L'esperimento di Clason Point

Clason Point

L’esperimento di Clason Point costituisce il primo intervento di Oscar Newman su un quartiere popolare occupato da diversi complessi di villette a schiera. Molte delle famiglie che si erano ritrovate a vivere in quel tipo di strutture, non erano abituate a dover gestire e curare gli spazi esterni alle loro unità abitative, e questo fatto aveva prodotto un risultato di diffuso degrado e disordine sociale. Dopo aver insistito a lungo, nel 1969 l’architetto ottenne, da parte della New York Housing Authority, il permesso di riformare l’intera area, assegnando quelli che prima erano spazi pubblici, ai singoli nuclei familiari, affinché questi ne recuperassero il controllo e sviluppassero quel senso di territorialità e la sorveglianza naturale tanto cari a Newman .

Clason Point è un progetto che ospita 400 unità abitative, ubicato nella parte sud del Bronx, una zona di New York tristemente famosa per il suo elevato t... _OMISSIS_ ...lità. Dei suoi 46 edifici, la maggior parte è costituita da villette a schiera, alle cui estremità si trovano spesso piccoli walk-ups per gli anziani. È un’area ad elevata densità, costruita durante la Seconda Guerra Mondiale, quando quasi nessuno possedeva un’automobile. L’intero complesso avrebbe dovuto essere abbattuto dopo la fine della guerra, tuttavia l’autorità per i quartieri popolari non lo fece e, quando Newman vi giunse nel 1969, circa il 30% era abbandonato: quasi tutte le case erano in rovina. L’aspetto trasandato sia delle abitazioni, sia dei cortili, contrastava con le altre zone residenziali che li circondano, composte da villette a schiera private in mattoni rossi.
Il 32% dei residenti di Clason Point era costituito da anziani bianchi, il 29% da famiglie afroamericane, e il 24% da famiglie portoricane. Abbondavano dunque i conflitti intergenerazionali e interrazziali, specialmente nelle aree pubbliche comuni, che eran... _OMISSIS_ ...tutti come le più pericolose. In particolare, gli abitanti indicavano la parte centrale come quella da evitare assolutamente, proprio laddove si riunivano le bande di adolescenti .

Il primo passo di Newman fu ridefinire i confini dei terreni. A tale scopo, installò recinzioni alte circa un metro e ottanta di un materiale che sembrava ferro, ma che in realtà era acciaio tubolare cavo all’interno, dunque più leggero ed economico. La loro funzione era di limitare e proteggere i giardini sul retro delle villette che, a quel punto, invece di essere a disposizione di chiunque, rimanevano riservati all’utilizzo da parte delle famiglie del singolo complesso (da un minimo di 12 ad un massimo di 40). In questo modo si riuscì ad attribuire ai vari edifici il 50% dei terreni che in precedenza erano completamente pubblici; un altro 30% venne recuperato installando cordoli per marciapiedi in cemento, che rappresentavano una barriera naturale tra i pas... _OMISSIS_ ...ed i giardini di fronte agli ingressi delle case. Questo sistema di ridefinizione degli spazi non attribuiva ritagli alle singole famiglie, ma nel giro di un anno furono proprio i residenti a porre nuove recinzioni che delimitassero ulteriormente quelle zone .

In alcune intersezioni fra passaggi pedonali, Newman installò piccole aree giochi con accanto delle panchine per gli adulti che volessero controllare i bambini. Lungo tutti quei passaggi, a intervalli di circa dodici metri, l’architetto posizionò, poi, delle piccole strutture formate da una panchina di pianta quadrata, con in mezzo delle piante come elemento decorativo, ed al centro un lampione, la cui luce rendesse possibile l’utilizzo delle panchine di notte e, allo stesso tempo, trasmettesse una sensazione di maggiore sicurezza. La Housing Authority non approvava questo tipo d’installazione, poiché la trovava eccessivamente esposta ad atti di vandalismo; l’architetto tuttav... _OMISSIS_ ...e i residenti ne sarebbero stati orgogliosi e non avrebbero permesso a nessuno di danneggiarla. Al termine della discussione, la ebbe vinta lui e la sua teoria si rivelò corretta: nessun lampione fu vandalizzato .

