Funzioni amministrative e competenze nella gestione del Servizio Idrico Integrato

DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - SERVIZIO IDRICO INTEGRATO - AUTORITÀ D'AMBITO

L’art. 2, co. 186-bis, legge 191/2009, nel sopprimere le Autorità d’ambito territoriale ha stabilito che «le regioni attribuiscono con legge le funzioni già esercitate dalle Autorità, nel rispetto dei principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza», intendendo con ciò realizzare una razionalizzazione nella programmazione e nella gestione del servizio idrico integrato, superando la precedente frammentazione.

È necessario che i soggetti cui sono affidate le funzioni delle soppresse A.A.T.O. abbiano una consistenza territoriale adeguata, ma è anche indispensabile che i piani d’ambito abbiano natura integrata e unitaria, in modo da realizzare l’efficienza, l’efficacia e l’economicità del servizio.

Le A.A.T.O. non sono qualificabili come organismi esponenziali delle autonomie locali e, dunque, non ... _OMISSIS_ ...conducibili al numero chiuso degli organi espressivi del generale principio rappresentativo.

Le A.A.T.O. hanno personalità giuridica distinta dagli enti locali compresi nel relativo territorio: pertanto, l’incidenza degli atti del CO.VI.R.I., posti in essere nell’esercizio dei poteri di controllo e di vigilanza sull’operato di tali Autorità, sul correlativo assetto regolatorio e tariffario non integra alcuna lesione né delle autonomie locali collegate al principio rappresentativo né delle competenze assegnate agli enti territoriali locali.

Il legislatore demanda all'Autorità d'Ambito il compito di assicurare la gestione omogenea del servizio idrico integrato, per cui i singoli Comuni non vantano il potere di autodeterminarsi e ogni decisione deve avvenire all’interno dell’Autorità e secondo le sue regole di funzionamento; peraltro le scelte non interferiscono sul regime proprietario dei beni appartenenti ai Comuni ma un... _OMISSIS_ ...loro gestione.

La soppressione, in forza dell’art. 2, comma 186 bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, delle Autorità d'ambito territoriale di cui all’art. 148 del d.lgs. n. 152/2008, non ha fatto venire meno il dato per cui i servizi idrici continuano ad essere organizzati sulla base degli ambiti territoriali ottimali definiti dalle regioni, giusta l’art. 147 dello stesso d.lgs. tuttora vigente.

I comuni difettano di legittimazione attiva con riferimento alla gestione del servizio idrico atteso che quest’ultima è stata devoluta alle autorità d’ambito territoriale.

La disciplina di cui all’art. 2, comma 186-bis, l. 23 dicembre 2009, n. 191 (legge finanziaria 2010) ha abrogato solo le autorità d'ambito in forma di persona giuridica, perché incompatibili con le esigenze di razionalizzazione organizzativa e di riduzione della spesa pubblica; ma non ha inciso su altre forme volontarie di cooperazioni tr... _OMISSIS_ ...cui la successiva normativa, sia statale che regionale, dà il compito di garantire l'ordinata ed efficiente gestione del servizio idrico integrato.

L’art. 2, comma 186-bis, l. n. 191 del 2009, non ha affatto soppresso tout court le AATO come soggetti giuridici ma si è limitato ad escludere la loro personalità giuridica (i.e. la separazione patrimoniale piena e perfetta rispetto agli enti locali in essa associati), perché incompatibile con le esigenze di razionalizzazione organizzativa e di contenimento della spesa pubblica, ferma restandone la soggettività e, quindi, la giuridica esistenza.

L'art. 2, comma 186-bis, l. n. 191 del 2009, nell'escludere la personalità giuridica delle AATO, non ha inciso sulle altre forme volontarie di cooperazione tra enti locali cui la normativa statale e regionale ha affidato il compito di garantire l’ordinata ed efficiente gestione del servizio idrico integrato.

Sussiste un sostanziale obbligo ... _OMISSIS_ ...o;Autorità d’ambito da parte dei vari Comuni interessati, adempimento correttamente realizzabile anche tramite la nomina di commissario ad acta.

Per quanto riguarda i soggetti che, in base alla normativa settoriale, sovraintendono all'organizzazione del servizio idrico integrato all'interno degli ATO, i riferimenti alle Autorità d'Ambito, pur presenti nel Codice dell'Ambiente, sono da intendersi riferiti agli enti ai quali le Regioni hanno trasferito le corrispondenti funzioni ai sensi della L. 23 dicembre 2009, n. 191 (art. 2, comma 186-bis), che corrispondono, di fatto, agli enti di governo d'ambito di cui alla disciplina generale SPL.

