Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili: dalla d.i.a. edilizia alla procedura abilitativa semplificata; cenni sull’autorizzazione unica e sui poteri delle Regioni.

La disciplina della d.i.a. edilizia (artt. 22 e 23 T.U.) è esplicitamente richiamata dall’art. 12, co. 5, del D. Lgs. n. 387/2003, che prevede che possano essere realizzati mediante procedura semplificata gli impianti alimentati da fonti rinnovabili programmabili (impianti alimentati dalle biomasse e dalla fonte idraulica, ad esclusione, per quest’ultima fonte, degli impianti ad acqua fluente, e gli impianti ibridi) o non programmabili o comunque non assegnabili ai servizi di regolazione di punta (impianti alimentati da energia eolica, solare, geotermica, del moto ondoso, mareomotrice, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas) che abbiano una capacità di generazione inferiore a determinate soglie individuate dalla tabella A allegata al D. Lgs. n. 387/2003 e innalzabili con decreto ministeriale.

Un’altra norma che richiama la d.i.a. edilizia è l’art. 27, co. 20, della legge n. 99/2009, che assoggetta al r... _OMISSIS_ ...li artt. 22 e 23 T.U. l’installazione e l’esercizio di unità di piccola cogenerazione ovvero di potenza termica nominale inferiore a 3 MW.

Un primo problema che si è presentato è stato quello di coordinare tali disposizioni con quelle norme che sottopongono determinati tipi di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili al regime ancor più semplificato della comunicazione di inizio lavori.

Stando alle «linee guida» emanate con D.M. 10 settembre 2010, sono realizzabili con d.i.a.:
a) le opere per la connessione degli impianti alla rete elettrica (punto 11.3);
b) le opere di rifacimento realizzate sugli impianti fotovoltaici ed eolici esistenti che non comportano variazioni delle dimensioni fisiche degli apparecchi, della volumetria delle strutture e dell’area destinata ad ospitare gli impianti stessi, né delle opere connesse (punto 11.5);
c) gli impianti solari fotovoltaici non so... _OMISSIS_ ...nicazione di inizio lavori che siano costituiti da moduli fotovoltaici collocati sugli edifici, sempre che i predetti comuni abbiano superficie complessiva non superiore a quella del tetto dell’edificio su cui sono collocati [punto 12.2, lett. a)];
d) gli altri impianti solari fotovoltaici aventi capacità di generazione inferiore a 20 kW [punto 12.2, lett. b)] ;
e) gli impianti alimentati da biomasse, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas non sottoposti a comunicazione di inizio lavori che operino in assetto cogenerativo e capacità di generazione massima inferiore a 1000 kWe ovvero a 3000 kWt [punto 12.4, lett. a)];
f) gli altri impianti alimentati da biomasse aventi capacità di generazione inferiore a 200 kW [punto 12.4, lett. b)];
h) gli altri impianti alimentati da gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione e biogas aventi capacità di generazione inferiore a 250 kW [punto 12.4, lett. b)]... _OMISSIS_ ...i impianti eolici non sottoposti a comunicazione di inizio lavori aventi capacità di generazione inferiore a 60 kW [punto 12.6, lett. a)];
j) le torri anemometriche finalizzate alla misurazione temporanea del vento a condizione che: 1) siano realizzate mediante strutture mobili, semifisse o comunque amovibili; 2) siano installate in aree non soggette a vincolo o a tutela, a condizione che vi sia il consenso del proprietario del fondo; 3) sia previsto che la rilevazione duri più di 36 mesi; 4) entro un mese dalla conclusione della rilevazione il soggetto titolare rimuova le predette apparecchiature ripristinando lo stato dei luoghi [punto 12.6, lett. b)];
k) gli impianti idroelettrici non sottoposti a comunicazione di inizio lavori aventi capacità di generazione inferiore a 100 kW (punto 12.8).

È interessante osservare che, nonostante fossero posteriori all’introduzione della s.c.i.a. ad opera del d.l. n. 78/2010, le «linee gu... _OMISSIS_ ...ano pur sempre a fare riferimento alla d.i.a., che, invece, stando all’opinione manifestata dal Ministero della Semplificazione nella nota del 16 settembre 2010, doveva ritenersi sostituita dal nuovo strumento di semplificazione.

