Risarcimento danni ed edificabilità legale del fondo occupato dalla P.A.

PATOLOGIA --> RISARCIMENTO DEL DANNO --> EDIFICABILITÀ

Deve ritenersi avente natura edificabile formalmente e sostanzialmente edificatoria ai fini risarcitori l'area ubicata in zona di espansione C2 con esclusione delle aree soggette a vincolo (viabilità) le cui aree andranno dunque qualificate come non edificabili.

In ipotesi di occupazione illegitima, la misura del pregiudizio subito per la perdita della proprietà dei terreni va quantificata, nei limiti della domanda giudiziale, in misura corrispondente al valore venale, da determinarsi in considerazione delle possibilità legali ed effettive di edificazione esistenti al momento dell'occupazione degli stessi, senza considerare il pregiudizio derivante dagli effetti del vincolo preordinato all’esproprio, «assorbito» dalla complessiva unica voce di danno (valore venale del bene).

In ipotesi di occupazione senza titolo, il valore del bene è determinato an... _OMISSIS_ ...quot;possibilità legali ed effettive di edificazione" ad esso attribuite dalla disciplina urbanistica, posto che lo schema dell'illecito aquiliano comporta come unica conseguenza la sostituzione all'indennizzo peculiare delle espropriazioni il meccanismo del risarcimento del danno di cui all'art. 2043 cod. civ., ma non anche la restituzione al terreno di connotazioni, qualità e valutazioni commerciali che l'impossibilità di conseguire la concessione edilizia inequivocabilmente gli precludono.

In ipotesi di occupazione usurpativa, il risarcimento del danno deve essere commisurato al valore pieno del terreno perduto e la valutazione dell'area occupata deve essere compiuta in funzione dell'utilizzazione economica di essa secondo la disciplina urbanistica vigente al tempo del compiuto illecito ed in base al criterio dell'edificabilità legale, applicando la dicotomia tra aree edificabili ed aree agricole.

In tema di liquidazione del danno da... _OMISSIS_ ...propriativa, si deve ritenere applicabile la suddivisione di cui alla L. n. 359 del 1992, art. 5 bis, tra aree edificabili ed aree agricole (cui sono equiparate quelle non classificabili come edificatorie), e l'accertamento va compiuto sulla base della classificazione urbanistica, senza che i criteri legali di classificazione dell'area possano essere obliterati per dare la prevalenza a criteri di effettualità.

Il valore venale dell'area, ai fini risarcitori, deve determinarsi tenendo conto prioritariamente della (eventuale) edificabilità legale del fondo, salva la considerazione del profilo della cd."edificabilità di fatto" in via solo residuale e integrativa.

La determinazione del risarcimento del danno deve conformarsi al principio di integralità del rimedio risarcitorio per equivalente, con la conseguenza che dovrà tenersi conto delle possibilità legali ed effettive di edificazione, come previsto dall’art. 37, comma 3 e da... _OMISSIS_ ...3, comma 6 del D.P.R. 327/01.

Il carattere illegittimo dell'ingerenza nella proprietà altrui, pur in mancanza di una dichiarazione di p.u., è inidoneo ad attribuire all'immobile qualità e destinazioni escluse dagli strumenti urbanistici; lo schema dell'illecito aquiliano comporta, infatti, come unica conseguenza, la sostituzione dell'indennizzo di natura risarcitoria a quello tipico da espropriazione legittima del bene, ma non anche la facoltà di restituire al terreno connotazioni, qualità e valutazioni commerciali escluse dallo strumento urbanistico.

Anche per la determinazione del danno da occupazione appropriativa, vale la suddivisione su cui è impostato il sistema della L. n. 359 del 1992, art. 5 bis, definito dalla Corte Costituzionale non irrazionale né arbitrario, tra aree edificabili ed aree agricole (cui sono equiparate quelle non classificabili come edificatorie).

La posizione di chi è specificamente autorizzato all'... _OMISSIS_ ...a determinata e specifica attività edificatoria è commisurabile, ove sia ravvisabile una lesione, alla stregua della rendita prospettabile in virtù della trasformazione del suolo.

