VINCOLI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI E LEGALI --> DISTANZE --> ARRETRAMENTO E RIMESSIONE IN PRISTINO
Va affermata l'illegittimità di un diniego in assoluto del permesso di costruire richiesto al fine di procedere, nell'inerzia delle controparti che commisero l’illecito, a ripristinare le distanze violate, in esecuzione di un giudicato civile di riconoscimento di tale diritto.
Ai fini della validità di una domanda di riduzione in pristino per violazione delle distanze legali non è comunque indispensabile una precisa descrizione dei dati catastali dei corrispondenti beni, dovendosi in ogni caso accertare in capo all'attore la proprietà di un fondo, rispetto al quale la nuova costruzione eretta dal convenuto veng...
_OMISSIS_ ... al vicino il diritto di chiedere la riduzione in pristino potendo il giudice ordinario, cui spetta la giurisdizione vertendosi in tema di violazione di diritti soggettivi, accertare incidentalmente tale illegittimità e disapplicare l'atto.
Il carattere abusivo della costruzione non attribuisce al vicino, per ciò solo, il diritto di chiedere la riduzione in pristino, qualora le norme sulle distanze siano state rispettate.
La sanzione, ai sensi dell'art. 872 c.c., dell'abbattimento di fabbricati costruiti in violazione delle norme sulle distanze legali è applicabile indipendentemente dallo stato di buona o di mala fede del possessore.
In caso di realizzazione di costruzione, ed in genere di opere, in violazione dei limiti ...
_OMISSIS_ ...legge.
In tema di violazione delle distanze tra costruzioni previste dal codice civile e dalle norme integrative dello stesso, quali i regolamenti edilizi comunali, al proprietario confinante che lamenti tale violazione compete sia la tutela in forma specifica, finalizzata al ripristino della situazione antecedente al verificarsi dell'illecito, sia quella risarcitoria, ed il danno che egli subisce (danno-conseguenza e non danno-evento), essendo l'effetto, certo ed indiscutibile, dell'abusiva imposizione di una servitù nel proprio fondo e, quindi, della limitazione del relativo godimento, che si traduce in una diminuzione temporanea del valore della proprietà medesima, deve ritenersi in re ipsa, senza necessità di una specifica attività probatoria.
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_OMISSIS_ ...rsi riferibile alle sole fonti di produzione o di distribuzione della ricchezza dell'intero Paese, e, pertanto, non è invocabile al fine di evitare lo spostamento di una costruzione alla distanza prescritta dalle norme in materia, comportando, invece, la persistenza di detta costruzione una lesione di pur rilevanti interesse individuali.
La domanda di demolizione di una costruzione per la generica violazione delle norme in tema di distanze legali non esclude che il giudice, investito della decisione, possa pronunciarsi sulla legittimità dell'opera avuto riguardo alle previste distanze non solo fra costruzioni, ma anche dal confine, nonché a quelle stabilite della normativa cosiddetta antisismica di cui alla L. 25 novembre 1962, n. 1684, senza per questo incorrere in ...
_OMISSIS_ ...a riduzione in pristino ex art. 872 c.c., non impone all'attore la specifica indicazione delle parti del manufatto da demolire, ovvero la precisazione delle singole opere di cui sia chiesta la rimozione, semprechè la portata della domanda possa ricavarsi dall'esame congiunto del petitum e della causa petendi, e rimanendo al giudice consentito di individuare la soluzione necessaria a ristabilire il rispetto del limite legale, senza che per questo incorra in violazione dell'art. 112 c.p.c..
La domanda di demolizione del fabbricato per violazione della distanze legali comprende quella minore di arretramento, sicché non è ultrapetita la sentenza che accoglie la seconda in luogo della prima, in quanto tale vizio resta escluso qualora la decisione venga contenuta nei limit...
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La tutela demolitoria si applica anche nel caso in cui non siano previste distanze dalle costruzioni; infatti, anche la costruzione realizzata in zona soggetta a vincolo di inedificabilità deve osservare le norme in materia di distanza previste dalla legislazione speciale o, in via residuale, dal codice civile, poiché la tutela ripristinatoria prevista da tali norme non può venire meno per il fatto che lo strumento urbanistico, vietando nella zona ogni costruzione, non contenga prescrizioni sulle distanze, né, tantomeno, per il fatto che la P.A. ometta o ritardi di sanzionare con provvedimenti a carattere reale la violazione del vincolo di inedificabilità.
Il giudice ordinario può ordinare l'arretramento di una costruzione realizzata sulla base di una norma regiona...
_OMISSIS_ ...lizio con cui è stata assentita l'attività edificatoria sia divenuto inoppugnabile, in quanto - nel giudizio civile - questa circostanza non rileva e l'unica preclusione è quella che deriva dal giudicato.
In tema di distanze legali nelle costruzioni, il giudice, di fronte ad una domanda di riduzione in pristino di opere eseguite in contrasto con le prescrizioni vigenti, deve verificare la sussistenza delle lamentate violazioni sotto ogni profilo, alla stregua di criteri normativi identificabili ed applicabili d'ufficio, e pertanto non incorre nel vizio di ultrapetizione ove applichi integralmente la disciplina sanzionatoria delle violazioni accertate, ancorché la domanda non abbia fatto specifico riferimento a tutte le conseguenze derivanti dalla violazione delle prescrizion...