Insomma, se le «linee guida» avevano finalmente chiarito quali fattispecie erano realizzabili con le procedure semplificate e quali invece erano assentibili con il più complesso procedimento di autorizzazione unica, non era dato comprendere se la s.c.i.a. potesse applicarsi in materia di fonti rinnovabili e nella prima edizione di quest’opera si era rilevato che, se si aderiva alla tesi del Ministero della Semplificazione, la risposta a questo interrogativo avrebbe dovuto essere, per coerenza, positiva.

Invero, sostenere che la d.i.a. edilizia sopravvivesse limitatamente alle ipotesi contemplate dalla legislazione speciale era una lettura che contrastava con la ratio semplificatrice del d.l. ... _OMISSIS_ ..., come si poteva desumere dalla lettura dell’art. 49, co. 4-ter, aveva voluto ricondurre nell’ambito della s.c.i.a. tutte le fattispecie in precedenza disciplinate come d.i.a..

Il punto rimaneva in ogni caso dubbio, e, assai opportunamente, il legislatore è intervenuto con il D. Lgs. n. 28/2011, che ha previsto che agli interventi che ai sensi delle «linee guida» potevano essere assentiti con la d.i.a. edilizia si applichi la nuova «procedura abilitativa semplificata» (P.A.S.) disciplinata dall’art. 6 del medesimo decreto.

Come si è già anticipato, se è vero che ciò ha comportato che i riferimenti alla d.i.a. edilizia contenuti nell’art. 12, co. 5, del D. Lgs. n. 387/2003 e nell’art. 27, co. 20, della legge n. 90/2009 siano divenuti privi di attualità, è altresì opportuno notare che il legislatore ha regolato la P.A.S. sulla falsariga del procedimento disegnato per la d.i.a. ediliz... _OMISSIS_ ...rt. 23 T.U..

Così, il soggetto che intende realizzare l’impianto deve presentare al Comune almeno trenta giorni prima dell’inizio dei lavori una dichiarazione accompagnata da una relazione asseverata in cui si attesti «la compatibilità del progetto con gli strumenti urbanistici approvati e i regolamenti edilizi vigenti e la non contrarietà agli strumenti urbanistici adottati, nonché il rispetto delle norme di sicurezza e di quelle igienico-sanitarie».

Qualora sia riscontrata l’assenza di una di queste condizioni, l’Amministrazione comunale entro trenta giorni dalla presentazione della dichiarazione potrà notificare all’interessato un «ordine motivato di non effettuare il previsto intervento», anche se ciò non preclude la possibilità di presentare una nuova dichiarazione.

L’intervento dovrà essere completato entro tre anni dal perfezionamento della P.A.S. e, una... _OMISSIS_ ... le opere, il progettista o un tecnico abilitato rilascerà un certificato di collaudo finale in cui si attesta la conformità delle opere al progetto presentato e tale documento dovrà essere trasmesso al Comune, unitamente all’avvenuta presentazione della variazione catastale conseguente alle opere realizzate ovvero dichiarazione che le stesse non hanno comportato modificazioni del classamento.

Sono state aggiunte, inoltre, nuove tipologie di interventi assoggettati alla P.A.S., ossia:
a) gli interventi da realizzare sugli impianti fotovoltaici, idroelettrici ed eolici esistenti, a prescindere dalla potenza nominale, che non comportino variazioni delle dimensioni fisiche degli apparecchi, della volumetria delle strutture e dell’area destinata ad ospitare gli impianti stessi, né delle opere connesse (art. 5, co. 3, del D. Lgs. n. 28/2011);
b) gli interventi di posa in opera degli impianti di produzione di calore da risorsa geotermic... _OMISSIS_ ... geotermiche, destinati al riscaldamento e alla climatizzazione di edifici che saranno determinati con decreto ministeriale (art. 7, co. 4, del D. Lgs. n. 28/2011);
c) gli interventi di costruzione di impianti di produzione di biometano di capacità produttiva non superiore a 500 standard mc/ora, ivi incluse le opere e le infrastrutture connesse [art. 8-bis, co. 1, lett. a), del D. Lgs. n. 28/2011, aggiunto dall’art. 30, co. 2, del d.l. n. 91/2014];
d) le opere di modifica di impianti di produzione di biometano, ivi incluse le opere e le infrastrutture connesse [art. 8-bis, co. 1, lett. a), del D. Lgs. n. 28/2011, aggiunto dall’art. 30, co. 2, del d.l. n. 91/2014];
e) gli interventi di parziale o completa riconversione alla produzione di biometano di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione, che non comportano aumento e variazione delle matrici biologiche i... _OMISSIS_ .... 8-bis, co. 1, lett. a), del D. Lgs. n. 28/2011, aggiunto dall’art. 30, co. 2, del d.l. n. 91/2014].

