È illegittima l’occupazione temporanea di suolo pubblico in attesa del parere di compatibilità culturale

DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO --> POTERI DELL’AMMINISTRAZIONE

Sintesi: Il provvedimento comunale di concessione di suolo pubblico, è frutto dell’esercizio di un potere discrezionale dell’amministrazione comunale volto a regolare l’uso temporaneo del bene in alcune aree della città, in prevalenza situate nel centro storico, dove l’occupazione è opportunamente limitata dall’esistenza di un preponderante pubblico interesse diretto alla salvaguardia del patrimonio storico-culturale, accordata alle pubbliche piazze, le vie, le strade ed altri spazi urbani di interesse artistico o storico.

Estratto: «Preliminarmente il Collegio intende ribadire quanto già più volte affermato dalla Sezione circa la natura e gli effetti del provvedimento comunale di concessione di suolo pubblico, che è frutto dell’esercizio di un potere discrezionale dell... _OMISSIS_ ...razione comunale volto a regolare l’uso temporaneo del bene in alcune aree della città, in prevalenza situate nel centro storico, dove l’occupazione è opportunamente limitata dall’esistenza di un preponderante pubblico interesse diretto alla salvaguardia del patrimonio storico-culturale, accordata alle pubbliche piazze, le vie, le strade ed altri spazi urbani di interesse artistico o storico.»

DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO --> PRESUPPOSTI

Sintesi: La norma di regolamento per l’occupazione di suolo pubblico che prevede il parere della Soprintendenza trova fondamento nella legislazione nazionale posta a tutela dei beni architettonici: l’art. 3, comma 2, del D. Lgs. n. 42 del 2004 attribuisce infatti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali peculiari prerogative che si esplicano anche attraverso provvedimenti volti a conformare e regolare ... _OMISSIS_ ...rtamenti inerenti il patrimonio culturale.

DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO --> CASISTICA

Sintesi: La protezione dei beni culturali con più di cinquant’anni è garantita da un vincolo ope legis che può essere rimosso solo dopo l’intervento della procedura di verifica dell’interesse culturale prevista dall’art. 12, comma 2, del D. Lgs. n. 42/2004 che, in base al successivo art. 52, condiziona le scelte delle Amministrazioni comunali nel regolare l’esercizio del commercio nelle aree pubbliche aventi valore archeologico, storico, artistico o monumentale, frutto di pianificazione congiunta tra l’amministrazione statale e quella comunale.

Estratto: «Il parere della Soprintendenza, previsto dall’art. 4 bis del regolamento concernente l’o.s.p., approvato con Deliberazione Comunale n. 119 del 2005, così come success... _OMISSIS_ ...ata e modificata, trova fondamento nella legislazione nazionale posta a tutela dei beni architettonici: l’art. 3, comma 2, del D. Lgs. n. 42 del 2004 attribuisce al Ministero per i Beni e le Attività Culturali peculiari prerogative che si esplicano anche attraverso provvedimenti volti a conformare e regolare diritti e comportamenti inerenti il patrimonio culturale. La protezione dei beni culturali con più di cinquant’anni è garantita da un vincolo ope legis che può essere rimosso solo dopo l’intervento della procedura di verifica dell’interesse culturale prevista dall’art. 12, comma 2, del D. Lgs. n. 42/2004 che, in base al successivo art. 52, condiziona le scelte delle Amministrazioni comunali nel regolare l’esercizio del commercio nelle aree pubbliche aventi valore archeologico, storico, artistico o monumentale, frutto di pianificazione congiunta tra l’amministrazione statale e quella comunale. Dall’esame della norma che ... _OMISSIS_ ...monio storico - culturale nazionale e, nel caso di specie, le piazze con valore storico, artistico e monumentale, discende una preordinata competenza dell’amministrazione centrale, motivata dalle esigenze di protezione del patrimonio culturale, alle scelte delle amministrazioni locali nell’approvazione delle aree soggette ad occupazione da parte degli esercenti il commercio che si esplica nell’espressione di un parere obbligatorio (cfr., di recente la sentenza della Sezione del 16-04-2012, n. 3425). In virtù di quanto sopra premesso, se ci si sofferma, intanto, a considerare la legittimità delle scelte dell’amministrazione comunale nel rilascio dell’originario provvedimento autorizzatorio, seppur limitatamente all’iter procedurale seguito e all’effetto da queste prodotto in termini di sacrificio degli interessi imprenditoriali dei privati per finalità di tutela dell’interesse pubblico (II, IV e, in parte, III motivo del ric... _OMISSIS_ ...ono intravedersi profili di illegittimità nelle scelte dell’amministrazione comunale.»

