La pubblica fruibilità dei beni culturali non prevale sulle esigenze di tutela

TITOLO EDILIZIO --> PRESUPPOSTI --> COMPATIBILITÀ CULTURALE

Sintesi: Il giudice amministrativo non può svolgere sul progetti di restauro un apprezzamento di merito discorde da quello tecnico espresso dall’organo amministrativo a ciò deputato dalla legge.

DEMANIO E PATRIMONIO --> BENI CULTURALI E ARCHEOLOGICI --> VALORIZZAZIONE

Sintesi: La pubblica fruibilità di un bene culturale, attinendo alla sua valorizzazione, è finalità non prevalente, ma subordinata alla conservazione, cioè alle esigenze di tutela, come vuole la previsione di chiusura dell’art. 6, comma 2, del Codice dei beni culturali: invertire questo rapporto realizza sia una violazione della stessa regola generale, sia uno sconfinamento nella discrezionalità che in ipotesi (e ferma la regola medesima) spetterebbe comunque all’Amministrazione.

OPERE ED INTERVENTI --> CASISTICA --> RUDERI

Sintesi: Il be... _OMISSIS_ ... costituisce, nel suo aspetto consolidato, un rudere, come tale dovesse essere conservato e assicurato alla pubblica fruizione.

TITOLO EDILIZIO --> PRESUPPOSTI --> COMPATIBILITÀ CULTURALE

Sintesi: La circostanza che altra amministrazione - priva di competenze circa la tutela dei beni culturali - abbia concesso un contributo per la realizzazione di un progetto è priva di influenza in ordine alla legittimità del parere della Soprintendenza sul progetto stesso.

Estratto: «Il giudice di primo grado, in relazione alla censura di violazione del d.lgs 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), dopo averne richiamato gli artt. 3, comma 1, 6 e 29, comma 4, ha rilevato che le prescrizioni erano “non conciliabili con le finalità perseguite dal progetto”, circostanza senz’altro vera ma non decisiva, ed ha affermato dette finalità essere “in linea con la normativa di settore... _OMISSIS_ ... argomentazione che un accenno alla fruibilità del bene.Le considerazioni del primo giudice non possono essere condivise. Anzitutto, entrando senz’altro nel tema principale, va considerato che male il primo giudice ha interpretato l’art. 29 comma 4, del Codice, il quale con chiarezza evidenzia il contenuto essenzialmente conservativo del restauro, quando lo identifica tra le “misure di conservazione” dei beni culturali e lo definisce come “l’intervento diretto sul bene attraverso un complesso di operazioni finalizzate all’integrità materiale ed al recupero del bene medesimo, alla protezione ed alla trasmissione dei suoi valori culturali. Nel caso di beni immobili situati nelle zone dichiarate a rischio sismico in base alla normativa vigente, il restauro comprende l’intervento di miglioramento strutturale”.Premesso che accanto alle finalità che qui ispirano il progetto rilevano anche le modalità di realizzarle, sulle q... _OMISSIS_ ...iudice non si sofferma. Queste, nella specie, consistono nell’addizione, rispetto all’esistente, di un piano e di una scala esterna, vale a dire non un in un intervento conservativo, ma in un intervento innovativo, per quanto asseritamente ricostruttivo. Il Collegio osserva che, come puntualmente eccepito dall’amministrazione, la sentenza sottintende un apprezzamento di merito, discorde da quello tecnico espresso dall’organo amministrativo a ciò deputato dalla legge, che non è consentito nell’ambito di un giudizio di legittimità, e non si confronta con le puntuali disposizioni degli artt. 3 e 6, comma 2, del d.lgs. citato che, rispettivamente, raccordano la “pubblica fruizione” a modalità di “protezione e conservazione” dei beni costituenti patrimonio culturale e dispongono che “la valorizzazione è attuata in forme compatibili con la tutela e tali da non pregiudicarne le esigenze”. In altri termini, indipe... _OMISSIS_ ... pur esistente sconfinamento nella valutazione tecnica amministrativa e a parte l’insufficiente argomentazione della sentenza, va ricordato che la pubblica fruibilità di un bene culturale, attinendo alla sua valorizzazione, è finalità non prevalente, ma subordinata alla conservazione, cioè alle esigenze di tutela, come vuole la richiamata previsione di chiusura dell’art. 6, comma 2, del Codice. Sicché invertire questo rapporto, come ha fatto la sentenza, realizza sia una violazione della stessa regola generale, sia uno sconfinamento nella discrezionalità che in ipotesi (e ferma la regola medesima) spetterebbe comunque all’Amministrazione.Riguardo all’aspetto della valorizzazione, la Soprintendenza ha, appunto, espresso, in termini assai concisi ma chiari ed esaustivi, il proprio giudizio, non sindacabile nel merito in questa sede e che non evidenzia profili di travisamento della realtà fattuale o di contrasto con le norme che regolano la materia, ... _OMISSIS_ ...essendo il bene tutelato, nel suo aspetto consolidato, un rudere, come tale dovesse essere conservato e assicurato alla pubblica fruizione.La circostanza che altra amministrazione – priva di competenze circa la tutela dei beni culturali -abbia concesso un contributo per la realizzazione del progetto in questione è priva di influenza in ordine alla legittimità del provvedimento della Soprintendenza, non configurandosi alcuna contraddittorietà sintomatica di eccesso di potere: il quale va valutato in relazione e rispetto al riparto di competenze stabilito dalla legge.»

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