ESPROPRIAZIONE PER P U

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Validità del decreto di esproprio quale condizione di legittimità della intera procedura espropriativa

L’eventuale mancato rispetto del programmato termine di conclusione dei lavori non può costituire causa di illegittimità ad effetto retroattivo del decreto di esproprio per pubblica utilità.

Rinuncia abdicativa alla proprietà del terreno e risarcimento danni in caso di occupazione illegittima per scopi di pubblica utilità

In caso di occupazione illegittima per scopi di pubblica utilità il privato ha diritto al risarcimento dei danni per il periodo, non coperto dall'eventuale occupazione legittima, durante il quale ha subito la perdita delle utilità ricavabili dal terreno e ciò sino al momento della restituzione ovvero sino al momento in cui ha chiesto il risarcimento del danno per equivalente, abdicando alla proprietà del terreno.

Il dies a quo di un possibile possesso utile a fini di usucapione da parte della p.a. prima e dopo il d.p.r. 327/2001

Il termine per l’usucapione da parte dell’Amministrazione dei beni illegittimamente occupati decorre solamente dalla data di entrata in vigore del D.P.R. n. 327/2001.

I soggetti delegati all'espropriazione di suoli per la realizzazione dei programmi di edilizia residenziale pubblica

In tema di espropriazione di suoli per la realizzazione dei programmi di edilizia residenziale pubblica, ai sensi della L. 22 ottobre 1971, n. 865, beneficiario dell'espropriazione è il Comune, in favore del quale l'espropriazione è pronunciata, sicché è il Comune stesso ad essere obbligato al pagamento dell'indennità di espropriazione e di occupazione, anche quando gli atti espropriativi vengano delegati e l'occupazione delle aree sia attuata dagli istituti e dalle cooperative.

La delega all'esproprio ex art. 60 L. 865/1971 a cooperative per la realizzazione di alloggi di edilizia economica e popolare

In ipotesi di “delega all'esproprio” ex art. 60 L. n. 865/71 a cooperativa edilizia, sussiste corresponsabilità nella causazione del danno consistente nella perdita della proprietà per effetto dell'intervenuta occupazione appropriativa, con conseguente condanna in solido al risarcimento del danno del delegante, che abbia omesso l’esercizio dei poteri di controllo e di intervento e del delegato, che abbia omesso la conclusione della procedura mediante emanazione del decreto di esproprio.

La delega all'I.A.C.P. della procedura espropriativa per la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica

In tema di espropriazione per la realizzazione di alloggi di edilizia residenziale pubblica da parte di un I.A.C.P. su delega del comune, quest'ultimo, quale ente delegante, è tenuto al pagamento dell'indennità di occupazione legittima.

Discrezionalità della p.a. nella scelta dei mezzi per conseguire la disponibilità delle aree occorrenti all'esecuzione di opere pubbliche

La scelta del mezzo pubblicistico o privatistico, per conseguire la disponibilità delle aree occorrenti per l'esecuzione di opere pubbliche, è rimessa alla valutazione discrezionale dell’Amministrazione. Il ricorso allo strumento dell'espropriazione per pubblica utilità costituisce l'ipotesi normale e spesso l'unica percorribile: essa non ha bisogno di particolare motivazione, mentre a dover essere motivata è semmai la scelta, normalmente più onerosa per la P. A., del mezzo privatistico.

Il livellario nell'espropriazione per p.u.

Secondo pacifica giurisprudenza, la posizione di "livellario ecclesiastico", assimilabile sostanzialmente a quella dell'ordinario livellario, costituisce un diritto reale limitato del tutto parificabile al "diritto di enfiteusi". Di conseguenza, attribuendo essa la facoltà di godere di un bene di proprietà altrui nei limiti previsti dagli art. 957 e segg. Cod. civ., soggetto ” espropriato”, ai sensi dall'art. 2 T.U. 8 giugno 2001 n. 327, è il p ...

Il fittavolo nell'espropriazione per pubblica utilità

Non sussistono le condizioni previste dal comma II° dell’art. 17 della legge n. 865/1971 (applicabile ratione temporis), qualora i contratti di affitto dei terreni espropriati risultino sottoscritti in data successiva a quella del deposito della relazione esplicativa dell’opera da realizzare di cui all'art. 10 della norma citata, ancorché all’atto della redazione dei processi verbali di accertamento dello stato di consistenza e d'immissione in possesso degli immob ...

I terzi titolari di diritti minori nell'espropriazione per pubblica utilità

La dizione letterale chiara ed univoca - a differenza di quella, molto più problematica e tale da impedire un'immediata trasponibilità della conclusione anche al regime oggi vigente, del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327, art. 26 - della L. del 1865, artt. 27 e 52, impone di escludere l'utile proponibilità - e finanche l'utile proseguibilità - di procedure esecutive fondate sui diritti reali parziali su beni oggetto di espropriazione per pubblica utilità e solo consente ...

L'usufruttuario nell'espropriazione per p.u.

I soggetti necessariamente destinatari della conoscenza degli atti del procedimento espropriativo sono solo ed esclusivamente i proprietari risultanti dagli atti catastali senza obbligo da parte della Amministrazione di ulteriori indagini sulla titolarità, con la sola eccezione dell'ipotesi in cui la stessa abbia sicura ed esatta conoscenza dei proprietari effettivi. E’ legittima pertanto la esclusione dalla notifica degli atti della procedura espropriativa di coloro che risu ...

Soggetti passivi della procedura espropriativa per pubblica utilità: proprietario catastale e proprietario reale

Nel caso in cui il procedimento di espropriazione di un'area sia stato iniziato nei confronti del proprietario catastale e l'area stessa risulti poi al momento dell'esproprio, di proprietà di altro soggetto è legittimo il provvedimento di espropriazione ove sia emanato nei confronti del proprietario attuale e sia a questo notificato.

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