DEMANIO E PATRIMONIO --> CONCESSIONE E AUTORIZZAZIONE --> OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO --> DURATA

Sintesi: È da escludersi la possibilità di occupazione del suolo pubblico a carattere temporaneo in attesa di valutare la compatibilità con il valore storico, artistico e monumentale dell’area, in quanto, se esistono preordinate necessità di tutela del patrimonio culturale che prevalgono rispetto all’interesse imprenditoriale, tale prevalenza non può essere frutto di una valutazione da rinviarsi ad un momento successivo.

PIANIFICAZIONE --> OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO

Sintesi: In attesa dell’elaborazione dei piani di massima occupabilità l’amministrazione statale deve effettuare le valutazioni di competenza sull’opportunità del rilascio dell’atto di concessione, consentendo, ... _OMISSIS_ ...uo;amministrazione comunale, a quel punto definitivamente consapevole della necessità di tutelare la superficie richiesta per rispondere a finalità di pubblico interesse, di operare il necessario bilanciamento tra tali finalità e le istanze del privato cittadino e, in definitiva, di adottare la decisione finale di sacrificare l’interesse imprenditoriale a beneficio della collettività, sia pur nelle more dell’adozione dei piani di massima occupabilità.

Estratto: «Tuttavia, le doglianze di parte ricorrente sono da condividersi sotto il profilo della temporaneità della concessione. È, in effetti, condivisibile la lamentata contraddittorietà, ravvisabile, ad avviso del Collegio, sia nel comportamento dell’amministrazione comunale, che non avrebbe dovuto rimettere all’amministrazione statale la decisione se rilasciare o meno un provvedimento con effetti temporanei (parte del III motivo del ricorso), sia nel parere della Soprintende... _OMISSIS_ ...canza dei piani di massima occupabilità, avrebbe dovuto esprimersi sull’opportunità del rilascio, motivando l’eventuale parere negativo (I motivo del ricorso). È, infatti, da escludersi, nel caso in esame, l’ipotesi dell’adozione di un provvedimento a carattere temporaneo in quanto, se esistono preordinate necessità di tutela del patrimonio culturale che prevalgono rispetto all’interesse imprenditoriale, tale prevalenza non può essere frutto di una valutazione da rinviarsi ad un momento successivo, peraltro non sempre puntualmente individuato e, quando individuato, di volta in volta rinviato. Del pari è da ravvisarsi il denunciato difetto di istruttoria nell’emanazione dei provvedimenti di concessione temporanea considerato che, in attesa dell’elaborazione dei piani di massima occupabilità che, come emerge con chiarezza dall’esame della normativa comunale in materia di o.s.p, è un processo ad oggi ancora in fase di perfezio... _OMISSIS_ ...o;amministrazione statale avrebbe dovuto effettuare le valutazioni di competenza sull’opportunità del rilascio dell’atto di concessione, consentendo, infine, all’amministrazione comunale, a quel punto definitivamente consapevole della necessità di tutelare la superficie richiesta per rispondere a finalità di pubblico interesse, di operare il necessario bilanciamento tra tali finalità e le istanze del privato cittadino e, in definitiva, di adottare la decisione finale di sacrificare l’interesse imprenditoriale a beneficio della collettività, sia pur nelle more dell’adozione dei piani di massima occupabilità (si rileva, sul punto, che l’art. 4 bis della Delibera del consiglio comunale n. 119 del 2005, stabilisce che “Nell’ambito della città storica, i Municipi possono subordinare il rilascio di concessioni di suolo pubblico alle prescrizioni di appositi piani (…)” configurando una mera facoltà – e non un ob... _OMISSIS_ ...ell’amministrazione comunale al rispetto di quanto previsto nei piani; mentre il precedente comma 3 configura, invece, l’obbligatorietà della richiesta del parere preventivo da parte della Soprintendenza per il rilascio della concessione, conformemente a quanto previsto dalla normativa statale, ma, comunque, lasciando intendere che, stante il rispetto della procedura, il rilascio della concessione è atto totalmente discrezionale dell’ente locale che, chiamato ad esprimersi, sulla richiesta di occupazione non può rinviare ad un momento successivo la sua completa valutazione, adeguatamente motivando l’eventuale esito negativo).»