In caso di occupazione illegittima, è possibile presentare più domande risarcitorie da parte di soggetti diversi in un'unico ricorso?

GIUDIZIO --> DOMANDA --> RISARCITORIA

Sintesi: La realizzazione di un'opera pubblica su un fondo oggetto di legittima occupazione in via di urgenza, non seguita dal perfezionamento della procedura espropriativa, costituisce un mero fatto, non in grado di assurgere a titolo dell'acquisto. Con la domanda di risarcimento del danno il privato intende patrimonializzare il suo diritto alla restituzione di esso, rinunciando ad esso mediante la corresponsione dell'equivalente monetario del bene.

Estratto: «È stato finalmente chiarito che la realizzazione di un'opera pubblica su un fondo oggetto di legittima occupazione in via di urgenza, non seguita dal perfezionamento della procedura espropriativa, costituisce un mero fatto, non in grado di assurgere a titolo dell'acquisto, ed è, come tale, inidonea, da sé sola, a determinare il trasferimento della proprietà in favore della P.A., in tal senso deponendo la costante giurisprudenza della ... _OMISSIS_ ...ei diritti dell'uomo, che ha affermato la contrarietà alla Convenzione dell'istituto della cosiddetta "espropriazione indiretta" e negato la possibilità di individuare sistemi di acquisizione diversi da quello consensuale del contratto e da quello autoritativo del procedimento ablatorio.A questa conclusione induce altresì l'art. 42 bis D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di espropriazione per pubblica utilità), aggiunto dall'art. 34, comma 1, D.L. 6 luglio 2011, n. 98, convertito in L. 15 luglio 2011, n. 111, norma che, anche con riguardo ai fatti anteriori alla sua entrata in vigore, disciplina le modalità attraverso le quali, a fronte di un'utilizzazione senza titolo di un bene per scopi di pubblico interesse, è possibile - con l'esercizio di un potere basato su una valutazione degli interessi in conflitto - pervenire ad un'acquisizione non retroattiva della titolarità del bene al patrimon... _OMISSIS_ ...e della P.A., sotto condizione sospensiva del pagamento, al soggetto che perde il diritto di proprietà (così, da ultimo, Cass. 14 gennaio 2013 n. 705).Da quanto precede deriva che il Comune non ha acquistato la proprietà del bene, mentre la R. ha inteso patrimonializzare il suo diritto alla restituzione di esso, rinunciando ad esso mediante la corresponsione dell'equivalente monetario del bene.»

Sintesi: Colui che chiede che la responsabilità dell'ente proprietario della strada sia accertata sotto il profilo dell'insidia, agisce ex art. 2043 c.c. e, di conseguenza, non può pretendere che il giudice possa affermare la responsabilità dell'ente quale custode del bene ex art. 2051 c.c..

Estratto: «1.- La prima, seconda e quinta censura possono esaminarsi congiuntamente.1.1 - Con la prima il ricorrente denuncia la violazione o falsa applicazione di norma di diritto per non avere la Corte di merito applicato l'art. 2051 c.c. in ... _OMISSIS_ ...ale il custode risponde dei danni cagionati dalla cosa se non prova il fortuito; con la seconda l'omessa insufficiente e contraddittoria motivazione circa un punto decisivo della controversia, prospettato dalle parti o rilevabile di ufficio, per non avere la Corte motivato la non applicazione della precitata norma, anche perché l'incidente si era verificato in un tratto di strada comunale limitato e non era stato segnalato il pericolo pur se già cinque giorni prima si erano verificati incidenti; con la quinta deduce la violazione o falsa applicazione di norma di legge per non avere ritenuto la Corte di merito che qualsiasi soggetto pubblico o privato, possessore o detentore di un bene, ne è custode, e che a norma dell'art. 14 C.d.S. gli enti proprietari delle strade ne devono garantire la sicurezza provvedendo alla loro manutenzione e pulizia e al controllo tecnico dell'efficienza, nonché all'apposizione e manutenzione della segnaletica prescritta, e quindi il Comune dov... _OMISSIS_ ...nsabile a norma dell'art. 2051 c.c., non essendo sufficiente la natura demaniale del bene per escluderne la responsabilità.Le censure sono infondate perché, come si desume anche dalla memoria, in primo grado lo S. aveva chiesto di accertare la responsabilità del Comune sotto il profilo dell'insidia, e cioè ai sensi dell'art. 2043 cod. civ. Ne consegue che il giudice non poteva d'ufficio esaminare il diverso profilo della responsabilità del custode, e quindi le censure di violazione della norma di cui all'art. 2051 cod. civ. sono infondate.»