Anche per la determinazione del danno da occupazione appropriativa, vale la suddivisione su cui è impostato il sistema dell'art. 5 bis L. n. 865/1971, tra aree edificabili ed aree agricole (cui sono equiparate quelle non classificabili come edificatorie). E valgono, di conseguenza, a tal fine i principi enunciati dalla giurisprudenza sulla rilevanza delle "possibilità legali ed effettive di edificazione", in particolare sulla priorità (e sulla relativa necessità di una verifica preliminare) delle qualità attribuite al suolo dalla disciplina urbanistica.

In ipotesi di occupazione illecita (acquisitiva o usurpativa), la valutazione dei beni deve essere effettuata con riferimento alla disciplina urbanistica vigente al tempo del compiuto illecito ed in base a... _OMISSIS_ ...'edificabilità o meno dei suoli, accertando, quindi, la destinazione ad essi impressa dallo strumento medesimo.

PATOLOGIA --> RISARCIMENTO DEL DANNO --> EDIFICABILITÀ --> AREE BIANCHE

Il regime delle aree non pianificate (già previsto dall’art. 4, ultimo comma, della legge n.10 del 1977, trasfuso nel testo unico sull’edilizia), a seguito della decadenza dei vincoli, ancorché previsto dal legislatore come transitorio, è certamente tale da escludere una destinazione edificatoria, circostanza della quale non può non tenersi conto nello stimare il valore di mercato di un suolo che a tale regime risulti soggetto, con conseguente sua valutazione secondo il criterio di cui all’art. 16 della L. n. 865/1971.

Sulla base degli interventi ammessi dalla normativa vigente (nel caso di specie ex L.R. Emilia Romagna n. 37/2002 e n. 31/2002), deve ritenersi insussistente una possibilità legale di edificazione delle c... _OMISSIS_ ...ianche", con conseguente necessità di ascrivere le aree interessate all’ambito dei terreni non edificabili.

PATOLOGIA --> RISARCIMENTO DEL DANNO --> EDIFICABILITÀ --> BIPARTIZIONE

Dalla disposizione di cui all’art. 37, comma 3, del D.P.R. n. 327 del 2001 si evince il principio secondo il quale il riconoscimento del carattere edificabile di un suolo richiede il necessario concorso dell’edificabilità di diritto e dell’edificabilità di fatto, onde l’assenza anche di uno solo dei due requisiti determina la riconducibilità dell’area alla categoria dei terreni non edificabili ed impone la commisurazione del risarcimento secondo il criterio del valore agricolo, anche se l’area non fosse destinata a zona agricola.

PATOLOGIA --> RISARCIMENTO DEL DANNO --> EDIFICABILITÀ --> BIPARTIZIONE --> POSSIBILITÀ EFFETTIVE DI EDIFICAZIONE

In tema di liquidazione del... _OMISSIS_ ...azione illegittima di un suolo agricolo, la valutazione del danno deve essere compiuta sulla base della classificazione urbanistica, senza che i criteri di classificazione dell'area possano essere obliterati per dare prevalenza ai criteri di effettualità.

In ipotesi di occupazione c.d. usurpativa non può farsi riferimento, al fine della riparazione del pregiudizio subito dal proprietario (che abbia optato per l'azione risarcitoria), all'edificabilità di fatto, pure se in contrasto con le previsioni del vigente piano relatore; ciò in quanto la valutazione del mercato si fonda, innanzitutto, sul criterio della edificabilità legale.

La valutazione del danno deve essere compiuta sulla base della classificazione urbanistica, senza che i criteri di classificazione dell'area possano essere obliterati per dare prevalenza ai criteri di effettualità.

In sede di valutazione del bene ai fini della liquidazione del risarcimento del danno, ... _OMISSIS_ ...si alla sua concreta destinazione urbanistica all'epoca dell'illecita occupazione, con esclusione di ogni rilievo alla c.d. edificabilità di fatto.

La determinazione del valore dell'area in sede di liquidazione del risarcimento del danno deve essere operata con apprezzamento analogo a quello dettato per le ipotesi di espropriazione, con riferimento alla disciplina urbanistica vigente al tempo del compiuto illecito e sulla base del criterio dell'edificabilità o meno dei suoli; deve escludersi l'adozione del criterio dell'edificabilità di fatto, cui può farsi ricorso, in via complementare ed integrativa, solo allorché difetti una classificazione del suolo da parte della pianificazione urbanistica.

