TITOLO EDILIZIO

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La legittimità di un intervento edilizio va valutata sulla base della normativa vigente nel momento in cui viene realizzato

Ai fini della verifica della legittimità di un intervento sotto il profilo urbanistico ed edilizio occorre avere riguardo alla disciplina vigente nel momento in cui l’intervento stesso è stato realizzato.

Il rilascio dei titoli edilizi presuppone che essi siano conformi alla pianificazione urbanistica

I principi di programmazione in materia urbanistica impongono in via generale che le modifiche del territorio e dell’edificato siano conformi o compatibili con la pianificazione anche solo adottata, salvo che la pianificazione attuativa o il titolo edilizio siano legittimamente perfezionati in epoca antecedente, sì da ingenerare situazioni di affidamento meritevoli di tutela in forza del concorrente principio di certezza dell’azione amministrativa.

Nozione di volumetria ai fini di tutela del paesaggio

Il divieto di incremento dei volumi esistenti, imposto ai fini di tutela del paesaggio, si riferisce a qualsiasi nuova edificazione comportante creazione di volume, senza che sia possibile distinguere tra volume tecnico ed altro tipo di volume, sia esso interrato o meno.

La notifica del titolo edilizio

Il permesso di costruire ha natura ampliativa della sfera giuridica del richiedente, per cui è "ex se" idoneo a produrre gli effetti suoi propri indipendentemente dal fatto che sia comunicato all'interessato e che questo abbia materialmente provveduto a ritirarlo.

Titolo edilizio, elaborati progettuali

E' illegittimo il permesso di costruire rilasciato nonostante il progetto non riporti le quote di calpestio dei vari piani rispetto ad un caposaldo fisso, impedendo così di verificare se i lavori saranno eseguiti in modo che la quota del fabbricato realmente costruito rispetti la quota prevista in progetto, nonché di verificare l’effettiva volumetria dichiarata in progetto.

Titolo edilizio, presupposti, competenza del progettista

Rientra nella prestazione dovuta dal tecnico incaricato della redazione di un progetto edilizio, in quanto attività strumentalmente preordinata alla concreta attuazione dell'opera, l'obbligo di assicurare la conformità del medesimo progetto alla normativa urbanistica e di individuare in termini corretti la procedura amministrativa da utilizzare, così da garantire la preventiva soluzione dei problemi che precedono e condizionano la realizzazione dei lavori richiesti dal committ ...

Quando è necessario comunicare al Comune l'intervento edilizio

Il problema che si era presentato era l’individuazione dei criteri alla luce dei quali definire la precarietà di un’opera, visto che, astrattamente, è possibile definire come tale o ciò che non è stabilmente infisso al suolo oppure ciò che è destinato a soddisfare un’esigenza temporanea o ancora ciò che la normativa urbanistica definisce come tale o infine il manufatto che il provvedimento dell’autorità amministrativa autorizza per un periodo temporalmente delimitato

Obbligo di comunicazione per interventi edilizi e regime sanzionatorio

Le «aree ludiche» comprendono tutti gli spazi destinati al divertimento e allo svago, e quindi una molteplicità di fattispecie tra loro eterogenee che vanno dal parco giochi al campo sportivo. L’indeterminatezza della norma porrà non pochi problemi interpretativi, anche se sembra che un criterio ermeneutico utile possa essere sempre quello della trasformazione urbanistica del territorio: porta ad escludere tutte quelle opere che comportano la realizzazione di volumi aggiuntivi

Denuncia di inizio attività: la responsabilità del professionista

Il T.U. prevedeva che «per le opere realizzate dietro presentazione di denuncia di inizio attività, il progettista assume la qualità di persona esercente un servizio di pubblica necessità. In caso di dichiarazioni non veritiere nella relazione, l’amministrazione ne dà comunicazione al competente ordine professionale per l’irrogazione delle sanzioni disciplinari. Oggi la norma non fa più riferimento alla «denuncia di inizio attività» ma alla «segnalazione certificata di inizio attività»

Provvedimenti inibitori l'intervento edilizio

La giurisprudenza sembra essersi consolidata, non senza incertezze, nel senso che il termine per l’esercizio del potere inibitorio sia da qualificarsi come perentorio, sia pure con l’importante specificazione che il suo decorso non rende legittima l’attività oggettivamente abusiva né comporta il venir meno di ogni potere in capo alla P.A.. Essa, infatti, potrà pur sempre esercitare i poteri di vigilanza e sanzionatori che di per sé sono inesauribili e non sottoposti a termine di prescrizione

Esercizio dei poteri di autotutela e dichiarazione certificata di inizio attività (D.I.A.)

Accanto a pronunce che ritengono che l’interesse pubblico sia presente in re ipsa nelle ipotesi di annullamento del titolo edilizio e non sia necessaria una specifica motivazione sul punto, vi sono decisioni che richiedono che la P.A. compia un’adeguata valutazione dell’effettiva utilità per la collettività locale di perseguire l’assetto urbanistico ritenuto astrattamente ottimale nel momento in cui furono posti in essere la norma o il piano

Onerosità e gratuità degli interventi sottoposti a d.i.a. e s.c.i.a.

Gli interventi oggi assentibili con s.c.i.a. rimangono gratuiti, salvo diversa previsione della legge regionale, mentre quelli previsti dall’art. 22, co. 3, T.U. continuano ad essere sottoposti al pagamento degli oneri concessori.

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