Impugnazione di atti e provvedimenti avanti il T.S.A.P.

GIUDIZIO --> GIURISDIZIONE E COMPETENZA --> TSAP --> ORDINANZE CONTINGIBILI E URGENTI

Sintesi: L'ordinanza contingibile e urgente che ingiunge il ripristino di un argine crollato va impugnata avanti il T.S.A.P..


Estratto: «Con ordinanza n. 2 del 17/01/2011 adottata a norma dell’art. 54 del D.Lgs. n. 54 del 267/2000 il Sindaco del Comune di Ve. ingiungeva alla R. di provvedere al ripristino delle opere dalla stessa in precedenza realizzate a protezione dell’alveo del torrente Senia, in relazione agli eventi alluvionali del 12/11/2010. Il Sindaco del precitato comune, sulla base degli elementi di conoscenza acquisiti pel tramite di consulenza commessa al geologo Dott. M.O., riteneva infatti di dover ascrivere il verificarsi di quelli alla cattiva realizzazione degli interventi menzionati in precedenza da parte di R. - piuttosto che al pessimo stato dell’alveo del precitato torrente nel tratto compreso fra la realizzazione delle precitate opere di regimazione da parte di R. e la sua foce, per incuria dei Comuni di Ve. e di Va. preposti alla cura della sua integrità, secondo quanto invece sostenuto da R.. (omissis)Il Collegio, in base alla proposta eccezione di parte, è innanzitutto tenuto a verificare la sussistenza della propria giurisdizione, con particolare riguardo a quella, finitima, del Tribunale superiore delle Acque Pubbliche, cui risultano attribuite, a norma della lettera a) del primo comma dell’art. 143 del R.D. n. 1775/1933, le controversie in materia di “ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall’amministrazione in materia di acque pubbliche”. Nel caso di specie, malgrado il carattere contingibile ed urgente del provvedimento oggetto d’impugnativa – che non vale però a mutarne l’intrinseco contenuto -, sussiste l'eccepito difetto di giurisdizione dato che, per giurisprudenza consolidata, “devono ritenersi devoluti alla cognizione del Tribunale Superiore anche i provvedimenti amministrativi che, pur incidendo su interessi più generali e diversi rispetto a quelli specifici relativi alla demanialità delle acque o ai rapporti concessori di beni del demanio idrico, attengano comunque all'utilizzazione di detto demanio idrico, interferendo immediatamente e direttamente sulle opere destinate a tale utilizzazione e, in definitiva, sul regime delle acque pubbliche” (Cass. Civ., SS.UU., ord. 26 luglio 2002, n. 11099; ma analogamente Cass. Civ.., SS.UU., sent. 27 aprile 2005, n. 8696, e T.A.R. Valle D’Aosta, sent. 4 dicembre 2012, n. 100). Da ultimo il Cons. di Stato, ha avuto modo di affermare che la giurisdizione di legittimità in unico grado attribuita al Tribunale superiore delle acque pubbliche con riferimento ai "ricorsi per incompetenza, per eccesso di potere e per violazione di legge avverso i provvedimenti definitivi presi dall'Amministrazione in materia di acque pubbliche", sussiste quando i provvedimenti amministrativi impugnati incidano direttamente sul regime delle acque pubbliche, nel senso che concorrano, in concreto, a disciplinare la gestione e l'esercizio delle opere idrauliche o a determinare i modi di acquisto dei beni necessari all'esercizio e alla realizzazione delle opere stesse od a stabilire o modificarne la localizzazione o a influire nella loro realizzazione mediante sospensione o revoca dei relativi provvedimenti (Cons. di Stato, n 928 - 21 febbraio 2012 - Sez. V che conferma T.A.R. Molise 6 giugno 2007 n. 496; cfr. anche Cass. civ., SS.UU., 30 novembre 2008 n. 27528).Di conseguenza il Collegio dichiara inammissibile il ricorso per difetto della propria giurisdizione declinandola in favore del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, presso cui il giudizio potrà essere assunto nei termini e con gli effetti previsti dall’art. 11 C.P.A.»

Sintesi: La controversia relativa alla legittimità di un'ordinanza contingibile e urgente che ex art. 54 d. lgs. 267/2000, ordini la rimozione di opere che presentano pericoli per gli argini di un fosso appartengono alla giurisdizione del T.S.A.P..