Lo schema dell'illecito aquiliano che da luogo all'occupazione acquisitiva comporta come unica conseguenza rispetto all'espropriazione ritualmente conclusa la sostituzione del risarcimento del danno all'indennizzo da espropriazione legittima del bene... _OMISSIS_ ...facoltà di restituire al terreno connotazioni, qualità e valutazioni commerciali che l'impossibilità di conseguire la concessione edilizia inequivocabilmente gli precludono; ed ancor meno la valutazione della possibilità autonoma di edificare non solo "praeter", ma anche "contra" la classificazione amministrativa del suolo, in forza di presupposti fattuali creati in dispregio alla disciplina suddetta (urbanizzazione di fatto della zona, presenza di infrastrutture, di opere ed altro).

In ipotesi di occupazione usurpativa, una volta verificato che il terreno interessato è assolutamente inedificabile in quanto urbanisticamente inserito in zona agricola e soggetto a vincoli paesistici e ambientali, correttamente la liquidazione del dovuto ristoro integrale del subito danno, è effettuata in base al valore di mercato correlato alla sua natura non edificabile, senza considerare potenzialità edificatorie proprie delle aree limitrofe e più in ge... _OMISSIS_ ...i al concetto di edificabilità di fatto.

Nella liquidazione del danno da occupazione illecita, non ricorrendo il parametro dell'edificabilità legale, si deve tener conto di quello dell'edificabilità di fatto e, quindi, fare riferimento alle obiettive caratteristiche della zona ed alla possibile utilizzazione del terreno, anche in relazione al contesto spaziale nel quale quest'ultimo concretamente si ponga in ragione del rapporto di fisica contiguità con aree limitrofe edificate o appartenenti alla medesima zona cui l'area espropriata è funzionale.

In ipotesi di terreno incluso in zona in zona E2, destinata a verde agricolo, il risarcimento da occupazione acquisitiva va determinato in base al valore di mercato dell'area urbanisticamente non avente natura edificabile, senza possibilità di considerare potenzialità edificatorie proprie delle aree limitrofe e più in generale attinenti al concetto di edificabilità di fatto, divergente dalla previs... _OMISSIS_ ...mento urbanistico generale.

Il valore venale del bene ai fini del risarcimento del danno conseguente ad irreversibile trasformazione, deve determinarsi tenendo conto prioritariamente della (eventuale) edificabilità legale del fondo, salva la considerazione del profilo della cd."edificabilità di fatto" in via solo residuale e integrativa.

Il valore venale dell'area in sede di quantificazione del risarcimento del danno deve determinarsi tenendo conto prioritariamente della (eventuale) edificabilità legale del fondo, salva la considerazione del profilo della cd."edificabilità di fatto" in via solo residuale e integrativa.

Anche per la determinazione del danno da occupazione appropriativa valgono i principi enunciati dalla giurisprudenza sulla rilevanza delle "possibilità legali ed effettive di edificazione", in particolare sulla priorità delle qualità attribuite al suolo dalla disciplina urbanistica;... _OMISSIS_ ...i che in nome di una più congrua reintegrazione del patrimonio del proprietario che ha subito la perdita del fondo, debbano obliterarsi i criteri legali di classificazione dell'area, per dare la prevalenza a criteri di effettualità (c.d. edificabilità di fatto), eventualmente anche in termini divergenti dalla previsione degli strumenti urbanistici.

PATOLOGIA --> RISARCIMENTO DEL DANNO --> EDIFICABILITÀ --> BIPARTIZIONE --> POSSIBILITÀ LEGALI DI EDIFICAZIONE

In tema di occupazione appropriativa, la ricognizione della qualità edificatoria di un'area ai fini della determinazione del risarcimento del danno deve tenere conto dell'effettiva destinazione data nell'ambito della programmazione del territorio alle aree utilizzate per la realizzazione dell'opera.

PATOLOGIA --> RISARCIMENTO DEL DANNO --> EDIFICABILITÀ --> BIPARTIZIONE --> POSSIBILITÀ LEGALI DI EDIFICAZIONE --> PREVALENZA ED AUTOSUFFICIENZA
... _OMISSIS_ ...gola della prevalenza ed autosufficienza delle "possibilità legali" (e non di fatto) è posta dalla L. n. 359 del 1992, art. 5 bis, comma 3 anche per le espropriazioni illegittime.

Agli effetti della determinazione del ristoro dei danni, deve tenersi esclusivamente conto del criterio della “edificabilità legale”.


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