Il progetto Safepolis: Pianificazione urbana

uot;PROGETTO SAFEPOLIS" ED IL MANUALE PER LA SICUREZZA ATTRAVERSO PIANIFICAZIONE DISEGNO URBANO E GESTIONE DEGLI SPAZI

Non appena uscì la normativa CEN in materia di “Prevenzione della criminalità attraverso la pianificazione urbana e la progettazione degli edifici” nel 2006, la Commissione Europea, in particolare la Direzione Generale Giustizia, Libertà e Sicurezza, decise di co-finanziare il progetto Safepolis, all’interno del programma AGIS a cui s’è poco sopra accennato. Le tre istituzioni coinvolte nel suo sviluppo erano il Laboratorio Qualità urbana e Sicurezza del Politecnico di Milano (Labqus) , la Mission Etudes Sécurité de L’Institut d’aménagement et d’urbanisme de la région de l’Ile-de-France (IAU) , e i Servizi Politiche per la sicurezza e la polizia locale e Riqualificazione Urbana della Regione Emilia-Romagna .

Queste collaborarono per due anni finché, il 20 giugn... _OMISSIS_ ...occasione di presentare a Bologna i risultati dello studio, raccolti in un testo decisamente innovativo: il “Manuale – Pianificazione, disegno urbano, gestione degli spazi per la sicurezza”, il cui scopo è «di fornire un supporto tecnico sia ai professionisti (architetti, progettisti, ingegneri, ecc.), sia ai committenti, per il loro lavoro finalizzato a rendere più sicure le nostre città. Il Manuale rappresenta un documento esplicativo dell’Allegato D del Technical Report “Prevenzione della criminalità attraverso la pianificazione urbana”, approvato dal CEN nel 2007. I manuali esistenti, pubblicati in diverse lingue in Europa e in America, che trattano il tema della sicurezza ambientale, forniscono criteri e linee guida per la prevenzione della criminalità alla scala degli edifici e degli spazi pubblici; sono invece più rari i testi che si occupano di progettazione e pianificazione urbanistica. Questo Manuale si propone di colma... _OMISSIS_ ...estendendo i criteri e le linee guida per la prevenzione del crimine anche sulla scala delle città. Si occupa quindi di progettazione urbana e pianificazione urbanistica e, elemento innovativo nel settore, di gestione» .

Prima di passare alla schematizzazione del contenuto del Manuale, è giusto fare breve accenno ad alcune cautele, che si dimostrano essenziali quando si vuole dare applicazione pratica alle linee guida dell’Allegato D. Innanzitutto, tali indicazioni si riferiscono all’ambiente urbano, sia di città grandi, che medie o piccole, mentre non riguardano aree rurali o industriali; per la maggior parte, fanno riferimento ad un tessuto urbano compatto, tipico dei paesi dell’Europa centrale e meridionale, e bisogna fare attenzione qualora le si voglia applicare ad altri contesti urbani. Le reti sociali, le caratteristiche fisiche e il clima variano caso per caso e interagiscono in maniere diverse in base alle situazioni: tutto... _OMISSIS_ ...analizzato approfonditamente per adattare in modo corretto le linee guida al contesto specifico. Alcune condizioni particolari, inoltre, potrebbero renderle inadeguate, «ad esempio, in un contesto normale un bar rappresenta un “occhio sulla strada”, mentre in altre aree critiche un bar può diventare sede di attività illegali, dunque fonte di problemi» . Vi sono, infine, parametri utilizzati nella progettazione urbanistica, come la densità e la quantità di verde, che variano significativamente da luogo a luogo, in base alle aree geografiche, alle tradizioni e alla cultura: ne va tenuto conto nell’applicarli ai criteri di sicurezza.

Qui di seguito si vuole rispettare la struttura del Manuale che, come suggerisce il titolo completo, è suddiviso in tre parti principali: pianificazione urbana, disegno urbano e gestione degli spazi. Ogni capitolo, a sua volta, contiene da sei a otto paragrafi: ciascuno parte dalla spiegazione delle... _OMISSIS_ ...principali, a cui le linee guida vogliono rispondere, per poi fornire indicazioni teoriche e pratiche utili alla sua soluzione.


