L'usucapione ventennale quale termine per agire contro l'occupazione illegittima

Sintesi: In mancanza di un apposito atto (legittimo) di acquisizione dell'area illegittimamente occupata, la condotta dell'ente pubblico occupante continua a mantenere i connotati d'illiceità in quanto ingiustificatamente lesiva del diritto di proprietà che permane in capo al privato proprietario il quale, entro il termine generale dell'usucapione ventennale, può agire per la restituzione del bene.

Estratto: «Allo stato risulta, dunque, che l'area di proprietà dell'odierna ricorrente è stata illegittimamente occupata dal Comune ed altrettanto illegittimamente asservita alla realizzazione di un'opera pubblica: ciò in quanto – come si è detto -, essendo stato il decreto di esproprio emanato oltre la scadenza del termine per il compimento della procedura espropriativa, la dichiarazione di pubblica utilità del progetto è divenuta inefficace trascinando con sé tutta la successiva attività procediment... _OMISSIS_ ...ante, la ricorrente conserva tutt'ora la titolarità della predetta area in quanto la perdurante occupazione della stessa, pur asservita alla realizzata opera pubblica, continua ad essere “sine titulo” e si caratterizza come fatto illecito permanente (cfr. Cass. civ., I, 21.6.2010 n. 14940).In assenza, infatti, di un formale atto traslativo di natura privatistica ovvero di un atto legittimo di natura ablatoria (attualmente ravvisabile nell'art. 42 bis del DPR n. 327/2001), l'Amministrazione non può acquistare a titolo originario la proprietà di un'area altrui, pur quando su di essa abbia realizzato in tutto o in parte un'opera pubblica: una tale acquisizione, invero, contrasterebbe palesemente con la Convenzione europea sui diritti dell'uomo che ha una diretta rilevanza nell'ordinamento interno, poiché per l'art. 117, I comma della Costituzione le leggi devono rispettare i "vincoli derivanti dall'ordinamento comunitario". Principi... _OMISSIS_ ...riormente rafforzato dalla nuova formulazione dell'art. 6 del Trattato dell'Unione Europea (modificato dal Trattato di Lisbona) che prevede che "l'Unione aderisce alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali" (II comma) e che "i diritti fondamentali, garantiti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e risultanti dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri, fanno parte del diritto dell'Unione in quanto principi generali" (III comma).Donde l'assoluta impossibilità di ricorso alla “occupazione acquisitiva” o ad istituti analoghi.Nel caso, pertanto, in cui l'Amministrazione decidesse di restituire l'area di cui è causa, anziché di acquisirla “ex autoritate o in accordo con parte ricorrente pagandone il corrispettivo, non farebbe altro che far cessare l'illecito permanente causativo del danno, f... _OMISSIS_ ...'obbligo del risarcimento per il periodo di occupazione abusiva sino al momento della restituzione.In mancanza, dunque, di un apposito atto (legittimo) di acquisizione la condotta dell'ente pubblico occupante continua a mantenere i connotati di illiceità in quanto ingiustificatamente lesiva del diritto di proprietà che permane in capo al privato proprietario il quale, entro il termine generale dell'usucapione ventennale, può agire – come l'odierna ricorrente ha agito - per la restituzione del bene.»

Sintesi: In ipotesi di occupazione usurpativa, per essere la pubblica amministrazione, con il proprio comportamento ed in assenza di potere espropriativi, assoggettabile alla disciplina comune, la possibilità per il proprietario di rivendicare, indipendentemente dall'intervenuta attività manipolativa, il bene e riacquistarne il possesso, che costituisce il suo principale diritto - al quale l'azione risarcitoria si pone come mera ... _OMISSIS_ ...tiva - incontra i limiti di qualsiasi azione di rivendica, compreso quello dell'eccezione di usucapione sollevata dalla parte convenuta.

Estratto: «4.1 - Nella formulazione del primo motivo, invero, postulandosi una sorta di incompatibilità fra l'istituto dell'usucapione e la figura dell'occupazione usurpativa, non si è considerato il fondamento dell'elaborazione giurisprudenziale di questa Corte, che, proprio in considerazione della totale carenza dei presupposti per l'esercizio di poteri ablativi, ha ribadito, in tal caso, la permanenza dei poteri domenicali anche in presenza del cd. fenomeno dell'irreversibile trasformazione del fondo.Con la decisione 18 febbraio 2000, n. 1914, ripercorrendosi le tappe del percorso giurisprudenziale inerente alla cd. occupazione espropriativa, si è posta in evidenza l'esigenza di approfondire i meccanismi di tutela del proprietario nell'ipotesi in cui non sussista, come avviene nella fattispecie te... _OMISSIS_ ... una valida dichiarazione di pubblica utilità, ragion per cui, movendo da precedenti arresti (fra i quali Cass. Sez. Un., 4 marzo 1997, n. 1907), nei quali si era affermata la possibilità per il proprietario di optare, anziché per la tutela restitutoria, per quella risarcitoria, si è pervenuti alla conclusione, per quanto qui maggiormente interessa, che "nell'occupazione che, per convenzione, potremmo definire usurpativa, il giudice si occupa della domanda risarcitoria del proprietario sotto l'aspetto delle non consentite trasformazioni che l'occupante abusivo abbia apportato al fondo".In altri termini, il requisito dell'irreversibile trasformazione del fondo, che nell'occupazione espropriativa funge da modalità di acquisto del fondo in virtù del fenomeno della c.d. accessione invertita, nell'occupazione usurpativa, la quale si colloca nell'ambito dell'illecito di natura aquiliana, acquista una diversa valenza giuridica, nel senso ... _OMISSIS_ ...peratività dell'istituto dell'occupazione appropriativa, in assenza dell'indefettibile presupposto del riconoscimento, da parte degli organi competenti, della pubblica utilità dell'opera, comporta che il privato, durante l'illegittima occupazione, possa fruire dei rimedi reipersecutori a tutela della non perduta proprietà". In tale quadro, evidentemente scevro da connotazioni pubblicistiche per essere la pubblica amministrazione, con il proprio comportamento ed in assenza di potere espropriativi, assoggettabile alla disciplina comune, la possibilità per il proprietario di rivendicare, indipendentemente dall'intervenuta attività manipolativa, il bene e riacquistarne il possesso, che costituisce il suo principale diritto - al quale l'azione risarcitoria si pone come mera opzione alternativa - evidentemente incontra i limiti di qualsiasi azione di rivendica, compreso quello dell'eccezione di usucapione sollevata dalla parte convenuta. A fronte ... _OMISSIS_ ...dotta della pubblica amministrazione, illecita proprio perché assolutamente aliena dall'esercizio di poteri espropriativi, l'evocazione della disposizione contenuta nell'art. 97 Cost. non appare pertinente, dovendo trovare, vale bene, ribadirlo, la disciplina del diritto comune.»

Il presente articolo è un'aggregazione di sintesi di pronunce giudiziali estratte da un nostro codice o repertorio, nel quale le sintesi qui visibili sono associate agli estremi e agli estratti originali delle pronunce a cui si riferiscono (vedasi il sampler del prodotto). Possono essere presenti sintesi ripetitive o similari, derivanti da pronunce di contenuto ripetitivo o similare.