DEMANIO E PATRIMONIO --> COSAP --> RAPPORTO CON LA TOSAP
Il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, istituito dal D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446, art. 63, come modificato dalla L. 23 dicembre 1998, n. 448, art. 31, è stato concepito dal legislatore come un "quid" ontologicamente diverso, sotto il profilo strettamente giuridico, dal tributo (tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, di cui al capo 2^ del D.Lgs. 15 novembre 1993, n. 507 ed alla L. 16 maggio 1970, n. 281, art. 5), in luogo del quale può essere applicato, e risulta configurato come corrispettivo di una concessione, reale o presunta (nel caso di occupazione abusiva), dell'uso esclusivo o speciale di beni pubblici, talchè esso è dovuto non in base alla limitazione o sottrazione all'uso normale o collettivo di parte del suolo, ma in relazione all'utilizzazione particolare (o eccezionale) che ne trae il singolo.
L'art. 63 del d. lgs. 1997, n. ...
_OMISSIS_ ...l Comune la facoltà di scegliere tra l’applicazione, a fronte dell’occupazione permanente di propri beni patrimoniali indisponibili e demaniali, della TOSAP e del COSAP (tassa o canone).
L'art. 63 del d. lgs. 1997, n. 446, sopravvenuto all'art. 27 d. lgs. 285/1992 riconosce al Comune la facoltà di scegliere tra l’applicazione, a fronte dell’occupazione permanente di propri beni patrimoniali indisponibili e demaniali, della TOSAP e del COSAP (tassa o canone)
L'art. 63 del d. lgs. 1997, n. 446, sopravvenuto all'art. 27 d. lgs. 285/1992 riconosce al Comune la facoltà di scegliere tra l'applicazione, a fronte dell'occupazione permanente di propri beni patrimoniali indisponibili e demaniali, della TOSAP e del COSAP (tassa o canone).
Ai sensi dell'art. 63 del D.Lgs. 446/1997, la COSAP è un'entrata di carattere patrimoniale avente natura di obbligazione connessa ad una concessione di bene pubblico, la cui isti...
_OMISSIS_ ...sa alla facoltà dei Comuni e delle Province in alternativa alla Tassa per le occupazioni di spazi ed aree pubbliche appartenenti al patrimonio indisponibile dei medesimi Enti.
Il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (COSAP), istituito dal D.Lgs. n. 446 del 1997, art. 63 del come modificato della L. n. 448 del 1998, art. 31 è stato concepito dal legislatore come un "quid" ontologicamente diverso, sotto il profilo strettamente giuridico, dalla tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche. Esso è, infatti, configurato - in alternativa alla TOSAP - come corrispettivo di una concessione, reale o presunta (nel caso di occupazione abusiva), dell'uso esclusivo o speciale di beni pubblici ed è dovuto, non in base alla limitazione o sottrazione all'uso normale o collettivo di parte del suolo, ma in relazione all'utilizzazione particolare (o eccezionale) che ne trae il singolo.
Nell'ipotesi in cui il Comune o la Provincia...
_OMISSIS_ ... della potestà di adottare, con apposito regolamento, il COSAP, è da ritenersi legittima l'imposizione della tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, anche in aggiunta al canone per la concessione di uno spazio pubblico. La TOSAP è, invero, compatibile (art. 17, comma sessantatreesimo, della L. 15 maggio 1997, n. 127) con il pagamento di un canone concessorio, provento di natura e fondamento del tutto diversi dal primo, dovuto, quindi, dal concessionario, a meno che il Comune non abbia esercitato il potere facoltativo di ridurlo o annullarlo.
Il comune, a fronte dell'occupazione permanente di propri beni patrimoniali indisponibili e demaniali, ha la facoltà di scegliere tra l'applicazione della TOSAP ovvero del COSAP.
E’ escluso il cumulo tra COSAP e canone non ricognitorio in quanto, a fronte dell'occupazione del demanio stradale è esigibile un'unica somma, calcolata secondo i criteri del COSAP (o della TOSAP).
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_OMISSIS_ ...l D. Lgs. 446/1997 (sopravvenuto all'art. 27 del D. Lgs. 285/1992) riconosce al Comune la facoltà di scegliere tra l’applicazione, a fronte dell’occupazione permanente di propri beni patrimoniali indisponibili e demaniali, della TOSAP (tassa) ovvero del COSAP (canone).
