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Il pontile di oltre 25 metri quadri non può essere un punto d’ormeggio

I punti di ormeggio costituiscono le strutture più semplici dedicate alla nautica da diporto, rispetto al “porto turistico” (comprensivo di strutture sia amovibili che inamovibili, sia in mare che a terra) e all’”approdo turistico” (finalizzato a servire il diportista nautico anche mediante l’apprestamento di servizi complementari).

Annullato l’affidamento in house di concessioni e servizi portuali l’affidatario non può proseguire l’attività neppure provvisoriamente

Se il giudice amministrativo ha ritenuto illegittimo l’affidamento in house di concessioni e servizi portuali, consentire che l’affidatario continui, senza soluzione di continuità, a gestire il servizio, sebbene in via provvisoria, costituisce elusione del giudicato.

I docenti non possono impugnare i provvedimenti concernenti i beni pubblici concessi all’università

I docenti non hanno interesse né legittimazione a censurare il provvedimento con il quale l’Agenzia del demanio recupera un compendio immobiliare precedentemente concesso all’Università, ma che non è mai stato utilizzato per scopi didattici.

Il codice del turismo consente agli alberghi di somministrare alimenti e bevande ai non alloggiati, ma non necessariamente su suolo pubblico

La licenza per la somministrazione di alimenti e bevande per le persone non alloggiate nella struttura, compresa nella licenza di esercizio di attività ricettiva dall’art. 8, comma 2, ultimo periodo, del d.lgs. n. 23 maggio 2011, n. 79, è da ritenersi relativa solo ad attività svolte in locali siti all’interno della struttura stessa e non all’esterno, su suolo pubblico.

È illegittimo il bando che esclude dalla gara per l’assegnazione di beni pubblici chiunque abbia in corso una lite con l’amministrazione

I principi che si possono ricavare dalla giurisprudenza in materia di appalti pubblici (segnatamente in tema di impugnazione di una clausola preclusiva contenuta nel bando) possono considerarsi di carattere generale e ben si attagliano all’ipotesi di assegnazione di beni pubblici.

Se l’associazione concessionaria diventa una s.r.l. la concessione va revocata e rilasciata alla società

Laddove il concessionario abbia mutato forma giuridica e chiesto all’ente concedente di prenderne atto (nel caso di specie assumendo la forma di s.r.l. in luogo di quella associativa) è legittima la revoca della concessione rilasciata al concessionario originario per rilasciarla al concessionario attuale.

Il decreto milleproroghe si applica anche alle concessioni demaniali marittime non contemplate dall’art. 1 d.l. 400/1993

Il titolare di concessione demaniale marittima avente ad oggetto punti d’ormeggio ha un interesse qualificato a contestare la legittimità del provvedimento recante disposizioni sulla concorrenza in materia di concessioni demaniali marittime che non esclude dal proprio ambito di efficacia le concessioni aventi finalità turistico-ricreative, tra le quali rientrano quelle aventi ad oggetto i “punti di ormeggio”, per le quali l’art. 1, comma 18, della legge n. 25/2010, di conversione del D.L. n. 194

La proroga ex lege delle concessioni demaniali marittime non si applica a porti ed approdi turistici

La proroga automatica ex art. 1, comma 18, del D.L. n. 194/2009, convertito nella legge n. 25/2010, si applica alle concessioni aventi ad oggetto punti d’ormeggio e non a quelle riferite a porti turistici.

La concessione demaniale rilasciata dall’autorità portuale non richiede autorizzazioni integrative comunali

È illegittima la pretesa comunale di ottenere il canone per l’occupazione di spazi e aree pubbliche in relazione ad un’area che appartiene al demanio statale e la cui occupazione è stata autorizzata con concessione demaniale marittima rilasciata dall’Autorità Portuale.

Trasferimento di beni pubblici al legittimo acquirente: il ritardo della p.a. è risarcibile

In caso di illegittimo e reiterato rifiuto di trasferire al legittimo acquirente il bene pubblico alienato, l’amministrazione va condannata a risarcire il danno per il mancato godimento del bene, dalla data dell’aggiudicazione al soddisfo.

All’ente proprietario deve essere comunicato l’avvio del procedimento di imposizione di vincolo storico-artistico sul bene pubblico

L’imposizione di vincolo storico-artistico ai sensi della legge n. 1089/1939 costituisce un’attività della p.a. che è caratterizzata da ampia discrezionalità e che dà vita a un procedimento che ha natura contenziosa e che è assistito da garanzie sostanziali e procedimentali poste a presidio della pretesa del titolare del bene (nei cui confronti si profila l’assoggettamento a tutela) di disporne liberamente e a tal fine di opporsi all’apposizione del vincolo sul medesimo.

Il procedimento concessorio va concluso anche se c’è incertezza sulla titolarità dell’area

L’incertezza sulla titolarità dell’area oggetto di concessione e la necessità di compiere attività istruttoria non escludono l’illegittimità dell’inerzia serbata dall’amministrazione sull’istanza di concessione demaniale.

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