ESPROPRIAZIONE PER P U

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La legittimità costituzionale dell’art.43 T.U. Espropriazione

È toccato al TAR Campania sottoporre l’art.43 al vaglio di costituzionalità, avendo tentato inutilmente, praticando il canone ermeneutico dell’interpretazione adeguatrice, di utilizzare tutti gli strumenti ermeneutici quali riconosciuti per trarre dalla citata disposizione censurata un significato costituzionalmente corretto. L’occasione è fornita da una vicenda di giustizia impotente in cui è stato impossibile ottenere l'esecuzione di reiterate sentenze di condanna alla restituzione del bene

L'art.43 T.U. Espropriazione e la Corte Costituzionale

Interessante l’ordinanza di rimessione alla Corte costituzionale del Tar Campania. Essa, coraggiosamente, intende rappresentare la coscienza critica del giudice amministrativo che, nella stragrande maggioranza, è stato visto dagli interpreti come difensore dell’art.43 Testo Unico Espropriazione e delle soluzioni esposte nel tentativo di riportare l’ordinamento interno su canoni di conformità alle norme convenzionali sancite dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo

Estinzione del diritto di proprietà, impossibilità di abbandono dei beni immobili e poteri di supplenza del giudice

L’art. 43 del t.u. sancisce a chiare lettere che, in mancanza del decreto d’esproprio o della cessione spontanea del bene da parte del privato, il diritto di proprietà può estinguersi solo se vengano utilizzate le procedure di sanatoria dell’occupazione illegittima, ovvero l’adozione di un provvedimento amministrativo espresso e formale di acquisizione o la formulazione di una domanda al giudice da parte della P.A., chiamata in sede contenziosa dal privato, di condanna al risarcimento del danno

Occupazione acquisitiva: nuovi orientamenti in materia di prescrizione del credito risarcitorio

La Corte di Cassazione ha affermato che nelle ipotesi in cui la PA occupi un fondo di proprietà privata per la costruzione di un’opera pubblica e tale occupazione sia illegittima, la radicale trasformazione del fondo da un lato comporta l'estinzione in quel momento del diritto di proprietà del privato e la contestuale acquisizione della proprietà in capo all’ente costruttore, e dall’altro costituisce un illecito che abilita il privato a chiedere, entro 5 anni, il risarcimento del danno subito

Risarcimento del danno da occupazione illegittima: alcuni spunti di riflessione

Il compendio dei principi espressi dal giudice di Strasburgo, proteso per un verso ad elidere la costruzione giurisprudenziale in tema, fondata sulla radicale differenziazione degli effetti, anche patrimoniali, fra occupazione acquisitiva ed usurpativa e, per l'altro a garantire al proprietario la piena e totale valore del bene secondo le regole del mercato sembra contenere alcune coordinate capaci di produrre ulteriori effetti devastanti nel già precario panorama delle occupazioni illecite

Risarcimento del danno da occupazione illegittima: Scordino e Pasculli contro Italia

Anche nei casi Scordino e Pasculli, che non avevano affrontato i temi della quantificazione dell’equo soddisfacimento dei proprietari, si è giunti alle decisioni ex art.41 CEDU. Il punto più qualificante delle misure consigliate dalla Corte per eliminare future condanne è rappresentato dall’invito all’Italia, nei casi di occupazione alla quale non è seguita l’adozione del decreto di espropriazione, ad eliminare gli ostacoli che impediscono sistematicamente la restituzione dell'area al privato

Danno da occupazione illegittima: prospettive di risarcimento e art.43 T.U. espropriazione

L'art.43, disciplinando il fenomeno antitetico a quello dell’occupazione acquisitiva, l’atto di acquisizione sanante, prevede il diritto del proprietario ad ottenere una somma corrispondente al valore del bene utilizzato per scopi di pubblica utilità. Occorre chiedersi se l’ipotesi di realizzazione illecita possa giustificare l'uso parametri introdotti dal legislatore per le espropriazioni legittime e come tali inidonei ad offrire un’integrale riparazione del pregiudizio sofferta dai proprietari

Risarcimento del danno da occupazione illegittima: valore integrale del fondo e tassazione degli importi

Il contribuente può scegliere tra una ritenuta secca del 20% operata sull'intera somma erogata, e la tassazione ordinaria che determina l’ammontare dell’imposta tenendo conto della sola plusvalenza e delle altre componenti reddituali. La facoltà di scelta è lasciata al contribuente. Se questi non chiede di optare per la tassazione ordinaria, la tassazione secca realizzerà un prelievo fiscale inferiore a quello che risulterebbe rispettando il principio della tassazione sulla capacità contributiva

Risarcimento del danno da occupazione illegittima: osservazioni conclusive

Dalla lettura dei principi espressi dal giudice di Strasburgo sembra emergere l'insufficienza della dichiarazione di pubblica utilità a giustificare la costruzione dell’istituto estintivo acquisitivo né, tanto meno, può richiamarsi a tal fine il parametro della funzione sociale che alberga all’interno della Carta costituzionale. Non pare condivisibile il tentativo di offrire una lettura della sentenza n. 349 tesa a lasciare inalterato il quadro della giurisprudenza sull'occupazione acquisitiva

L'espropriazione di beni pubblici

L'art.4 del dpr 327/2001 disciplina le modalità per l’espropriazione dei beni pubblici. Sono definiti beni pubblici i beni demaniali e i beni patrimoniali. La classificazione è tassativa. L’art.823 c.c. dichiara che i beni demaniali sono inalienabili e non possono formare oggetto di diritti in favore di terzi; ad esempio, non sono usucapibili. La dottrina ammette comunque la possibilità di una loro espropriazione qualora siano conformati per altre destinazioni dalla pianificazione urbanistica.

L'art.32 T.U. D.P.R.327/2001: lo ius tollendi

L’articolo 32 secondo comma del TU DPR 327/2001stabilisce che il valore del bene è determinato senza tenere conto delle costruzioni, delle piantagioni e delle migliorie, qualora risulti, avuto riguardo al tempo in cui furono fatte e ad altre circostanze, che esse siano state realizzate per conseguire una maggiore indennità. Si considerano tali le costruzioni, le piantagioni e le migliorie che siano state intraprese sui fondi soggetti ad esproprio dopo la comunicazione dell’avvio del procedimento

L'art.32 T.U. D.P.R.327/2001: i soprassuoli

I soprassuoli possono essere definiti come ciò che è presente sulla superficie del fondo. Essi possono esservi incorporati stabilmente, non stabilmente oppure esservi appoggiati e avere carattere più o meno durevole. Soprassuoli come costruzioni, piantagioni e ghiaia sono suscettibili di incidere nella stima, a meno che non sia loro attribuita una finalità opportunistica. La giurisprudenza appare, tuttavia, piuttosto variegata sulla conciliabilità dell’art.43 con i "nuovi" criteri indennitari

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