L'art. 63 del D. Lgs. 446/1997 non ha un immediato effetto abrogativo della norma precedente contenuta nell'art. 27 del Codice della strada (la quale investe le più circoscritte fattispecie di occupazione di una particolare categoria di beni demaniali, ossia le strade), non disponendo l’espressa caducazione di precedenti fonti di rango legislativo. Nella sostanza, però, essa stabilisce una soglia massima di prelievo con efficacia “assorbente”: se, dunque, il Comune riscuota già altri canoni previsti dalla legge per l’occupazione permanente di propri beni patrimoniali indisponibili e demaniali (come, appunto, quello di cui all’art. 27 del D. Lgs. 285/...
_OMISSIS_ ...si debbono essere portati in detrazione rispetto alla misura complessiva del COSAP (o della TOSAP) come risultante dall’applicazione dell’art. 63 del D.Lgs. 446/97 e non viceversa.
La sopravvenuta disciplina della COSAP, la quale ha innovato i criteri di calcolo anche della TOSAP, ha individuato la misura massima possibile del prelievo collegato all’occupazione di beni pubblici in ragione di una concessione o autorizzazione. Ne deriva che deve ritenersi escluso il cumulo in quanto, a fronte dell’occupazione delle strade comunali (e di quelle su cui il Comune esercita il potere autorizzatorio) non possono ritenersi dovuti due diversi canoni, ma una sola somma, calcolata secondo i criteri del canone COSAP, interamente come COSAP ovvero in parte come canone ricognitorio e in parte come COSAP.
Il canone non ricognitorio ed il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, così come la tassa per l’...
_OMISSIS_ ...spazi ed aree pubbliche, si basano sullo stesso presupposto di fatto, costituito dall'uso particolare di beni pubblici stradali, fermo restando che l’ambito di riferimento oggettivo dei secondi è più ampio e comprende quello del primo.
La disciplina della COSAP (sopravvenuta a quella di cui al Codice della Strada), la quale ha anche innovato i criteri di calcolo della TOSAP, hainteso stabilire il tetto massimo del prelievo collegato all’occupazione di beni pubblici in ragione di una concessione o autorizzazione. Ne deriva che è escluso il cumulo tra COSAP e canone non ricognitorio in quanto, a fronte dell’occupazione del demanio stradale è esigibile un’unica somma, calcolata secondo i criteri del COSAP (o della TOSAP): essa è dovuta integralmente come COSAP/TOSAP ovvero (anche) parzialmente come canone ricognitorio, purché sia rispettato il vincolo dell’ammontare massimo di cui all’art. 63 comma 3 del D.Lgs. 446/97.
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_OMISSIS_ ...quo; escluso il cumulo tra COSAP e canone non ricognitorio in quanto, a fronte dell’occupazione delle strade comunali, è esigibile un’unica somma calcolata secondo i criteri del COSAP.
L'art. 63 del D. Lgs. 446/97, sopravvenuto alle norme del Codice della Strada, ha inteso riconoscere al Comune la facoltà di scegliere tra l’applicazione, a fronte dell’occupazione permanente di propri beni patrimoniali indisponibili e demaniali, della TOSAP (tassa) ovvero del COSAP (canone), specificandone nel contempo i parametri di commisurazione.
Anche se l'art. 63 del D. Lgs. n. 446/97 non ha un esplicito effetto abrogativo dell’art. 27 del D.Lgs. 285/92, (la quale investe le più circoscritte fattispecie di occupazione di una particolare categoria di beni demaniali, ossia le strade), in sostanza, però, esso stabilisce una soglia massima di prelievo con efficacia “assorbente”: se, dunque, il Comune riscuota già alt...
_OMISSIS_ ...sti dalla legge (come, appunto, quello di cui all’art. 27 del D.lgs. 285/1992), gli stessi debbono essere portati in detrazione rispetto alla misura complessiva del COSAP (o della TOSAP) come risultante dall’applicazione dell’art. 63 del D. Lgs. 446/97; in caso contrario, il Comune sarà integralmente compensato dell’occupazione mediante l’applicazione del COSAP stesso, salve le ipotesi di erogazione di particolari e diversi servizi, che giustificano la riscossione di ulteriori somme.
Il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche è ontologicamente diverso dalla tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche in quanto il primo risulta configurato come corrispettivo di una concessione, reale o presunta dell’uso esclusivo o speciale di beni pubblici ed è dovuto non in base alla limitazione o sottrazione all'uso normale e collettivo di parte del suolo ma in relazione all'utilizzazione particolare (o e...
