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Nel procedimento preordinato all'esproprio, il piano particellare non è impugnabile autonomamente

Il piano particellare, in quanto atto interno al procedimento preordinato all'esproprio, non è autonomamente impugnabile ma solo unitamente al provvedimento finale a conclusione del procedimento.

Soggetti onerati dall'immediata impugnazione del bando pubblico

La mancata impugnazione degli atti di ammissione dei singoli concorrenti alla procedura di evidenza pubblica non rende inammissibile il ricorso proposto soltanto avverso l'atto di indizione della procedura, posto che l'annullamento di quest'ultimo determina l'automatica caducazione dei primi.

Il piano delle opere pubbliche è immediatamente impugnabile quando incide sull'interesse dei privati

L’approvazione del progetto preliminare di un’opera pubblica non è atto direttamente lesivo e non è dunque autonomamente impugnabile, mentre lo è l’approvazione del progetto definitivo, che – contenendo la dichiarazione di pubblica utilità – imprime al bene privato quella particolare qualità o utilità pubblica che lo rende assoggettabile alla procedura espropriativa, sì che solo esso rende attuale l’eventuale lesione derivata da vizi riferibili all’approvazione del progetto preliminare.

L' immediata lesività discende dall'approvazione del progetto definitivo di opera pubblica

Ogni doglianza inerente alle caratteristiche tecniche del progetto definitivo dell’opera pubblica deve farsi valere tempestivamente, impugnando la relativa delibera di approvazione.

L’approvazione del progetto preliminare di opera pubblica non è autonomamente impugnabile

Le delibere di approvazione del progetto preliminare dell’opera pubblica, per giurisprudenza pacifica, non sono immediatamente lesive perché non comportano la dichiarazione di pubblica utilità che invece va ricondotta, ai sensi dell’art. 12 del D.P.R. 8.6.2001 n. 327, all’approvazione del progetto definitivo dell’opera pubblica.

Impugnabilità dell'atto amministrativo: l'approvazione del progetto di opera pubblica e il project financing

Nell'ambito della procedura di project financing, rispetto ai terzi, il provvedimento d'individuazione della proposta assume l’idoneità lesiva del progetto preliminare per cui mentre il promotore ha interesse a contestare le valutazione dell’amministrazione sulla propria proposta, ben diversa è tuttavia la posizione di soggetti estranei alla procedura, i quali in definitiva non contestano le modalità della procedura di project financing ma piuttosto lamentano le criticità del progetto approvato.

Il progetto di liquidazione degli usi civici è impugnabile?

Non è impugnabile il progetto di liquidazione degli usi civici redatto dal perito, in quanto l'adozione dell'atto finale spetta al Commissario o all'ente individuato come competente dalla normativa regionale.

Effetti della configurabilità di un atto come provvedimento impugnabile

Agli effetti della configurabilità di un atto come provvedimento impugnabile ciò che rileva è il carattere costitutivo degli effetti, che allo stesso si ricollegano, e la lesione degli interessi legittimi incisi si produce non nel momento in cui viene adottato l'atto applicativo, ma in quello in cui viene emanata la prescrizione, che identifica, per ciascun terreno, le opere permesse e quelle vietate, con conseguente impugnabilità immediata del piano.

La configurabilità del ricorso gerarchico all'atto amministrativo

La decisione del ricorso amministrativo costituisce un dovere (e non una mera facoltà) per l’amministrazione: tale espressa pronuncia può essere dunque ottenuta attivando il meccanismo processuale del c.d. silenzio-inadempimento (o silenzio non significativo) ex art. 31 del codice del processo amministrativo.

Il ricorso straordinario all'atto amministrativo: inammissibilità ed esecuzione

Anche a volere propendere per la sua natura amministrativa, il ricorso straordinario al Presidente della Repubblica presenta aspetti del tutto particolari che lo distinguono dagli altri modelli di ricorsi amministrativi: carattere alternativo al ricorso giurisdizionale; maggiori garanzie del principio del contraddittorio; obbligatorietà del parere del Consiglio di Stato; presenza di un termine di impugnazione superiore a quello stabilito per il ricorso giurisdizionale amministrativo.

L'alternatività tra il ricorso straordinario e quello giurisdizionale

Il principio di alternatività tra ricorso straordinario al Presidente della Repubblica e ricorso giurisdizionale, sancita dall’art. 8, comma 2, del D.P.R. 24.11 1971, n. 1199, riprende vigore allorquando, avverso l’atto conseguente e successivo ad atto presupposto già impugnato in sede giurisdizionale, vengano fatti valere, in via derivata, quali motivi di impugnazione, unicamente vizi afferenti all’atto presupposto già impugnato con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica.

Inderograbilità del principio di alternatività tra ricorso straordinario e ricorso giurisdizionale all'atto amministrativo

Il principio di alternatività espresso nell’art. 8, comma 2, del d. P. R. n. 1199/1971 e nell’art. 20, comma 4, della L. n. 1034/1971, non può esser derogato in virtù di una presunta differente natura degli atti, rispettivamente impugnati con il ricorso straordinario e con quello proposto in sede giurisdizionale, rispettivamente inerenti all’approvazione dei progetti – preliminare ed esecutivo – (il primo), ed al successivo, e distinto, decreto di esproprio (il secondo)

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