Il legislatore ha demandato all'Autorità d'Ambito il compito di assicurare la gestione omogenea del servizio idrico integrato, per cui i singoli Comuni non vantano il potere di autodeterminarsi e ogni decisione deve avvenire all'interno dell'Autorità e secondo le sue regole di funzionamento; peraltro, l... _OMISSIS_ ...terferiscono sul regime proprietario (id est, la titolarità ) dei beni (come gli impianti di depurazione delle acque reflue) appartenenti ai Comuni, ma unicamente sulla loro gestione.


DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - SERVIZIO IDRICO INTEGRATO - CO.VI.RI.

La competenza della CONVIRI materia tariffaria viene dalla legge limitata alla determinazione del metodo tariffario dovendo, peraltro, le deliberazioni assunte in proposito essere sottoposte alla decisione del Ministro e trasfuse in un decreto ministeriale, adottato previa consultazione della Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e Province autonome.

Dall'art. 161 D. Lgs. 152/2006 si ricava che in materia di determinazione della tariffa del servizio idrico integrato, il Co.Vi.Ri. è titolare attraverso la possibilità di esprimere osservazioni, rilievi e prescrizioni, di un potere d’impulso e di indirizzo, senza però che l’esercizio di q... _OMISSIS_ ...ssa sconfinare un una attività di amministrazione attiva.

I poteri di vigilanza esercitati dal Co.Vi.Ri. devono arrestarsi dinnanzi alla soglia degli ambiti di competenza normativamente riservati alle Autorità d’ambito, con particolare riguardo a quei profili tecnico discrezionali attinenti alla determinazione della tariffa giacché, diversamente opinando, si finirebbe con il consentire la sovrapposizione dell’apprezzamento di merito del primo a quello delle seconde.

Il Co.Vi.Ri., ove ritenga siano posti in essere, da parte dei soggetti pubblici o privati deputati alla gestione del servizio, comportamenti o atti in violazione del D. Lgs. 152/2006 non può esercitare direttamente poteri sostitutivi o imporre direttamente ai medesimi di adeguarsi ai propri rilievi, ma deve attivarsi in tal senso promuovendo le opportune iniziative giurisdizionali.

La violazione del termine previsto dall'art. 149, co. 6, D. Lgs. 152/2006 non può es... _OMISSIS_ ...a con riferimento ad un atto con il quale la Commissione per la vigilanza sulle risorse idriche riesamina un proprio precedente provvedimento assunto in sede di controllo.


DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - SERVIZIO IDRICO INTEGRATO - CONVENZIONE

Qualora tra la Regione e i Comuni sia stato stipulato un accordo per la compartecipazione di questi ultimi alle spese di manutenzione degli acquedotti sostenute dalla stessa Regione, la delibera con cui viene determinato di volta l'effettivo ammontare del contributo dovuto dai Comuni non deve rispettare le direttive CIPE per la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato.

La mancata approvazione da parte della P.A. dei programmi e dei progetti di potenziamento e ampliamento del servizio idrico integrato presentati dal concessionario non è idonea a giustificare l'inadempimento di quest'ultimo alle obbligazioni nascenti dalla convenzione.

Gli adempime... _OMISSIS_ ...alla risoluzione non hanno alcuna incidenza sulla legittimità della medesima essendo ormai venuto meno l'interesse del contraente in bonis alla prestazione.

La convenzione che ai sensi dell'art. 150 D. Lgs. 152/2006 disciplina i rapporti tra il gestore del servizio idrico integrato e gli enti appartenenti all'ambito territoriale ottimale costituisce uno strumento pubblicistico strettamente funzionale ai compiti di vigilanza ed organizzazione del servizio che la legge attribuisce alle amministrazioni locali, come dimostra il fatto che, in caso di mancato esercizio dei predetti poteri, la regione può nominare un commissario ad acta che si sostituisca agli enti inadempienti nell’esercizio delle prerogative convenzionalmente previste.

La convenzione che ai sensi dell'art. 150 D. Lgs. 152/2006 disciplina i rapporti tra il gestore del servizio idrico integrato e gli enti appartenenti all'ambito territoriale ottimale non costituisce un contratto di d... _OMISSIS_ ... ma integra uno strumento bilaterale per l’esercizio di potestà pubbliche, che ben può farsi rientrare nel genus degli accordi amministrativi necessari soggetti alla disciplina dell’art. 11 legge 241/1990.

