PATOLOGIA --> OPERA PUBBLICA --> OCCUPAZIONE ILLEGITTIMA --> ACQUISIZIONE SANANTE --> ART. 42 BIS DPR 327/2001 --> CONVENZIONE EUROPEA DIRITTI DELL UOMO
La costante giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo ha disapprovato l'istituto della cd. accessione invertita, nonché dell'art. 42 bis del D.P.R. 8 giugno 2001, n. 327 (che ha introdotto un procedimento espropriativo semplificato).
La Corte Costituzionale, con la sent. n. 71/2015, ha concluso che la norma di cui all'art. 42 bis DPR 327/2001 consente di prefigurare, per le situazioni successive alla sua entrata in vigore, l’applicazione della norma come extrema ratio, escludendo che essa possa costituire una semplice alternativa ad una procedura espropriativa condotta «in buona e debita forma», come imposto, dalla giurisprudenza della Corte EDU; di considerare rispettata la condizione, posta dalla stessa Corte EDU nella sentenza Scordino del 6...
_OMISSIS_ ...condo cui lo Stato italiano avrebbe dovuto «sopprimere gli ostacoli giuridici che impediscono la restituzione del terreno sistematicamente e per principio»; di impedire alla pubblica amministrazione – ancora una volta in coerenza con le raccomandazioni della Corte EDU - di trarre vantaggio dalla situazione di fatto da essa stessa determinata.
La Corte Costituzionale, con la sent. n. 71/2015, ha concluso che la norma di cui all'art. 42 bis DPR 327/2001 consente di prefigurare, per le situazioni successive alla sua entrata in vigore, l’applicazione della norma come extrema ratio, escludendo che essa possa costituire una semplice alternativa ad una procedura espropriativa condotta «in buona e debita forma», come imposto, dalla giurisprudenza della Corte EDU; di considerare rispettata la condizione, posta dalla stessa Corte EDU nella sentenza Scordino del 6 marzo 2007, secondo cui lo Stato italiano avrebbe dovuto «s...
_OMISSIS_ ...stacoli giuridici che impediscono la restituzione del terreno sistematicamente e per principio»; di impedire alla pubblica amministrazione – ancora una volta in coerenza con le raccomandazioni della Corte EDU - di trarre vantaggio dalla situazione di fatto da essa stessa determinata.
La procedura prevista dall’art. 42-bis DPR 327/2001 non rappresenta più (per usare il linguaggio della Corte di Strasburgo), il punto di emersione di una defaillance structurelle dell’ordinamento italiano (rispetto a quello europeo) ma costituisce, essa stessa, espropriazione adottata secondo il canone della «buona e debita forma» predicato dal paradigma europeo.
Nella sentenza n. 30 aprile 2015 n. 71, la Corte costituzionale ha espressamente preso posizione, con una forma di interpretazione, sulla compatibilità dell’art. 42 bis DPR 327/2001 con la Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Nel dettaglio, la Corte ...
_OMISSIS_ ...ha espressamente motivato la sua decisione sulla ricostruzione di un sistema che sia integralmente compatibile con la tutela della proprietà, di cui alla convenzione, dandone espressamente atto al punto 6.9. della sua sentenza. Gli argomenti ivi esposti giustificano negli stessi termini con cui si è pronunciata la Corte costituzionale il rigetto della richiesta di ulteriore rinvio pregiudiziale alla Corte di giustizia dell’Unione europea.
È vero che l'art. 42 bis DPR 327/2001 trova applicazione anche ai fatti anteriori alla sua entrata in vigore, per i quali siano pendenti processi, ed anche se vi sia già stato un provvedimento di acquisizione successivamente ritirato o annullato. Ma è anche vero che questa previsione risponde alla stessa esigenza primaria sottesa all’introduzione del nuovo istituto (così come del precedente art. 43): quella di eliminare definitivamente il fenomeno delle “espropriazioni indirette”, che aveva...
_OMISSIS_ ... quella che la Corte EDU (nella sentenza 6 marzo 2007, Scordino contro Italia) aveva definito una “défaillance structurelle”, in contrasto con l’art. 1 del Primo Protocollo allegato alla CEDU.