Estratto: «In data 20 maggio 2010 il Comune di Rignano sull’Arno emetteva ordinanza contingibile e urgente, ai sensi dell’art.54 del D.Lgs. n.267 del 2000, nei confronti della Fotoincisioni Tanini snc, proprietaria di due fabbricati ad uso artigianale, in catasto al foglio 7, particella 20, sub 501 e 507, prospicienti il fosso di Castiglionchio, per la demolizione dei piazzali a copertura del predetto fosso che consentono l’accesso ai suindicati immobili, l’apposizione di transenne all’area, lo smaltimento del materiale di risulta, la presentazione della conseguente relazione attestante l’eliminazione del pericolo; il Comune richiamava un proprio precedente sopralluogo, effettuato unitamente ai tecnici della Provincia, ove era stata riscontrata la precarietà delle coperture, con materiale degradato, con pericolo per la pubblica e privata incolumità nonché un altro sopralluogo dei Vigili del Fuoco che verificavano l’avvenuta intubatura del fosso, con acqua che fuoriusciva ad alta velocità ed erodeva la sponda, togliendo appoggio alle strutture portanti delle coperture, con effettuazione dunque di un primo intervento cautelativo sull’area; l’Amministrazione di Rignano inoltre faceva riferimento all’approvazione, con delibera g.c. n.20 del 18 marzo 2010, di un progetto preliminare per la messa in sicurezza dei luoghi, rilevando parziali cedimenti delle strutture e fenomeni di scalzamento ed erosione degli argini, condizioni aggravate dall’intensificarsi delle precipitazioni atmosferiche.La Società impugnava la predetta ordinanza, premettendo la carenza di potere dell’Amministrazione e deducendo nel merito la violazione dell’art.54 del D.Lgs. n.267 del 2000 nonché l’eccesso di potere sotto il profilo del difetto dei presupposti e di motivazione.Il Comune si costituiva in giudizio ribattendo nel merito ai motivi di ricorso e chiedendo il rigetto dell’impugnativa.Nella camera di consiglio del 22 ottobre 2010, fissata per l’esame dell’istanza cautelare, questo Tribunale ha provocato la discussione tra i contendenti sulla questione della giurisdizione del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, ai sensi dell’art.73, comma 3 c.p.a. e quindi, accertata la completezza del contraddittorio e dell’istruttoria, ricorrendone i presupposti ai sensi dell’art.60 c.p.a., ha trattenuto la causa per la decisione nel merito, sentite sul punto le parti costituite.Il ricorso va dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione, essendo munito della stessa, ai sensi dell’art.143 del R.D. n.1775 del 1933, il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche (cfr. art.11, comma 1 c.p.a. e già art.59 Legge n.69 del 2009 e Corte Cost. n.77 del 2007), trattandosi di un atto che riveste un’incidenza immediata e diretta sul regime delle acque pubbliche (cfr. Corte Cass., SS.UU. n.9149 e n.10845 del 2009; Cons. Stato, IV, n.4306 del 2009; T.S.A.P. n.151 del 2009).»

Sintesi: Sulle ordinanze contingibili ed urgenti sussiste giurisdizione estesa al merito, per cui detti provvedimenti possono essere pienamente sindacati dal g.a. con riferimento non solo a tutti gli aspetti concernenti la legittimità, ma anche ai profili relativi alla sufficienza ed alla attendibilità delle eventuali disposte istruttorie ed alla convenienza, opportunità ed equità delle determinazioni adottate.

Estratto: «B) Va premesso che l’atto ora gravato si ravvisa quale Ordinanza con tingibile ed urgente assunta dal Sindaco di Bisceglie ai sensi dell’art. 50 del T.U.; per dette Ordinanze sussiste giurisdizione estesa al merito (ex multis Tar Salerno, Sez. I, 15 dic. 2006 n. 2216; CdS Sez. VI, 16 aprile 2003 n. 1990) per cui detti provvedimenti possono essere pienamente sindacati dal g.a. con riferimento non solo a tutti gli aspetti concernenti la legittimità, ma anche ai profili relativi alla sufficienza ed alla attendibilità delle eventuali disposte istruttorie ed alla convenienza, opportunità ed equità delle determinazioni adottate. Va altresì aggiunto che ancorché il potere sindacale di emanare ordinanze contingibili ed urgenti permetta anche la imposizione di obblighi di fare a carico dei destinatari, l’esercizio di tale potere non può dirsi prescindere dalla sussistenza di una situazione di effettivo pericolo per la pubblica incolumità la quale non sia fronteggiabile con ordinari strumenti di amministrazione attiva, debitamente motivata a seguito di istruttoria.»

