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L'ordinanza cautelare "propulsiva" e il permanere dell'interesse del ricorrente

Le vicende conseguenti all’emanazione di una ordinanza cautelare c.d. «propulsiva» non incidono sulla perdurante sussistenza dell’interesse del ricorrente (sia emesso un successivo atto positivo o negativo), perché l’esame della legittimità dell’atto impugnato continua pur sempre a rilevare, per ciò che riguarda i complessivi rapporti tra le parti, le eventuali responsabilità, le spese del giudizio.

La proposizione dell'azione risarcitoria impedisce di dichiarare la carenza di interesse

Non può essere dichiarata la sopravvenuta carenza di interesse se persiste l'interesse all'esame della domanda risarcitoria.

Sopravvenuta carenza di interesse nella pianificazione demaniale e nella realizzazione dell'opera

Il fatto che il piano particolareggiato dell'arenile sia stato sottoposto a variante non fa venir meno l'interesse all'impugnazione della versione originaria dello strumento di pianificazione, in quanto le varianti operano con effetto ex nunc, mentre l’effetto demolitorio e ripristinatorio dell’eventuale giudicato di annullamento darebbe luogo al riconoscimento con effetto ex tunc di un pregiudizio suscettibile quanto meno di risarcimento per equivalente.

Il riavvio del procedimento espropriativo è sufficiente per configurare la "carenza di interesse"?

Il riavvio del procedimento espropriativo, non è sufficiente a comprovare l’assoluta assenza di utilità, per l’appellante, della decisione sui precedenti atti, che – per converso – potrebbe in astratto determinare l’inutilità del successivo procedimento, solo avviato e non ancora culminato in provvedimenti sostitutivi dei precedenti.

La sopravvenuta carenza di interesse nel ricorso avverso le sanzioni edilizie

La legittimità dell’annullamento dell’autorizzazione paesaggistica comporta la carenza di interesse all’annullamento del provvedimento di sospensione della concessione edilizia, atteso che, in mancanza di nulla osta, l'interessato non avrebbe comunque il diritto di realizzare l’intervento progettato.

Improcedibilità per sopravvenuta carenza di interesse: la domanda di condono edilizio

La proposizione dell'istanza di condono edilizio rende improcedibile il ricorso proposto contro l'ordinanza di demolizione in quanto o l'amministrazione pubblica accoglie la domanda e rilascia la concessione edilizia in sanatoria oppure la respinge e allora, in base all'art. 40, co. 1, legge 47/1985, è tenuta al completo riesame della fattispecie, con conseguente cessazione di ogni efficacia lesiva dell'ordinanza impugnata.

La sopravvenuta carenza di interesse e l'applicabilità della sanzione ex art. 15 L. 1497/1939

Il rilascio di concessioni edilizie in sanatoria non rende improcedibile il ricorso avverso il provvedimento che applica la sanzione prevista dall'art. 15 legge 1497/1939.

L'attivazione del sindacato giurisdizionale

Il sindacato giurisdizionale può essere attivato soltanto ad iniziativa del soggetto che si ritiene leso ed il processo amministrativo resta nella disponibilità della parte che lo ha attivato, senza che il Giudice adito abbia alcuna possibilità di deciderlo nel merito, ove la parte attrice, prima dell'introito del ricorso per la delibazione nel merito, abbia dichiarato di rinunciarvi o di non avere più alcun interesse alla pronuncia di annullamento degli atti gravati.

La sopravvenuta carenza di interesse nel riesame dell'istanza per il rilascio di concessione edilizia

L'integrale riesame dell'istanza per il rilascio di concessione edilizia fa sì che l'atto conclusivo del riesame stesso si connoti non come provvedimento meramente confermativo del precedente diniego, ma come nuova determinazione, ancorché di contenuto analogo alla precedente, avente un implicito effetto abrogativo del primo diniego: è pertanto improcedibile per sopravvenuta carenza d'interesse il ricorso avverso il primo provvedimento.

Inammissibilità dell'impugnazione dei procedimenti amministrativi: gli atti applicativi e gli atti collegiali

È inammissibile il ricorso contro la comunicazione con cui il sindaco invita l'amministrazione competente all'adozione di sanzioni nei confronti del titolare di un'autorizzazione alla coltivazione di ghiaia che non rispetti le prescrizioni contenute nell'atto autorizzatorio.

Inammissibile per difetto di interesse l'impugnazione dell'atto privo di lesività

L’impugnativa dell’atto privo del requisito della lesività - quale è un atto meramente confermativo e privo di qualsivoglia valenza costitutiva - e quindi sfornito di carattere provvedimentale, è inammissibile per difetto di interesse del ricorso.

Differenze tra atto di conferma e atto confermativo nell'ammissibilità dell'impugnazione del provvedimento

Costituisce atto di conferma, e non meramente confermativo, la diffida che, sulla base di rinnovata istruttoria (in particolare, sulla base del sopraggiunto verbale di accertamento della Polizia municipale), conferma l’ordine di non effettuare nell’area in concessione attività diverse da quelle ammesse dal titolo demaniale.

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