ACQUA ACQUE E PERTINENZE

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I soggetti giuridici che hanno competenze nella gestione del demanio fluviale

A seguito del codice dell’ambiente il dominus gestionale del demanio idrico è l’ente regionale, mentre gli enti locali e tutti gli altri soggetti a vario titolo coinvolti non hanno funzioni proprie ma partecipano a quelle regionali.

Il regime proprietario e la disciplina dei beni destinati a pertinenze idrauliche

Nel caso specifico delle pertinenze fluviali, la proprietà spetta alle regioni a statuto speciale per i fiumi regionali, allo Stato per i fiumi sovraregionali, e anche per tutti gli altri nelle regioni a statuto ordinario.

Demanializzazione di beni connessi con acque pubbliche per accessione e contatto

I beni del demanio naturale sono di origine naturale, per i quali l’unica demanializzazione possibile è quella naturale, ma possono essere completati da beni accessori di origine artificiale per i quali si procede alla demanializzazione di diritto

Le conseguenze giuridiche dei fenomeni di mutazione dei connotati degli alvei e dei fondi rivieraschi a seguito dell’azione dell’acqua

I fenomeni di mutazione dei connotati degli alvei fluviali possono derivare da alluvione propria (art. 941 c.c.), alluvione impropria (art. 942 c.c.). avulsione (art. 944 c.c.) e tramite la formazione di isole e unioni

Le declinazioni del demanio con riguardo a beni che presentano connessioni con acque pubbliche

I beni del demanio idrico sono funzionali soprattutto all’uso potabile, irriguo, industriale, alla navigazione e alla difesa idraulica del territorio, mentre i beni del demanio marittimo lo sono rispetto al traffico e alle attività turistiche.

Demanio portuale: il caso del porto franco di Trieste

Ai sensi del Memorandum di Londra del 1954, lo Stato italiano ha l'obbligo di mantenere il regime del porto franco di Trieste nei suoi principi fondanti che emergono dal Trattato di Pace del 1947 (allegato VIII), ma resta libero di rideterminarlo e di definirlo a seconda delle circostanze e delle mutevoli necessità.

Responsabilità dei danni provocati dalle acque pubbliche e risarcimento ai privati (art. 2051 Cod. Civ.)

I proprietari di fondi latistanti ad un corso d'acqua sono obbligati ex art. 12 R.D. 523/1904 solo alla costruzione delle opere a difesa dei loro beni, mentre spetta all'autorità amministrativa ex art. 2 R.D. cit. provvedere al mantenimento delle condizioni di regolarità dei ripari e degli argini o di qualunque altra opera fatta entro gli alvei e contro le sponde.

Demanio idrico: alvei e argini di fiumi e torrenti

L'alveo del fiume, che appartiene al pubblico demanio, si identifica nella porzione cava del terreno che il fiume stesso si è scavata naturalmente, e su cui le acque stesse scorrono fino al limite delle piene normali.

Procedure di affidamento della gestione del servizio idrico integrato

La scelta tra i vari modelli organizzativi e gestionali del servizio idrico integrato consentiti dalla legge è ampiamente discrezionale e sindacabile dal G.A. soltanto per profili di illogicità e di abnormità.

Estensione e delimitazione del demanio lacuale

Il demanio lacuale, analogamente al demanio marittimo, comprende l'alveo, cioè l'estensione che viene coperta dal bacino idrico con le piene ordinarie, e la spiaggia

Funzioni amministrative e competenze nella gestione del Servizio Idrico Integrato

Le competenze comunali in ordine al servizio idrico sia sono imprescindibili per ragioni storico-normative sia per l'evidente essenzialità delle comunità stabilite nei territori comunali

Categorie di beni atte a rientrare nel demanio idrico

Ai fini del riconoscimento della natura pubblica di un'acqua, continua ad operare il criterio dell'interesse generale, con particolare riguardo al regime dell'utilizzazione dell'acqua piuttosto che alla proprietà

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