DIRITTO PENALE SICUREZZA

Stai vedendo 248-240 di 245 risultati

Lo svolgimento della prova dei minori

Disposta, quindi, la sospensione del processo, inizia lo svolgimento della prova, la cui durata massima varia in relazione alla pena edittale prevista per i reati per i quali si procede: tre anni, per i reati per cui è prevista la pena dell’ergastolo o della reclusione non inferiore nel massimo a dodici anni, un anno negli altri casi.

Decisione sull'esito della prova

Alla conclusione del periodo di prova sono possibili dunque due esiti: o si considera superata la prova ed il reato è dichiarato estinto; o non si considera superata la prova e trovano applicazione gli artt. 32 e 33 del d.P.R 448/1988, relativi alle forme dell’udienza preliminare o dibattimentale, a seconda della fase di concessione del periodo di sospensione.

Le impugnazioni nella messa alla prova del minore

Passiamo adesso ad analizzare il caso in cui il giudice, una volta redatto il progetto e sottoposto alla sua valutazione, abbia deciso, nell’esclusivo interesse del minore, di emanare una ordinanza motivata con cui nega la concedibilità della sospensione.

Il ruolo dei servizi sociali nella messa alla prova

Fondamentale per la buona riuscita della messa alla prova del minore è il ruolo assunto dai servizi sociali sia ministeriali che territoriali. A tali soggetti, infatti, viene affidato uno dei compiti più importanti nell’ambito della messa alla prova, ossia quello di predisporre il progetto di recupero del minore e di affiancarlo nel suo svolgimento, redigendo alla fine di tale percorso una relazione che sarà poi la base su cui il giudice deciderà circa la riuscita o meno della prova.

Analisi delle statistiche dei provvedimenti di messa alla Prova del Minore e conclusioni

La messa alla prova introdotta dal legislatore con il d.P.R 448/1988 rappresenta ancora oggi, a più di 20 anni dalla sua introduzione, una delle più grandi e più discusse innovazioni del diritto minorile.

Legame tra ambiente e sicurezza: le origini

Nel quadro attuale risulta di fondamentale importanza per progettisti e pianificatori capire come, discipline di organizzazione dello spazio come architettura ed urbanistica, si possono evolvere in un'ottica di ottimizzazione di tale meccanismo. Se a questo si aggiunge il fatto che, una delle principali tematiche dell'architettura contemporanea nell'ultimo lustro, risulta essere il recupero delle periferie urbane e delle aree degradate delle città risulta evidente la centralità dell'argomento.

Nascita e sviluppo del CPTED

Benché sia il termine scelto da Jeffery a contraddistinguere ora questa scienza, sono tre i differenti approcci che vanno riuniti all’interno di tale categoria. Il primo è quello esposto nel suo libro, il secondo è costituito dalla Defensible Space Theory dell’architetto Oscar Newman, ed il terzo è quello elaborato dal dipartimento di ricerca criminologica del governo britannico sotto la guida di un altro criminologo, Ronald Clarke, ed è conosciuto come “prevenzione situazionale” .

La teoria della inciviltà e la teoria dei vetri rotti

Negli anni Settanta non furono solo le correnti interessate al Crime Prevention Through Environmental Design a studiare l’influenza che l’ambiente fisico ha sul comportamento delle persone dal punto di vista della loro sicurezza, percepita e reale....

L'esperimento di Clason Point

L’esperimento di Clason Point costituisce il primo intervento di Oscar Newman su un quartiere popolare occupato da diversi complessi di villette a schiera. Molte delle famiglie che si erano ritrovate a vivere in quel tipo di strutture, non erano abituate a dover gestire e curare gli spazi esterni alle loro unità abitative, e questo fatto aveva prodotto un risultato di diffuso degrado e disordine sociale

Origini dell’interesse per la prevenzione ambientale del crimine in Europa

Nel 2005, all’interno del programma AGIS, venne pubblicato il rapporto del progetto “Crime Opportunity Profiling of Streets (COPS)” , basato sulle ricerche dell’anno precedente, che raccoglieva le buone pratiche e le tecniche utilizzate da alcuni paesi europei in materia di CPTED, in particolare Gran Bretagna, Olanda e Germania, dei quali si fa qui di seguito breve accenno

La normativa CEN (Comitato Europeo di Standardizzazione)

Dando seguito alle raccomandazioni espresse durante la conferenza del 2001, il Comitato Europeo di Standardizzazione (CEN) avviò un gruppo di lavoro internazionale, per stabilire alcuni criteri di “Prevenzione della criminalità attraverso la pianificazione urbana

Il progetto Safepolis: Pianificazione urbana

Un progettista, sia che voglia riqualificare un’area urbana esistente, sia che voglia svilupparne una nuova, deve tenere conto delle strutture fisiche e dei legami sociali dell’area stessa. L’inclusione e la coesione sociale sono le uniche armi con cui è possibile contrastare e prevenire l’isolamento e l’esclusione, che a loro volta conducono all’insicurezza e a comportamenti antisociali.

Pagina 20 di 21 20