EDILIZIA URBANISTICA CASA

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Responsabilità dei proprietari e comproprietari degli immobili abusivi

La responsabilità del proprietario o comproprietario di immobile abusivo può dedursi da indizi quali la piena disponibilità della superficie edificata, l'interesse alla trasformazione del territorio, il deposito di provvedimenti abilitativi anche in sanatoria, i rapporti di parentela con l'autore dell'abuso, nonché tutti i comportamenti da cui possano trarsi elementi integrativi della colpa e prove circa la compartecipazione anche morale alla realizzazione dell'opera abusiva.

Sanzioni per abusi edilizi: l'ordinanza di sospensione dei lavori

Il potere di sospensione dei lavori edili in corso è di tipo cautelare, in quanto destinato ad evitare che la prosecuzione dei lavori determini un aggravarsi del danno urbanistico, e alla descritta natura interinale del potere segue che il provvedimento emanato nel suo esercizio ha la caratteristica della provvisorietà, fino all'adozione dei provvedimenti definitivi.

Onere della prova sull'epoca di realizzazione di un abuso edilizio

In materia edilizia l’onere della prova in ordine all'epoca di realizzazione di un abuso edilizio grava sull'interessato che intende dimostrare la legittimità del proprio operato e non già sul comune che, in presenza di un’opera edilizia non assistita da un titolo che la legittimi, ha solo il potere-dovere di sanzionarla a norma di legge.

Natura giuridica e modalità di esecuzione dell'ordine di demolizione di manufatti abusivi

L'ordine di demolizione conseguente all'accertamento della natura abusiva delle opere realizzate è un atto dovuto, va emanato senza indugio e non deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del procedimento.

Il reato di lottizzazione abusiva

Integra un'ipotesi di lottizzazione abusiva qualsiasi tipo di opere in concreto idonee a stravolgere l'assetto del territorio preesistente, a realizzare un nuovo insediamento abitativo e, quindi, a determinare un concreto ostacolo alla futura attività di programmazione, che viene posta di fronte al fatto compiuto, nonché un maggiore carico urbanistico che necessita adeguamento degli standards.

Gli abusi edilizi in parziale difformità dal titolo

Il concetto di parziale difformità presuppone che un determinato intervento costruttivo, pur se contemplato dal titolo autorizzatorio rilasciato dall’autorità amministrativa, venga realizzato secondo modalità diverse da quelle previste e autorizzate a livello progettuale, come si desume in negativo dall’art. 31, d.P.R. n. 380 del 2001.

Titolo edilizio annullato: presupposti e sanzioni previste

L’annullamento, in sede giurisdizionale o in autotutela, del permesso di costruire produce l’effetto di rendere l’opera sine titulo, con la conseguenza che la posizione di chi ha realizzato la costruzione sulla base di un titolo poi annullato in sede giurisdizionale non si differenzia da quella di chi ha realizzato l'opera abusiva senza alcun titolo.

Interventi su opere edilizie abusive successivi all'istanza di condono

Successivamente alla presentazione della domanda di condono edilizio e prima che quest'ultima sia decisa con il provvedimento finale, il proprietario non può eseguire alcun lavoro di completamento o ampliamento dell'immobile abusivo, valendo il principio in forza del quale è la prosecuzione in sé dei lavori ad essere preclusa, a prescindere dal regime edilizio a tali opere applicabile.

L'istituto della sanatoria giurisprudenziale

La teorica della cd. sanatoria giurisprudenziale, di matrice appunto pretoria, è stata successivamente superata dalla giurisprudenza, anche alla luce dell'art. 36 t.u. dell'edilizia, che non ha recepito, nonostante l'auspicio in tal senso espresso nel parere del 29 marzo 2001 della Adunanza generale del Consiglio di Stato, l'orientamento giurisprudenziale in questione.

Rilascio del titolo edilizio in sanatoria: l'accertamento di conformità

La facoltà di presentare istanza di conformità, di cui all’art. 36 d.P.R. n. 380 del 2001, è temporalmente circoscritta dalla legge ad un arco temporale ben preciso, limitato dalla predetta norma nel termine dei novanta giorni di cui all’articolo 31, comma 3, e comunque fino all'irrogazione delle sanzioni amministrative.

Presentazione della domanda di condono e discrezionalità del provvedimento

Il diniego di sanatoria delle opere abusive per incompatibilità ambientale è notoriamente frutto di una valutazione tecnica ampiamente discrezionale, tipica manifestazione del potere autoritativo dell’amministrazione che, come tale, si sottrae al sindacato di legittimità, tranne le ipotesi di manifesta abnormità ovvero macroscopico travisamento dei fatti.

Procedimento di sanatoria dell'opera abusiva realizzata su area vincolata

Il sopravvenuto regime di inedificabilità dell’area non può considerarsi una condizione ex se preclusiva e insuperabile alla condonabilità degli edifici già realizzati, dovendo l’Amministrazione valutare se vi sia compatibilità tra le esigenze poste a base del vincolo – anche sulla salvaguardia della pubblica incolumità - e la permanenza in loco del manufatto abusivo.

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