La pianificazione demaniale in itinere non è ostacolata dalle concessioni demaniali rilasciate sub condicione

TITOLO EDILIZIO --> ABUSI EDILIZI --> INTERVENTI SUCCESSIVI

Sintesi: È del tutto legittima la posizione radicalmente ed intransigentemente ostativa assunta dall’amministrazione in occasione della richiesta di ristrutturazione ed ampliamento di un immobile abusivo, del quale sia stata precedentemente chiesta la sanatoria, con diniego al quale l’interessato ha prestato acquiescenza.

Estratto: «.1.Secondo l’appellante, il citato titolo non era necessario in ragione dell’epoca in cui il manufatto è stato realizzato, anteriore all’entrata in vigore della legge 765/67 che ha esteso la licenza edilizia anche alle zone esterne al centro abitato.2. La tesi non può essere condivisa. Innanzitutto, l’amministrazione contesta che la zona in cui trovasi il manufatto possa considerarsi “esterna” al centro abitato; ma le circostanze dirimenti appaiono altre: 1) il verbale d’ispezione del... _OMISSIS_ ...nitario dell’agosto del ‘71 (unico atto dal quale possono ricavarsi indicazioni certe in ordine alla data di realizzazione); 2) la richiesta di condono dell’1 settembre 1986 avente ad oggetto proprio la trasformazione della cabina di 6,6 mq in un chiosco bar; 3) il rigetto della sanatoria (per motivi ambientali) da parte dell’amministrazione, non impugnato dall’interessato.Tutti elementi che, non solo depongono per una riconosciuta abusività del manufatto (implicita nella domanda di condono), ma anche per una prestata acquiescenza al diniego opposto dall’amministrazione circa le possibilità di sanatoria.2.1. Dinanzi alla descritta parentesi amministrativa, appare del tutto legittima la posizione radicalmente ed intransigentemente ostativa assunta dall’amministrazione in occasione della richiesta di ristrutturazione ed ampliamento del chiosco bar. Tanto è sufficiente per respingere il gravame, potendosi per il resto richiamare le ... _OMISSIS_ ...del Primo giudice in ordine all’inedificabilità nella zona prossima al fosso pubblico ed all’inutilità (oltre che all’inammissibilità, in ragione di quanto sopra) di un dialogo istruttorio circa la praticabilità di soluzioni progettuali alternative.»

DEMANIO E PATRIMONIO --> DEMANIO --> DEMANIO MARITTIMO --> SPIAGGE --> SPIAGGE LIBERE ATTREZZATE

Sintesi: Nella Regione Toscana, le “Spiagge libere sicure”, realizzate nel quadro di un progetto regionale condotto in collaborazione con le A.S.L., non sono soggette alla deliberazione del Consiglio Regionale Toscana n. 100 del 25 marzo 1997.

Estratto: «3.1 Come esattamente osservato dal primo giudice, i punti azzurri disciplinati dalla deliberazioni comunali non costituiscono attuazione della deliberazione del Consiglio Regionale Toscana n. 100 del 25 marzo 1997 ma disciplina speciale nel quadro di un progetto regionale condotto i... _OMISSIS_ ...e con le A.S.L., denominato “Spiagge libere sicure”. Essa individua una postazione di servizio pubblico, localizzata sul demanio in uno spazio di 18 mq, essenzialmente a presidio della sicurezza della balneazione delle spiagge “libere” (ossia non date in concessione a privati per “stabilimenti balneari” né per spiagge “libere attrezzate”) e prevede quale remunerazione del gestore, la possibilità di mero noleggio di sdraio o ombrelloni. Non sono ammesse strutture e servizi ulteriori, né stabili, né stagionali.3.2. Le spiagge provviste di un “punto azzurro” sono accomunate alle spiagge libere attrezzate dalla possibilità di balneazione gratuita, ma se ne differenziano per la mancanza di strutture e servizi essenziali (docce, servizi igienici, raccolta rifiuti, spogliatoio, posti macchina etc.) e complementari (noleggio imbarcazioni, vendita di generi di conforto etc ) oltre che per l’impossibilità di occupar... _OMISSIS_ ...a pur con strutture precarie soggette a rimozione stagionale (consentita nelle spiagge libere attrezzate).Tanto basta per escludere la sussistenza, sia di una violazione della deliberazione n. 100 del 25 marzo 1997 cit., nella parte in cui vieta la localizzazione di spiagge libere attrezzate in prossimità di stabilimenti balneari (come detto nel caso di specie non trattasi infatti di spiagge libere attrezzate), sia di un eccesso di potere. In particolare, l’amministrazione non ha privilegiato un operatore commerciale rispetto ad un altro, ma ha pianificato la spiaggia in modo da conciliare, interessi dei concessionari, libera fruibilità e sicurezza della balneazione.»

PIANIFICAZIONE --> PIANI DEMANIALI MARITTIMI --> EFFETTI SULLE CONCESSIONI IN ESSERE

Sintesi: Laddove l’arenile sia stato concesso sub conditione, salvaguardando l’effettività della sua attività pianificatoria in itinere, così come prevista ... _OMISSIS_ ... fatto che il privato abbia realizzato o acquisito la disponibilità di manufatti su aree private contigue, funzionali all’uso turistico balneare, non può essere fattore impeditivo, né condizionante, a prescindere dalla comune proprietà o disponibilità delle aree interessate.

Estratto: «4. Altra cosa è la ragionevolezza delle previsioni pianificatorie. L’appellante assume che l’avere smembrato lo stabilimento balneare dalla sua parte collocata in area privata integri un’ipotesi di manifesta irragionevolezza, avuto anche riguardo alle linee direttive della pianificazione tese alla valorizzazione dell’entroterra oltre che al consolidamento e riqualificazione delle strutture esistenti; contesta in proposito le statuizioni di prime cure nella parte in cui si soffermano sulla mancanza di un titolo idoneo a comprovare un legame (medesima proprietà o disponibilità) tra immobili sul demanio ed immobili in area privata. La censura... _OMISSIS_ ...re vagliata alla luce dell’espresso tenore dell’atto concessorio in favore dell’appellante a mezzo del quale l’amministrazione si è riservata di modificare l’area in concessione a seguito dell’approvazione del piano di utilizzazione degli arenili. L’amministrazione cioè, nel rinnovare la concessione, lo ha fatto sub conditione, salvaguardando l’effettività della sua attività pianificatoria in itinere, così come prevista dalla legge. L’aver il privato realizzato o acquisito la disponibilità di manufatti su aree private contigue, funzionali all’uso turistico balneare, non può pertanto essere fattore impeditivo, né condizionante, a prescindere dalla comune proprietà o disponibilità delle aree interessate.»