_OMISSIS_ ... ne trae il singolo.
Ritenuto il canone per l'occupazione di aree pubbliche - COSAP - come un quid ontologicamente diverso, sotto il profilo strettamente giuridico, dal tributo per la medesima occupazione (TOSAP), in quanto configurato come corrispettivo di una concessione, reale o presunta (nel caso di occupazione abusiva), dell'uso esclusivo o speciale di beni pubblici, e non già dovuto per la sottrazione al sistema della viabilità di un'area o spazio pubblico, l'obbligo del pagamento del canone può coesistere con l'obbligo del pagamento della tassa.
Il canone non ricognitorio ed il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, si basano sullo stesso presupposto di fatto, costituito dall'uso particolare di beni pubblici stradali, per cui è escluso il cumulo di una pluralità di canoni legati all'occupazione del medesimo bene.
In caso di concessione di suolo pubblico per la gestione di parcheggi a pagamento, le ra...
_OMISSIS_ ...timano l’ente locale ad esercitare il potere impositivo non già nei confronti dei singoli occupanti delle aree di sosta, bensì nei confronti dell'unico concessionario e che, nel contempo, inducono quest’ultimo a realizzare il proprio profitto attraverso la gestione dei suddetti parcheggi, trovano reciproco contemperamento nella determinazione del canone concessorio, ma non elidono, di per sé, il presupposto impositivo della TOSAP: canone e tassa hanno, infatti, natura e finalità diverse, e non sono, quindi, fra loro incompatibili.
Il canone per l'occupazione di spazi e aree pubbliche, istituito dal D.Lgs. n. 446 del 1997, art. 63, modificato dalla L. n. 448 del 1998, art. 31, è stato concepito dal legislatore come un quid di ontologicamente diverso, sotto il profilo strettamente giuridico, dalla tassa per l'occupazione di spazi e aree pubbliche. Esso è, infatti, configurato come corrispettivo di una concessione, reale o presunta (nel cas...
_OMISSIS_ ...e abusiva), dell'uso esclusivo o speciale di beni pubblici ed è dovuto non in base alla limitazione o sottrazione all'uso normale o collettivo di parte del suolo, ma in relazione all'utilizzazione particolare (o eccezionale) che ne trae il singolo.
Le modifiche al D.Lgs. 15 dicembre 1997, n. 446 apportate dall'art. 18 della L. 23 dicembre 1999, n. 488, pur avendo interessato un'entrata di carattere extratributario (il Cosap) hanno avuto un'incidenza anche sulla tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche (Tosap), in quanto alla tassa è stata infine estesa proprio la nuova disciplina per la determinazione forfetaria del canone per le occupazioni permanenti realizzate con cavi, condutture, impianti o qualsiasi altro manufatto da aziende di erogazione dei pubblici servizi e da quelle esercenti attività strumentali ai servizi stessi.
Deve escludersi il cumulo della COSAP e della TOSAP per cui è illegittimo il regolamento comunale nella pa...
_OMISSIS_ ...ede che il canone non ricognitorio sia dovuto in aggiunta alla TOSAP.
Il canone non ricognitorio e il canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, così come la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, si basano sullo stesso presupposto di fatto, costituito dall'uso particolare di beni pubblici stradali, fermo restando che l’ambito di riferimento oggettivo dei secondi è più ampio e comprende quello del primo.
Il canone per l’occupazione di suolo pubblico si applica in via alternativa al tributo denominato tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche.
Gli enti locali, con riferimento alla utilizzazione del proprio territorio mediante concessione di spazi ed aree pubbliche sono facultizzate a scegliere se assoggettare le relative concessioni al regime impositivo tributario mediante la previsione di una tassa, ovvero al regime alternativo mediante la imposizione di un canone....
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Il canone per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche, istituito dall'art. 63, D.Lgs. n. 446 del 1997, come modificato dall'art. 31, L. n. 448 del 1998, è stato concepito dal legislatore come una debenza ontologicamente diversa, sotto il profilo strettamente giuridico, dalla tassa per l'occupazione di spazi ed aree pubbliche; essa è, infatti, configurata come il corrispettivo di una concessione, reale o presunta (nel caso di occupazione abusiva), dell'uso esclusivo o speciale di beni pubblici ed è dovuto non in base alla limitazione o sottrazione all'uso ordinario o collettivo di parte del suolo, mai in re...