Titolare dell'obbligazione al risarcimento per l'occupazione illegittima del fondo (art. 42 bis D.P.R. 327/2001)

Sintesi: L’onere finanziario del pagamento dell’indennizzo di cui all'art. 42 bis TU deve ricadere sul soggetto che sarebbe risultato beneficiario nel caso di emanazione del decreto di esproprio.

Estratto: «Ritiene la Sezione che, come stabilito in analoga vicenda (cfr. Cons. Stato, sez. VI, 1° dicembre 2011, n. 6351) in assenza di atti di natura acquisitiva o ablatoria o di contratti di acquisto delle relative aree, sussiste il potere-dovere di questo giudice amministrativo di avvalersi (anche per il tramite del commissario ad acta) di tutti i mezzi per far luogo – con le necessarie cautele per la pubblica incolumità –alla materiale rimozione delle opere che attualmente risultano sui terreni in proprietà degli appellanti, per disporne la restituzione conformemente alla loro domanda.Tuttavia, ritiene anche la Sezione che, in attesa delle determinazioni che gli organi competenti assumeranno ai sensi dell’art. 42 bis, essa debba tenere in debito conto le esigenze di interesse pubblico che militano nel senso del provvisorio mantenimento della rete e della stazione ferroviaria.8. La Sezione ritiene che la competenza sulla gestione della vicenda (con l’alternativa tra l’emanazione dell’atto di acquisizione ex art. 42 bis del d.P.R. n. 327 del 2001 e la materiale demolizione delle opere al fine restitutorio) sia del Prefetto di Firenze, che ebbe ad emanare l’atto autorizzativo dell’occupazione d’urgenza in favore di Rete ferroviaria italiana spa.9.- Pertanto, sulla scorta delle considerazioni che precedono, il Collegio dispone che:a) entro il termine di centoventi giorni (decorrente dalla comunicazione o dalla previa notifica della presente sentenza), il Prefetto di Firenze (ovvero un funzionario da questi delegato, che agisca sotto la sua diretta vigilanza), trasmetta ai proprietari – per il tramite del loro difensore costituito nel presente giudizio – l’avviso di avvio del procedimento previsto dall’art. 42 bis del Testo unico degli espropri, consentendo loro, entro un termine non inferiore a sette giorni e non superiore a trenta dal ricevimento della comunicazione, di rappresentare le proprie valutazioni sulla complessiva vicenda, anche in relazione alla sussistenza di un interesse pubblico tale da giustificare l’emanazione dell’atto di acquisizione, sia sul valore dell’area in questione (specificando, sulla base dei criteri contestualmente esplicitati, il suo ipotizzato valore complessivo ovvero computandolo a metro quadrato);b) decorsi i medesimi termini, entro i successivi sessanta giorni, il Prefetto ovvero il suo delegato:b1) debba emanare il formale provvedimento di acquisizione dell’area, ai sensi dell’art. 42 bis del d.P.R. n. 327 del 2001, disponendo che l’onere finanziario del pagamento dell’indennizzo ricada a carico della società Rete ferroviaria italiana spa, che sarebbe risultata beneficiaria nel caso di emanazione del decreto di esproprio;b 2) in alternativa, lo stesso Prefetto di Firenze debba emettere un atto formale, in cui dichiari che non ritiene sussistenti i presupposti di emanazione dell’atto di acquisizione previsto dall’art. 42 bis, disponendo contestualmente per la materiale demolizione della stazione ferroviaria e delle opere annesse realizzate sul terreno.Il Prefetto di Firenze, non appena avrà emanato uno dei due provvedimenti alternativi previsti dalle precedenti lettere b1) e b2), invierà una articolata e documentata relazione alla Segreteria della Sesta Sezione del Consiglio di Stato.10. La Sezione è consapevole della delicatezza degli interessi coinvolti e della nettezza delle misure sopra statuite, ma non può che evidenziare che in uno Stato di diritto – anche in base agli articoli 6 e 13 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo – le decisioni di giustizia, divenute irrevocabili, devono essere eseguite.E nella specie l’adeguamento dello stato di fatto a quello di diritto può avere luogo – come sopra rilevato - o con la riduzione in pristino del terreno e la sua restituzione in favore dei proprietari (con la spettanza in tal caso anche del risarcimento del danno derivante dal ritardo della consegna) o con la emanazione del provvedimento di acquisizione (con la spettanza in tal caso dell’indennizzo di cui all’art. 42 bis).11..- Va da sé che, in attesa delle determinazioni amministrative da adottare in esecuzione della presente sentenza, nessuna somma può essere liquidata allo stato agli appellanti, tanto più che la valutazione della congruità dell’eventuale indennizzo che sarà liquidato in base all’art. 42 bis citato esula dall’ambito cognitorio di questa giurisdizione (ai sensi dell’art. 133, comma 1, lett. f), del Codice del processo amministrativo), sussistendo nella materia la competenza funzionale in unico grado della Corte d’appello competente per territorio.»