_OMISSIS_ ...all'azione reale del vicino per la riduzione in pristino, è operante anche qualora quella costruzione abbia comportato sconfinamento per un certo tratto sul fondo contiguo.
E' affetta da vizio di motivazione la sentenza d'appello che conferma la decisione di arretramento di un fabbricato ad una certa distanza dal confine, nonostante l'affermata applicabilità di un successivo regolamento edilizio (intervenuto successivamente alla decisione di primo grado), che prevede una distanza minore.
Le norme di cui all'art. 872 c.c., comma 2, in tema di distanze fra costruzioni, nonché quelle integrative del codice civile in subiecta materia sono le uniche che consentano la richiesta - oltre al risarcimento del danno - anche della riduzione in pristino.
Il ...
_OMISSIS_ ...izio delle servitù, come ad esempio l'arretramento di un parapetto, in guisa che dalla porzione dell'immobile compresa tra il parapetto stesso, posto a distanza legale, e la parte terminale dell'immobile sia impossibile "prospicere et inspicere in alienum"; tuttavia, è un potere discrezionale del Giudice di merito non sindacabile in Cassazione tutte le volte in cui la ragione del suo mancato esercizio trova espressione nel corpo della sentenza, sia pure indirettamente.
Nessuna norma di legge impone al giudice di considerare il profilo del pregiudizio al decoro architettonico ai fini dell'applicazione delle norme sulle distanze legali tra edifici e dell'adozione delle statuizioni conseguenti.
L'art. 2058 c.c., comma 2, che prevede la possibilità di or...
_OMISSIS_ ...n diritto reale la cui tutela esige la rimozione del fatto lesivo, come quella diretta ad ottenere la riduzione in pristino per violazione delle norme sulle distanze, atteso il carattere assoluto del diritto leso.
Il principio secondo cui il giudice, in caso di non perfetta aderenza della costruzione del prevenuto a quella del preveniente, non può disporre l'arretramento della costruzione del vicino senza prima accertare che l'intercapedine possa essere colmata mediante opportuni accorgimenti tecnici atti a perfezionare l'aderenza non trova applicazione nell'ipotesi in cui non si tratta di completare e perfezionare l'aderenza, nell'ambito e nel rispetto della scelta compiuta dal costruttore, ma piuttosto di colmare un vuoto esistente tra due edifici distanti tra loro.
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_OMISSIS_ ...LF|
La distanza minima dal confine fissata dai regolamenti locali deve rispettarsi per ogni parte dell'edificio, per cui è legittima la condanna alla rimessione in pristino laddove anche solo un piccolo tratto dello spigolo dell'edificio violi tale distanza.
L'ordine di arretramento dell'edificio eretto in violazione delle norme sulle distanze tra le costruzioni va inteso nel senso che l'edificio dovrà essere demolito nella parte o porzione in cui si trova a distanza illegale dal fabbricato antistante.
Nella domanda di demolizione deve ritenersi implicita quella di arretramento, che presuppone proprio la demolizione.
Gli artt. 871 e 872 cod. civ. distinguono, nell'ambito delle leggi speciali e dei regolamenti edilizi, le norme integrati...
_OMISSIS_ ...d una più razionale utilizzazione delle proprietà private, tendono principalmente a soddisfare interessi di ordine generale, come quelli inerenti alle esigenze igieniche, al godimento della proprietà ed alla tutela dell'estetica edilizia. A tale distinzione corrisponde, in caso di violazione della norma, una diversa tutela del privato, assicurata, per le norme del secondo tipo, soltanto dall'azione di risarcimento del danno, a parte il potere della P.A. di imporne l'osservanza coattiva, e, per quelle del primo tipo, anche dall'azione reale per l'eliminazione dello stato di fatto creato dalla violazione edilizia.
Le norme degli strumenti urbanistici che prescrivono le distanze nelle costruzioni, o come spazio tra le medesime, o come distacco dal confine, o in rapporto con l'a...
_OMISSIS_ ...erché tendono a disciplinare i rapporti di vicinato e ad assicurare in modo equo l'utilizzazione edilizia dei suoli privati, e pertanto la loro violazione consente al privato dì ottenere la riduzione in pristino.
Il fatto che in materia di distanze il distacco delle costruzioni tra loro e di ciascuna costruzione dal confine si collochi nel medesimo ambito delle norme integrative del codice civile, non toglie che rientra nel potere dispositivo della parte che si assuma danneggiata dall'altrui attività edilizia dolersi dell'una e/o dell'altra violazione, e che sia compito del giudice di merito interpretare la domanda fornendo adeguata e logica motivazione delle conclusioni cui perviene.
Nel caso in cui l'attore lamenti la violazione tanto della normativa ...
_OMISSIS_ ...ssendo possibile l'equiparazione tra le due causae petendi.
