EDILIZIA URBANISTICA CASA

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L'oblazione per sanatoria edilizia: condizioni e quantificazione

In materia di condono edilizio, ogni edificio deve intendersi come un complesso unitario che fa capo ad un unico soggetto legittimato e le istanze di oblazione eventualmente presentate in relazione alle singole unità che compongono tale edificio devono esser riferite ad una unica concessione in sanatoria, che riguarda quest'ultimo nella sua totalità.

Competenza di Regioni e Province nel rilascio del condono per opere edilizie abusive

Esula dalla potestà legislativa concorrente delle Regioni il potere di ampliare i limiti applicativi della sanatoria oppure di allargare l’area del condono edilizio rispetto a quanto stabilito dalla legge dello Stato. A maggior ragione, esula dalla potestà legislativa regionale il potere di disporre autonomamente una sanatoria straordinaria per il solo territorio regionale.

Coordinamento del prg con i piani urbanistici sovracomunali

L’intervento della regione in sede di pianificazione comunale è qualificabile come stralcio e non come modifica della pianificazione urbanistica laddove interessi aree minime, non pregiudichi i complessivi equilibri scelti dal comune e lasci in ogni caso la possibilità al comune di intervenire nuovamente sulla destinazione dell'area stralciata.

Tipologie di piani urbanistici attuativi: il piano particolareggiato

Il piano particolareggiato è uno strumento di concreta e definita sistemazione della struttura presente e futura dell'agglomerato edilizio, finendo quindi con l'assumere una funzione integrativa, più che meramente attuativa, ed in un certo senso parallela rispetto al P.R.G.

I piani attuativi: il programma integrato di intervento urbanistico

L'intervento consistente nella riqualificazione di un'area con deolizione di un edificio dismesso e realizzazione di un nuovo immobile con pluralità di destinazioni, di un parcheggio ad uso pubblico e di nuova viabilità, con esecuzione di interventi di bonifica da amianto è compatibile con le finalità di recupero e valorizzazione degli ambienti urbani, proprie dei programmi integrati di intervento.

Finalità, nozione e natura del comparto urbanistico perequativo

La finalità della perequazione urbanistica è quella di ripartire fra i proprietari gli oneri e i vantaggi connessi alle esigenze di standard e infrastrutturazione del territorio comunale, evitando gli effetti discriminatori insiti nell’imposizione di specifici vincoli espropriativi.

Variante urbanistica: piani P.E.E.P., piani particolareggiati, P.I.P. e P.R.U.S.S.T.

Una variante al piano regolatore che muti la destinazione di parti di aree interessate da una lottizzazione equivale ad una revoca unilaterale della convenzione.

La variante urbanistica nei procedimenti successivi al Testo Unico Espropri

L’apposizione del vincolo espropriativo può essere disposta sia in sede di strumento urbanistico generale (art. 9) che in forza di atti diversi da questo (art. 10), ma aventi la stessa valenza di variante, tra cui l’accordo e anche la variante semplificata (artt. 19, primo comma, e 10,c.2).

Normativa regionale relativa all'attuazione delle varianti urbanistiche

Alla luce del combinato disposto degli artt. 9 e 10 DPR 327/2001, la clausola generale di chiusura («Salvo quanto previsto dal comma 5, nulla è innovato in ordine alla normativa statale o regionale sulla adozione e sulla approvazione degli strumenti urbanistici»), è riferibile ai vincoli derivanti da piani urbanistici generali e relative varianti; nel consegue che la integrazione tra i diversi livelli normativi (statale e regionale) non trova applicazione in ipotesi di variante semplificata

Compensazione, conguità e discrezionalità nella perequazione urbanistica

L'istituto della c.d. cessione compensativa si caratterizza per l’individuazione da parte del pianificatore di aree destinate alla costruzione della città pubblica, la cui cessione gratuita al Comune viene compensata mediante l’attribuzione di diritti edificatori di valore corrispondente all’indennità di esproprio.

Legittimità e modalità della perequazione urbanistica

La giurisprudenza si è occupata di precisare i limiti e le norme che legittimano l'adozione di meccanismi perequativi in sede di pianificazione urbanistica, consentendo di escludere che con essi si incida in modo abusivo sullo statuto del diritto di proprietà dei suoli: fra questi limiti, non ultimo è il carattere consensuale e facoltativo dell'atto di disposizione chiesto al privato.

Presupposti e base normativa della perequazione urbanistica

La perequazione non può applicarsi al di fuori delle aree soggette a trasformazione urbanistica, in linea di principio risultandone esclusi tutti i suoli rispetto ai quali, in assenza di potenzialità edificatorie (nel caso di specie per essere inserite in fascia di rispetto), non appare ipotizzabile quello scambio di utilità fra proprietà ed amministrazione che concretizza una delle funzioni tipiche della perequazione, riducendo il ricorso all’esproprio.

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