Rispetto al precedente art. 43, l’art. 42-bis DPR 327/2001 contiene significative innovazioni, che rendono il meccanismo compatibile con la giurisprudenza della Corte EDU in materia di espropriazioni indirette, ed anzi rispondente all’esigenza di trovare una soluzione definitiva ed equilibrata al fenomeno, attraverso l’adozione di un provvedimento formale della p.a.. Le differenze rispetto al precedente meccanismo acquisitivo consistono nel carattere non retroattivo dell’acquisto (ciò che impedisce l’utilizzo dell’istituto in presenza di un giudicato che abbia già disposto la restituzione del bene al privato), nella necessaria rinnovazione della valutazione di attualità e prevalenza dell’interesse pubblico a...
_OMISSIS_ ...uo;acquisizione e, infine, nello stringente obbligo motivazionale che circonda l’adozione del provvedimento.
Riguardo all’asserita violazione degli artt. 111, primo e secondo comma, e 117, primo comma, Cost., l'obbligo motivazionale, in base alla significativa previsione dell'art. 42 bis DPR 327/2001, deve essere interpretato nel senso che l’adozione dell’atto è consentita – una volta escluse, all’esito di una effettiva comparazione con i contrapposti interessi privati, altre opzioni – solo quando non sia ragionevolmente possibile la restituzione, totale o parziale, del bene, previa riduzione in pristino. Solo se così interpretata la norma consente infatti di riconoscere, per le situazioni prodottesi prima della sua entrata in vigore, l’esistenza di «imperativi motivi di interesse generale» legittimanti l’applicazione dello ius superveniens in cause già pendenti. Tali motivi consiston...
_OMISSIS_ ...eludibile esigenza di eliminare una situazione di deficit strutturale, stigmatizzata dalla Corte EDU.
L'istituto ex art. 42 bis DPR 327/2001 è stato valutato legittimo dalle prime pronunce intervenute che hanno reputato oramai superato ogni possibile profilo di contrasto dell’articolo con le norme della CEDU e quindi con l’articolo 117 della Costituzione. L’istituto realizza un nuovo assetto della materia sufficientemente chiaro, preciso e prevedibile, e dunque compatibile con il principio di legalità (inteso in senso ampio, come accessibilità e prevedibilità degli esiti interpretativi), di cui all’art. 1 del Protocollo addizionale della CEDU.
Il decreto di acquisizione sanante, ai sensi dell'art. 42-bis DPR 327/2001, costituisce un atto discrezionale con effetti ex nunc, emesso però nel rispetto del principio di legalità e delle condizioni legislativamente previste, e come tale ed entro tali limiti rispettoso anche d...
_OMISSIS_ ...enza CEDU.
La "legalizzazione dell'illegale" non è consentita dalla giurisprudenza di Strasburgo neppure ad una norma di legge, né tanto meno ad un provvedimento amministrativo di essa attuativo, quale è quello che disponga l'acquisizione sanante; in termini non dissimili si è espressa anche Corte Costituzionale n. 293/2010, per la quale "non è affatto sicuro che la mera trasposizione in legge di un istituto, in astratto suscettibile di perpetuare le stesse negative conseguenze dell'espropriazione indiretta, sia sufficiente di per sé a risolvere il grave vulnus al principio di legalità".
Il principio di legalità non è recuperabile in forza dei bilanciamenti e delle comparazioni tra interessi pubblici e privati devoluti dalla norma all'autorità amministrativa che dispone l'acquisizione, avendo la Corte EDU affermato fin dalla nota decisione Belvedere - Alberghiera del 30 maggio 2000, che la necessità di esaminare tale ques...
_OMISSIS_ ...bile in caso di ingerenza illegittima nella proprietà ma "può porsi soltanto a condizione che l'ingerenza litigiosa abbia osservato il principio di legalità e non sia risultata arbitraria".
Poiché la norma (art. 43 DPR 327/2001 interamente riprodotto nell'impianto del meccanismo traslativo, dall'attuale art. 42-bis), attribuisce alla P.A. il potere di comparare gli interessi e, quindi, la scelta di restituire il bene ovvero di acquisirlo, il suo assetto reale non dipende più (neppure) dalla sua (oggettiva) trasformazione in un bene demaniale o patrimoniale indisponibile, ma viene affidato esclusivamente alla volontà della P.A. (nonché, in caso d'impugnazione del provvedimento di acquisizione, alla pronuncia del g.a. di consentirne o escluderne la restituzione), con conseguente incertezza ed imprevedibilità della situazione giuridica fino al momento della sentenza definitiva. Il che ha indotto i giudici di Starsburgo a rilevare, con la più qualif...