Sintesi: Va dichiarata inammissibile la domanda risarcitoria soltanto enunciata e, pertanto, genericamente formulata.

Estratto: «6. Va infine dichiarata inammissibile la domanda risarcitoria formulata nel ricorso iscritto al n. 250/2010 R.G. in quanto soltanto enunciata e, pertanto, genericamente formulata (cfr. in tal senso: Cons. Stato, sez. VI, 16 dicembre 2010, n. 9102; T.A.R. Calabria Cat... _OMISSIS_ ... 15 novembre 2010, n. 2691; T.A.R. Puglia Bari, sez. I, 4 ottobre 2010, n. 3525).»

Sintesi: Nel caso di asservimento di fatto di una parte del terreno di proprietà privata e di sottrazione definitiva di altra parte della proprietà del bene, fondata è la domanda di risarcimento del danno.

Estratto: «Fondata è invece la domanda di risarcimento del danno che, nel caso di asservimento di fatto di una parte del terreno di proprietà e di sottrazione definitiva di altra parte della proprietà del bene, corrisponde alla riduzione del valore venale del terreno dovuto all’insistenza di fatto di un vincolo limitativo del godimento della proprietà (per la parte soggetta a servitù) e della perdita definitiva dell’esercizio del diritto dominicale (per la parte soggetta a esproprio), a seguito del loro perpetuarsi senza un titolo legittimante.E il Consiag, pertanto, deve essere condannato al pagamento, in favore dei ricorrenti, del r... _OMISSIS_ ... danni per i titoli indicati.Per la quantificazione dell’ammontare di quanto spettate ai ricorrenti stessi, ritiene il Collegio, di dovere fare applicazione dell’art. 34, comma 4, del dcr. lgs 2.7.2010 n. 104 stabilendo i criteri di liquidazione del danno nel seguente modo:in base alla norma contenuta nella legge finanziaria per l'anno 2008, l. 24.12.2007 n. 244, il cui art. 2, comma 89, lett. e) così dispone: "All'articolo 55 (del D.Lvo 8.6.2001, n. 327), il comma 1 è sostituito dal seguente: "Nel caso di utilizzazione di un suolo edificabile per scopi di pubblica utilità, in assenza del valido ed efficace provvedimento di esproprio alla data del 30 settembre 1996, il risarcimento del danno è liquidato in misura pari al valore venale del bene."; e tenendo conto che nel caso di specie, appare incontestato che i terreni oggetto del procedimento ablatorio in questione avevano, alla data di inizio del procedimento stesso, destinazione per s... _OMISSIS_ ...in misura minore per verde pubblico, il Consiag dovrà proporre ai ricorrenti una somma pari alla diminuzione del valore venale dei terreni assoggettati a servitù di acquedotto e all’intero valore venale della porzione del terreno sottratta definitivamente alla disponibilità dei ricorrenti con la realizzazione di opere pertinenziali al pozzo di captazione. Per determinare tale valore, dovrà individuarsi il valore venale, calcolato al mq., del terreno de quo alla data di scadenza del periodo di occupazione legittima. Su tale somma, costituente la sorte capitale di un debito di valore, andranno altresì corrisposti – come espressamente chiesto nel ricorso - la rivalutazione monetaria dalla data di scadenza del termine di cinque anni di occupazione legittima, previsto dal decreto del Sindaco del Comune di Sacndicci, calcolata secondo indice ISTAT dei prezzi al consumo e gli interessi legali sulle somme anno per anno rivalutate fino alla data di deposito del... _OMISSIS_ ...tenza e soltanto gli interessi legali da tale data fino a quella di effettivo soddisfo (cfr. in termini: Tar Lazio, Sez. II Ter, n. 5985 del 2007).»

Sintesi: È ammissibile la formulazione di più domande risarcitorie da parte di soggetti diversi in un'unico ricorso, qualora siano identici i presupposti a fondamento della responsabilità della P.A. e siano diverse soltanto l'entità e le componenti del danno da risarcire.

