi invece come nuova costruzione necessitante del previo rilascio del titolo edilizio.

Titolo edilizio per i prefabbricati

La concessione edilizia è di regola necessaria per la posa di baracche e/o prefabbricati di natura non precaria, mentre la precarietà di un manufatto dipende non tanto dal sistema di ancoraggio al terreno, ma dalla sua inidoneità a determinare una stabile trasformazione del territorio, con la conseguente necessità del titolo edilizio allorquando la struttura, ancorché prefabbricata, sia destinata a dare un'utilità prolungata nel tempo.

Recinzione: quale titolo edilizio

È necessario il titolo abilitativo per la recinzione che costituisca opera di carattere permanente, incidendo in modo durevole e non precario sull'assetto edilizio del territorio, come ad esempio se è costituita da un muretto di sostegno in calcestruzzo con sovrastante rete metallica o da opera muraria.

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