Pianificazione urbana

«La pianificazione urbana riguarda l’organizzazione dello spazio e la distribuzione delle attività e della popolazione sul territorio. Oggi è generalmente riconosciuto che esiste un legame tra struttura del territorio e criminalità; la pianificazione può quindi dare un contributo alla sicurezza nelle nostre città.
Accessibilità, densità, mix funzionale, integrazione e vitalità sono elementi chiave per la prevenzione della criminalità attraverso la pianificazione urbana. Facendo scelte sulla distribuzione di funzioni ed attività, sull’impianto delle infrastrutture, sulla localizzazione dei distretti commerciali e sulle loro caratteristiche, gli strumenti di piano possono quindi occuparsi anche di sicurezza.

I criteri di prevenzione del crimine dovr... _OMISSIS_ ...resi in considerazione fin dalle prime fasi decisionali della pianificazione urbana. (…) Le decisioni di piano, riguardando funzioni, densità e attività, influenzano la vitalità degli spazi pubblici e dunque il livello di coesione sociale e di controllo spontaneo. Le esperienze dimostrano che alcuni modelli urbani possono contribuire alla sicurezza, grazie alla loro capacità di generare un ambiente urbano di qualità, in grado di resistere alla diffusione di fenomeni criminali. All’opposto, alcune caratteristiche, quali la frammentazione urbana, i quartieri monofunzionali, l’isolamento e il degrado, contribuiscono a creare condizioni negative per un ambiente sicuro» .
È dunque in questa fase che si assumono le decisioni che andranno a plasmare l’impianto e le caratteristiche delle infrastrutture, oltre a localizzare le strutture commerciali, incidendo così sul delicato equilibrio tra piccolo commercio diffuso e grandi centri co... _OMISSIS_ ...bani, fondamentale per la vitalità di una città.


Considerare le strutture sociali e fisiche esistenti


La città è come un organismo vivente: qualunque intervento potrebbe incidere sul suo equilibrio e produrre una “crisi di rigetto”. Un progettista, sia che voglia riqualificare un’area urbana esistente, sia che voglia svilupparne una nuova, deve tenere conto delle strutture fisiche e dei legami sociali dell’area stessa. L’inclusione e la coesione sociale sono le uniche armi con cui è possibile contrastare e prevenire l’isolamento e l’esclusione, che a loro volta conducono all’insicurezza e a comportamenti antisociali.
Il Manuale elenca una serie di linee guida sulla questione, la prima delle quali è “tenere conto delle reti sociali esistenti”, ossia quelle generate da scuole, associazioni, attività sportive e luoghi di incontro informali (bar, piazzette, parchi... _OMISSIS_ ... Il progettista deve incoraggiare la socializzazione locale, elemento necessario per lo sviluppo del controllo spontaneo nel vicinato e per la prevenzione dell’esclusione di nuovi gruppi.

“Effetti sull’equilibrio sociale”: laddove esista un mix sociale ben integrato, l’intervento dovrà evitare di alterarlo, mentre quando si tratta di sviluppare un nuovo progetto, bisognerà tentare di ottenere un mix appropriato di diversi abitanti, livelli di reddito, servizi, ecc.
“Richieste della popolazione locale”: gli abitanti della zona interessata ed i suoi utenti devono essere coinvolti nel processo decisionale, all’interno del quale possano effettuare richieste ed esprimere opinioni. La partecipazione, infatti, accresce il senso d’appartenenza sulla comunità, aiuta a prevenire i comportamenti antisociali (vandalismo, corse con le auto, disturbi notturni, ecc.) e incoraggia a denunciare gli atti criminali... _OMISSIS_ ...o;Impatto dei cambiamenti”: come è risaputo, ogni azione produce una reazione; è quindi importante che si intraprendano interventi specifici per mitigare l’impatto dei cambiamenti. Questi possono essere rappresentati da informazioni mirate per particolari gruppi, azioni graduali e reversibili sull’ambiente fisico, mediazione sociale, organizzazione di eventi, incentivi economici temporanei, ecc.