Per quanto concerne gli impianti con capacità di generazione superiore alle soglie contenute nella Tabella A allegata al D. Lgs. n. 387/2003, l’art. 5 del D. Lgs. n. 28/2011 ha, invece, confermato il più complesso regime dell’autorizzazione unica disciplinato dall’art. 12 del D. Lgs. n. 387/2003.

È bene precisare che sono assoggettati ad autorizzazione unica non sono gli interventi di costruzione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili ma anche:
a) gli interventi di modifica, potenziamento, rifacimento totale o parziale e riattivazione degli impianti (art. 12, co. 3, del D. Lgs. n. 387/2003);
b) le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all’esercizio degli impianti (art. 12, co. 3, del D. Lgs. n. 387/2003 e art. 5, co. 1, del D. Lgs. n. 28/2011);
... _OMISSIS_ ...quo;modifiche sostanziali» agli impianti che saranno individuate, per ciascuna tipologia di impianto e di fonte, da un decreto ministeriale (art. 5, co. 1 e 3, del D. Lgs. n. 28/2011);
d) gli interventi di realizzazione e l’esercizio degli impianti di bioraffinazione di seconda e terza generazione alimentati da biomasse provenienti da filiera corta (art. 2 del D.M. n. 139/2013); in presenza di una specifica richiesta dell’operatore il titolo include anche l’autorizzazione all’interno dello stabilimento di impianti di cogenerazione per la produzione di energia elettrica alimentati dagli stessi bioliquidi combustibili o dai sottoprodotti derivanti dal loro ciclo produttivo (art. 4 del D.M. n. 139/2010);
e) gli interventi di costruzione di impianti di produzione di biometano di capacità produttiva superiore a 500 standard mc/ora, ivi incluse le opere e le infrastrutture connesse [art. 8-bis, co. 1, lett. b), del D. Lgs. n. 28/2011... _OMISSIS_ ...o;art. 30, co. 2, del d.l. n. 91/2014];
f) gli interventi di parziale o completa riconversione alla produzione di biometano di impianti di produzione di energia elettrica alimentati a biogas, gas di discarica, gas residuati dai processi di depurazione, che comportano aumento o variazione delle matrici biologiche in ingresso [art. 8-bis, co. 1, lett. b), del D. Lgs. n. 28/2011, aggiunto dall’art. 30, co. 2, del d.l. n. 91/2014].

L’autorizzazione unica è così denominata perché sostituisce tutti gli atti di assenso che il soggetto che intende costruire l’impianto dovrebbe chiedere ed ottenere ai sensi delle varie normative di settore, e questo in virtù dell’utilizzo dell’istituto della conferenza di servizi (artt. 14 e ss. della legge n. 241/1990), a cui sono chiamate a partecipare tutte le Amministrazioni che dovrebbero rilasciare i predetti atti di assenso e nell’ambito della quale, pertanto, «con... _OMISSIS_ ... gli apporti amministrativi necessari per la costruzione e l’esercizio dell’impianto, delle opere connesse e delle infrastrutture indispensabili» (punto 14.1 delle «linee guida»).

I contenuti dell’istanza di autorizzazione unica, i documenti da allegare ad essa e il procedimento sono analiticamente descritti nella Parte III delle «linee guida», alla cui lettura si rinvia, limitandoci a ricordare che, ai sensi dell’art. 14-quater, co. 1, della legge n. 241/1990, le Amministrazioni che intendano opporsi alla realizzazione dell’impianto, dovranno esprimere la propria posizione dissenziente con un atto «costruttivo» congruamente motivato e contenente «le specifiche indicazioni delle modifiche progettuali necessarie ai fini dell’assenso».

Ove il dissenso sia espresso da una P.A. preposta alla tutela di un interesse sensibile (ambiente, paesaggio, patrimonio ... _OMISSIS_ ...co, salute, pubblica incolumità) sarà certamente applicabile il particolare meccanismo di superamento del dissenso c.d. «qualificato» previsto del terzo comma dello stesso art. 14-quater, che prevede l’intervento del Consiglio dei Ministri, mentre negli altri casi la P.A. competente al rilascio dell’autorizzazione unica provvederà «tenendo conto delle posizioni prevalenti espresse» in sede di conferenza di servizi (art. 14-ter, co. 6-bis, della legge n. 241/1990).

L’autorizzazione unica dovrà essere rilasciata dalla Regione o dalla Provincia da essa delegata o, per gli impianti con potenza termica installat...