CONTRADDITTORIO

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Il giusto procedimento sostanziale e il principio di effettività nella partecipazione dei privati al provvedimento amministrativo.

Il criterio dell’economicità dell’azione amministrativa deve essere valutata, in linea generale, come un principio subordinato a quello della partecipazione, il quale collegandosi direttamente ai valori dell’imparzialità e dello stesso buon andamento dell’azione pubblicistica, riveste un rango decisamente superiore.

Il diniego di sanatoria in contraddittorio

Qualora la istanza di condono sia incompleta e venga richiesta un'integrazione documentale, tale richiesta di integrazione documentale ed il successivo provvedimento si inseriscono logicamente e giuridicamente nello stesso procedimento di condono edilizio, e non è pertanto necessario, ai fini della legittimità del provvedimento conclusivo del procedimento, la comunicazione di avvio del procedimento, coerentemente al consolidato indirizzo giurisprudenziale secondo cui la predetta co ...

Finalità del "giusto procedimento"

il principio del giusto procedimento è “principio costituzionale”, diretto a consentire agli interessati l’intervento negli interna corporis dell’azione pubblica, intervento che può realizzarsi a titolo collaborativo (allo scopo, quindi, di permettere ai cittadini di fornire all’amministrazione procedente elementi atti a consentire una migliore ponderazione del provvedimento) o difensivo (ossia al fine di consentire ai destinatari del provvedimento di ...

Il contraddittorio nell'esecuzione del giudicato

Tutte le volte in cui il provvedimento, di natura discrezionale, sia annullato per la mancata comunicazione d’avvio del relativo procedimento l’amministrazione ha l’obbligo di riavviare il procedimento comunicandolo all’interessato ed esaminando i suoi contributi, impregiudicato il tenore del provvedimento finale che rimane nella piena disponibilità dell’amministrazione.

Il contraddittorio nella determinazione dell'indennità di espropriazione

La determinazione dell'indennità di esproprio rientra certamente nel potere del soggetto espropriante, non essendo prevista la necessità di un accordo preventivo o di una “contrattazione” dell’indennità con l’espropriato (il quale può solo non accettare il quantum stabilito e opporsi alla stima, instaurando un contenzioso dinanzi al giudice ordinario).

La partecipazione degli espropriati alle varie fasi dell'espropriazione per pubblica utilità

Per pacifica giurisprudenza, in forza di quanto previsto dagli artt. 11 e 16 del D.P.R. n. 327/2001, al proprietario del bene sul quale si intende apporre il vincolo preordinato all’esproprio deve essere inviato l’avviso di avvio del procedimento e del deposito degli atti di cui al comma 1 (ossia quelli volti a promuovere l’adozione dell’atto dichiarativo di pubblica utilità), con l’indicazione del nominativo del responsabile del procedimento. In sostanza, ...

L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento per motivi di urgenza

L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento non può costituire causa di invalidità dell'ordine di sospensione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande, trattandosi di un atto di natura cautelare, dettato da ragioni di urgenza al fine di tutelare l'igiene e la sicurezza alimentare. In questi casi l'art. 7, l. n. 241 del 1990 consente di derogare all'obbligo di previa comunicazione di avvio del procedimento, sussistendo ragioni di impedimento derivan ...

Le garanzie partecipative nei vincoli conformativi

Accertata la natura conformativa e non espropriativa delle previsioni pianificatorie, si palesano infondate le doglianze concernenti la violazione degli obblighi partecipativi previsti dal D.P.R. n. 327/2001 (T.U. Espropriazione) e la fattispecie resta governata dalla norma generale contenuta nell’art. 13 della L. n. 241/1990, secondo cui l’obbligo di comunicazione di avvio del procedimento non si applica nei confronti dell’attività delle amministrazioni pubbliche dire ...

Le garanzie partecipative nei vincoli espropriativi

Sia per l’apposizione del vincolo culturale che per l’apposizione di vincoli sostanzialmente espropriativi, la fase partecipativa e, quindi, la comunicazione di avvio del procedimento amministrativo costituisce un fatto indefettibile al fine di garantire la possibilità al proprietario di difendersi, partecipare al procedimento ed eventualmente evidenziare all’ente alcuni aspetti rilevanti ai fini del procedimento amministrativo. Una tale omissione comporta inevitabilme ...

Le garanzie partecipative nel rilascio del titolo paesaggistico

L'art. 156 d.lgs. 42/2004 pone la comunicazione di avvio del procedimento in capo all’autorità che rilascia l’autorizzazione paesaggistica, valendo tale avviso in relazione alla successiva fase del controllo da parte dell’autorità ministeriale: risultando in tal modo normativamente regolamentati gli adempimenti relativi alla partecipazione procedimentale con riferimento alla successiva fase di competenza dell’autorità ministeriale, deve escludersi lR ...

Le garanzie partecipative nel rilascio del titolo edilizio

Non costituisce motivo di illegittimità del provvedimento di diniego del permesso di costruire la mancata previa comunicazione di avvio del procedimento da parte dell’Amministrazione procedente.

Tempistica delle comunicazioni di avvio del procedimento

Il decorso di un lasso di tempo di soli sette giorni fra la notifica della comunicazione di avvio del procedimento e l’adozione dell’ordine di demolizione può assumere carattere in concreto non viziante, qualora il destinatario abbia già precedentemente ricevuto il diniego di sanatoria edilizia.

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