“Problemi di criminalità nei dintorni”: ogni progetto deve tenere conto non solo dei problemi di criminalità, esistenti o prevedibili, dell’area in questione, ma anche di quelli delle zone limitrofe. «Ad esempio: un nuovo centro commerciale e/o cinema multisala vicino ad una stazione ferroviaria può attrarre frange di popolazione marginale e amplificare i problemi di sicurezza tipicamente associati alle aree delle stazioni» .
“I margini dell’intervento”: questi hanno un ruolo determinante nell... _OMISSIS_ ...on il tessuto urbano circostante. Soprattutto quando si progetta una fascia di confine, bisogna prestare attenzione alle caratteristiche delle aree adiacenti, prendendo in considerazione i flussi presenti e futuri. I margini di confine possono infatti generare discontinuità, abbandono e degrado.

“Adattarsi all’organizzazione dell’ambiente esistente”: le attività e i flussi esistenti in una zona sono una risorsa preziosa per la sua coesione e vitalità. Ogni intervento dovrà essere compatibile con lo schema organizzativo presente nel vicinato, per evitarne la frammentazione.
“Integrazione morfologica di nuovi edifici nel contesto”: questa deve essere ben integrata nel tessuto urbano circostante, perché gli abitanti la accettino e non la percepiscano come estranea. Come Newman ha spesso ribadito, solo gli spazi percepiti come propri vengono rispettati.
“Continuità con la struttura esistente della ci... _OMISSIS_ ...evitare, infatti, fratture, per assicurare continuità del tessuto urbano e dei flussi, facilitando gli spostamenti senza frammentare gli spazi. La città deve funzionare come un sistema integrato.


Garantire l’accessibilità ed evitare le enclave


L’accessibilità viene garantita quando si riesce a mantenere la continuità nella rete stradale e nei percorsi pedonali. «Le discontinuità si verificano, ad esempio, laddove un nuovo complesso non è ben collegato alla struttura della città oppure nel caso in cui infrastrutture o altre barriere tagliano i rapporti tra il quartiere e il tessuto urbano circostante. Appartengono a quest’ultima tipologia anche i cosiddetti “quartieri blindati”, che si isolano volontariamente dal resto della città» . L’inaccessibilità può dar luogo a segregazione sociale e creare zone isolate in cui sorgono problematiche sociali, dove l’isolamento rende dif... _OMISSIS_ ...intervento persino ai servizi pubblici.

“Continuità del tracciato stradale”: la rete viaria di un nuovo insediamento deve rispettare lo schema stradale delle aree limitrofe, evitando di interrompere i flussi urbani.
“Impianti estroversi e percorsi di attraversamento”: è consigliabile evitare di creare complessi introversi, ossia edifici che si rivolgono verso l’interno, dando le spalle al tessuto urbano circostante. Dovrebbero invece affacciarsi verso l’esterno ed essere collegati agli altri insediamenti con una rete stradale di attraversamento.

“Evitare la creazione di enclave”: il tracciato stradale di un’area, nuova o da riqualificare, dev’essere progettato in modo da evitare la creazione di enclave urbane; queste sono deleterie in quanto interrompono i flussi urbani circostanti e, allo stesso tempo, generano flussi interni deboli, fattori che incidono negativamente sul co... _OMISSIS_ ...eo e sulla sorveglianza naturale. Ciò non può che favorire lo sviluppo di attività illegali o marginali. Se inoltre mancano trasporti e servizi adeguati, le enclave possono trasformarsi rapidamente in centri di emarginazione sociale e deprivazione, in cui le persone si sentono isolate e vulnerabili e in cui i servizi sociali o di prevenzione non hanno facile accesso.

“Fornire buona accessibilità al sistema di trasporto pubblico”: è importante che un nuovo insediamento sia ben collegato con l’intero tessuto urbano, soprattutto per mezzo del trasporto pubblico. Va dunque studiata dettagliatamente l’ubicazione delle fermate, possibilmente vicine a edifici d’abitazione o aree con attività, raggiungibili attraverso percorsi chiari e sicuri, dove vi sia sempre controllo spontaneo.

“Consentire un po’ di flussi di traffico nelle strade locali”: un flusso di traffico lento e moderato può fornire prezios... _OMISSIS_ ...sulla strada”, per utilizzare la formula coniata da Jane Jacobs, che costituiscono un deterrente per i comportamenti criminali. È dunque sconsigliabile accedere a strade totalmente pedonali, salvo in aree affollate. «Nelle aree residenziali, la rete viaria è di solito concepita per ridurre drasticamente i flussi di traffico. Tuttavia, se tali flussi sono troppo deboli, diminuisce la sorveglianza s...

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