Per aiutare Clason Point a lasciarsi alle spalle la sua triste fama, Newman adottò una misura di tipo esclusivamente estetico, che però avrebbe marcato una grande differenza: si trattava di un rivestimento per le facciate degli edifici, che avrebbe ricoperto le vecchie pareti di stucco, facendole sembrare di mattoni o pietra, e diede la possibilità ai proprietari delle diverse case di osservarne alcuni esempi e scegliere infine il colore che preferivano. Questo invito si rivelò un successo e si presentarono intere famiglie a decidere quale rifinitura volessero. Inutile dire quanto tale iniziativa rafforzò il loro senso di proprietà e di territorialità, incoraggiandole ad opporsi con maggior convinzione ai comportamenti incivili che si verificavan... _OMISSIS_ ...tiere.

Al fine di restituire ai residenti l’utilizzo della zona centrale che, come poco sopra accennato, era stata fino ad allora considerata la parte più pericolosa del quartiere, Newman la riformò dividendola in tre distinte aree: la prima, destinata agli anziani, fu progettata in uno stile più “conservatore”, semplice e ordinato, con aiuole rettangolari, sedie e tavolini; la seconda, che doveva essere dedicata agli adolescenti, presentava linee curve, grosse rocce tondeggianti e colori forti; la terza, che divideva le prime due, fu trasformata in un’ampia area giochi per i più piccoli, con panchine per gli adulti.

Un anno dopo l’implementazione delle modifiche promosse da Newman e dal suo staff, i residenti avevano già visto crescere il prato seminato negli spazi ridefiniti che erano stati loro assegnati, immagine che potrebbe valere anche come metafora del miglioramento complessivo delle condizioni a Clason... _OMISSIS_ ... aggiunto recinzioni, piante, attrezzi per fare grigliate in giardino e arredamento da esterni. Lentamente cominciarono a prendersi cura non solo del loro piccolo ritaglio di terra, ma anche dei passaggi pedonali di fronte alle case, spazzandoli e tenendoli in ordine quando lo staff del quartiere li trascurava. Era un chiaro segnale che il loro senso di territorialità aveva inglobato persino gli spazi esterni alle recinzioni, come i marciapiedi, e che finalmente vi si potevano identificare.

Durante quello stesso periodo, il tasso di criminalità (incluse le violazioni al regolamento del quartiere) scesero del 54%; la media mensile di rapine, in particolare, diminuì del 28%. In generale, per quanto riguarda i crimini più seri, come furti, rapine e aggressioni, vi fu un calo del 61,5%. Il numero delle persone che dichiararono di sentirsi più sicure e di poter finalmente, dopo tanto tempo, camminare senza paura per le vie del quartiere, anche di notte, ... _OMISSIS_ ...ura. Mentre prima delle modifiche oltre il 30% del complesso era disabitato, ora non solo si ritrovava in stato di massima occupazione, bensì con una lista d’attesa con centinaia di richieste.

L’unico aspetto su cui Newman dovette ricredersi fu la gestione dell’area centrale: per quanto nei primi tempi i residenti avessero risposto positivamente all’esperimento, ripopolandola, utilizzandola quotidianamente ed allontanando gli spacciatori, presto iniziarono ad accedervi abitanti di altre zone, tra cui alcuni che, probabilmente poiché si sentivano esclusi, si resero autori di atti di vandalismo. Inoltre, le dimensioni dell’area erano troppo grandi, e il sovraffollamento nell’area giochi finiva con il disturbare gli inquilini delle case adiacenti, oltre al fatto che le tre differenti fasce d’età presenti in quello spazio comune sembravano infastidirsi a vicenda. La lezione che ne trasse l’architetto fu ch... _OMISSIS_ ...ha la possibilità di installare dieci strutture di gioco in un complesso residenziale, è meglio sistemarne ciascuna in dieci aree diverse, in modo tale da lasciarla a disposizione (…) di un gruppo di residenti in particolare, piuttosto che raggruppare i dieci pezzi in un’area centrale pubblica per un uso comune da parte di tutti i residenti» .

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