EDILIZIA URBANISTICA CASA

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Conformità urbanistica di opere ed intereventi relativa ad impianti di produzione e di distribuzione

La L.R. Puglia n. 3 del 2005, art. 8, prevede che possono essere localizzate e dichiarate di pubblica utilità, con efficacia immediata e senza preventiva apposizione del vincolo preordinato all'esproprio, opere di infrastrutturazione a rete che non pregiudichino la destinazione prevista dagli strumenti urbanistici (nel caso di specie rete idrica in area a destinazione agricola).

Conformità urbanistica di opere ed interventi compatibili con la destinazione agricola

Nella divisione in zone del territorio comunale, operata dallo strumento urbanistico generale, la destinazione agricola di una zona non coincide con l'effettiva coltivazione dei fondi, ma ha spesso la finalità di evitare ulteriori espansioni degli insediamenti.

Necessità della conformità urbanistica per il condono delle opere edilizie abusive in aree vincolate

Le opere edilizie non autorizzate, realizzate su immobili soggetti a vincoli istituiti prima dell'esecuzione di dette opere, non sono suscettibili di sanatoria laddove tali interventi non siano conformi alle norme urbanistiche e alle prescrizioni degli strumenti urbanistici, e le due condizioni possono operare disgiuntamente.

Il rilascio dei titoli edilizi presuppone che essi siano conformi alla pianificazione urbanistica

I principi di programmazione in materia urbanistica impongono in via generale che le modifiche del territorio e dell’edificato siano conformi o compatibili con la pianificazione anche solo adottata, salvo che la pianificazione attuativa o il titolo edilizio siano legittimamente perfezionati in epoca antecedente, sì da ingenerare situazioni di affidamento meritevoli di tutela in forza del concorrente principio di certezza dell’azione amministrativa.

Il proprietario confinante che lamenti la violazione delle distanze ha diritto sia al ripristino che al risarcimento del danno

In tema di violazione delle distanze tra costruzioni previste dal codice civile e dalle norme integrative dello stesso, al proprietario confinante che lamenti tale violazione compete sia la tutela in forma specifica, finalizzata al ripristino della situazione antecedente al verificarsi dell'illecito, sia quella risarcitoria.

Prevalenza del D.M. 1444/1968 sui successivi regolamenti locali

L'art. 9 D.M. 1444/1968, essendo stato emanato su delega dell'art. 41-quinquies legge 1150/1942 ha efficacia di legge dello Stato, sicché le sue disposizioni in tema di limiti inderogabili di densità, altezza e distanza tra i fabbricati prevalgono sulle contrastanti previsioni dei regolamenti locali successivi, ai quali si sostituiscono per inserzione automatica.

Esonero dal rispetto delle distanze legali per le costruzioni a confine con piazze e vie pubbliche

Le norme che prescrivono determinate distanze per l'apertura di vedute dirette e balconi non possono trovare applicazione, per la espressa previsione dell'art. 905, terzo comma, c.c., quando tra i due fondi vicini vi sia una via pubblica; gli stessi principi valgono anche quando la strada non separa i due fondi, non essendo necessario che i due fondi si fronteggino essendo sufficiente che essi siano confinanti con la via pubblica, indipendentemente dalla loro reciproca collocazione.

La distanza legale dal confine: il principio della prevenzione temporale (art. 873 Cod. Civ.)

Il principio di “prevenzione” in materia di distanze dai confini postula che il confinante che costruisce per primo viene a condizionare la scelta del vicino che voglia a sua volta costruire.

Diretta applicabilità ai rapporti tra privati delle norme statali e locali in materia di distanze

Le norme in materia di distanze contenute nel DM 1444 del 1968 sono direttamente precettive anche nei rapporti tra privati, non potendo le stesse essere intese come prescrizioni rivolte al solo organo pianificatore.

La sopraelevazione costituisce nuova costruzione ai fini del rispetto della normativa sulle distanze legali

La disposizione di cui all'art. del 9 DM 1444/1968 è applicabile non solo alle nuove costruzioni, ma anche alle sopraelevazioni di edifici esistenti, in ragione della sua finalità di tutela della salubrità, ed al tale riguardo è esclusa ogni discrezionalità valutativa del giudice circa l'esistenza in concreto di intercapedini e di condizioni di pregiudizio alla salubrità dei luoghi, stante la sua portata generale, astratta e inderogabile.

L'ordine di arretramento dell'edificio eretto in violazione delle norme sulle distanze tra le costruzioni

In presenza di una violazione delle norme sulle distanze, l'esistenza di un provvedimento di concessione edilizia non preclude al vicino il diritto di chiedere la riduzione in pristino potendo il giudice ordinario, cui spetta la giurisdizione vertendosi in tema di violazione di diritti soggettivi, accertare incidentalmente tale illegittimità e disapplicare l'atto.

Metodi di computo delle distanze legali dal confine e tra edifici

La misurazione con metodo lineare si impiega quando si debbano considerare le distanze richieste per assicurare aria e luce ai fabbricati, e quindi per evitare le c.d. intercapedini; la misurazione radiale, che dà risultati più restrittivi, è invece evidentemente più coerente con il concetto di distanze di sicurezza, richieste per evitare pregiudizi alla statica degli edifici.

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