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Edificabilità delle aree cimiteriali

Il R.D. 27 luglio 1934, n. 1265, art. 338 prescrive che i cimiteri devono essere collocati alla distanza di almeno 200 metri dai centri abitati e tale disposizione opera indipendentemente dagli strumenti urbanistici ed eventualmente anche in contrasto con gli stessi. In detta fascia di rispetto cimiteriale è vietato sia costruire nuovi edifici sia intervenire su manufatti preesistenti con opere che comportino un'alterazione dei volumi o delle superfici.

Inderogabilità del vincolo di inedificabilità nelle fasce di rispetto cimiteriale

Il vincolo cimiteriale, d’indole conformativa, si impone di per sé, con efficacia diretta, indipendentemente da qualsiasi recepimento in strumenti urbanistici

La convenzione avente ad oggetto la gestione del servizio di illuminazione votiva dei cimiteri

Il servizio di illuminazione votiva dei cimiteri è servizio pubblico locale a rilevanza economica e fruizione individuale, in quanto suscettibile, quantomeno potenzialmente, di produrre un utile di gestione

La possibilità di ridurre la fascia di rispetto cimiteriale è espressione di discrezionalità urbanistica dell’ente civico

Il vincolo cimiteriale determina una situazione di inedificabilità ex lege, suscettibile di venire rimossa solo in ipotesi eccezionali e comunque solo per considerazioni di interesse pubblico

Demanio pubblico cimiteriale e servizi connessi

Con l'entrata in vigore dell’art. 824 Codice Civile il cimitero è definitivamente solo e soltanto demanio comunale, derivandone che solo il Comune può accordare la concessione in uso delle sepolture private a sistema di tumulazione (semplici loculi o cappelle gentilizie) oppure a sistema di inumazione (tombe terranee).

Durata e natura della concessione cimiteriale

Il diritto, spettante al titolare di concessione cimiteriale, ad essere tumulato nel sepolcro, si atteggia come un diritto reale nei confronti dei terzi con la conseguenza che nei rapporti interprivati la protezione della situazione giuridica è piena, assumendo la fisionomia tipica dei diritti reali assoluti di godimento, garantendo al concessionario ampi poteri di godimento del bene.

Giurisdizione e competenza nelle controversie su concessioni e servizi cimiteriali

La controversia relativa all'accertamento della titolarità di una concessione cimiteriale spetta alla giurisdizione del giudice amministrativo.

Condono di opere su fascia di rispetto cimiteriale

Il vincolo relativo di inedificabilità ex art. 32, L. n. 47 del 1985, anche nell'ambito della fascia di rispetto cimiteriale, si presenta ostativo per la sanabilità di abusi edilizi se è previsto negli strumenti urbanistici antecedentemente alla realizzazione delle opere abusive, anche se l’effettivo e materiale ampliamento del cimitero sia avvenuto in epoca successiva a tali opere.

Opere e interventi ammissibili in fascia di rispetto cimiteriale

Il vincolo cimiteriale ha carattere assoluto, valevole per ogni singolo fabbricato e per ogni tipo di costruzione trattandosi di un divieto di edificazione posto a tutela della natura e della salubrità dei luoghi, per cui non opera alcuna distinzione tra manufatti, riguardando anche gli eventuali manufatti (in ipotesi) pertinenziali.

Estensione e riduzione delle fasce di rispetto cimiteriale

La possibile riduzione della fascia di rispetto cimiteriale a 100 ovvero a 50 metri, nonché l’altrettanto possibile riduzione dell’estensione della fascia di rispetto per la realizzazione di opere pubbliche o anche per l’attuazione di interventi urbanistici può avvenire soltanto per motivi di interesse pubblico e ad iniziativa del pubblico potere a ciò competente, e non già ad iniziativa del privato.

Finalità del vincolo di rispetto cimiteriale

La fascia di rispetto cimiteriale è volta a: garantire la futura espansione del cimitero; garantire il decoro di un luogo di culto; assicurare una cintura sanitaria attorno a luoghi per loro natura insalubri.

Concessione cimiteriale e diritto alla sepoltura: il concetto di "ius sepulchri"

Per lo "ius sepulchri", cioè il diritto alla tumulazione (autonomo e distinto rispetto al diritto reale sul manufatto funerario o sui materiali che lo compongono), nel caso di sepolcro familiare, la volontà del fondatore è sovrana, potendo senza limiti restringere od ampliare la sfera dei beneficiari del diritto e determinare entro quali limiti vada intesa la "famiglia" ai fini della titolarità di tale diritto.

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