La durata limitata dei vincoli espropriativi

VINCOLI URBANISTICI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> DURATA E DECADENZA --> AUTOMATICITÀ

Per giurisprudenza pacifica, la decadenza dei vincoli comporta il venir meno della disciplina urbanistica concernente le predette aree interessate e l’applicazione temporanea delle disciplina delle c.d. zone bianche di cui all’art. 4 ultimo comma lett. a) e b) l. 28 gennaio 1977 n. 10, oggi sostituita dalla previsione di cui all’art. 9 T.U. edilizia, approvato con d.p.r. 6 giugno 2001 n. 380

Il legislatore ha regolamentato la materia dell'apposizione dei vincoli preordinati all’esproprio, così come dei vincoli d'inedificabilità, con l’art 2 della legge 19.11.1968, n. 1187, oggi riprodotto dall’art. 9 del D.p.r. 380/2001. Il vincolo ha durata cinque anni, decorsi i quali perde efficacia.

Per giurisprudenza costante, l’inutile dec... _OMISSIS_ ...ennio dalla data di approvazione dello strumento urbanistico generale, fa discendere l’intervenuta decadenza del vincolo espropriativo.

La decadenza del vincolo espropriativo è legata a un’espressa previsione di legge ed è connessa al semplice fatto del trascorrere del tempo, in assenza dei previsti passaggi finalizzati all’espropriazione.

Ai sensi dell’art. 9 del DPR 327/2001, un vincolo preordinato all’espropriazione decade dopo il quinquennio dalla data di entrata in vigore dello strumento di pianificazione che lo prevede.

Non integra motivo d'illegittimità della delibera di reitera del vincolo la mancata previsione della sua scadenza. Tale mancata previsione non integra una profilo patologico dell’atto amministrativo se non in presenza di una proroga “sine die” o di un limite temporale comunque indeterminato, operando in tal caso sempre il limite quinquennale previsto dalla l... _OMISSIS_ ...colo preordinato all’espropriazione.

Giusta quanto dispone l’articolo 9, commi 2 e 3 DPR 327/2001, il vincolo preordinato all’esproprio decade se non interviene nel termine di cinque anni la dichiarazione di pubblica utilità.

La previsione di un vincolo espropriativo non deve indicare i suoi termini di efficacia, discendenti direttamente dalla legge.

L’art. 2 della legge 19/11/1968 n. 1187 stabilisce che “le indicazioni di piano regolatore generale, nella parte in cui incidono su beni determinati ed assoggettano i beni stessi a vincoli preordinati all’espropriazione od a vincoli che comportano l’inedificabilità, perdono ogni efficacia qualora entro cinque anni dalla data di approvazione del piano regolatore generale non siano stati approvati i relativi piani particolareggiati od autorizzati i piani di lottizzazione convenzionati”.

L’art. 9 comma 3 d.P.R. 8/06... _OMISSIS_ ....U. espropriazioni), contempla la decadenza automatica dei vincoli preordinati all’esproprio se nel termine quinquennale l’autorità espropriante non dà continuità al procedimento espropriativo mediante l’approvazione di atto con valore di dichiarazione di pubblica utilità.

Senza l’adozione nei termini del provvedimento che dispone la pubblica utilità dell’opera - ai sensi dell’art. 13 del D.P.R. n. 327/2001 - qualsiasi vincolo preordinato all’esproprio - giusta la previsione di cui al precedente art. 9 - deve considerarsi decaduto.

I vincoli espropriativi imposti su beni determinati dallo strumento urbanistico, hanno per legge durata di cinque anni, alla scadenza dei quali, se non è intervenuta dichiarazione di pubblica utilità dell’opera prevista, il vincolo preordinato all’esproprio decade.

L’art 9 comma 3 DPR 327/2001 contempla la decadenza automatica dei vincoli p... _OMISSIS_ ...rsquo;esproprio se nel termine quinquennale l’autorità espropriante non dà continuità al procedimento espropriativo, mediante l’approvazione di atto con valore di dichiarazione di pubblica utilità.

Il vincolo preordinato all’esproprio non può avere durata a tempo indeterminato, bensì ha la durata massima di cinque anni e decade se non vi è, entro tale termine, la dichiarazione di pubblica utilità.

L’art 9 comma 3 D.p.r 8/06/2001 n.327 (T.U espropriazioni), contempla la decadenza automatica dei vincoli preordinati all’esproprio se nel termine quinquennale l’autorità espropriante non dà continuità al procedimento espropriativo, mediante l’approvazione di atto con valore di dichiarazione di pubblica utilità.

Il decorso del quinquennio dall’approvazione dello strumento urbanistico, impositivo del vincolo espropriativo, comporta la decadenza del vincolo medesimo.

... _OMISSIS_ ...'art. 9 comma 3 DPR 327/2001, i vincoli preordinati all'esproprio decadono automaticamente, qualora nel termine quinquennale l’autorità espropriante non inizia il procedimento espropriativo.

I vincoli di piano regolatore decadono trascorsi cinque anni dall’approvazione dello strumento urbanistico, ovvero, ove inseriti in un piano particolareggiato, alla scadenza di quest’ultimo, lasciando l’area temporaneamente sprovvista di destinazione.

Ai sensi dell’art. 2 L. n. 1187 del 1968, le prescrizioni degli strumenti urbanistici che assoggettano beni a vincoli preordinati all’espropriazione perdono ogni efficacia qualora entro cinque anni dalla data di approvazione del piano non sia stato approvato il relativo piano particolareggiato.

VINCOLI URBANISTICI ED EDIFICABILITÀ --> VINCOLI URBANISTICI --> DECADENZA, REITERAZIONE, INDENNIZZO --> DURATA E DECADENZA --> AUTOMATICITÀ --> IRRIL... _OMISSIS_ ...

L’esistenza di un vincolo preordinato all’esproprio è stabilita dai piani urbanistici generali, o loro varianti, o, ancora, dagli atti indicati all’art. 10, d.P.R. n. 327/2001 e non è, certamente, legata ad un atto unilaterale con cui un privato - nella vigenza di un vincolo - si è impegnato a cedere al Comune alcune aree al fine della futura realizzazione di una strada; tale impegno non ne impedisce pertanto la decadenza.
Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.