GIUDIZIO --> GIURISDIZIONE E COMPETENZA --> TSAP --> SCARICHI

Sintesi: Il provvedimento che autorizza lo scarico in un fiume dei reflui provenienti dall’impianto di depurazione consortile incide in modo immediato e diretto sulla regolamentazione, sotto il profilo qualitativo, di un’acqua pubblica, per cui sulla sua impugnazione è competente il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche.

Estratto: «5. - Sulla scorta delle precedenti considerazioni, i presupposti necessari ad affermare, nella vicenda posta all’attenzione del Collegio, la giurisdizione del T.S.A.P. risultano compiutamente integrati.5.1. - Invero, il provvedimento impugnato autorizza lo scarico nel fiume Tirso dei reflui provenienti dall’impianto di depurazione consortile, e precisa che “lo scarico recapita in acque superficiali e ricade in area sensibile ed è pertanto necessario garantire l’adozione di tutte le misure atte ad evitare un aumento dell’inquinamento”.È evidente, dunque, che il provvedimento incide in modo immediato e diretto sulla regolamentazione, sotto il profilo qualitativo, di un’acqua pubblica, essendo il fiume Tirso ricompreso nel demanio idrico ai sensi dell’art. 822, comma 1, del codice civile.5.2. - Tanto basta per dichiarare il difetto di giurisdizione del giudice amministrativo; e ad indicare il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche quale giudice provvisto di giurisdizione in ordine alla controversia in esame, davanti al quale parte ricorrente potrà riproporre il ricorso, ai sensi dell’art. 11, comma 2, del codice del processo amministrativo.»

GIUDIZIO --> GIURISDIZIONE E COMPETENZA --> TSAP --> SERVIZIO IDRICO INTEGRATO

Sintesi: Sussiste la giurisdizione del T.S.A.P. ogni qualvolta sia emesso ordine di rilascio di beni immobili detenuti ai fini della gestione del servizio idrico, atteso che i provvedimenti impugnati sono destinati ad influire sull’organizzazione e lo svolgimento del servizio idrico integrato da parte del relativo gestore.

Sintesi: La giurisdizione del T.S.A.P. ricomprende ogni atto destinato a dare concreta attuazione al servizio idrico integrato e, quindi, all’affidamento della gestione di tutti gli impianti al gestore indicato, con evidente incidenza sull’organizzazione e lo svolgimento di detto servizio da parte del gestore

Sintesi: Sussiste la giurisdizione del T.S.A.P. sulla controversia avente ad oggetto l'impugnazione del decreto assessoriale con il quale è stato nominato un Commissario ad acta in sostituzione del Consorzio d'Ambito al fine di procedere alla consegna degli acquedotti, reti ed impianti afferenti al servizio idrico integrato alla società di gestione.

Estratto: «Come indicato alle parti presenti dal Presidente del Collegio, il ricorso è inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, in favore del Tribunale superiore delle Acque Pubbliche.In base all’art. 143, comma 1, lett. a), del R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, appartengono alla cognizione diretta del Tribunale superiore delle acque pubbliche...
[...omissis...]

Sintesi: La giurisdizione del T.S.A.P. ricomprende ogni atto destinato a dare concreta attuazione al servizio idrico integrato e, quindi, all’affidamento della gestione di tutti gli impianti al gestore indicato, con evidente incidenza sull’organizzazione e lo svolgimento di detto servizio da parte del gestore.

Estratto: «Come fondatamente eccepito dalla difesa del Comune di V., il ricorso è inammissibile per difetto di giurisdizione del giudice amministrativo, in favore del Tribunale superiore delle Acque Pubbliche.In base all’art. 143, comma 1, lett. a), del R.D. 11 dicembre 1933, n. 1775, appartengono alla cognizione diretta del tribunale superiore delle acque pubbliche...
[...omissis...]

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.