Ai sensi dell'art. 872 c.c. la riduzione in pristino, essendo un mezzo di tutela volto ad eliminare le violazioni delle disposizioni sulle distanze nelle costruzioni, può essere riconosciuta ed eseguita in termini meno radicali dell'eliminazione fisica dell'intera cosa, attraverso la condanna all'arretramento del manufatto alla distanza prescritta.
Accertata la violazione delle norme dettate dagli strumenti urbanistici locali in materia di distanze deve essere disposto l'arretramento della costruzione ad una distanza che rispetti il limite legale.
Il vicino può agire per il rispetto delle distanze legali a prescindere dall'impugnazione del titolo edilizio.
L'azione dirett...
_OMISSIS_ ...accertamento del diritto di proprietà dell'attore libero da servitù vantate da terzi, bensì a respingere la imposizione di limitazioni a carico della proprietà suscettibili di dare luogo a servitù.
La prescrizione del diritto di ottenere la riduzione in pristino della costruzione edificata in violazione delle norme in materia di distanze non decorre dalla data di realizzazione del fabbricato, ma da quella di cessazione della permanenza dell'illecito e cioè dal momento in cui la costruzione viene demolita ovvero dal decorso del termine ventennale utile per la usucapione del diritto reale di mantenerla nelle condizioni in cui si trova.
La disposizione di cui all'art. 2058, co. 2 c.c., che prevede la possibilità di ordinare il risarcimento del danno per eq...
_OMISSIS_ ... rimozione del fatto lesivo, come quella diretta ad ottenere la riduzione in pristino per violazione delle norme sulle distanze, stante il carattere assoluto del diritto leso.
Una volta accertato che l'innalzamento del tetto di copertura viola in alcuni punti soltanto la distanza legale, è legittimo il provvedimento del giudice che ordini la demolizione dell'intera opera anche nelle parti in cui la distanza era superiore o comunque non inferiore a quella legale.
Ai sensi dell'art. 872 c.c., la riduzione in pristino, essendo un mezzo di tutela volto ad eliminare le violazioni delle disposizioni sulle distanze nelle costruzioni, può essere riconosciuta ed eseguita in termini meno radicali dell'eliminazione fisica della cosa, attraverso la condanna all'arretramen...
_OMISSIS_ ...TIVE DEL CODICE CIVILE
I divieti assoluti di edificazione posti da una normativa urbanistica locale cogente, riferita anche implicitamente alla nozione di distanza per le costruzioni, costituiscono disposizioni integrative dell'art. 873 c.c., con la conseguente possibilità di invocare, ai sensi dell'art. 872 c.c., comma 2, la riduzione in pristino, con la condanna all'integrale eliminazione della nuova edificazione realizzata in violazione al divieto.
I divieti assoluti di edificazione posti da una normativa urbanistica cogente riferita anche implicitamente alla nozione di distanza per le costruzioni (di cui le norme di cui all'art. 1 D.M. n. 1444 del 1968 sono un esempio) costituiscono disposizioni integrative dell'art. 873 c.c., con conseguente invocabilità ...
_OMISSIS_ ...sistere in una distanza in senso stretto ove il costruttore sia stato proprietario di un preesistente volume edilizio, mentre si tradurranno in un divieto assoluto di edificazione, qualora invece non sussistesse alcun preesistente volume.
Solo nel caso di violazione delle norme sulle distanze nelle costruzioni e dalle norme integrative, quali i regolamenti edilizi comunali, è concessa l'azione risarcitoria per il danno determinatosi prima della riduzione in pristino, senza la necessità di una specifica attività probatoria, perché il danno che il proprietario subisce (danno conseguenza e non danno evento) è l'effetto (certo) dell'abusiva imposizione di una servitù nel proprio fondo e quindi della limitazione del relativo godimento, che si traduce in una diminuzione temporanea...
_OMISSIS_ ...nea a incidere sui rapporti interprivatistici, per cui, sia in caso di adozione di strumenti urbanistici contrastanti con la norma citata, sia con ancor maggior fondamento in caso di mancanza di contrasto e quindi in presenza di disposizioni di divieto assoluto di costruire, sussiste l'obbligo per il giudice di merito - nel primo caso mediante disapplicazione della disposizione illegittima, nel secondo caso mediante diretta applicazione della norma di divieto - di dare attuazione alla disposizione integrativa dell'art. 873 c.c., ove il costruttore sia stato proprietario di un preesistente volume edilizio, mediante condanna all'arretramento di quanto successivamente edificato oltre i limiti di tale volume o, qualora invece non sussistesse alcun preesistente volume, mediante condanna all'int...
_OMISSIS_ ...l ripristino della situazione antecedente al verificarsi dell'illecito, sia quella risarcitoria, soltanto nel caso in cui lamenti la violazione delle distanze tra costruzioni previste dal codice civile e dalle norme integrative dello stesso, va intesa nel senso che il carattere integrativo del codice civile della norma violata è richiesto esclusivamente per ottenere la riduzione in pristino, mentre colui che per effetto della violazione del...