Estratto: «Ciò premesso, sono da valutare infondate le eccezioni preliminari sollevate dalla difesa del Comune resistente, atteso che:- il ricorso, sebbene proposto da due soggetti distinti, non formula le rispettive tesi e domande in conflitto tra loro, essendo identici i presupposti a fondamento della ritenuta responsabilità risarcitoria del Comune ed essendo diverse solo le rispettive entità e componenti del danno da risarcire e, per quest’ultimo aspetto, il ricorso ben può essere deciso con loro valutazion... _OMISSIS_ ...l caso specifico la domanda di risarcimento danni non è affatto correlata ad un mero comportamento illegittimo del Comune di Casoli in materia urbanistica, ma all’illegittima adozione di uno specifico atto amministrativo;- a parte l’impossibilità, in base alla consolidata giurisprudenza vigente prima della nota e pur sempre innovativa sentenza n.500/1999 delle Sezioni unite dalla Corte di Cassazione, di poter proporre già con il ricorso n. 1089/1995 anche la domanda di risarcimento per i danni ingiustamente arrecati al c.d. bene della vita tutelato dall’ordinamento come interesse legittimo “pretensivo”, la prevalente giurisprudenza amministrativa, da cui il Collegio non ha motivo per dissentire, considera, ora, comunque necessario il preventivo annullamento dell’atto amministrativo autoritativo, com’era da ritenersi la deliberazione 16 maggio 1995 n.23 del Consiglio comunale di Casoli, così che la domanda risarcitoria, a s... _OMISSIS_ ...uo;art. 7 della legge 21 luglio 2000 n.205, già in vigore alla data del presente ricorso, può essere inoltrata al Giudice amministrativo anche in modo disgiunto e successivo al ricorso per l’annullamento dell’atto (v.si Cons. Stato, Ap. 26 marzo 2003 n. 4, nonché le richiamate decisioni 18 giugno 2002 n.3338 della Sez. VI e 15 febbraio 2002 n. 952 della Sez. IV) ed entro il termine prescrizionale di cinque anni dal passaggio in giudicato della sentenza che l’ha disposta (presupposto, appunto, indispensabile per il risarcimento) ed è noto che, ai sensi dell’art. 2935 c.c. il termine di prescrizione inizia a decorrere solo dal momento in cui il diritto può essere oggettivamente e giuridicamente fatto valere: nella fattispecie, la sentenza n.668/1997 è stata pubblicata il 20 novembre 1997 ed il ricorso è stato notificato il 22 ottobre 2002, prima, dunque, dello scadere del termine quinquennale di prescrizione, a parte la sua già avvenuta interruzione... _OMISSIS_ ...a richiesta risarcitoria effettuata con raccomandata a.r. ricevuta il 16.1.2002.»

Sintesi: La sussistenza degli elementi dell’illecito civile della P.A. va verificata al momento in cui il giudice deve pronunciarsi sulla domanda risarcitoria.

Estratto: «Ed anche se risponde al vero quanto asserito dall’Amministrazione nell’ordinanza impugnata circa il fatto che l’eventuale formazione del silenzio-rifiuto non impedisce alla P.A. di pronunciarsi anche successivamente (il che del resto si desume dalla disposizione di cui all’art. 21-bis, comma 3, della L. n. 1034/1971) - il che imporrebbe al giudice di verificare la spettanza del bene della vita sottostante, id est nella presente vicenda la compatibilità della concessione edilizia n. 27/2000 con il PPAR - nella specie esistono due elementi da cui non si può prescindere, ossia:- da un lato, la tassatività del termine di cui all’art. 27, comma 3, del... _OMISSIS_ ...01;- dall’altro lato, il fatto che, alla data di discussione del presente ricorso, il Comune non ha provato di essersi definitivamente pronunciato sulla legittimità del titolo edilizio più volte menzionato. E poiché la sussistenza degli elementi dell’illecito civile della P.A. va verificata al momento in cui il giudice deve pronunciarsi sulla domanda risarcitoria ed alla luce della situazione emergente dagli atti di causa, non c’è dubbio che il ricorrente, scaduti i termini di cui all’art. 27, comma 3, del T.U. n. 380/2001, aveva diritto a proseguire la costruzione dell’edificio in argomento, non sussistendo a ciò alcun impedimento legale.»

Sintesi: Ai fini dell'ammissibilità e fondatezza della domanda risarcitoria davanti al giudice amministrativo, è necessario che la stessa sia assistita da sufficienti principi di prova e dalla quantificazione del danno che si assume subito; a tal fine non può ritenersi sufficiente ... _OMISSIS_ ...hiesta del danno emergente o lucro cessante.

Estratto: «Parte appellante sostiene la spettanza della pretesa risarcitoria anche in caso di annullamento per difetto di motivazione in caso di reiterazione illegittima del vincolo espropriativo, come nella specie.La pretesa dell’appellante risulta infondata, in base alle considerazioni che seguono.In caso di annullamento per vizi solo formali, difetto di istruttoria o motivazione, è c...


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