_OMISSIS_ ... che con tale regime scompare anche quel minimo di prevedibilità che un sistema normativo è tenuto ad assicurare.
La Corte europea, pur non escludendo che in materia civile una nuova normativa possa avere efficacia retroattiva, ha ripetutamente considerato lecita l'applicazione dello ius superveniens in causa soltanto in presenza di "imperieux motifs d'interet general" ed affermato che in ogni altro caso essa si concreta nella violazione del principio di legalità nonché del diritto ad un processo equo perché consente al potere legislativo di introdurre nuove disposizioni specificamente dirette ad influire sull'esito di un giudizio già in corso (in cui è parte un'amministrazione pubblica), ed induce il giudice a decisioni su base diversa da quella alla quale la controparte poteva legittimamente aspirare al momento di introduzione della lite. Questa situazione, già posta in evidenza dalla Cassazione vigente l'incostituzionale art. 43 T.U., si è rip...
_OMISSIS_ ... per effetto dell'art. 42-bis.
Il nuovo istituto di cui all'art. 42 bis DPR 327/2001 è stato valutato legittimo dalle prime pronunce intervenute che hanno reputato oramai superato ogni possibile profilo di contrasto dell’art. 42 bis con le norme della CEDU e quindi con l’articolo 117 della Costituzione.
La disciplina introdotta dall’art. 42 bis DPR 327/2001, realizza un nuovo assetto della materia sufficientemente chiaro, preciso e prevedibile, e dunque compatibile con il principio di legalità (inteso in senso ampio, come accessibilità e prevedibilità degli esiti interpretativi) di cui all’art. 1 del Protocollo addizionale della CEDU.
Con l'autonomo potere ablatorio codificato dall'art. 42 bis DPR n. 327/2001 la legalità dell'azione amministrativa viene, in certo modo, "recuperata" dalla creazione di un (nuovo ed autonomo) titulus adquirendi di natura provvedimentale, munito di idonea base leg...
_OMISSIS_ ... doverosa e rigorosa ponderazione comparativa degli interessi in gioco, complessivamente intesa alla salvaguardia di quello pubblico concretamente preminente (così superando la logica, stigmatizzata in sede CEDU, dell'occupazione acquisitiva, che consentiva l'acquisto in virtù di un mero comportamento di fatto, per di più concretante fattispecie di illecito).
La nuova operazione sanante - in tutte le fattispecie individuate dall'art. 42 bis DPR 327/2001, compresa quella di utilizzazione del bene senza titolo "in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio" - presenta numerosi ed insuperabili profili di criticità - non risolvibili in via ermeneutica - con le norme della CEDU, come interpretate dalla Corte di Strasburgo (art. 117 Cost.), la quale si è già pronunciata in tali sensi, esaminando sia pure incidentalmente, l'allora vigente art. 43 T.U., interamente riprodotto nell'impianto del meccanismo traslativo, dall'attuale ...
_OMISSIS_ ...LF|
Diviene del tutto indifferente per escludere la ricorrenza di espropriazioni di fatto incompatibili con il diritto al rispetto dei propri beni, l'adozione postuma di un provvedimento con pretesi effetti sananti, perché il requisito della legalità secondo la Corte Edu non permette "in generale all'amministrazione di occupare un terreno e di trasformarlo irreversibilmente, di tal maniera da considerarlo acquisito al patrimonio pubblico, senza che contestualmente un provvedimento formale che dichiari il trasferimento di proprietà sia stato emanato". La "legalizzazione dell'illegale" non è consentita dalla giurisprudenza di Strasburgo neppure ad una norma di legge, né tanto meno ad un provvedimento amministrativo di essa attuativo, quale è quello che disponga l'acquisizione sanante; in termini non dissimili si è espressa anche Corte Costit. 293/2010.
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_OMISSIS_ ...> ART. 42 BIS DPR 327/2001 --> COSTITUZIONALITÀ
In ragione delle peculiari caratteristiche che la connotano, la disciplina di cui all’art.42 bis D.P.R. 8 giugno 2001 n.327 ha resistito alle censure di illegittimità, avendo la Corte Costituzionale, con la sentenza n.71/2015, escluso il dedotto contrasto con gli artt.3, 24, 42 co.2, 97 e 117 co.1 Cost., rinvenendo nell’istituto in esame una ipotesi non di espropriazione indiretta, ma diretta semplificata, contraddistinta da un appo...