Il Consiglio Comunale non è competente ad adottare il provvedimento di decadenza della concessione del servizio idrico integrato, per inadempimento del concessionario.

Il provvedimento di decadenza della concessione del servizio idrico integrato per inadempimento del concessionario è di competenza del dirigente e non della giunta comunale, né, tantomeno, del consiglio comunale.

Il potere dell’Autorità per l'energia elettrica, il gas ed il sistema idrico di incidere sulle convenzioni esistenti tra le Autorità d'ambito territoriale ottimale e i gestori del servizio idrico integrato trova fondamento nell’art. 10, c. 14, lett. f) del d.l. n. 70/2011 e nell’art. 3 del DPCM 20.7.2012, disposizioni ai sensi delle ... _OMISSIS_ ...utorità verifica la corretta redazione del piano d'ambito, esprimendo osservazioni, rilievi e impartendo, a pena d'inefficacia, prescrizioni sugli elementi tecnici ed economici e sulla necessità di modificare le clausole contrattuali e gli atti che regolano il rapporto tra le Autorità e i gestori. L’autorità dispone dunque del potere di dettare prescrizioni che vanno a incidere a pena di inefficacia - e sono dotate, quindi, di forza cogente - sulle clausole e sugli atti che regolano il rapporto fra i gestori del SII e gli Enti d’Ambito.

L’articolo 153 d.lgs. 12 aprile 2006, n. 152 stabilisce da un lato che le infrastrutture del servizio idrico integrato sono concesse in uso gratuito al gestore e dall’altro fa rinvio per la regolamentazione dei rapporti con il gestore (e in particolare per gli oneri a cui questi è tenuto in corrispondenza dell’uso delle infrastrutture) alla convenzione di gestione e al relativo disciplinare.
... _OMISSIS_ ...zione che disciplina i rapporti fra gli enti locali ed il gestore del servizio idrico integrato costituisce uno strumento pubblicistico strettamente funzionale ai compiti di vigilanza ed organizzazione che la legge attribuisce alle amministrazioni locali, non costituendo dunque un contratto di diritto privato, ma integrando invece uno strumento bilaterale per l'esercizio di potestà pubbliche, che ben può farsi rientrare nel genus degli accordi amministrativi soggetti alla disciplina dell’art. 11, L. n. 241/90 del 1990, e quanto alla giurisdizione, all'art. 133 c. 1 lett. a) n. 1 del c.p.a.

La posizione del gestore del servizio idrico integrato non può essere incisa in senso deteriore dalle manchevolezze e dagli inadempimenti riconducibili ad altri soggetti, dovendosi escludere l’operatività del parametro laddove lo sversamento non sia riconducibile allo specifico segmento di attività che il gestore è chiamato a svolgere in base alla specifica conve... _OMISSIS_ ...esso stipulata anche in riferimento alle acque reflue e meteoriche.


DEMANIO E PATRIMONIO - ACQUE - SERVIZIO IDRICO INTEGRATO - DISCIPLINA TRANSITORIA

È legittimo che la P.A. determini l'indennizzo dovuto al gestore del servizio idrico integrato al momento della scadenza del termine di cui all'art. 113, co. 15-bis, del D. Lgs. 267/2000 sulla base del criterio del “valore contabile netto residuo” e quindi in applicazione del D.M. 1° agosto 1996 sulla determinazione della tariffa idrica.

Rispetto alle reti acquedottistiche il gestore del servizio idrico integrato al momento della scadenza del termine di cui all'art. 113, co. 15-bis, del D. Lgs. 267/2000 non può chiedere alcun indennizzo.

La cessazione del regime transitorio di cui all'art. 2, co. 3, d.l. 79/1995 disposta dall'art. 23-bis, co. 8, d.l. 112/1998 - così come interpretato dall'art. 10, co. 28, d.l. 70/2011 - comporta anc... _OMISSIS_ ...e della competenza del C.I.P.E. in materia di tariffa del servizio idrico integrato.

La deroga prevista dall'art. 113, co. 15-bis, D. Lgs. 267/2000 al principio per cui le concessioni del servizio idrico integrato affidate con procedura diversa dall'evidenza pubblica decadevano il 31.12.2007 non può essere applicata alle società miste il cui socio privato sia subentrato in seguito ad una transazione stipulata successivamente al passaggio in giudicato delle sentenze che avevano annullato gli atti della procedura ad eviden...


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