ESPROPRIAZIONE PER P U

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Indagini catastali: la documentazione comprovante la proprietà del bene

La prova della piena e libera proprietà di un bene immobile ha una grande rilevanza, riguardando la sua commerciabilità. Proprio per tale ragione, il compimento di verifiche ipocatastali, come mezzo di reperimento di tale prova nel contesto dell’attività preparatoria degli atti traslativi, è intimamente correlato alla funzione del notaio, diretta ad autenticare e realizzare concretamente le finalità economico-sociali perseguite dalle parti, garantendo serietà e certezza nei traffici giuridici

Sviluppi della giurisprudenza di legittimità e il dialogo con la CEDU in materia espropriativa

Dopo le note sentenze 348 e 349 della Corte Costituzione, alcuni studiosi, ottenuta l’eliminazione dei criteri riduttivi di calcolo degli indennizzi espropriativi relativi alle aree con destinazione edificatoria, hanno considerato appianato o definitivamente risolto ogni problema nella materia; mentre altri, interessati soprattutto alla mortificazione dell’occupazione espropriativa, non hanno nascosto la delusione per la rinascita dell'istituto, avvallato ora dall'art.2 della legge 244/2007

Sviluppi della giurisprudenza di legittimità e CEDU: le occupazioni permanenti di immobili

La Corte ha escluso con fermezza dalla declaratoria di incostituzionalità, le occupazioni permanenti di immobili, costituenti illecito di diritto comune, perché attuate al di fuori di una procedura ablativa, e quindi in assenza (anche solo giuridica) di una dichiarazione di PU. Ciò in quanto per esse il giudice ordinario aveva attribuito al proprietario la tutela piena e completa equiparabile a quella postulata dalla Corte europea, che comprende anzitutto il diritto alla restituzione del bene

Sviluppi della giurisprudenza di legittimità e CEDU: occupazione appropriativa e trasformazione del fondo

Le Sezioni Unite si sono inserite nel capitolo prescrizione con riguardo proprio alla fattispecie che più si avvicinava già ai parametri della CEDU, costituita dal provvedimento espropriativo successivamente annullato dal giudice amministrativo, comportante il ripristino del diritto di proprietà nella situazione giuridica antecedente all’atto annullato; e quindi il verificarsi dell’occupazione espropriativa ove nelle more l’immobile fosse stato radicalmente trasformato dall’opera pubblica

Sviluppi della giurisprudenza di legittimità e CEDU: l'indennità d'esproprio

Per le espropriazioni di aree edificatorie in corso da diversi decenni si profilava una situazione paradossale: avevano conseguito il diritto al controvalore dell’immobile stimato quale area edificabile; per poi veder drasticamente ridotto il relativo importo per il sopravvenire dell’art.5 bis, ad una frazione compresa tra il 33% ed il 50% di detto valore, quindi ottenerne la riespansione al prezzo di mercato e appena due mesi dopo ne veniva operata la riduzione al 75% dalla finanziaria 2007

Cassazione e Consiglio di Stato: la retroattività dell'art.43

La giurisprudenza amministrativa ha, più volte, affermato che l’art.43 trova applicazione a tutti i casi di occupazione sine titulo, anche antecedenti alla data di entrata in vigore del TU, utilizzando diversi argomenti di carattere sostanziale. L’affermazione dell’applicabilità retroattiva troverebbe infatti giustificazione nell’esigenza, rimarcata dalla giurisprudenza amministrativa, di radiare dall’ordinamento l’occupazione appropriativa, occasione di reiterate condanne da parte della CEDU

Procedura espropriativa: la non annullabilità del provvedimento ex art.21 octies legge 241/1990

Uno dei tratti qualificanti della riforma del 2005 è stato infatti l'inserimento nella legge 241/1990 del Capo IV-bis, rubricato «Efficacia e invalidità del provvedimento amministrativo. Revoca e recesso», all'interno del quale il legislatore, per la prima, volta ha codificato la categoria della nullità del provvedimento amministrativo, disciplinando anche in chiave sostanziale le tradizionali 3 categorie di illegittimità dello stesso, ovvero: incompetenza, violazione di legge, eccesso di potere

Considerazioni sull'art.21 octies legge 241/1990: il primo e secondo periodo

I poli attorno a cui ruota l'art. 21 octies sono tre: il provvedimento deve essere stato adottato in violazione di norme sul procedimento o sulla forma degli atti; il provvedimento deve avere natura vincolata; deve essere palese che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato. Se ne desume, dunque, che l’assenza di uno solo degli elementi tipizzanti impedisce l’operatività della norma, lasciando persistere il potere giudiziale di annullamento

Il risarcimento del danno nell'art.43 D.P.R.327/200

Il provvedimento acquisitivo dispone che il bene immobile vada acquisito al patrimonio indisponibile dell'Autorità e che al proprietario vadano risarciti i danni. L’atto d’acquisizione determina la misura del risarcimento e ne dispone il pagamento entro trenta giorni senza pregiudizio dell’eventuale azione già proposta. Dalle disposizioni richiamate emerge che la determinazione del danno è elemento necessario del provvedimento acquisitivo. Se privo di detta quantificazione, l'atto è illegittimo

Il risarcimento del danno nell'art.43 D.P.R.327/2001: termini di prescrizione

Mentre l’indennità d'espropriazione non rappresenta integrale riparazione della perdita subita dal proprietario, bensì il massimo garantito all’interesse privato, tenuto conto dell’interesse pubblico che l’espropriazione mira a realizzare, il risarcimento del danno dovuto al proprietario del fondo arbitrariamente occupato non potrà mai essere inferiore al suo valore venale e potrà superare tale misura in ragione dei frutti perduti. L’ammontare del risarcimento non è poi soggetto a decurtazione

La rivincita della Cassazione sull'occupazione illegittima

L’esame delle decisioni che si sono succedute nella vicenda dell’occupazione illegittima innanzi a Strasburgo è dimostrativo delle alterne stagioni che l’istituto dell’occupazione illegittima ha avuto transitando presso le aule della CEDU e del giudice nazionale. Un andamento che ricorda molto da vicino le alterne vicende subite dall’agire illecito della PA innanzi alla Cassazione, e che perviene a conclusioni che recuperano alcuni capisaldi della “coststruzione” dell’occupazione acquisitiva

La rivincita della Cassazione sull'occupazione illegittima: i confini della sentenza Guiso-Gallisay

L’obbligo di conformazione dei giudici nazionali deve circoscriversi all'occupazione acquisitiva non riguardando, per converso, quelli relativi all'occupazione usurpativa. La Corte è giunta alle conclusioni rassegnate valorizzando l’esistenza di una dichiarazione di pubblica utilità resa all’interno di un procedimento di occupazione d’urgenza e la circostanza che il giudice nazionale aveva ritenuto l’esistenza di una perdita della proprietà agganciata all’epoca della trasformazione irreversibile

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