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Il concessionario estraneo ai fatti non risponde dell’abuso edilizio su area demaniale

L’ordine demolitorio non può essere indirizzato al concessionario che abbia la mera disponibilità del bene demaniale ma sia estraneo alla realizzazione dell’abuso.

Sull’istanza di occupazione di suolo pubblico non si forma il silenzio assenso

In tema di occupazione di suolo pubblico il meccanismo del silenzio assenso non può trovare applicazione.

Non c’è prova del nesso di causalità se il danneggiato richiede il primo accertamento medico ad oltre trenta ore dal sinistro

Non c’è prova del nesso di causalità tra un sinistro ed il danno se il primo accertamento medico è stato chiesto a molte ore di distanza (nella specie oltre trenta ore) e la prima radiografia reca la data di diversi giorni dopo (nella specie, sei giorni dopo il sinistro).

Le ordinanze contingibili ed urgenti possono essere utilizzate per regolamentare l’occupazione di suolo pubblico

È legittima l’ordinanza contingibile e urgente adottata ai sensi dell’art. 54 d. lgs. 267/2000 per regolamentare l’occupazione di suolo pubblico nelle aree del centro storico, qualora la difficoltà per la P.A. di controllare periodicamente la corrispondenza tra le superfici autorizzate e quelle effettivamente utilizzate dagli operatori commerciali abbia comportato un aumento di volume dell’area concessa rispetto a quella assentita che ha generato una situazione non immediatamente affrontabile co

Autorizzazione paesaggistica in caso di installazione di strutture su demanio marittimo

Non risulta sufficientemente motivata l’autorizzazione paesaggistica che si limiti a rilevare che l’intervento non altera l’equilibrio architettonico dell’ambiente circostante, dovendosi prendere in considerazione l’intero contesto tutelato dal vincolo.

La p.a. ha diritto al risarcimento del danno da illegittima occupazione di un bene pubblico

Nell’ipotesi di abusiva occupazione diparte di un terreno altrui, la privazione del possesso costituisce un fatto potenzialmente produttivo di effetti pregiudizievoli, idoneo a legittimare la pronunzia di condanna generica al risarcimento del danno, la quale si risolve in una declaratoria iuris che non esclude la possibilità di verificare, in sede di liquidazione, la reale esistenza del danno risarcibile.

Demanio marittimo: i canoni non possono essere commisurati alla futura conformazione dei beni ma a quella attuale

È illegittima la commisurazione del canone che, anziché tener conto della consistenza attuale del bene dato in concessione, lo commisuri alla sua conformazione futura, a seguito della realizzazione delle opere.

Il divieto di balneazione non legittima il concessionario a ridurre il canone

È illegittima la riduzione del canone operata unilateralmente dal concessionario (nella specie per il divieto di balneazione che interessava il mare antistante l’area oggetto di concessione, con conseguente possibilità di utilizzarla esclusivamente per le cure elioterapiche).

Concessione demaniale e procedura di affidamento: ecco come va applicato il criterio del prezzo più basso

Nel caso delle procedure di affidamento di concessioni demaniali o di concessioni del servizio di gestione di impianti sportivi, il meccanismo che regola il rapporto sinallagmatico prevede che l’aggiudicatario corrisponda un canone alla P.A. e pertanto è legittimo applicare il criterio del prezzo più basso individuando il prezzo più conveniente nel massimo rialzo sul canone posto a base di gara.

Concessione demaniale marittima: serve attenta istruttoria se l’istante contesta che l’area sia destinata a spiaggia libera

La scelta di individuare dei tratti di arenile destinati all’uso pubblico (spiaggia libera) non è sindacabile dal P.A., e può essere censurata esclusivamente in presenza di macroscopici vizi di arbitrarietà, illogicità e travisamento fattuale, nel quadro delle linee portanti della pianificazione.

Servizio idrico integrato: all’accordo di compartecipazione delle spese stipulato tra comune e regione non si applicano le direttive CIPE

Qualora tra la Regione e i Comuni sia stato stipulato un accordo per la compartecipazione di questi ultimi alle spese di manutenzione degli acquedotti sostenute dalla stessa Regione, la delibera con cui viene determinato di volta l’effettivo ammontare del contributo dovuto dai Comuni non deve rispettare le direttive CIPE per la determinazione della tariffa del servizio idrico integrato.

Le associazioni ambientaliste non possono impugnare concessioni di aree balneari che non siano demaniali

Le associazioni ambientaliste non sono legittimate ad impugnare la concessione di area balneare che sia di proprietà del Comune e non demaniale e che, quindi, sia sottratta alla finalità tipica del Piano Regionale delle Coste, ossia la tutela del patrimonio costiero.

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