EDILIZIA URBANISTICA CASA

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Il sequestro e la demolizione dell'opera edilizia abusiva

Le opere abusivamente realizzate possono essere sequestrate sia per impedire che il reato sia portato a conseguenze ulteriori (sequestro preventivo), sia per finalità istruttorie (sequestro probatorio). Una volta accertata l’esecuzione di interventi in assenza di permesso, in totale difformità dal medesimo, ovvero con variazioni essenziali, il responsabile del competente ufficio comunale ingiungerà al proprietario e al responsabile dell’abuso la rimozione o la demolizione dell'opera

Sanatoria «ordinaria» e «straordinaria» degli abusi edilizi

In materia edilizia, la nozione di sanatoria attiene alla legittimazione di atti di privati tramite atto amministrativo, discostandosi dall’accezione tradizionalmente riconosciutale, quale atto amministrativo che rimuove i vizi relativi all’esercizio della potestà amministrativa. Il condono è invece un provvedimento di legge tramite cui i soggetti che vi aderiscono possono ottenere l’annullamento, di una pena o di una sanzione che potrebbe essere contestata loro per comportamenti pregressi

Il condono di interventi edilizi abusivi (Corte Costituzionale n.196/2004)

Il condono è un provvedimento di legge tramite cui i soggetti che vi aderiscono possono ottenere l’annullamento, totale o parziale, di una pena o di una sanzione che potrebbe essere contestata loro per comportamenti pregressi. Il condono edilizio, in particolare, è un procedimento che consente la regolarizzazione amministrativa degli illeciti edilizi, e l’estinzione dei reati connessi a tale attività. La nozione in esame raggruppa le normative emanate con le leggi 47/85, 724/94, e 326/2003.

L'indice fondiario virtuale negli ambiti di trasformazione

Prima ancora che sul piano applicativo, la perequazione soffre gravissime incertezze sul piano terminologico. La dottrina che si è occupata dell’argomento ha sempre avuto cura di precisare che non esiste un unico modello perequativo, dovendosi piuttosto parlare, al plurale, di modelli perequativi. Tali modelli sono accomunati tutti dalla medesima origine, trovando storicamente i propri natali nella volontà di superare l'istituto per sua stessa natura diseguagliante dello zoning razionalista

Obbligo di motivazione dei provvedimenti di reiterazione dei vincoli espropriativi scaduti

Il tema continua a suscitare equivoci, problematiche e discussioni tanto tra gli operatori di settore quanto nella giurisprudenza amministrativa. I primi alle prese con le ire dei proprietari che si trovano a fronteggiare nuove previsioni vincolistiche della PA, spesso causa di danni e mancato utilizzo di immobili. La seconda desiderosa di porre fine a contenziosi molte volte ancorati a dati meramente formali piuttosto che sostanziali e impegnata a dettare indicazioni sul modus operandi della PA

Vincolo preordinato all'esproprio e conformità urbanistica dell'opera

Nelle fasi iniziali della realizzazione dell’opera pubblica, coincidenti con le fasi iniziali della procedura espropriativa, occorre verificare la presenza del vincolo preordinato all’esproprio. In passato le amministrazioni si accontentavano di appurare la conformità urbanistica dell’opera, procedendo in sua mancanza alla variante urbanistica. Ma dopo il TU e dopo le nuove leggi urbanistiche regionali è divenuto necessario ripensare al rapporto tra conformità e vincolo preordinato all’esproprio

Compatibilità tra strumenti urbanistici perequativi e principio di legalità

Da oltre un decennio, cioè fin da quando la perequazione ha iniziato a costituire la più avanzata frontiera dell'urbanistica italiana, l'amministrazione comunale di Roma si è posta in prima linea nella sua difesa. Emblematica, a questo proposito, fu l'adozione, nel 1997, della variante urbanistica nota come Piano delle certezze, con la quale l'intero territorio comunale veniva suddiviso in tre grandi ambiti di riferimento. La tappa successiva fu l'adozione del Nuovo Piano Regolatore Generale

Compatibilità tra strumenti urbanistici perequativi e principio di legalità: la sentenza n.1523 del T.A.R. Roma

Il ricorrente propone cinque motivi di annullamento di varie disposizioni - non soltanto perequative - delle Norme Tecniche. Sul punto non è fuori luogo sottolineare che il motivo più strettamente inerente alla perequazione urbanistica - il quarto - è espressamente subordinato ai primi tre, che hanno tutt'altro oggetto. Alla base di questa strategia risiede probabilmente la complessità della censura in parola: essa sottende infatti una questione che lo stesso Collegio ritiene "assai delicata"

Vincoli cimiteriali e poteri di pianificazione comunale dopo la legge 166 del 2002

La giurisprudenza ha sempre ritenuto che la fascia di rispetto cimiteriale costituisca una limitazione legale della proprietà che opera ex sé, indipendentemente dalla sua recezione nel PRG o in altro strumento urbanistico. Il vincolo è istituito direttamente dalla legge per la tutela di superiori interessi pubblici e non può essere in alcun modo derogato dal piano regolatore comunale. Pertanto, un’eventuale difforme previsione del PRG non sarebbe in alcun modo idonea ad affievolirne l’efficacia

La concentrazione di cubatura: l'indennità in caso di espropriazione

La dottrina definisce la perequazione la possibilità data al proprietario di un lotto di potere trasferire liberamente la superficie lorda d’uso, generata dall’indice fondiario indicato dal piano urbanistico, a patto di cedere al comune l'area da destinare ad attrezzature o a finalità pubbliche. La previsione perequativa ha funzione di incentivare l'adesione spontanea dei proprietari agli obiettivi collettivi. Le aree interessate sono quelle oggetto di previsioni edificatorie o quelle vincolate

I vincoli ad attuazione privata nella giurisprudenza della Corte Costituzionale

Tali previsioni urbanistiche secondo la Corte Costituzionale, sono il risultato di una scelta di politica programmatoria nella quale l’obiettivo di interesse generale, di dotare il territorio di attrezzature e servizi, anzichè essere affidato solo all’intervento pubblico, viene realizzato anche attraverso l’iniziativa economica privata, pur se accompagnata da strumenti di convenzionamento. Ciò può verificarsi quando si tratta di servizi suscettibili di essere forniti in regime di libero mercato

Le varianti agli strumenti urbanistici per l'adeguamento al progetto di opere pubbliche

L’art.19 del D.P.R. 327/2001prevede una procedura semplificata per una rapida conclusione dell’iter di variante dello strumento urbanistico generale ai fini della realizzazione di singole e specifiche opere pubbliche, qualora la loro progettazione si presenti in contrasto con le prescrizioni urbanistiche vigenti. La giurisprudenza sottolinea che la variante al p.r.g., sia pure nella forma semplificata scatta solo con il perfezionamento del suo iter approvativo che comprende tre distinte fasi.

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