Sintesi: In ipotesi di occupazione illegittima, l’obbligazione risarcitoria grava unicamente su l’Ente - amministrazione che ha posto in essere l’illecito; conseguentemente l'Amministrazione che adotta il provvedimento acquisitivo ex art. 42 bis dpr 327/2001 in quanto soggetto utilizzatore o restituisce il bene, dovrà comunicare il relativo i provvedimento al soggetto obbligato che provvederà a mettere a disposizione le somme occorrenti nell'un caso come nell'altro caso.

Estratto: «VI.4. Tornando al caso qui da decidere, il Collegio rileva che la situazione fattual... [Omissis - La versione integrale è presente nel prodotto - Omissis] ...a di Bergamo le somme occorrenti nell’un caso come nell’altro;»

Sintesi: L'onere conseguente all'emanazione dell’art. 42 bis, DPR 327/2001 deve essere posto a carico del soggetto che risulterebbe beneficiario nel caso di emanazione del decreto di esproprio.

Estratto: «10. La Sezione ritiene che la competenza sulla gestione della vicenda (con l’alternativa tra l’emazione dell’atto di acquisizione e la materiale demolizione dell’opera ad opera del Genio Civile) sia del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.Infatti, le opere pubbliche e quelle di interesse pubblico connesse alla realizzazione dell’Interporto di Marcianise-Maddaloni rientrano, come risulta dalla originaria sentenza di annullamento del 2005 su cui si è formato il giudicato, nel campo di applicazione della legge n. 443 del 2001 (in conformità a quanto disposto dal CIPE), sicché tale Amministrazione centrale risulta anche titolare del potere previsto dall’art. 42 bis del testo unico sugli espropri.La Sezione dunque dispone che:a) entro il termine di novanta giorni (decorrente dalla comunicazione o dalla previa notifica della presente sentenza), il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, anche mediante il commissario ad acta già nominato dal Ministro in data 16 giugno 2011 nella persona dell’ing. Giovanni Gugliemi (ovvero con altro funzionario incaricato), trasmetta ai proprietari – per il tramite del loro difensore costituito nel presente giudizio – l’avviso di avvio del procedimento previsto dall’art. 42 bis del testo unico degli espropri, consentendo loro, entro un termine non inferiore a sette giorni, di rappresentare il loro punto di vista sia sulla complessiva vicenda e sulla sussistenza o meno di un interesse pubblico, tale da giustificare l’emanazione dell’atto di acquisizione, sia sul valore dell’area in questione (specificando il suo ipotizzato valore complessivo ovvero computandolo a metro quadrato);b) decorsi i medesimi termini, entro i successivi sessanta giorni, il commissario:b1) debba emanare il formale provvedimento di acquisizione dell’area, ai sensi dell’art. 42 bis, disponendo l’onere a carico della società Interporto Sud Europa, che sarebbe risultata beneficiaria nel caso di emanazione del decreto di esproprio (salva la sua facoltà di proporre opposizione al giudice civile, come previsto dal testo unico sugli espropri);b2) in alternativa, debba emettere un atto formale (di cui assumerà tutte le responsabilità), in cui dichiari che il Ministero delle Insfrastrutture e dei Trasporti non ritiene sussistenti i presupposti di emanazione dell’atto di acquisizione previsto dall’art. 42 bis, contestualmente dandone notizia al Genio Civile (affinché tale organo – senza indugio – con l’assistenza del Prefetto di Caserta si rechi sul posto e nel minore tempo possibile disponga la materiale demolizione del tracciato stradale), nonché alla procura competente della Corte dei Conti, affinché essa sia informata delle vicende che hanno condotto allo sperpero del denaro pubblico.Il commissario, non appena avrà emanato uno dei due provvedimenti da emanare in alternativa come previsto dalle precedenti lettere b1) e b2), invierà una articolata e documentata relazione alla Segreteria della Sesta Sezione del Consiglio di Stato.Ove tale termine trascorra inutilmente, senza atti formali, della vicenda sarà data notizia alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere.11. La Sezione è consapevole della delicatezza degli interessi coinvolti e della nettezza delle misure sopra statuite, ma non può che evidenziare che nello Stato di diritto – anche in base agli articoli 6 e 13 della Convenzione Europea dei diritti dell’uomo – le decisioni di giustizia, divenute irrevocabili, devono essere eseguite.E nella specie l’adeguamento dello stato di fatto a quello di diritto può avere luogo – come sopra rilevato - o nella riduzione in pristino del terreno in favore dei proprietari (con la spettanza anche del risarcimento del danno derivante dal ritardo della consegna) o nella emanazione del provvedimento di acquisizione (con la spettanza dell’indennizzo di cui all’art. 42 bis).12. Per le ragioni che precedono, la Sezione:- accoglie in parte l’appello e, per l’effetto, dispone che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tramite il suo commissario, emani un atto formale entro il termine sopra indicato, col quale o dispone l’acquisizione del terreno ex art. 42 bis o attiva le procedure per la demolizione del tranno stradale;- si riserva ogni ulteriore statuizione, su ulteriore impulso di una delle parti o del commissario, sull’importo che risulti spettante ai proprietari a titolo di risarcimento (che può essere quantificato solo dopo che sia stata definito il regime proprietario dell’area), nonché in ordine alle spese del giudizio ed al compenso spettante al medesimo commissario.»

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.